Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: ecc

Numero di risultati: 74 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

I vespri siciliani

339298
1 occorrenze

, ecc.

USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

683975
Zanazzo, Giggi 49 occorrenze

’ombrill’ombrèlla? — Vogliamo una regazza, ecc. — Come si chiama? ecc. — Se chiama Rosina, ecc. — Che ccosa glie farete? ecc. — Un bell’abbito de

dé bbruno: Ché er bianco nu’ lo vô pportà’. Mireladondondèlla, mireladondondà. Dua: la mia bbella mangia l’ua Er pizzutello nu’ lo vò mmagnà’, ecc

Un tempo in piazza Sant’Eustachio: — Un sordo un traccagnino! — Un bajocco un turullullù! — Un maecco un gobbo cor fischietto ar culo! ecc

! — Lo scopijo! ecc., ecc.

, er cannejére, la vecchiaccia, la colonna, lo specchio, la spina der pesce, la tavola, ecc. ecc.

Pe’ tienè llontano ’st’antro gastigo de Ddio, bbisogna tienè lo stommico sempre pulito, nun magnà’ frutti verde e mézzi, pummidori, ecc., ecc. Portà

. IV. — INDOVINARELLI, ECC. V. — VOCI ANTICHE E ODIERNE DEI VENDITORI AMBULANTI. VI. — REGOLE P’ER GIOCO DE LA PASSATELLA. VII. — SAGGIO DI VECCHIE

— So’ ttoste come le pietre ’ste cerase! — Senza l’amico! — Le Ravénnee! — De Ravénna, le cerase! ecc.

sòrdo la vera e mmiracolosa immaggina de la Madonna der Càrmine! ecc., ecc. Sulla scalinata della Chiesa dell’Aracoeli, in tempo di Natale: — Un sòrdo

mettesse addosso una camiciola ch’ha pportato un giustizziato, ecc. ecc.

: Un franco e mezzo. Raquanta rile: Quaranta lire. Glipa, ecc: Piglia, ecc. Tiè chiodo loque: Tien d’occhi quello. Daba che bura, ecc: Bada che ruba

maccaroni, è ssegno che vv’ariva ggente a ccasa. Insognasse Madonne o cchiese, è ssegno de mmalatia, ecc., ecc., ecc., ecc.

odorose come viole ciocche, viole pansè, salvia, rosmarino, menta, persa, ecc., coi quali si cospargono i piatti delle uova, del salame, e il tavolo sul

Anticamente pe’ llibberasse casa da li bbagarozzi, da li sorci, da le tarle, da le cimicie, ecc. ecc., se chiamava er prete che in cotta e in stôla

Va spingendo un carrettino tutto adorno di specchi, di carta fiorata, di immagini di sovrani, ecc. Egli grida con voce nasale: — Nocciuoline

Monferina, la Tarantella, er Fanango, er Sospiro, ecc.

"Giù-’n-cantina ar fresco!": Voce del Giuncataio: Giuncatiua fresca. "L’ammazzo io! l’ammazzo io!": del Caciaio: La marzolina! ecc. "L’assel’annà’! L

disgrazzia: ojo, sale, ssedie, ecc.

semefreddo, ecc., ecc. Oppuramente pijate un po’ d’ojo d’uliva e un rosso d’ova tosta, impastateli bbene, e quell’inguènto che ve se forma stennételo sopre

Bisogna che i giocatori siano parecchi. La persona che fa da mamma dà a ciascun giocatore un numero: 1, 2, 3,\Cap\ 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, ecc. Viene

un terzo con un’altra voce, p. es.: cocommeri, cetroli, castagne, carciofoli, ecc. ecc. Colui il quale non ha pronta una voce nuova, e non detta da

terra, ma la tiene nella mano sinistra, e con l’altra armata della bacchetta, la lancia via, ecc., ecc. Il chiaro prof. Morandi nella nota 11 del sonetto

Trastevere, a Sant’Onofrio, alla Bona Morte, ecc. ecc. un gran numero di poverelli si collocavano lungo la strada e chiedevano l’obolo: — Per quelle

: De jure. Jeso, Jesusmaria!: Gesù, ecc. Libberamus domminè: Libera nos Domine. Murtossanno: Ad multos annos. Nun piusurtra: Non plus ultra

li carciofoli e scialate. — Pe’ cchi vô ffa’ er sugo d’oro, a ddu’ baòcchi li pummidoro! — Auffa li pommidoro, auffa le patatee, ecc.

rivenditori: — Razzi d’amore, per un sòrdo! — Bocché, bocché!. Ecco fiori! ecc.

Cristiania! Cugnàtemo: Mio cognato; Cugnàteto: tuo cognato, ecc. Dainà: Natura. Debire: Tabernacolo. De-monà: Scelti, educati, di garbo. Devarimme: Bugia

, di S. Gregorio Taumaturgo, protettore dei casi disperati, ecc. ecc. Il Deo gratias di quest’ultimo era il più solenne e stirato che si potesse

!". "Venite tutti dal Moretto Che guarisce il mal di petto Cor un soldo che voi stendete D’ogni mal salvi sarete, ecc.".

o Monopolisti di commestibili, pescivende, ecc. Alèffe o Ninétto: Uno. Dall’ebraico Aleph: uno. Bèdene: Due. Dall’ebraico Beth: due. Bèdene-vaghézzi

cratura e che ppresempio je sé dice: Come stà ggrassa e ggrossa; come stà bbene, ecc. ecc., bbisogna puro aggiuntacce: Che Ddio la bbenedichi, si nnó je

campanèllo, pe’ ttieneje lontane le streghe, ecc., e la ciammèllétta d’avorio, indove la quale la cratura ppiù in i’ llà, ce s’acciaccherà e cce se roderà le

Er giorno de Pasqua Bbefanìa, che vviè’ a li 6 de gennaro, da noi, s’aùsa a ffasse li rigali. Se li fanno l’innammorati, li sposi, ecc. ecc. Ma ppiù

nocchie o di osse di albicocche, di pesche, ecc. Uno dei giocatori, al quale tocca di tirare pel primo (dalla distanza stabilita con un segno in

, l’Areggi-móccolo, il Tavolino, il Portinaio, la Confessione, il Credenzóne, li Quattro cantoni, le Quattro gambe al muro, ecc., ecc.

, un bastone, ecc. E tutti disposti in fila fanno le manovre. In questi ultimi tempi era molto in voga fare li soldati in Africa, con i relativi

, bbisogna che vv’avverti che u’ rimedio mejo pe’ guarì’ ortre a li bbòzzi, li gonfiori, ecc., puro li sfoghi de la pelle e tanti antri malanni, nun se trova.

andarsi a nascondere dietro un albero, una fratta, un cespuglio, ecc., e cambiando, come vuole il giuoco, e anche quando capita loro il destro, di

serratura, una spranga, una chiave, ecc.; e fa di tutto per poter riuscire nel suo intento; quindi adopra l’astuzia, l’agilità, tutto, per insidiare un

’adesso. — Allora la volete accusì? ecc. Insomma tutto il giuoco consiste in questo: chi va a contrattare la pila, non si deve mai lasciar fuggire di bocca

, in autunno alzano le stelle, giuocano a Nizza e a Pallina; sul principiare della primavera giuocano al Picchio o a Campana, ecc. ecc.

santa pe’ gguarì’ quarsiasi ferita, bbozzo, pannaricia, bobbone, giradétto, pedicèllo, accojitura, ecc., in quarsiasi parte der corpo. Bbisogna insomma

’improvvisare versi, lodanti la loro merce, e, appropriandoli al primo che s’imbatteva sulla loro strada, un frate, una monaca, un paìno, ecc. — Cé l’avémoo

. E pperché: annatejelo a ddomannà. R. Si nu’ lo sa lui, come volete che lo sappi io? ecc. E così l’una insiste coi pèrché, e l’altra se ne schermisce

tre strette tasche. 20. Tre ttasche strette in tre strettissime tasche stanno, ecc., ecc.

inginocchiato davanti a lei. Ciò fatto, tutti si rimettono a girare le mani ripetendo: "Lavorate, lavoranti, ecc.". Il fanciullo colpito, si alza e dice alla

sposa e nun se parte, ecc.". Si mmentre li sposi stanno in chiesa davanti ar prete che li sta ppe’ sposà’, e cche ppe’ ccombinazione una cratura

Si può fare a Pallina in due, tre, quattro, cinque, ecc. Si fa prima una bucia in terra, e a una certa distanza un segno o limite, in cui devono

fanno intorno e gli gridano in coro: Tappo de cacatore, ecc.". Così lo descrive il Belli nella nota 13 del sonetto: Un’opera de misericordia del 3 ottobre

Cerca

Modifica ricerca