Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: egli

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I ragazzi della via Pal

208317
Molnar, Ferencz 11 occorrenze
  • 1929
  • Edizioni Sapientia
  • Roma
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, perchè era stata motivata da un equivoco e l'assemblea dichiara quindi che il socio suddetto è stato offeso senza motivo dalla Società ed egli

... e non vorrei essere io la causa... Insomma ho corrotto con denaro lo slovacco che fa la guardia al campo ed egli li scaccerà di lì... La parola gli

la patria si era preso tre bagni: uno per caso, uno per l'onore, ed uno per forza! Ma a nessun costo egli avrebbe svelato il grande segreto che ora

brivido freddo percorse la schiena di Nemeciech. Egli sapeva cosa significasse incontrare i Pastor. Ma Franco Ats l'aveva visto da vicino, ora per la prima

aveva paura di sciuparsi il suo bel vestito arrampicandosi sull'albero ed allora Ciele ordinava a lui di arrampicarsi perchè egli era l'unico soldato

d'occhio il traditore, di stare attento ad ogni suo passo: egli aveva promesso di non dir nulla a nessuno, finchè Boka non fosse venuto al campo, che

volevano sapere quel che fosse accaduto di Ghereb. Ma Boka non era un ragazzo che si possa facilmente distrarre dal proprio piano. Egli non voleva

della mattinata, le briciole di quel panino che egli consumava in classe dalle dieci alle tredici, cavandone ogni tanto un boccone dalla tasca. Ghereb

in modo così curioso! Certamente Ghereb aveva compreso che, fino a tanto che Boka rimaneva nella compagnia, egli non avrebbe mai avuto compiti

ponte: egli sapeva benissimo che cosa significasse bandiera bianca. Aveva quindi fatto entrare nell'isola gli ambasciatori. — Siete venuti quali

altri scapaccioni ancora. Per questo ho detto che l'avevo avuta da Colnai ed allora egli mi diede ordine di riportarla immediatamente a Colnai perchè

I miei amici di Villa Castelli

214099
Ciarlantini, Franco 17 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
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OTTOBRE Comincia l'ottobre: dopo domani Mario ritornerà alla scuola. Egli è ormai uno scolarino di seconda. E bel libro di lettura è pronto; pronto

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA Oggi Mario è tornato a scuola. Egli ha ritrovato la sua maestra dell'anno scorso, i suoi vecchi compagni e qualche scolaro

per i grembiali: una stoffa così bella non si è mai vista, egli dice. Le donne ridono e intanto si fermano e qualcuna compra. Su un altro banchetto

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adulto, per darne meno a lui che era minore. Ma ecco Amalindo ch' essi credevano venisse a far giustizia. Come fece bene le parti! Egli prese tutte le

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LA CIVETTA Ieri Mario ha visto passare un cacciatore che andava alla caccia nel capanno. Egli portava con sè una civetta ammaestrata. Quando Mario

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, qualche volta, Mario va alla scuola com'è vestito in casa; egli mette la cartella ad armacollo, infila le mani in tasca e dice che così non sente

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OBBEDIENZA Una volta fu domandato ad un vecchio sapiente qual fosse la prima virtù dei bambini, ed egli rispose: -L'obbedienza. -E la seconda

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VILLA CASTELLI Mario dice tra sè ch'egli il suo paese lo conosce benissimo; ma chissà se è vero! Egli sa dov' è la chiesa col suo campaniletto che

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gettato via le ore dell'anno passato: egli ha potuto raccogliere il frutto delle sue fatiche, egli ha gettato dei semi di bene. Don, don, don..... La

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. Egli lascia la scuola alle sue spalle e s'avvia per la strada larga, verso le case. Come è bello il gruppetto di pioppi che circonda la chiesa! Basta

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ero dimenticato di dirvi che, prima di salire le scale del Castello Reale, egli toccò con l'ago regalatogli dalla vecchina le oche per sciogliere il

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A CASA Mario entra in casa contento; egli ha tante cose da raccontare alla mammaa; ma non sa trovare le parole e decide di parlare un altro giorno

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interrogano, egli, che quasi non può più lavorare, perchè non può più stendere bene le braccia, nè ha più forza, e tutti i giorni s'incurva sempre

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. Il tacchino però è il vero padrone del cortile. Egli passeggia con gran superbia tra i polli che gli lasciano il passo e, tratto tratto, sfoggia la

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, ed egli comincia con Maria: -Perché stai lì dritta? -Dritta io? Non sono la superbia.- Tutti ridono e Giorgio pensa: -È «la superbia».- Poi domanda a

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volta che deve dire le belle parole! Egli sente in quel momento di voler bene a qualche cosa di grande, di forte; che è presente, ma non si vede, e

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egli pensò di recarsi da un vecchio, conosciuto da tutti per la sua sapienza, per chiedergli che cosa avrebbe potuto fare per trovare la felicità che

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