e rotondeggiante; manda un odore vinoso gradevole, diviene elastica, respinge la mano con cui si voglia premere, e se un pezzetto di essa si getta
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preferire di stropicciarla un poco colle mani tuffandola due o tre volte nell'acqua fresca, senza lasciarvela immersa; ma quando si è sicuri che essa, dopo
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In quanto alla cottura da darsi ai pesci, essa varia di durata a seconda della specie de’pesci medesimi; quelli piccoli basta lasciarli bollire 4 o S
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istaccio. Il sugo che si ottiene aggiungesi alla minestra quando essa è quasi cotta.
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, continuando a frullare finché essa siasi stemperata. Mettete al fuoco
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fatta scaldare a parte. Lasciate poscia che essa alzi il bollore, e tosto gettatevi della farina di granturco, facendola cadere a poco a poco mentre con
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un pannolino per separarne la cipolla medesima. Sciolta dunque la senape, e ridottala alquanto densetta, chiudete il vaso, acciò essa non perda della
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rappigli. Essa serve a condir pesce, uova ed erbaggi a lesso.
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Invece di versare questa gelatina in una forma, potrete addirittura versarla sulla pietanza fredda che volete con essa guarnire, lasciandovela
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Questa sorta di grosso gambero o locusta marina non si mangia che a lesso. La femmina è migliore del maschio, a cagione della sua ovaja: essa si
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bolle, avvertendo che vi stia interamente immersa. Non importa salare l’acqua, giacchè essa non penetra il guscio dell'arigusta, la quale d’altronde si
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fuoco, non scoperchiando più la casseruola che per rivoltare la carne quando ne abbisogna, onde essa possa rosolare da tutte le parti; giacchè meglio
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essa non abbruci. Mezz’ora prima di ritirare la carne dallo spiedo svolgetela dalla sua carta, e fatele prender colore aumentando il fuoco.
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colore. Essa sarà al suo giusto punto di cottura quando, tagliandola, ne escirà un sugo roseo chiaro.
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maneggiando con forza finchè abbiate ottenuto una pasta uniforme, e l’unto siasi tutto in essa incorporato. Allora distendete questa pasta in una teglia
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manipolando finchè abbiate ottenuta una pasta uniforme e soffice come quella con cui si fa il pane. Se essa vi riescisse troppo dura, rimedierete
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Intanto preparate la pasta come al num. 617; distendetela col matterello sino alla grossezza di 5 millimetri; intonacate con essa l’interno d’una
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Intanto avrete preparata la pasta sfogliata descritta num 620; stendetela dunque all’altezza d’uno scudo; coprite con essa il fondo d’una teglia non
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pareti di essa, sia sul fondo che lateralmente all’intorno, servendovi all’uopo della scorza di mezzo limone, onde non scottarvi le dita. Tale
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in un piatto essa vi aderisce.
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Per questa gelatina le visciole sono da preferirsi ad ogni altra sorta di ciriege; e cosi pure essa riescirà assai più gustosa se durante la sua
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essa sia totalmente freddata.
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in essa possa imboccare il collo dell’imbuto: indi non resta più che versare nel filtro il liquore, il quale in principio colerà abbastanza presto
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due ananassi ben maturi, e ritirando poscia dal fuoco l’acqua zuccherata, unitevi il frutto così grattato mentre essa è ancor calda. Coprite allora il
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’illusione riempiendo la forma con un gelato il cui colore abbia analogia coll’oggetto da essa rappresentato; nel secondo caso si può riempire ciascuna
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