La Poetica aristotelica è esplicita: possiamo immaginare come possibili, verosimili o credibili soltanto fatti che sappiamo essere già accaduti: l
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può essere più modificato dalle contingenze presenti: quindi la condizione umana è soltanto un sentimento di attesa della storia (non dissimile
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contempla e l’utile si consegue, l'urto emotivo della meraviglia dev’essere valutato anzitutto come impulso all'agire. Per Descartes il sentimento
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Il “bello”, infine, è sensibilità, apertura dell’essere al rapporto di simpatia col mondo naturale e sociale. Cessa di esistere come categoria
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delle figure sforzate (il richiamo a Michelangiolo è evidente), quindi la historia devota deve essere “fedele, pura, vera e pudica”, cioè proprio
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la profonda “naturalità” dell'essere umano e dei suoi affetti, e solo al di là di essa si accede a quella prospettiva del possibile, che il finalismo
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Non poteva essere diversamente. Rotto l’equilibrio di umanità e natura, si cerca di allargare, distorcere, magari contraddire e spezzare la struttura
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non può più essere una scelta di fatti memorabili: quali mai potrebbero essere tali in cospetto dell’infinità e dell’eternità di Dio? Tutta la pittura
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e presentato l’immagine come realtà assoluta; ma Velázquez crea un discorso che può essere fatto soltanto con la pittura. Se un messaggio dev'essere
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rappresentare, ed essere, soltanto se stessa: se Vermeer innova ben poco nella tematica tradizionale della pittura olandese, è proprio perché la pittura
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essere alzata o abbassata, allargata o ristretta in rapporto al gioco delle masse dell'edificio e, perfino, al paesaggio urbano. Non corrisponde neppur più
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determinava la coincidenza di fatti statici e plastici, non ha più ragione di essere, se non come caso particolare di una casistica prospettica ben più
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finalistico esoterico del fare umano, la tecnica deve essere “creativa”, cioè proporsi di seguitare nella società la creazione a cui Dio ha dato principio e
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infatti deve essere naturale e spontanea proprio perché, nella società, è difficile esserlo. Nella pittura, gli impasti sono sovente grassi, spessi
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Tanto si bada al fare artistico, che i disegni cessano di essere, come nel passato, progetti dell'opera: sono fasi d'ispirazione, momenti che
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interessa tutta la polis e può essere causa di felicità o di dolore per tutti; le persone della commedia sono gente ordinaria, le cui vicende non
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fabbro: può essere un’allusione al valore ideale della praxis, del lavoro umano. In ogni caso, nel dipinto di Velázquez come in quello dei Le Nain il
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senza immaginazione. Tutta l’arte è imitazione: ma l’imitazione della realtà come dovrebbe essere o si vorrebbe che fosse richiede un “esercizio dell
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ambientali; ma allora lo spazio non può più essere un'astrazione prospettica — naturalistica o architettonica — ed è fatto di cose concrete: il
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esperienza non fa, disfà la vita, la consuma: l’immagine di un essere umano non può che consegnare la storia di questa lunga consunzione nel mondo. Non
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della natura è compito della scienza e non della pittura. Non è neppur detto che il rapporto uomo-natura debba essere dettato dalla conoscenza
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nel tempo e ha un prima, un ora e un poi, il solo sfondo della storia può essere la natura. Ma, poiché la storia è universale, la natura non può
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modo di essere e di vedere, un metodo; la prospettiva, cioè la struttura classica dello spazio, non è più razionalità universale, ma anch'essa metodo
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ammette altra alternativa che il non essere. Nell’imitazione impegnata dell'oggetto s'indaga appunto il suo essere; lo si isola da tutte le relazioni
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: che potrebb’essere quel Giovanni Battista Crescenzi, amico e protettore del Caravaggio e tanto entusiasta della nuova pittura da mettere su una specie
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svapora e lo specchio torna ad essere uno specchio, il bicchiere un bicchiere, il liuto un liuto. I significati, poi, possono essere molti e diversi; tanto
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proprio in questa trasformazione delle cose in rappresentazioni, nella capacità di prepararle a essere oggetti e strumenti dell’attività della mente. L
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(il ritrarle in pittura) che, attuandosi come imitazione, implica una reazione positiva, le cui motivazioni possono essere molto diverse dando luogo
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desiderabili le cose a cui si vuole persuadere, a far sì, insomma, ch’esso ardentemente desideri d'essere persuaso. Alla prima presiede lo “esprit de
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proprio modo di operazione. Anche l'arte si specializza e, in sostanza, vuole essere soltanto arte; ma, nel complesso delle attività umane, l’arte ha la
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’Illuminismo è il secolo della critica, ma la critica deve avere un oggetto e l’oggetto, in questo caso, non può essere che l'esperienza
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o a priori; il mondo è bensì, e non potrebbe non essere, l'oggetto del pensiero umano, ma poiché non abbiamo alcuna notizia della sua struttura e
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ancora all'esistenza di un sistema della natura, non può essere d’aiuto. Tutto l’interesse si concentra sul problema dell’esistenza umana, della sua
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, emozionato, intenso, capace di esprimere in tutte le sue sfumature quella profonda naturalità dell’essere umano che è il sentimento (Tiziano, Tintoretto
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dimostrativa, la forma cessa di essere forma, che sarebbe pur sempre forma del mondo, e cioè non serve più a formare l'esperienza e sopravvive a se
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le azioni umane. Anche l'attività dell'immaginazione può compiersi secondo il disegno divino, e allora conduce al bene, o essere ispirata dal demonio
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adempiendo ai doveri sociali: “la devozione deve essere diversamente praticata dal gentiluomo, dall'artigiano, dal valletto, dal principe, dalla
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comportamento collettivo, deve essere mezzo e strumento di salvezza. Anche i protestanti (basti pensare a Calvino) accettano la trasformazione della
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Si accusa l'arte del Seicento d’essere oratoria, celebrativa, tutta rivolta all’esaltazione dei grandi e delle sorgenti divine dell’autorità, benché
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esplicarsi non avrebbe bisogno della forza suggestiva delle immagini. Alla volontà di persuadere deve corrispondere l’attitudine a essere persuasi
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imitare cose diverse e impiegare modi diversi; inoltre la mimesis può essere imitazione dei migliori, dei simili, dei peggiori. Se la tragedia è “mimesi di
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caso. Ma il puro e semplice ripetersi di un evento può essere effetto del caso, ciò che verrebbe a negare l’affermazione precedente. Quando però la
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e lampante, bisogna accompagnarla con argomenti o entimemi; se la prova manca si deve sostituirla con gli argomenti. Il fatto può essere considerato
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Il modello della città rappresentativa di un valore ideologico è dato, né poteva essere diversamente, da Roma. È questa, in ordine di tempo, la prima
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può essere illimitatamente estesa (e frequente il caso di prolungamenti delle antiche facciate: per esempio, a Roma, il palazzo Falconieri, la cui
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monumentali, per essere più strettamente collegate con il costume ed i modi di vita della società del Seicento, si diffondano presto in tutta l'Europa. Il
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può condurre all'universalità della maniera grande: questa è sempre, e non potrebbe non essere, il risultato di una convergenza o di un incontro (ma non
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dell’arte. In breve: l'arte dimostra che un certo modo di immaginazione si traduce in un fare e che, dunque, l’immaginazione può essere impegnata nell
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imitare l’architettura e la scultura, come di fatto fa, ma non può essere imitata. Tra le arti (che sono tutte mimesi, imitazione) la pittura è quella
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, l'illusione psicologica seconda il modo di essere “naturale” della mente umana: non imita cose naturali, ma persuade a pensare secondo il modo naturale
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