Il veronese Cabianca, il quale dipinge talvolta di paesaggio, è migliore nelle figure, su cui scaglia que’ suoi gran colpi di sole. Arditissimo
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Questa è la storia di molti artisti in tutte le città, dal più al meno; ma, dove il commercio dell’arte fiorisce, qualche buon briciolo del grasso
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È una cara e stupenda architettura, che non ha senso comune. Il suo arco è certo la più bislacca cosa, che un costruttore potesse immaginare: due S
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Una delle cagioni, per le quali nella Piazza e nella Piazzetta si prova come un senso di inebriamento estetico, è questa, che l’agitarsi della vita
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In questo è loro di danno, non di aiuto la infinita varietà e bellezza della vecchia arte veneziana. S’è toccato delle architetture del Medio Evo; ma
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In codesta Verona c’è di tutto: dall’Arena, degna sorella del Colosseo, dal teatro, dagli archi romani sino alla maestà severa e pur serena della
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brancata d’edera e la ritira, afferrando con l’altra mano al collo l’animale per tenerlo discosto, e ride. Ecco una pastorella bambina, che ha un agnellino
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Il Suicida del Cecioni è meno un suicida che il suicidio. L’autore ha saputo liberarlo da quei particolari minuti di concetto e di forma, i quali
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E il Cannicci ha studiato addentro le passioni de’ villani e il modo con il quale appariscono al di fuori, ch’è tanto diverso dalla maniera raffinata
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Venne il Cinquantanove. Il Signorini entrò nell’artiglieria soldato, e andò a battersi, senza cessare di essere pittore e macchiaiuolo. Finita la
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Lo spirito di quell’arte, come tutta l'arte di Pompei, è famigliare e vivissimo; e quando sull’Esquilino si entra nella sala mezzo sotterranea, da
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Bisogna leggere le descrizioni delle ville di Plinio il Giovine e di altri privati Romani. Non è più il triclinio immenso, dove si apriva con
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È romana l’architettura dei primi Cristiani — catacombe e basiliche —; ma è arte che, ad onta della sua somma importanza storica e di certe sue
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Povere le teorie nell’arte! L’arte non è cosa di numeri e di compasso: è soggetta alle passioni, ai pregiudizii, alla voga del dì, alla influenza di
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varie e splendide nelle altre provincie italiane, sono povere e scarse. Tutto si riduce alle torri, che furono distrutte da Brancaleone, ai campanili, che
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E pure anche l’architettura del Bramante è in Roma un poco secca e monotona. Castigata nel pensiero, sempre tranquilla nelle masse e sempre misurata
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Come gli architetti del Rinascimento, del Risorgimento e del tempo Barocco servivano ai bisogni nuovi e ai costumi e ai pregiudizii della società d
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A Capo di Monte è altra cosa. Ecco sopra un immenso vassoio una bella nave senz’alberi, e Trittoni che portano sulle spalle conchiglie, e Nereidi che
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Concludiamo: arte italiana non c’è. A scoprire un indirizzo nuovo bisogna ficcare gli occhi addentro qua e là, e non iscoraggirsi dei disinganni. I
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Due giovani diversi d’arte e d’ingegno, Lombardi tutti e due, sono stati portati al cielo dagli uni e gettati a terra dagli altri: l’uno è il Cremona
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Il Cremona pare che si contenti di garbare a sè stesso ed all’arte. Le sue cose non sono mai ammirate da molti, ed è raro che i commettenti non se ne
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grave il pericolo per il critico, il quale non creda alla infallibilità delle teorie estetiche e delle tradizioni dell’arte, nè presti troppa fede alle
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E questo Esopo non è solamente gobbo, pare anche sciancato; ed è certissimamente un brutto facchinaccio volgare, con due grosse gambe nodose nude
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Questa composizione tutta decorativa, che si svolge in un ovale assai grande, e che è parsa tanto nuova a parecchi, rammenta cento di quelle degl
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Il Fontana non è di quelli che stentano la forma e il colore; ma non è neanche di quelli che buttano lì sulla tela la burbanzosa arroganza del loro
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Credete al vostro Rosa, Che senza versi e quadri il mondo è bello, E la più sana cosa In questi tempi è ’l non aver cervello. Ve la dirò più chiara
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Ci sentiamo rispondere: e la prospettiva, che è scienza? e il disegno, che è scienza? e la fotografia, che ci dà la riprova effettiva del vero? Noi
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Certo è una cosa che s’indirizza agli occhi del corpo, e che, mentre ai pittori e ai critici di quindici o venti anni addietro pareva secondaria in
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Come l’arte storica è andata abbasso, così sono andate abbasso l’arte religiosa e l’arte monumentale. Il popolo e gli artisti non si sentono più
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La fatica delle gambe, degli occhi e della memoria non uccide solo il diletto, uccide anche l’ingegno: il pensiero svanisce. Si esce tra i vecchi
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Il peggio è nelle distrazioni. Chi voglia concentrarsi, per esempio, nelle migliaia di quadri e di statue, o sì che può farlo! Si sente tirare di qua
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Il Monteverde è notevole davvero fra tutti gli scultori d’oggi. Tanto egli disdegna e sfugge con la fantasia e con l’animo le cose comuni, quanto
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Questo del Barrias insomma — non è egli vero? — è un concetto semplice e grandioso, e tanto nuovo che pare antico; e in esso l’espressione non viene
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È una scena fantastica in una Piazzetta di San Marco fantastica. I pili del Leopardi sono trasportati sul Molo dinanzi al Palazzo ducale, e il
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Così è nel guardare i casi morali, e nel rifarli con la prosa, con la poesia, sul teatro, o per mezzo delle arti figurative: rifarli, si intende, da
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po’rigide, mentre quelle che stanno più discoste si sciolgono da ogni impaccio di forma, e diventano vere bambinette, veri ragazzetti vivi, che
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Dopo quella del Knaus e quella del Vautier troviamo un’altra Bara nella sala dei Paesi Bassi dipinta dall’Israels. È dei tre quadri il solo che sia
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vasto dipinto di tutta l’Esposizione: rappresenta la Caduta degli Angeli, ed è una falsa lega di Rubens e di Michelangelo fusa nel cervello di un
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Ma sotto a quel cielo partenopeo, che i Bisantini, i Normanni, i Tedeschi, i Francesi, gli Spagnuoli e gli altri non seppero annebbiare del tutto, l
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Oggi l’arte è una fatica. Allora invece non pareva altro che un certo non so che diffuso per l’aria, e che ciascuno indistintamente respirava come l
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Venezia, e, terzo, lo scrittore di queste ciance, montati su due agili cavalli sauri. Dagli spalti della fortezza avevamo già visto addensarsi le
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Il quadro del Michetti, se si guarda indipendentemente da certe parti sue quasi estrinseche e dalla cornice, è un’opera molto ragionevole, molto
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Nel resto il dipinto riesce tutto vario e gaio. Eccetto qualche figura in ginocchio, dal lato dei sonatori, un po’appartata e raccolta, le altre
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S’è taciuto di tanti e dei buoni in questa corsa fra settecento tele colorate; ma non si ha, lode a Dio, l’ufficio di classificare, nè di premiare
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I Romani hanno per aiuto e guida ciò che al Tabacchi difettava prima in Milano ed ora manca in Torino, gli esempii immensi dell’arte antica e dell
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Dalla sua Roma, non potendo starci, si faceva mandare una certa ricotta e le verdure, che tentava di riprodurre nel suo orticello di Via Moscova; e
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Quanti Danti abbiamo visto sorgere dappertutto su piedistalli in questi ultimi anni! E a Torino le statue sbocciano sulle pubbliche aiuole; e Venezia
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Dall’altro canto la scultura è arte piena di fatiche: l’artista non può stare seduto; deve anzi muoversi continuamente in giro alla propria opera e
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In simili vanità rettoriche gli artisti vengono confortati dai critici. E veramente i critici, i quali sono per solito o letterati amabili o filosofi
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italiana di belle arti e il Congresso degli artisti. È grande: misura tredici metri e mezzo nell’altezza totale; ha cinque statue, una colossale di quattro
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