’immaginazione. Come non chiedersi, infatti che cosa fare di una facoltà che nel secolo precedente era stata sviluppata sopra ogni altra e a cui si
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scelta stilistica. Al culto di Michelangiolo lo inizia Carlo Maderno, suo maestro e parente. Ma non dimentichiamo che nel Maderno quel culto era
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Laterano, la ricostruzione di San Pietro, almeno per quanto riguardava il corpo della basilica, era appena terminata. L’ultimo atto della lunghissima
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valore le antiche basiliche, meta di tanti pellegrinaggi, era un modo di riaffermare solennemente, in cospetto del mondo intero, il fondamento
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architettura era tanto più moderna quanto più, intimamente, anticlassica.
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persuadersi che l’architetto era sicuro di potere, in un secondo tempo, seguitare i lavori nel transetto e nel coro, secondo il progetto. Quanto poi alla volta
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Da tutto ciò si deduce: 1) che il progetto borrominiano fu approvato da Innocenzo X e quindi non era in contrasto col suo proposito di conservare la
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monumentalità berniniana. Borromini non imita i modelli classici, in cui pure la decorazione naturalistica era il particolare integrativo e quasi la
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rialzato dai raccordi a curva e dal solco d’ombra della cornice. Se nelle navate intermedie la zona più luminosa era il sommo delle volte e la riflessione
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Pietro da Cortona era pittore ed architetto, il Bernini architetto e scultore, il Borromini soltanto architetto. Tra questi tre maestri si dibatte
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Il Cortona era conscio di essere più pittore che architetto: «l’architettura —— scriveva nel 1646 a Cassiano del Pozzo — mi serve solo per mio
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, era questa volta imposta dalla configurazione della zona: l’incombente altura capitolina da un lato, la valle del Foro dall’altro, l’arco di Settimio
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, dettata dall’acuta sensibilità dell’artista alla ragion sociale: la piazzetta della Pace era il nucleo di un quartiere popolare della vecchia Roma
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rituale e che, proprio perciò, era prediletta dagli architetti del Rinascimento e poi, come tema della ripresa dei grandi ideali costruttivi del
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chiamata Romanae portus securitatis era quella, già conservata nella vicina chiesa di S. Maria in Portico e specialmente invocata durante le epidemie
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La facciata, secondo il primo progetto documentato da una medaglia coniata per la fondazione, era convessa, ad un solo ordine, abbastanza bassa da
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palesemente lo sviluppo e l’accentuazione della funzione devozionale ch’era alla base del primo progetto. La novità è, in sostanza, l’inserzione di un
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potenza della Chiesa, non era troppo conforme al suo neoplatonismo. La tomba sarebbe stata così un doppio monumento, il cui significato sarebbe stato il
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era fornita, a regola d’arte, dall’unica finestra aperta, in fondo alla stanza; ma ora che la luce entra a fiotti dalla finestra vicina e dalla porta
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rispetto ad un momento teorico, dell’invenzione formale. La relazione di teoria e prassi era già stata superata dal Borromini con la riduzione del primo
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un procedimento che riguarda soltanto lo specialista. Nel passato non v’era una distinzione netta tra l’artista e lo spettatore: l'artista era uno
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trasforma a vista in puro ornato. Era un passaggio inevitabile. Nella teorizzazione classica la distinzione tra struttura ed ornato era necessaria
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: poteva mai ignorare, il Guarini, che per il razionalismo architettonico classico una soluzione siffatta era quanto di più arbitrario, anzi di assurdo
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Benedetto, primo architetto del re, era nato e cresciuto a Roma; e aveva conservato il vezzo di parlare toscano, «ancorché il parlare italiano sia un vero
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La lunga via di Po, la più neoclassica prospettiva di Torino, era già stata tracciata, nel tardo Seicento, da Carlo Emanuele II; ma è l’urbanistica
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’Inghilterra non la possedeva. Aveva avuto, certamente, una parte non trascurabile nel «modo gotico»: ma quando l’unità culturale del Medioevo s’era
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classica (l’opera di Richardson sarà infatti molto stimata da Winckelmann), ma ciò che muta, diventando specifico e attivo di generico e inerte che era, è il
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, al ritratto. Quando un «genere», com’era nel Seicento il ritratto, non fa più parte di un sistema di generi (e quindi cessa di essere un genere
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italiana era cattolica, anzi «papista»: ma il cattolicismo romano appariva comunque più distante, e meno pericoloso, del cattolicismo «politico
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e vera contro la grande e falsa maniera, In se stessa, questa schematica discriminazione di opposte tendenze non era una novità critica: già nei
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riprendere, ma anche riformare, il concetto di «storia», ch’era alla base dell’arte di tradizione classica. Hogarth non si rassegna ad essere considerato
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Michelangiolo non era amico del Bramante; tuttavia, quando, trent’anni dopo la morte di lui, succede al Sangallo nella direzione della fabbrica di
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questa divulgazione illimitata della pittura era nel programma. Già il binomio genio-gusto aveva eliminato, tra colui che fa e colui che gode l’opera d
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, intendeva dire che il primo aveva più sublimità, più fuoco elementare; l’altro era più ricco di sociali, di concetti generali, d’artificiale varietà» (H. F
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L’antitesi di «pittoresco» e «sublime», designando all’attività artistica due percorsi diversi ed opposti, non era evidentemente conciliabile nell
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, mentre la disperazione di Blake oscilla tra le astratte regioni del cielo e dell’inferno. Infine, la pittura inglese s’era per prima adattata ad
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’eredità di un nome: Michelangiolo. Nel 1772 il suo giudizio non era senza riserve: «Alla domanda su chi debba avete il primo posto, Raffaello o
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’Accademia non s’era mai stancato d’ammonire che la vera arte, il «grand style», nasce da una solida cultura e non dall’alea dell’ispirazione. E il
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Dei due bardi della nuova poetica già quasi romantica, l’uno, Wlilliam Blake, era fermamente avverso all’Accademia e al suo presidente; l’altro
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Londra, il giovane letterato infatuato di Rousseau era diventato pittore; a Roma, studiando Winckelmann e Mengs e disegnando dall’antico, aveva
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All’incontro con la letteratura, invero, l’arte inglese del Settecento era. preparata da tempo: Hogarth aveva tradotto in immagine De Foe e Fielding
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’educazione una condizione di perfetta naturalità, era una idea accettata. Ma l’accordo individuo-società-natura, così facile e spontaneo in Gainsborough
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Fuseli, si sa, era un fanatico dell’antico, il primo che dell’arte classica abbia avvertito il caldo contenuto umano, l’intensità espressiva; ma «l
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Il tema era inconsueto, ed è escluso ogni riferimento a precedenti iconografici; ma aveva una giustificazione attuale. Il volo umano era l’idea fissa
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Questa era con tutta probabilità l’intenzione del committente, il Pisani, un aristocratico illuminato in una Venezia ch’era la punta avanzata dell
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finalmente partito: nell’ottobre dell’anno stesso partirà per Roma per studiare gli antichi. Non era una decisione che un giovane artista ambizioso
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pratica: e la scultura veneta del tempo era tutta «di pratica», tanto povera di «ideale» quanto fornita di espedienti e di virtuosismi tecnici per
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Italia era stato studiato da Giuseppe Parini anche in rapporto alle strutture del linguaggio e dello stile letterario (per esempio, al rapporto tra
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frontespizio la riproduzione a stampa dell’autoritratto del 1745, che era una vera e propria dichiarazione di poetica, la chiave di tutto il discorso. In
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Non v’è irrelatività se non oltre l’esaurimento delle relazioni possibili. Il sistema formale del rococò era aperto e continuo: tutto un intreccio e
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