Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: era

Numero di risultati: 89 in 2 pagine

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La sorte

247993
Federico De Roberto 23 occorrenze
  • 1887
  • Niccolò Giannotta editore
  • Catania
  • Verismo
  • UNICT
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d'artifizio, e da per tutto era un martellare incessante. Lo zio Vito, al canto della chiesa, disponeva il suo banco, i cestini pieni di ceci, di fave, di

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Salvatore Terlizzi aveva il salone verso Porta di Ferro, un po' fuori mano; ma la casa gli apparteneva e la clientela era già formata, perchè i

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grossi tappeti sotto i piedi, con tante galanterie e tante ricchezze!.. Già, quando s'era trovato nel giardino, dinanzi alla signora, egli non aveva

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approvava, ma la difficoltà era quella dei denari; egli non sapeva dove li avrebbe presi, e quel poco che aveva messo da parte non era sufficiente

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. Per questo, quando ad agosto, dopo che la signora andò in campagna, finalmente essi si maritarono, Salvatore era innamorato di sua moglie ancora più

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, dov'egli stesso era cresciuto e contava di morire. - Io che non volli venderla quando almeno potevo cavarne un utile, me la vedo ora toglier di mano

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tratteneva spesso a desinare. Le strettezze crescevano, ma Salvatore si metteva alla tortura per trovar denari e far contenta la moglie. La nuova bottega era

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la sua antica proprietà, e non si raccapezzava. - È qui? La casa era sfondata, il tetto e i muri divisorii abbattuti come da un terremoto, ingombrando

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l'impiega-serve, e non era sua colpa se glie ne capitavano anche di linguacciute. - Ogni legno ha il suo fumo! Però Rosa, la serva degl'impiegati che stavano

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cavarne quel po' di crino e le molle ancora sane. - To', guardate chi s'affaccia: don Felice! - La vera testa dalle corna d'oro! Don Felice era piccolo

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? Non gli volete dar la piccola? Allora dategli la grande. Il De Franchi, come era stato portato a mille e cinquecento ai Tabacchi, e non aveva nessuno

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potevano soffrire che il negozio di don Antonino facesse affari d'oro; tanto è vero che c'era un cartello nuovo, lungo una canna, con lo scritto: Sarto di

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Tornata in città, la principessa trovava che la villeggiatura le era costata un po' cara. Allora rinnovava i propositi di mutar vita, di non giuocar

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don Antonino. EIla aveva sempre un monte di biancheria fra le gambe, e la bottega era piena del tic-tic degli aghi che salivano e scendevano

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Giacomo pensava alla rivincita; un gran dramma come Patria! di Sardou: Masuccio, ovvero Dio non paga il sabato, in cinque atti; la selva era già pronta

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che sapeva donna Cecilia ricca, pretendeva che anche lei facesse la partita. - Andiamo, non esser tanta avara! Che cosa vuoi farne dei denari? Era

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e ne provava quasi rimorso. La zappa era una sua vecchia conoscenza, tanto che aveva il manico lucido e levigato, e le mani di lui s'erano ridotte

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la via era lunga, - È stato il vino! - pensava. - Ai miei compagni non ha fatto male; quelli sono avvezzi a bere, a divertirsi.... È stato il vino

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Anna Laferra, a quella parola che le avevano sputata in faccia, s'era sentito avvampare il sangue nelle vene, ed era stata colpa di Vincenzo Sutro se

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mosto quando il contatore era stanco; spingeva la manovella del torchio, rispondeva alle chiamate del fattore, alle domande del bottaio, agli scherzi, ai

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andava ripetendo donna Giovanna - Quella femmina ti porterà alla rovina, come ne ha portati tanti altri; è tua madre che te lo dice... Ma era lo stesso

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!... - Ma per lei ora potete dire che vostro figlio è un uomo! Allora donna Giovanna si mise a ridere. Il suo Alfio s'era fatto proprio un uomo; pareva

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?.. - e tentava di trattenerlo. Egli la respinse lontano, gridando: - Lasciatemi!.. Era arrivato, come un fulmine, dalla comare Angela. - Le dovete dire

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Gazzetta Piemontese

382039
AA. VV. 17 occorrenze

Il vino venduto era composto dello seguenti partite:

Ieri era nella Savoia. Oggi è nelle Alpi Marittime.

Così l'offerta complessiva del Marsaglia era di lire 18,278,520 80.

La recitazione variava secondo parlava un personaggio solo o dialogavano in più; il dialogo o diverbio era sempre recitato, il soliloquio talvolta

In questi ultimi tempi conduceva vita da gran signore, giocava di grosso, o non possedendo nulla di proprio, era per la gente uno strano enigma.

indagini praticate si venne a sapere che il feritore ignoto, secondo l'asserto dell’orefice, era certo S. Giovanni Battista, che precedentemente era

di Emilio Angier che era stata allora rappresentata appunto alla Comédie Française .

casa, in via Vigentina, vi mori assiderata. Era una donna di circa 55 anni.

letteratura latina, pubblicati dal Sansoni, di Firenze. A Berlino la rappresentazione era stata promossa dagli studenti dell'Università, ma quei bravi

Nell'alto e bosso Monferrato il commercio dei vini, che era già calmo, venne completamente paralizzato in seguito alle abbondanti nevi cadute ed al

Rivorolles, prima del suo matrimonio, era stato innamorato di una donna galante, Rosalia Michon, molto bella e seducente, della quale ha conservato

A Weymar, quando quella città pretendeva, e non del tutto a torto, di essere come l'Atene della Germania, quando il duca era grande protettore dei

— Morte di un professore — È morto lunedì notte, di malattia di cuore, il prof. Guglielmo Rossi. Era consigliere provinciale del mandamento di Desio

domande della Camera di Commercio, la quale propose questo nuovo tronco in sostituzione della Biella-Gattinara, che era stata chiesta al Parlamento nel

che è più da osservarsi, non solamente tralasciò di ridomandare la linea Santhia-Sesto Calende che era stata, li 28 novembre 1884, concordemente

palcoscenico era stato collocato il busto del severo poeta. La tragedia Don Garzia fu rappresentata con molto impegno dalla Compagnia Palamidessi. L

, alcuni contenevano persino ottantamila spettatori, e non avevano soffitto. Era dunque necessario rinforzare in qualche modo la voce degli attori

STORIE ALLEGRE

662809
Collodi, Carlo 10 occorrenze

Nel famosissimo bosco di Vattel'a pesca, c'era una volta una piccola famigliola composta di sette scimmie: il babbo, la mamma e cinque scimmiottini

volentieri che si fosse chiamato Luigi: ma il suo babbo, incaponitosi a farne col tempo un guerriero (il babbo era comandante dei pompieri e bisogna

Fra tutte queste galanterie, la più agognata per il nostro Gigino era il cappello a tuba. Un giorno, sfogandosi con la Veronica, la cameriera che per

Quando lo conobbi io, aveva appena dieci anni. Di nome si chiamava Gigino. Non era né bello né brutto. Aveva un par d'occhietti cerulei: i capelli

a cagione dell'età decrepita, e non potendo più guadagnarsi un boccon di pane col sudore della sua fronte, era condannato a starsene dalla mattina

distanza dalla villa del nostro amico c'era una casa colonica abitata dalla famigliola del contadino: vale a dire padre, madre e due ragazzetti. Il

cos'era avvenuto? Era avvenuto che la terra di quel campo, a cagione delle grandi piogge dei giorni precedenti, era così rammollita e fangosa, che lo

la Contessa Maria (una brava donna che io ho conosciuta benissimo, come conosco voi) era rimasta vedova con tre figli: due maschi e una bambina. Il

desiderio acutissimo che lo pungeva, era quello di trovare la strada che doveva ricondurlo a casa: ma, invece, correva all'impazzata di qua e di là

corso dell'anno, erano così pochi! ... Appena uno per settimana! E le domeniche? ... Le domeniche era grazia di Dio, se ritornavano una volta ogni otto

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