demolito i sostegni politici morali religiosi, ha rigettato in blocco presuntuosamente tutte le esperienze della società tradizionale. Dopo lunghi anni di
RUTHERFORD del «nucleo quasi puntiforme»: anzi è possibile, dai risultati di tali esperienze, dedurre quale è la carica del nucleo. Si è scoperto
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esperienze di formazione di immagini, interferenza, diffrazione, ecc., confermano concordemente ed esattamente le previsioni della teoria ondulatoria
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Si noti però che questo si verifica solo se i fotoni sono molto numerosi (come avviene di solito nelle esperienze di ottica: se invece essi sono
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dove b è la distanza del foro F dalla lastra. Ma sappiamo, dalle esperienze sull'effetto Compton, che la particella diffonde la luce per quanti e che
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II) la relazione (data dalle esperienze di diffrazione) tra lunghezza d'onda di De Broglie ed impulso delle particelle (v. § 33, p. I).
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Tale fenomeno dava luogo ad una grave difficoltà teorica. Si è potuto infatti determinare, con esperienze del tipo di quelle che condussero il
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osservando la luce diffusa, come al § 23 (si tratta, non occorre dirlo, di esperienze ideali). Se l'atomo è in uno dei primi stati quantici, le sue dimensioni
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talune esperienze ad esso relative, di cui ora parleremo brevemente.
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descrivere alcune delle più importanti esperienze su cui si fonda la teoria. Essa ha carattere più elementare del resto del libro, che è invece
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centimetri o di qualche metro, in contrasto con le esperienze di fotoelettricità, che hanno invece condotto ad attribuir loro dimensioni atomiche.
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complesso come un atomo o una molecola. Le esperienze sulla diffrazione di confermano tale risultato (v. § 29 p. I). .
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esperienze sulla diffrazione di confermano tale risultato (v. § 29 p. I).
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La interferenza con singoli quanti è stata anche provata, con esperienze dirette di G. J. TAYLOR Proc. Cantb. Phil. Soc., 15, 114 (1909). e di
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Non è invece impossibile immaginare delle esperienze di tipo non corpuscolare, che permettano di rivelare l'esistenza dello spin : p. es., un fascio
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positif (Parigi, Hermann, 1934). . Da queste esperienze risulta, p. es., che se si lanciano i raggi del torio C" (il cui fotone ha un'energia di volt
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teoriche di annichilazione, ma ci limiteremo a considerare queste due , di cui la prima è confermata da notevoli esperienze di diversi autori (1) : tra
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Le esperienze che descriveremo nei §§ successivi riguardano appunto l'eccitazione di atomi urtati da un elettrone: perciò premettiamo alcune
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Quando un atomo viene eccitato, esso di regola non rimane in tale stato, ma dopo un tempo brevissimo (che da esperienze di WIEN è risultato
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esperienze risale però ad epoca anteriore, poichè fin dal 1902 LENARD lo aveva applicato in una notevole serie di ricerche sulla ionizzazione per urto.
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Prima di descrivere le esperienze vogliamo però fare una osservazione generale per spiegare alcune locuzioni divenute abituali in questo campo di
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Tali esperienze consistono nel provocare l'eccitazione degli atomi per urto elettronico e nel misurare indirettamente la forza viva perduta dagli
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Questa descrizione schematica di tali esperienze sarà sufficiente a far comprendere il loro concetto fondamentale, ed a mostrare la possibilità di
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Nelle esperienze descritte al § precedente, l'energia assorbita dall'atomo urtato è determinata indirettamente: un metodo più diretto di misurarla
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In seguito esperienze analoghe sono state ripetute da molti altri osservatori e su diverse sostanze sempre con risultati pienamente conformi alla
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Tutte queste esperienze, mentre stabiliscono uno stretto legame tra i fenomeni ottici e quelli della collisione elettronica, costituiscono una prova
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si deve normalmente usare non un reticolo ottico ma un cristallo, analogamente alle esperienze di LAUE e di BRAGG.
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Descriveremo ora schematicamente le prime memorabili esperienze di DAVISSON e GERMER (1 Phys. Rev., 30, 705 (1927); J. Chem. Ed., 5, 1041 (1928). .
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tensione di questa si poteva variare la velocità degli elettroni (nelle esperienze descritte la tensione variava da 30 a 370 voli). I diaframmi
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mostrò come le esperienze di Davisson e Germer, correttamente interpretate, fossero in pieno accordo con la teoria di Schrödinger. L'esistenza dell'indice
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Nelle esperienze di Bragg coi raggi X si faceva oscillare il cristallo in modo da far variare θ entro un certo intervallo e si produceva una
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La fig. 13 rappresenta i risultati di una di queste serie di esperienze: ogni diagramma polare è ottenuto riportando in ciascuna direzione un
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. Per una descrizione di queste esperienze, si vedano i nn. 27, 28 e 31 della Bibliografia. . I valori più attendibili della carica (in valore
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Altre esperienze di diffrazione degli elettroni, sia col metodo analogo a quello di Lane che col metodo analogo a quello di Bragg, sono state poi
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, giungendo fino a tensioni di 20.000 volt.: RUPP invece ha eseguito le medesime esperienze con elettroni lenti (qualche centinaio di volt) rivelandoli
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Questa formula (che per V piccolo coincide con la (38)) è stata verificata da esperienze eseguite da PONTE su elettroni veloci (fino a 17.250 volt
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Relatività, e che è continuata sempre più ampia e profonda nella nuova meccanica atomica. La fisica ha per oggetto di eseguire osservazioni ed esperienze
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Le esperienze di diffrazione degli elettroni, descritte nei §§ precedenti, hanno dimostrato chiaramente che non solo la radiazione elettromagnetica
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È opportuno ora chiarire il concetto di esperienze concettualmente possibili. Si considerano come tali non solo le esperienze effettivamente
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Per una descrizione di queste esperienze, si vedano i nn. 27, 28 e 31 della Bibliografia.
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