passo vi sorge dinanzi l'immagine luminosa dell'Eroe. Ecco la piccola casa di Fieravecchia dov'egli passò la prima notte dopo l'entrata in Palermo
' "organo prensorio" d'Italia? Ed ecco Monte Pellegrino, ecco la Conca d'oro, ecco Palermo!
nell'azzurro. Ed ecco infine la più maravigliosa costa dell'isola, sede dei suoi priori abitatori; maravigliosa per la pompa della vegetazione e per la poesia
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collera, nè formalizzarsi, nè mostrarsi bisbetici, nè avere sprezzo o durezza: ecco delle massime che sono generalmente osservate dalle persone
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di profondità ma di superficie. Ecco perchè, a guardare indietro nei nostri antichi galatei, o a guardarci intorno con quelli moderni, specialmente
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amici di casa un po' noiosi per chi non ha obblighi diretti di riceverli. Ecco un dovere di dissimulazione; essi sono ospiti come voi cogli stessi
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parere insignificante. Ecco perchè è utile di aggiungere che questa parentela spirituale dei padrini tra di loro e dei figliocci verso i padrini e
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. -Ecco il garzone! Meno male! -esclamò don Pietro, sentendo il rumore dei passi della mula. Il garzone, entrando con le bisacce piene di provvisioni a una
baronessa portò il fazzoletto agli occhi. Ercole ruppe il silenzio, ripetendo la sua facezia: - Ecco il consigllo dei topi! Rosaria lo sgridò duramente
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.... Ecco se era stato pazzo! Ecco se aveva farneticato intentando la lite, adoprando tutte le risorse di casa per questo scopo supremo! E si stendeva
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cugino marchese stava ad ascoltarselo chiudendo gli occhi. - Ed ecco, caro cugino! Ci siamo riveduti in Gran Corte!... E riderà bene chi ride l'ultimo
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!... Dovresti avervi.... ecco, là, sì.... quel.... no, quell'altro!... Bravo! Qui, si sa, prezzo fisso, pri fi, come dicono a Parigi.... Dunque
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stato caporale.... Ecco.... Io penso.... Quanti siete in paese i militari in congedo? - Centinaia, eccellenza. - Bene. Sappi dunque che dobbiamo fare
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Ma, ecco, un giorno, infilo il corridoio, picchio all'uscio del buco, e una voce grossa, da burbero, grida: - Chi è? - Sono io, professore. - Ha
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saper dove, tra il fumo, abbassando la testa a ogni fischio di palla. Ed ecco, dai fianchi, cannonate, fucilate! E uno sbandarsi improvviso: gente che
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, ed è stato assolto! Quell'altro se la dice con la nipote che tiene in casa e dà scandalo a tutti; ed ecco assolto anche lui.... Ed io, che non conosco
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mai a star sola sola? Per dire la verità, la signora Dea non si annoiava, specialmente da tre mesi in qua. Infatti, appena andato via il marito, ecco
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di qualche minuto (il dottore si era fermato pure lui, messo in curiosità dall'insolito caso) aveva esclamato con un sospiro: - Ecco quel che mi ci
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Un mese dopo, una mattina, di buon'ora, ecco uscire di casa dal notaio la chioccia coi pulcini, e lui dietro; andavano a vedere il posto della casa
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sua. Ma ecco: il danno che egli temeva venisse fatto dalla sbadatagine delle ragazze, il vento glielo aveva fatto, e centuplicato, in poche ore! E
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. - Quali cose? E il notaio, tossendo, si rizzò a sedere sul letto. - Quali cose! Quali cose!... Niente.... Lisa.... scappata.... ecco!... Col figlio
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campane, per paura che non crolli.... Bella! è vero?... Di rimpetto, il palazzo del barone Saccaro, tutto in pietra intagliata.... Guardi, ecco il barone
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pretendi di riaverlo?... Niente affatto. Anzi, ora che so l'infamia da te commessa, ti afferro e ti metto in carcere! - Ecco quel che dovrebbe dire la
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frettolosamente per non udire altre bestemmie. E proprio all'imboccatura dello stradone che conduceva al convento dei padri cappuccini, ecco lo Storto e la sua
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avvertire il mio padrone che quella gentaccia lo sfrutta! Volete scommettere voscenza che il giorno in cui Tinu Mèndola si deciderà a dirgli: - Ecco
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capitarmi! Sia fatta la volonta di Dio!... Vorranno danaro.... Si figurano che ne ho pieni i cassetti!... Dove mi condurranno? Dirò: Ecco le chiavi
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preghiera, con sorriso umile, insinuante, e con tono di voce più insinuante e più umile ancora, balbettò: - Ecco: ho pensato.... - No, non voglio sapere
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note dello zufolo di Pane, ecco al balcone il Re, la Regina, la Reginotta e le due sue sorelle minori. Lo zufolo: - Tiù! tiù! tiù! tiù! E Cacio
, ecco un frullìo di ali che le faceva alzare gli occhi. Un pettirosso le volava sulla testa, quasi a portata di mano; si allontanava, ritornava, si
brontolava: - Lo abbiamo detto: i figli dei vecchi non riescono gran cosa! Ecco: già dimostra gusti feroci, se vuole tigri e leoni invece di cani e
subito. Facciamo chiamare il Reuccio. - Alla vista di Carbonella, il Reuccio indietreggiò nauseato. - Ecco qui, Reuccio, quelle che voi credete le più
gente. Si stesero per terra e si addormentarono. Parecchi giorni dopo, ecco di nuovo quei due, ma questa volta travestiti da muratori, con un palo e un
asciugare, parte sul davanzale della finestrella e su gli scalini della porta. Passata mezzanotte, ecco i ladri carichi di ogni ben di Dio, danari
monete d'oro che gli fecero sgranare gli occhi. Il giorno dopo, ecco, trin, trin, trin, la carrozza tirata da quattro cavalli con le sonagliere. Ne
l'erba nel mezzo della radura, e si nascose dietro una siepe per veder quel che sarebbe accaduto. Ed ecco, alla mezzanotte in punto, un lumicino tra gli
C'era una volta ... Sì, sì, non ho dimenticato la promessa; parola di Raccontafiabe è parola di Re; ed ecco la storia del principe Pettirosso. Dunque
. Sentendogli dire però che prendeva tempo otto giorni, credette che fosse una scusa per andar via e non tornar più. La notte, a mezzanotte, ecco la solita
fiori, né frutti, e i mesi passavano! Finalmente, ecco i bocciolini e poi i fioretti stellati a cinque foglioline. Che cosa poteva seguirne? Qualche
accoppata tutta questa gente. Ecco quello che sanno fare i guasconi! Gli aiutanti ed il taverniere, spaventati dall'aspetto terribile del formidabile
sono un selvaggio come te, io, mio caro Martin. - Ecco un'offesa che non mi aspettavo da parte tua. - Nega di essere parente di Belzebú. Si dice che il
con voce minacciosa: - Ecco quella che mi vendicherà, se tu non mi ubbidirai! I bucanieri partivano ordinariamente per la caccia allo spuntare del
che hanno portato, sia pure per una loro vendetta privata, un terribile colpo alla potenza spagnuola del Golfo del Messico. Ecco la mia mano, ed ecco
potrebbe conquistare il mondo - rispose il signor di Ventimiglia. Non so se un'altra nave se la sarebbe cavata cosí bene, mio caro. - Ecco che i galeoni
. - Ecco un bellissimo nascondiglio - disse il conte. - Purché non diventi invece una trappola, capitano! - esclamò Mendoza. - E poi non sappiamo dove
lungo nitrito, sferrò alcuni calci e poi cadde di quarto, tre metri piú innanzi della spaccatura. - Ecco una vera disgrazia, - disse il guascone
della madre lingua; poi ho soggiornato molto anche in Italia. - Ecco perché voi parlate cosí dolcemente. Ah, l'Italia! Anch'io l'ho visitata ... E venite
indietro. - Ecco una botta magnifica e che non mi aspettavo, - disse il bandito. - Non vale però quella delle cento pistole. Chi può avervela insegnata
. - Ecco chi ce la procurerà, - rispose il guascone. Un uomo s'avanzava lungo il margine del fossato, fischiando tranquillamente, quantunque buon numero
. - E la mia palla deve averla ben cacciata nel corpo, - aggiunse il fiammingo. - Scommetterei che l'ho acciecato. - Ecco un uomo meraviglioso, - disse
appoggiato alla porta d'ingresso, tenendo la casacca sulle spalle. - Ecco il signore che ha acquistato la vostra barca, - gli disse Panchita. - Il conto è