rappresentato soltanto da quegli ottomila voti di Pavia, ma da più di quindicimila voti, calcolando quelli che ebbi nelle elezioni amministrative e nelle
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successivi, in cui ebbi l'onore di parlarvi, come ora io vi parlo, in mezzo alla vostra attenzione, in quel giorno risultò che il potere esecutivo, che mi
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però ebbi ad apprendere, dopo poco tempo, (ed anzi fu l'ultima nota che mi scrisse il compianto procuratore generale De-Falco) che ormai era tempo di
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