tutti lo subiscono. E quando vi ho ricordato il duca di Wellington e l'onorevole Minghetti che, anche essi, ministri l'uno e l'altro di due grandi
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fare le leggi, sono poi i primi a violarle, e chiudono la porta in faccia alla giustizia comune, quando ad essi chiede conto di atti che contro la
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cui precisamente esamina il caso di ingiurie fatte ai membri della Camera, non già quando essi siedono a discutere nel recinto dell'Aula, ma quando
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italiani, ottenendo l'applicazione equa e ad essi favorevole della tariffa doganale rispetto alle opere d'arte introdotte colà.
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L'onorevole Novi-Lena deve considerare che se i nostri italiani affrettano coi voti il più pronto adempimento di questo pagamento, essi non sono i
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presidente. Gli Uffici I e IX, non avendo esaurito ancora l'esame dei disegni di legge ad essi sottoposti, io stimerei opportuno che, domani, alle 11
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del fumo. Sta benissimo; facciamo pure ad essi delle promesse, ma cerchiamo almeno migliorarne le condizioni morali; e soprattutto procuriamo che
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ministro proponente della legge chiamava un assurdo, cioè, di obbligare i comuni a pagare quei maestri che essi non hanno il diritto di nominare.
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composto di elementi tecnici, e che pure, a confronto dei Consigli comunali, ha elementi assai più tecnici di quelli che in essi vi sono; e poi in modo
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mestieri che il Governo abbia tutto il diritto di dire ai municipi: «è necessario che voi diate ai maestri elementari uno stipendio discreto, affinchè essi
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suno si può all'incontro sostituire ad essi nell'impegnare l'opera dei detti maestri.
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Inoltre le capacità dei maestri elementari è già, in certa maniera, stabilita, prima ancora che essi possano presentarsi al concorso. È evidente che
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nominare i maestri e di stabilire con essi i contratti, mi pare cosa assolutamente sconveniente, esorbitante.
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recisamente l'onorevole ministro, se in molti comuni, dico, v'è una diffidenza, una ripugnanza assoluta per l'istruzione popolare, se essi si rifiutano
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dotazione pei maestri medesimi. Ma gli è un diritto cotesto che spetta ai comuni o è una concessione che ad essi si fa? Ma diritto o concessione che sia
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rendersi conto con precisione della situazione economica e finanziaria di ciascuno di essi.
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dalle angustie di essi risente tanta influenza.
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conservare ad essi questa ingerenza, subordinata sempre alla illuminata vigilanza dei poteri tutori, non possiamo contemporaneamente limitare i loro diritti
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, e si riduce ad un danno maggiore pei comuni in quanto, per molti di essi, ne circoscrive a' minimi termini la legittima autorità.
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data la facoltà ai comuni di provvedere essi direttamente ai concorsi, nel caso m cui lo stipendio dai medesimi assegnato sia maggiore di un decimo a
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degli insegnanti primari, altrimenti che conservando ai comuni i diritti che ad essi spettano, diritti, ben inteso, non incondizionati, non tali da
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Ed io citerò la Svizzera, il paese classico della libertà per tutti, e dell'autonomia per i comuni, ma ad essi è applicata assai severamente la legge
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al maestro una conveniente abitazione, hanno diritto di bandire essi medesimi il concorso e nominare il maestro.»
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ai comuni, per dar modo ai comuni di far cadere la loro scelta sopra alcuno di essi; ma l'articolo 3 considera, come dissi, la sola ipotesi di fatto
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che hanno un po' di amore all'istruzione pubblica; quello che si richiede da essi, l'aumento di un decimo,
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questo articolo 3; ma bisogna che c'intendiamo bene sul carattere dei comuni e sul valore che ad essi si attribuisce.
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la vigilanza dei Consigli scolastici. I quali già hanno, per dirlo qui, quell'ingerenza nelle nomine che ad essi vorrebbe attribuire un'aggiunta di
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Ma non è a credere, imperocché, se vieta a molti comuni la facoltà di fare il concorso che in parecchi di essi sarebbe assai difficile il fare, e che
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come l'istruzione è condotta in quei paesi che essi hanno citato.
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«Nelle elezioni da farsi dai comuni, che hanno essi stessi il diritto di bandire il concorso, la nomina del maestro è sempre sottoposta
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bandire essi medesimi il concorso e nominare il maestro.»
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maestro una conveniente abitazione, hanno diritto di bandire essi medesimi il concorso e nominare il maestro.»
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Essi dicono: noi manteniamo il sistema delle convenzioni; cioè a dire, il maestro sarà primieramente assoldato dal Comune per cinque anni; poi
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pericoli non pochi nè piccoli, volendo essi evitare la temuta fatalità, si dispongano senza indugio a recare giovamento alla condizione dei maestri ed a
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parranno degne di qualche considerazione, essi riformeranno le loro proposte; se non ne saranno degne, io avrò discaricato la mia coscienza ed essi
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proporre. Essi dicono: periodi di cinque, di dieci, di quindici anni, e poi di nuovo, e sempre, di cinque; ed io dico: periodo di prova, e poi periodo
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suo. Come vi governate voi rispetto ai professori dei licei e dei ginnasi? Forse che lo Stato si compromette con essi per un anno, per due, per tre
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stesso sistema per i maestri elementari? Perchè non riconoscete che anche essi possono esser nominati con un termine indeterminato, come tutti gli
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tutti i loro desiderii e in tutte le loro speranze; ma ad ogni modo difendiamole contro essi; ma difendiamo altresì queste generazioni, difendiamo
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