Nacque una prima questione al momento in cui l'ufficio presidenziale si riunì, e questa questione sorse dacchè la sezione di San Salvatore si era
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Si sosteneva ancora che fra gli elettori votanti della sezione di San Marco figurasse un tale Stapino-Cardinale, il quale non era presente perchè
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verbale risulta che è bensì vero che la votazione non era legalmente chiusa, ma che però si era fatto il secondo appello e si stavano contando i voti
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era stato regolarmente nominato il signor Basile-Basili. Ma avendo ricevuto un reclamo per parte del signor Marco Drago, di Naso, ed un altro per
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Si tratta di vedere se al momento in cui fu eletto il signor Rusconi v'era per esso un posto vacante. Ve ne era uno solo in allora, e questo va ora
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precisamente prima, essendochè quella era la prima nel tempo, e perciò era necessario fosse approvata o annullata prima della presente.
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del 6 agosto. Perciò l'ufficio I ha ritenuto che, non essendoci più nella Camera posto vacante per un magistrato al 6 agosto, dacchè era buona e valida
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erano sottoposti al decreto che aveva proclamato lo stato d'assedio; considerando che, mentre esso era in vigore, i cittadini rimanevano privi
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Crispi. Sfuggì dalla mia bocca una parola che mi duole di avere pronunziato, ma che in ogni modo era l'espressione di un giusto risentimento.
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pesava, ma s'impediva che le opinioni avverse al Governo partissero dai punti dove la libertà era mantenuta.
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provincie dove vi era lo stato d'assedio.
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non teneva più quest' incarico. Risulta inoltre che il maggiore Siculi era stato riammesso alla cittadinanza toscana dopo che tornò dal Perù, non solo
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Da queste ordinanze, che si potranno mettere in confronto d'altre pubblicate sotto il despotismo, la Camera vedrà s'io era nel vero e s'io ho colle
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In questa protesta i 44 elettori si lagnano di molte irregolarità che seguirono nell'elezione; aggiungono che il signor Siculi non era nel numero nè
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Io dico che il signor Sacchi, quando è stato promosso alle funzioni che ha accennato l'onorevole relatore, non era ancora nella pienezza dei suoi
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La maggioranza dell'ufficio, dopo matura discussione, ritenne che il Governo era nell'obbligo di riconvocare il collegio entro il periodo determinato
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, che era stato eletto, fu promosso ad un impiego, il quale non è più conciliabile colla rappresentanza nazionale.
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Mi sarei ben guardato dal suscitare una siffatta questione allorquando era aperta o allorquando poteva sorgere la lotta fra il generale Garibaldi e
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di voler fare adesione alla politica costituzionale moderata. Al momento in cui si formò l'attuale Ministero questa maggioranza era costituita non
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Questa condizione di cose era molto difficile e lasciava molte inquietudini che l'andamento della cosa pubblica non potesse procedere ne secondo le
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io non mi fo a cercare, che la menomassero; ma certamente la condizione non era buona.
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Dopo Aspromonte nessun'altra politica era più possibile che una politica moderata e costituzionale. Se il Ministero, e particolarmente il presidente
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Che cosa avvenne? Avvenne che questa condizione di cose, che l'opinione, che fu generale nel paese ed in Europa, dell'influenza per cui si era
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necessaria. Il Ministero ottenne dalla Corona un proclama per cui si diffidava che era una ribellione quella per cui si levavano le armi. Io avrei
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tanto più che, dopo una mutazione nell'indirizzo della politica, la quale non è contestabile che si facesse dal Ministero che era entrato in autorità
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Ma in questo caso vi fu certo una deviazione dalla politica che si era sempre seguita dal Ministero d'accordo col Parlamento, di provvedere cioè, a
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i pericoli politici delle provincie meridionali non esistevano più, dopo che Garibaldi era stato sconfitto, dopo che le popolazioni di quelle
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L'onorevole Bon-Compagni vi disse testé che Aspromonte era stato un lutto per la nazione;
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atto di opposizione, il quale confesso che ripugnava molto alle mie abitudini. Dappoi il mio primo pensiero era stato di tacere, perchè confesso che
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, senza licenza del proprio Governo, bene e meritamente era stato arrestato, come bene e meritamente doveva essere poi sfrattato dalle antiche provincie.
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seguaci suoi a fragili schifi chiedendo al mare la fortuna che gli era stata negata dalla terra e veleggiò verso la forte città delle lagune che con valore
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Ma io non aveva arma. Vedete, signori, che flagranza non c'era.
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risposto che era stata spedita nel suo originale al Ministero a Torino.
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Aggiungo che dal silenzio dell'onorevolissimo nostro presidente essendoci accorti che in un modo o nell'altro era stato interrotto il nostro
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la città di Parigi fu immediatamente prosciolta dallo stato d'assedio. E perchè ciò che era stato deciso riguardo al diritto dei cittadini di non
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puro e semplice proposto dall'onorevole marchese Gustavo di Cavour, ed è noto che il conte Camillo era in quell'epoca ministro per le finanze, ma non
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Signori, il potere esecutivo era armato più che a sufficienza per far fronte a qualunque occasione straordinaria potesse sorgere nel regno d'Italia
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Sta dunque che nel 1852 l'onorevole Rattazzi era in massima contrario allo stato d'assedio; sta che i termini assoluti dell'articolo 2 del decreto
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Era egli infatti possibile qualunque ritardo nell'applicazione delle leggi complementari dello Statuto, e di quelle altre che sono strettamente
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quella legge del 1851 vi era l'esclusione esplicita delle rendite del debito pubblico; ora, volendo che anche queste rendite subiscano la tassa, si è
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seggio parlamentare. Io credevo che il pulpito era a destra e non a sinistra al lato dei preti, non al lato dei democratici. Noi siamo qui alla parte
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Di Cavour, relatore. L'onorevole Valerio aveva presentato un emendamento che era stato respinto; ora mi pare che lo riproduca sotto altra forma.
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Alcuni dicevano che la distinzione era abbastanza esatta, quando si escludevano dalla legge le società commerciali ed industriali di credito e di
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momento che questo emendamento era stato respinto, mi pareva che la sua opposizione cessasse; ma egli dichiara che si oppone a quest'aggiunta, e perciò
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dell'articolo delle società commerciali ed industriali. Secondo il mio modo di vedere, era necessaria l'aggiunta che fu fatta; giacchè io credo che il
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Di Cavour, relatore. Se mi permette il signor presidente, dirò che c'è una questione di buona fede. Nella Commissione non era stata fatta
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legge del registro, quindi io non potrei aderire all'emendamento proposto, anzi io era per chiedere la parola onde proporre un'aggiunta a
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Accademia della crusca
