uguale . Ritorna dunque la questione: « come più elementi reali possano essere un elemento uguale ». Aristotele crede di sfuggire alla difficoltà con una
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, come se cogli stessi elementi corporei si componessero due corpi di nome diverso, poniamo il vino e l' aceto; in tal caso le forme indicate da questi
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trapassano dinanzi all' occhio, siano l' atto dell' occhio immobile a riguardarli. Egli è dunque indubitato che ogni pensiero risulta da due elementi
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