s'apriva, a doppii e massicci battenti, sull' angolo che fanno la piccola piazza e la principal via del paese. I soliti frequentatori ne erano il signor
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inutili quelle quotidiane cure che prima erano per esse abitudine e necessità. Intanto credevano che anche Arnoldo le avesse dimenticate, non vedendolo più
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, attraversarono la strada, e vennero difilati a loro. Erano il dottore e il deputato politico del paese. I quattro si fecero le solite scambievoli
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traghettò a ****, dov' erano i cavalli di suo padre Qui giunto, condusse fuori uno svelto e brioso leardo; montò in sella, e seguitando i sentieri lungo la
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dolore, s'erano snodati, e le si sparsero giù sulle spalle e sul grembo, a somiglianza d'un nero velo. Intanto continuava a martoriarsi ne' suoi terrori
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e il vedere gli altri apparecchiarsi a' piaceri del domani, feste e piaceri che non erano per lei! E quante volte desiderò di trovarsi a casa sua, al
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festevoli, recando ciascuna un bell' abito di velo trapunto, ch' erano destinati pel ballo del dì appresso. Corsero verso Maria, e le mostrarono que
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dolcezza scopriva involontariamente la fiducia del suo cuore. Erano quattr'ore dopo mezzodì, quell'ora in cui la nostra città è così malinconica e tetra
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galanetti di fettucce, ch' erano una grazia. E mentre passavano, alcuna delle belle montanine lanciava indietro una rapida occhiata furtiva sui gruppi
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tavola a cui sedeva, e su la quale erano spiegate le sparse lettere e carte. Il cameriere non ardì far nessuna osservazione. Ma Elisa, che per
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altre erano le fantasie d'Arnoldo. Quel giorno che il vicecurato apparve d' improvviso per salvare la sorella e ricondurla con sè, volle il caso che
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, ricomparve su l'uscio, tenendo sotto il braccio un piccolo fascio di carte, e alcuni libri (erano le memorie, il breviario , un vecchio Dante, e la
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prima, da lei non ancora dimenticata; ma poi, per amor di bene, non seppe dir di no. Una mattina, erano uscite di buon' ora le due donne per andare
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inclinazione. In vece la compativa, e procurava, con certe sue ragioni, di consolar quella fede e quell' ingenua aspettativa, ch' erano quasi la vita
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confondevano sotto gli occhi.... Ma il terrore ristagnò il pianto, un arcano terrore più grande dell' angoscia. Dio buono quelle parole erano dolorose, come
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fratello e sua madre erano morti, e dov'ella stessa aveva amato e sofferto. Una mattina dunque, colse il buon punto che la vedova amica, donna, come
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due ciocche di capelli biondi artificiali; uno sciallo nero le copriva le spalle magre e la persona; e i suoi piccoli piedi, che forse erano stati la
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un' occhiata lunga e severa sul crocchietto delle inquieta alunne, che alla sua presenza s'erano ricomposte in silenzio, umili, quatte e stupite
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di gioja! - Ma come si trovava egli qui?... e perchè tornava, e che voleva da lei? Dunque, non era tutto finito fra loro, non erano come morti l'uno
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, e l'anima cupa gli si leggeva su la fronte sdegnosa; più concitati erano i suoi passi, e gli occhi torbidi, irrequieti, segno della tempesta che
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ancora alcuni vasti poderi in una delle più colte contrade del mezzodì d'Inghilterra. Al principiar del nostro secolo, non erano rimasti di quella
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quiete. A ogni poco, il più lontano suono la riscoteva. E balzando a sedere sulla coltre, ascoltava, tremava. E quei risalti, quelle paure erano per
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, la quale t'avrebbe messo il freddo nell' ossa e nel cuore, solo indizio di vita erano i tocchi replicati e sordi del mezzodì, clic venivano dal
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pellegrina; la quale, vinta la prima sua tema, arrischiò di domandar per carità qualche po' di ristoro. Quei contadini erano buona gente, marito e moglie
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così passò. C' eran pure alcuni dì, ne' quali sentiva ancora di vivere: erano quelli in cui, salito in sella d'un giovine cavallo, che aveva da un
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dell'aperta sua finestra, contemplar di lontano la villa *** dov' egli abitava. I balconi del terrazzo erano spalancati; quella parte della casa aveva
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sboccando fuor dell' Alpi di Valtellina s' allarga e s' impaluda là dove comincia ad aprirsi il lago di Como. Le montagne all' ingiro s' erano velate di
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anche lui ad andarne a star co' suoi vecchi. - I miei pensieri ritornavano a quegli anni in cui io pure conobbi e amai il misero vicecurato, e s'erano
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all'entrar della seguente primavera; se pur non erano mancati alcuni foglietti. E il suo cuore sollevò un' altra volta quel profetico lamento: - « La
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mano a mano che il battello col suo continuo ondeggiamento si dilungava nel lago, quieto e scintillante come zaffiro. Esse erano tutt' e due vestite d'un
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chi siede in un gran regno, simili agli oracoli, ch erano oracoli appunto, perchè nelle tenebre nascondevano la menzogna. E con tal' arte d' ipocrisia
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' era chetamente addormentato nel suo seggiolone a canto del camino, dopo aver veduto il fondo della sua antica e fedele galéda. Erano forse passate
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contento in quel fidato ricovero, in faccia ai monti e al cielo che aveva amato sempre come cosa sua. I suoi settant' anni erano corsi in tanta
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atto d'amore.... Quando, chinandosi più vicino al suo volto, s'accorse che non dormiva: i suoi occhi erano aperti, travolti, senza sguardo; il capo
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terreno, cosa come lo movevan le molte angustie in che era posta la sua mente. Erano i suoi pensieri d'una tristezza insolita, inquieta; erano i pensieri
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' esse. Quand' erano a fianco del suo letto, sedute insieme nell' ampio seggiolone, con le leggiadre lor teste abbandonate su gli stessi origlieri che
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affetto rasserenata; le rughe, che da tanto tempo la solcavano, non erano scomparse; gli occhi suoi non bagnò mia lagrima, il suo sguardo fu lucido e
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, accompagnandolo fino alla porta, gli disse ch' erano sua madre e sua sorella. La prima, al suo passare, aveva fatta una riverenza; la fanciulla non sollevò
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verrà il tempo del disinganno, fors' anche del rimorso. E non era la prima volta che Arnoldo amasse. Ma erano stati amori d' ebbrezza e di delirio; amori
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