Quanto tempo è che ho veduto lei, l'altra, per la prima volta? Non so, la data non potrei dirla, perchè mi sfugge. Certo era un tramonto più rosso
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Io non amavo quell'uomo. Anzi non amavo nessuno in quel tempo. La mia indifferenza in fatto di sentimento era serena; non amavo, non avevo il
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ricevuti, ai trasporti fittizii, ai baci inutili e fiacchi, agli entusiasmi posticci, a questa commedia piena di fango. Era per lei tutto. Per fare quello
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fanciulla gracile, biancovestita, con un filo di voce simpatica, che cantava una romanza di Bizet. La romanza era di carattere orientale, una nenia bizzarra
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E venne. La notte era alta, oramai, sul golfo napoletano, e lontanissimo, scintillavano le tremolanti stelle; sulla deserta strada di Posillipo, che
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ne prego. Ella tacque. Fulvio si era buttato con le braccia e col capo sul parapetto, soffocando i singhiozzi. Ella aveva chinato la testa sul petto
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Francesco II aveva dato la costituzione e quindi l'amnistia; gli emigrati napoletani, a cui l'esilio era duplice dolore, ritornavano, dopo dodici
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campagna. Il parroco, che era anche consigliere comunale, cominciò a intimidirsi: la moglie dell'emigrato, sua cognata, le dama straniera, Cariclea
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II cannoneggiamento cominiò alle tre del pomeriggio. Ventaroli è sulla collina, l'eco dei cannoni vi si ripercuoteva fortemente. Donna Cariclea era
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col sommo delle dita, spiccate allora allora dal labbro; e via di corsa, preso il cappello a volo in anticamera, era in quattro salti sulla strada
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Geronimo Balbi conosceva questo frizzo del suo arguto genitore, e non provò nessun gusto a sentirselo ripetere dall'uomo contro cui era stato
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. La scena s'era fatta grossa e non poteva passare inosservata. - Che c'è? - gridò il magnifico Andrea Spinola, affrettandosi verso quei due. - Che
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ridere, al magnifico uomo, che in quel momento solenne della sua vita di padre era più magnifico del solito. Ma per non tenere più oltre in berlina la
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La storia di Tribolino era finita. E qui Ascanio Denèa alzò gli occhi involontariamente a guardare il ritratto della marchesa Arduina. La bella
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lo disponeva ai prodigi. Ma fosse Arduina, od altra più moderna creatura, ben era una cosa di cielo; e su ciò non cascava ombra di dubbio. Una
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esatto, quel tanto che gli era avanzato che ne cambiava spesso e volentieridella sua gente; ma non amava punto la casa; per modo Cambiava, cambiava, e
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, davanti alla sua scrivania monumentale, il cui piano, foderato di panno rosso, era per la dodicesima volta libero dai soliti fasci di carte e dalle
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i tre mesi,dacchè si era ridotto in quel nuovo quartiere. Aveva egli dunque l'assillo degli sgomberi? - Perché non me ne sono avveduto prima? - diceva
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col nuovo padron di casa, andò dal solito sgomberatore, perchè gli mandasse la mattina seguente carri e manovali. Era fatto così, il signor Ascanio
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aveva veduto muovere qualche cosa. Che diavolo era? Nè gatto, nè sorcio, veramente, nè altro animale di specie conosciuta. Fu grande lo stupore del
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. - Venivo subito al fatto; - rispose Tribolino. - Il preambolo era necessario, per orientarci. - Allora diciamo che il tuo racconto è come il pesce
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bottoncino di rosa! Povera marchesa di Pietrasanta! era un archiléo, al paragone di quel fiorellino rugiadoso. Il signor Geronimo aveva ricevuto lo strale
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Il magnifico Bendinello Sauli non era amico del magnifico Gian Luca Balbi. Perchè? senza un perchè, come occorre troppo spesso nella vita. Non
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