Alla stessa conclusione si arriva osservando la deviazione che subisce un fascetto di raggi catodici attraversando un campo magnetico. Nella fig. 3 è
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più semplici del fatto che i raggi catodici sono una proiezione di corpuscoli elettricamente negativi, è data dalle deviazioni che essi subiscono quando
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la carica è negativa. Su questa corrente elettrica, per le ordinarie leggi dell'elettrodinamica, il campo magnetico esercita una forza perpendicolare
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Stabiliamo ora un campo elettrico tra M e N, portando N a potenziale positivo ed M a potenziale negativo, in modo che il campo elettrico sia diretto
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Le leggi dell'elettrolisi, e, più tardi, le leggi del passaggio dell'elettricità attraverso ai gas, dimostravano che la carica elettrica degli ioni
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forma mostrata nella fig. i due lastrine metalliche C e A collegate con l'esterno del tubo per mezzo di fili metallici saldati entro il vetro. Stabiliamo
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due fluidi elettrici uno positivo e l'altro negativo. L'idea che a questa concezione dovesse contrapporsi l'altra d'un atomismo dell'elettricità
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essendo v la velocità (vettoriale) della carica elettrica e c il rapporto tra le unità elettromagnetica ed elettrostatica di quantità di elettricità
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Le esperienze ora descritte sopra la deviazione elettrica e magnetica dei raggi catodici, oltre a indicarci il segno della carica elettrica dei
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Con metodi basati sostanzialmente sopra il principio qui esposto si è trovato che la velocità dei corpuscoli catodici può essere differente a seconda
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Consideriamo dapprima l'effetto della forza (1) esercitata da un campo elettrico, che supporremo uniforme e parallelo all'asse y (fig. 4). La forza
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Quando un elettrone di carica elettrica e si trova in un campo elettrico d'intensità E si esercita su di esso una forza
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Nella fig. 6, a e b rappresentano due piatti metallici orizzontali disposti uno al disopra dell'altro. Se stabiliamo tra a e b una differenza di
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che ci permettono di misurare la velocità dei raggi catodici e il rapporto tra la carica elettrica e la massa degli elettroni che li costituiscono.
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Consideriamo (fig. 5) un fascetto di raggi catodici che si muove nel piano della figura; e supponiamo che esso attraversi un campo magnetico uniforme
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senz'altro il campo elettrico E: inoltre osservando la traiettoria di un fascetto di raggi catodici che passano attraverso a esso otteniamo i valori
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La spettroscopia, e in particolare l'effetto Zeemann (v. atomo) hanno poi dimostrato che lo stesso valore del rapporto tra carica e massa
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da cui risulta che la traiettoria dei raggi catodici è un cerchio di raggio
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Dalla (7) otteniamo immediatamente una nuova relazione tra e, m, v; essa può scriversi nella forma
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ormai dimostrato che la carica elettrica e la massa degli elettroni hanno sempre lo stesso valore, qualunque sia la sostanza da cui gli elettroni
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Essendo noto, come abbiamo visto, il rapporto e/m tra la carica e la massa dell'elettrone, per conoscere separatamente i valori di queste due
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Similmente si esercita una forza sull'elettrone quando questo si muove in un campo magnetico d'intensità H. Questa seconda forza è data
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La conoscenza della carica elettrica, e del rapporto e/m tra la carica e la massa dell'elettrone, ci permette immediatamente di conoscere la massa
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Oltre all'avere una carica elettrica e una massa con i valori che abbiamo indicato, l'elettrone ha anche altre proprietà che sono risultate
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+ 1)e e la goccia incomincerà a spostarsi verso l'alto, poiché il campo elettrico esercita ora su di essa una forza (z + 1)eE, maggiore del peso
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Non ci si può nascondere tuttavia che il valore di questa considerazione è assai scarso; nulla infatti ci autorizza ad ammettere che anche
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Da questa equazione e dalla precedente si ricava
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proprietà dell'elettrone nell'atomo, v. atomo. Essendo contenuti in tutti gli atomi, gli elettroni sono naturalmente sempre presenti in qualsiasi sostanza e
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metallo ed è assai influenzata dallo stato della sua superficie; bastano infatti tracce d'impurità presenti sulla superficie per alterare moltissimo
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Si trova così per es., che una sferettina di raggio r sulla cui superficie sia distribuita la quantità d'elettricità e ha una massa elettromagnetica
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relativistica; ciò dipende dal fatto che si riesce ad imprimere agli elettroni velocità prossime a quelle della luce, cosa che non è possibile per nessun altro
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carica elettrica e la massa. Il raggio risulterebbe precisamente di 1,4.10-13 cm. pari a circa centomila volte meno delle dimensioni degli atomi.
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, soglia fotoelettrica, che dipende dalla natura della sostanza dalla quale si vogliono estrarre gli elettroni. In genere la soglia fotoelettrica è piuttosto
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Il fatto che la massa dell'elettrone è tanto più piccola della massa degli altri corpuscoli, ha fatto pensare spesso che essa non debba considerarsi
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Negl'isolanti ogni elettrone può considerarsi legato a un certo atomo e non può perciò contribuire al trasporto dell'elettricità non essendo libero
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superiore di tutte le velocità realizzabili per un corpo. W. Kauffmann, A. H. Bucherer e altri hanno potuto effettivamente verificare, mediante
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I due effetti fotoelettrico e termoionico sono intimamente connessi, poiché dipendono ambedue dall'energia di estrazione degli elettroni, cioè
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Oltre a essere il costituente della parte esterna dell'atomo, gli elettroni sono certamente presenti anche nell'interno dei nuclei (v. nucleo); ciò è
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poter estrarre l'elettrone dal metallo, occorre che l'energia a esso comunicata dalla luce, che è eguale a un quanto hv, sia almeno eguale all'energia di
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cambiamento, determinato sostanzialmente dai progressi della teoria dell'atomo. Si è riconosciuto infatti che l'ordinaria descrizione cinematica del moto
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Fenomeni d'interferenza dei raggi elettronici sono stati effettivamente osservati da G. Davisson, L. H. Germer e altri, facendo cadere un fascetto di
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