L'automobile si ferma davanti al cancello del giardino, e Leonia si precipita udendo sonare il campanello. - La signora! - esclama. - Ecco una
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presto, fatemi scendere! - I ragazzi non esitano un istante di fronte a quest'ordine. - Come facciamo? - domanda Alano. Ecco, ecco, - dice Francesco
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maggese, tra la raccolta estiva e la seminagione d'autunno. Ecco come devi fare: Nel mese di luglio, o di agosto, dopo la raccolta, rompi il terreno con
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6. Nutrizione dal terreno. 1. Mentre le foglie prendono il nutrimento dall'aria, le radici ne succhiano altro dal terreno. Ed ecco in qual modo. Il
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radici, o dalle foglie, per poi traspirare, ossia svaporarla, restano addirittura bruciate dal sole. 4. Ecco perchè taluni luoghi caldissimi sono
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dov'era il babbo loro, un pacco tutto suggellato e una letterina indirizzata proprio a loro. Che felicità! Ecco che cosa scriveva il babbo «Mie care
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dolori, e piangere la prima volta! O nostra patria! - Ecco il sole che, nella pienezza della sua luce suscita l' allegrezza nel cielo, sparge la
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d'amori, come i giovinotti della città al caffè! Oh finiamola, oh' è tempo! Ecco appunto il signor Samuele, che viene a questa volta. Ehi, ehi, signor
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quanto dura la rosa? Ecco; le sue foglioline sbocciate ieri, già cominciano ad appassire. Ancora un giorno, e la rosa perde il suo bel colore; cadono
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. Qual magnificenza! Volgi gli occhi intorno a te: ecco montagne, vallate, acque, pianure; ecco alberi, erbe, fiori; ecco animali d'ogni specie sulla terra
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importanti. Ecco mio genero, il Piacere- d'esser-proprietario, che ha il ventre a pera. Ecco il Piacere-dell'amor-proprio-sodisfatto, dalle gote gonfie
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lancetta piccola.... TYLTYL Ebbene, a momenti sonerà la mezzanotte.... Ecco, ecco: senti?... (Battono dodici colpi). MYTYL Voglio andar via!... TYLTYL
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si vede, qua dentro, come se fosse mezzogiorno.... Ora apro.... (Apre le imposte: una luce accecante riempie la stanza). Ecco!... Ma che cos'hai
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. Chiarore pallido, diffuso, impenetrabile. (Presso la quercia, Tyltyl e Mytyl). TYLTYL Ecco l'albero!... MYTYL E il cartello!.... TYLTIL Non mi riesce di
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, ti ripeto!... Non sappiamo che farcene di te.... Ci sei venuto a noia, ecco!... IL CANE Starò zitto.... Ti seguirò da lontano.... Nessuno mi vedrà
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solo raggio della mia anima: perchè ci sono dei Piaceri che hanno paura e non sono affatto felici.... Ecco, ora nessuno di loro avrà nulla da temere
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un po' istupidite. Ippolita sapeva solo ripetere: - Ecco cos'era, il tesoro! Ecco cos'era! E io: - Pensare che era qui! La cosa piú straordinaria per
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la ripeterai a nessuno? - Certo che no. - Ebbene, ecco: io mio zio non lo posso soffrire. Né lui né la zia. Tutto qui? Non lo trovavo per niente un
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, - (ah ecco, era un liuto, il chitarrone), - e la dama si affacciava al verone e stava a sentire. Idea! Facciamo un gioco. Tu vai a metterti sul
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riso, però fu ugualmente avventuroso, in un altro modo. Erano i posti, che erano avventurosi; misteriosi, ecco. La prima grotta magari non tanto; a
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da questa parte sul dietro era parecchio piú affondato, ecco perché avevano fatto gli scalini.) Anche se Remigio, mettiamo, si stava semplicemente
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invernale. Ed ecco che le zolle si gonfiano, le erbe spuntano, i fiori fan capolino. Talvolta le nuvole indugiano nel cielo e lasciano scendere
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e forse andavano ad accamparsi non lontano dal paesino. Mario si sentì tutto commosso: ecco, si avvicinano con le loro divise giallo-verdi, col loro
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divincola e Sèrafo non può gettarlo lontano dalla riva. Ecco che la povera bestia si mette a guaire lamentosamente, a zampettare con furia senza
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cose: la speranza di mangiarne in abbondanza, il sapore squisito che allora gusteranno.... Ecco: Mario e Sèrafo siedono lungo il ciglio della strada
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tranquillo coi tuoi compagni a ridere e a riposare. Den, den, derenden! Parlano anche ai bambini le campanelle ciarliere. Dicono: - Ecco là sulla strada già
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, zappe, ferri per cavalli, per buoi, badili e tante altre cose utili, più o meno raffinate, colla lima o col trapano. Ecco dove si nasconde Mario quando
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adulto, per darne meno a lui che era minore. Ma ecco Amalindo ch' essi credevano venisse a far giustizia. Come fece bene le parti! Egli prese tutte le
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LA "FRANCINA" Grandicella, con un segno di gentilezza nel volto, nei movimenti, nello stesso modo di parlare, ecco la sorellina di Mario. Timida, e
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affumicato, con un vecchio camino che il più delle volte non tira. E di sopra? Ecco un altro stanzone dove s'intravvedono i letti; dal pavimento sale
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rassettate. La cucina è la stanza dove Zelinda trascorre il maggior tempo della giornata. Essa mostra con gioia la sua bella cucina. Ecco il focolare
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formaggio. Ma ecco che proprio mentre stava chiudendo lo sportelo vide entrare da una fessura un bel topolino che, si vede, aveva sentito il buon odore. Che
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cui combattono le loro utili battaglie. Ecco i badili lucidi, le vanghe e le zappe, che devono rompere le zolle indurite nell'inverno; ecco i bei
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bambine, dalle più piccole ed irrequiete alle più grandicelle. Ecco giunge il Direttore accompagnato dal portabandiera. I tre colori in mezzo al cortile
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comparve davanti ai Giudici portando seco tutti gli attrezzi con i quali lavorava la terra. Ecco - disse sorridendo - i miei incantesimi, sono questi arnesi
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vecchina. - Che succede? - chiese la buona donna. - Succede che le corna non mi bastano per difendermi e vorrei una ventina di unghie. - Ed ecco la
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mèsse odorosa che lascerà il posto ad un'altra pure odorosa se non altrettanto tenera. Ecco uomini, donne, fanciulli, sono nei prati; si ode il rumor
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, Trottolina volle mantenere la promessa. Prese due frittelle e le buttò per la finestra. Ma, mentre il gallo allungava il becco, ecco sopraggiungere il
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elargito al piccolo comune una somma affinchè la la fontana fosse costruita a beneficio di tutti. Ecco come un buon cittadino era stato utile al suo
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còmpiti potessero parlare racconterebbero al maestro come sono stati fatti. Essi direbbero al maestro ciò che gli scolaretti non gli dicono. Ecco un
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aveva sotto le ali un lanternino acceso, a cristalli verdi. - Ecco il lumino - disse la nuova venuta andando a posarsi sulla pagina del libro. - Sei
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porge il foglio e le dice: - Leggi e dimmi chi è... Sempronella legge ed esclama: - Ecco un ritratto che t'assomiglia. Pròvati a fare il mio!
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; seguitelo e sarete al mulino. - Grazie, buona donna. Ecco il sentiero che volge a destra. Semipronio e sempronella si guardano e sorridono
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: ecco, un usciolinos'apre, e un primo gambero esce lento e guardingo, camminando all'indietro. L'esca di compare Festo gli pende quasi sul capo: l'incauto
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. - Guai a voi se salite sui tetti! - dice maestro Saverio. - Sui tetti lasciateci andare i gatti, e, quando occorra, i muratori. - Ecco il pollaio
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cagnolo. E il paesano muto come un pesce. Ma ecco apparire in fondo alla strada il terribile ponte. Il forestiero rallentò il passo. - Ci siamo, amico
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LA BARCHETTA Piegano e ripiegano il foglio, ed ecco, i due fanciulli hanno fabbricato una leggera, candida barchetta. ll fiume corre veloce sotto i
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! Ma gli altri uccelli non c'era caso gli prestassero orecchio. Ecco, una bella notte, al lume di luna, robusti giovinotti posero le mannelle sul
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SI CHIUDONO LE SCUOLE Ora ecco che, venendo l'estate, chiudendosi le scuole, Sempronio e Sempronella hanno da tornare su ai monti. La gioia dei loro
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. La diligenza, che faceva il servizio postale fino al paese dove era la scuola, non poteva proseguire in mancanza di strada. Ed ecco che il paese di
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