Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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serratura, mi è stato promesso di non darmi più bastonate,  e  io ho promesso solennemente di ritornare a scuola, di
ho promesso solennemente di ritornare a scuola, di studiare  e  di esser buono. Così l'onore è stato salvo... e anche la
di studiare e di esser buono. Così l'onore è stato salvo...  e  anche la mobilia e lo specchio grande, perché ho levato la
buono. Così l'onore è stato salvo... e anche la mobilia  e  lo specchio grande, perché ho levato la barricata e sono
mobilia e lo specchio grande, perché ho levato la barricata  e  sono uscito di camera. Viva la libertà!
sempre più forte, canta)  E  frulla! E frulla! E frulla! E frulla! E frulla! E frulla!
sempre più forte, canta) E frulla!  E  frulla! E frulla! E frulla! E frulla! E frulla! (Il Reuccio
sempre più forte, canta) E frulla! E frulla!  E  frulla! E frulla! E frulla! E frulla! (Il Reuccio e la
sempre più forte, canta) E frulla! E frulla! E frulla!  E  frulla! E frulla! E frulla! (Il Reuccio e la Reginotta,
più forte, canta) E frulla! E frulla! E frulla! E frulla!  E  frulla! E frulla! (Il Reuccio e la Reginotta, intanto,
canta) E frulla! E frulla! E frulla! E frulla! E frulla!  E  frulla! (Il Reuccio e la Reginotta, intanto, brancicano sul
frulla! E frulla! E frulla! E frulla! E frulla! (Il Reuccio  e  la Reginotta, intanto, brancicano sul tronco dove la Fata
Le rane sono maligne! Ma domani verrò qui con una mazza ...  E  una, due, tre! ... (S'interrompe, sbuffando, e si rimette
mazza ... E una, due, tre! ... (S'interrompe, sbuffando,  e  si rimette in ascolto.) icono ... Ma ora è una sola ... Ah!
... È lei! ... La "fata Rosabianca" che di giorno è rana,  e  di notte è Fata ... Dove c'è lei, io non posso far niente
tutti): Su, non perdiamo tempo;  e  poiché non è giusto che gli sponsali avvengano in una rozza
... (Il Gran Mago alza le braccia, fa dei segni in alto  e  in basso e attorno, e, tutt'a un tratto, le pareti si
Gran Mago alza le braccia, fa dei segni in alto e in basso  e  attorno, e, tutt'a un tratto, le pareti si allargano, si
allungano, ornate di splendide pitture, di sculture in oro  e  di corone di rari e freschissimi fiori. In fondo c'è il
splendide pitture, di sculture in oro e di corone di rari  e  freschissimi fiori. In fondo c'è il trono reale, dove l'ex
In fondo c'è il trono reale, dove l'ex Re MangiaMangia  e  la Regina Mangiapoco vanno a sedersi, circondari dalle Dame
la Regina Mangiapoco vanno a sedersi, circondari dalle Dame  e  dai Dignitari del Regno. Si odono deliziose musiche
odono deliziose musiche invisibili. Guidati dal Gran Mago,  e  presi per mano, s'inoltrano la Reginotta e Centovite.)
dal Gran Mago, e presi per mano, s'inoltrano la Reginotta  e  Centovite.)
REGINA DORMIGLIA: Se il Mago compisse il portento! Renccio  e  Reginotta sono il nostro gran dolore. Dicono che la colpa è
è mia, perché quando stava per nascere desiderai una rapa,  e  mi grattai il capo, e per ciò il Reuccio nacque con quella
stava per nascere desiderai una rapa, e mi grattai il capo,  e  per ciò il Reuccio nacque con quella testa! Non è vero! Non
il Reuccio nacque con quella testa! Non è vero! Non è vero!  E  neppure per la Reginotta! Non è vero! Non è vero!
franco, eretto che nulla trova di arduo nel mondo  e  grida sempre Avanti! nelle imprese più arrischiate. Tale è
Avanti! nelle imprese più arrischiate. Tale è l’inglese  e  tale è anche lo svizzero. Paragonate quei liberi popoli coi
Paragonate quei liberi popoli coi discendenti di Leonida  e  di Bruto e questi troverete curvi sotto l’abitudini del
quei liberi popoli coi discendenti di Leonida e di Bruto  e  questi troverete curvi sotto l’abitudini del servilismo e
e questi troverete curvi sotto l’abitudini del servilismo  e  del continuo timore che fan pesare sovr’essi i due papi di
cittadina? Chi toccherà mai alla sua corona di gloria  e  di vita? Chi potrà mai eguagliare, non vincere il suo
non vincere il suo fascino? Chi mai menomerà la sua forza  e  il suo carattere? Niente: nessuno. Non il tempo che tutto
carattere? Niente: nessuno. Non il tempo che tutto modifica  e  tutto trasforma: non gli uomini folli che delirano di
che delirano di mutare le cose, secondo il loro pensiero  e  il loro capriccio: non i costumi che si cangiano
dalle misteriose correnti del destino. In questa profonda  e  palpitante arteria, corre un sangue la cui ricchezza è
il culmine della gioja, mai il minimo della fiacchezza:  e  mentre tutto l'immenso corpo della città dorme, sotto
sotto l'arco stellato del cielo, sotto il lume freddo  e  molle della luna, dalle sue colline fiorite nella notte
nella notte fino al mare immobile, la profonda arteria vive  e  spande il suo metro di vita, nell'ombra tenue, fra le case
sinuoso nastro che cinge graziosamente l'alto della città  e  che è il Corso Vittorio Emanuele: non nell'aristocratica e
e che è il Corso Vittorio Emanuele: non nell'aristocratica  e  oramai deserta, e sempre nobile, sempre squisita Riviera di
Vittorio Emanuele: non nell'aristocratica e oramai deserta,  e  sempre nobile, sempre squisita Riviera di Chiaia: non nella
non nella indescrivibile via Caracciolo, sogno di pittori  e  di poeti: non nella possente via del Rettifilo, ove la
la bellezza, la forza, la grazia, la poesia, la tradizione,  e  hanno tutto questo e altre cose hanno, ancora, nella loro
la grazia, la poesia, la tradizione, e hanno tutto questo  e  altre cose hanno, ancora, nella loro storia e nella loro
tutto questo e altre cose hanno, ancora, nella loro storia  e  nella loro espressione, ma Toledo ha tutto ciò e ha
storia e nella loro espressione, ma Toledo ha tutto ciò  e  ha un'altra cosa, l'altra cosa grande, imponente, fremente,
che il vostro segreto rimpianto sarà più amaro. Siate quì  e  la vostra esistenza si svolga, per forza di cose, in
cittadina lontana: la vostra vita vi sembrerà scialba  e  gelida. Uscite un giorno e non toccate questa via: la
vostra vita vi sembrerà scialba e gelida. Uscite un giorno  e  non toccate questa via: la vostra giornata vi sembrerà
infelice, annojato, stanco, sperduto, sfiduciato di voi  e  di tutti: toccate le sue sacre pietre e come un sorso
sfiduciato di voi e di tutti: toccate le sue sacre pietre  e  come un sorso d'inebriante vino esalterà le vostre forze e
e come un sorso d'inebriante vino esalterà le vostre forze  e  si dilegueranno tutti i fantasmi angosciosi e per un
vostre forze e si dilegueranno tutti i fantasmi angosciosi  e  per un istante, per un'ora, per un giorno, l'esistenza vi
per un giorno, l'esistenza vi sembrerà, di nuovo, facile  e  lieve! Via Toledo è la vita istessa, poichè nei secoli
Via Toledo è la vita istessa, poichè nei secoli centinaja  e  centinaja di patrizî, di ricchi, spesero le loro fortune
spesero le loro fortune per adornarla di maestosi palazzi  e  vissero in questi palazzi, e vi tennero signoria, e vi
adornarla di maestosi palazzi e vissero in questi palazzi,  e  vi tennero signoria, e vi lasciarono quella impronta larga
palazzi e vissero in questi palazzi, e vi tennero signoria,  e  vi lasciarono quella impronta larga e nobile di
vi tennero signoria, e vi lasciarono quella impronta larga  e  nobile di magnificenza che non si cancella: è la vita
nella felice mescolanza delle classi che è una delle buone  e  oneste cose nostre, accanto alle grandi famiglie, migliaja
oneste cose nostre, accanto alle grandi famiglie, migliaja  e  migliaja di famiglie vi sono vissute, nei secoli, e nei
e migliaja di famiglie vi sono vissute, nei secoli,  e  nei tempi più vicini, e adesso, e vi vivranno ancora, in
vi sono vissute, nei secoli, e nei tempi più vicini,  e  adesso, e vi vivranno ancora, in una tradizione borghese
sono vissute, nei secoli, e nei tempi più vicini, e adesso,  e  vi vivranno ancora, in una tradizione borghese che ha la
perchè la fede vi eresse i suoi santuari, in cui migliaja  e  migliaja di anime sono venute, vengono e verranno, per
in cui migliaja e migliaja di anime sono venute, vengono  e  verranno, per sentieri noti, innanzi alle immagini note e
e verranno, per sentieri noti, innanzi alle immagini note  e  care, anime pietose, anime fedeli, obbedienti ad un'antica
care, anime pietose, anime fedeli, obbedienti ad un'antica  e  pur dolce consuetudine: è la vita istessa, perchè il
dolce consuetudine: è la vita istessa, perchè il commercio  e  la industria da secoli, vi mise i suoi emporî, in una
emporî, in una tradizione di lavori, di attività, di onestà  e  di fortuna che, ora, è giunta al massimo del suo splendore.
come una fede giurata, come una necessità familiare  e  pubblica. O cuore dei cuori: Via Toledo! Il torrente
Toledo! Il torrente dell'umanità, da secoli, in ogni giorno  e  in ogni minuto si è svolto, ora mite, ora forte, ora
ora forte, ora fragoroso, ora clamante, sul tuo selciato  e  sui tuoi marciapiedi: e ogni uomo, ogni donna che vi è
ora clamante, sul tuo selciato e sui tuoi marciapiedi:  e  ogni uomo, ogni donna che vi è passato, dolente, ridente,
di vita o pieno di morte, vi ha lasciato una traccia viva  e  ogni dramma, ogni tragedia, ogni commedia che vi si è
vi si è svolta, vi ha messo il riflesso di un suo ricordo:  e  ogni grande o piccolo fantasma della storia che vi è
messo l'ombra della sua grandezza o della sua piccolezza:  e  i nostri e noi vi abbiamo lasciato in tanti periodi della
della sua grandezza o della sua piccolezza: e i nostri  e  noi vi abbiamo lasciato in tanti periodi della nostra
la vita istessa, è perchè ognuno le fece questo dono bello  e  fatale: è perchè glielo diedero i sovrani e il popolo, in
dono bello e fatale: è perchè glielo diedero i sovrani  e  il popolo, in tutti i tempi: è perchè glielo diedero i
in tutti i tempi: è perchè glielo diedero i dittatori  e  la plebe: è perchè glielo diedero i poeti e gli amanti: è
i dittatori e la plebe: è perchè glielo diedero i poeti  e  gli amanti: è perchè tutti gli diedero vita, gli
di cui le solenni esequie lasciarono la memoria di un nome  e  di una pompa lugubre. Ah è la vita istessa, Toledo e tutti
nome e di una pompa lugubre. Ah è la vita istessa, Toledo  e  tutti così l'adorano, fervida di ogni forma alta o bassa,
elegante o triviale, ricca o povera, florida o meschina:  e  tutti la onorano, e tutti l'hanno onorata e non un sovrano,
ricca o povera, florida o meschina: e tutti la onorano,  e  tutti l'hanno onorata e non un sovrano, non un imperatore,
o meschina: e tutti la onorano, e tutti l'hanno onorata  e  non un sovrano, non un imperatore, non un grande che, quì
che, quì giunto, non ne sentisse il primo palpito largo  e  forte, nei clamori della gente, salienti clamori sino al
che, per la prima volta, un ospite sovrano giungerà fra noi  e  penetrerà nella Casa del Re, in corteo nobilissimo, senza
in corteo nobilissimo, senza esser passato per via Toledo:  e  questo sentono e se ne rattristano, profondamente, le
senza esser passato per via Toledo: e questo sentono  e  se ne rattristano, profondamente, le migliaja di buoni
di via Toledo, delusi nelle loro legittime speranze  e  centinaja di commercianti e d'industriali che, da tale
nelle loro legittime speranze e centinaja di commercianti  e  d'industriali che, da tale avvenimento bello e popolare,
commercianti e d'industriali che, da tale avvenimento bello  e  popolare, attendevano non solo pascolo agli occhi, ma
fecero scegliere un itinerario bello, ma molto più breve:  e  tagliarono fuori, con involontaria crudeltà, certo, la vita
crudeltà, certo, la vita istessa napoletana, l'antichissima  e  fedele via di Toledo, quella che cosi lealmente: ed
i suoi ospiti, quella che pure, seppe adornarsi di drappi  e  di ghirlande e fece piover fiori sulle regine e sulle
quella che pure, seppe adornarsi di drappi e di ghirlande  e  fece piover fiori sulle regine e sulle principesse. Alte
di drappi e di ghirlande e fece piover fiori sulle regine  e  sulle principesse. Alte ragioni! Noi non le conosciamo: e
e sulle principesse. Alte ragioni! Noi non le conosciamo:  e  debbono, certo, esser molto forti e molto rispettabili: nè
Noi non le conosciamo: e debbono, certo, esser molto forti  e  molto rispettabili: nè l'itinerario, oramai, può mutarsi.
d'Italia ebbero attraversata l'Avenue des Champs Elysèes  e  la inobliabile piazza della Concordia, per recarsi al
dell'Opera, si trovò modo di farli escire, novellamente,  e  di far loro attraversare l' Avenue de l'Opèra, si trovi,
per via Toledo, per tutta la via Toledo, tutta quanta:  e  questa cosa si promulghi: e si contentino, così le giuste
la via Toledo, tutta quanta: e questa cosa si promulghi:  e  si contentino, così le giuste aspettative di una strada ove
aspettative di una strada ove tutto di Napoli si concentra  e  si esprime: e si dia agli occhi curiosi e dolci di Emile
una strada ove tutto di Napoli si concentra e si esprime:  e  si dia agli occhi curiosi e dolci di Emile Loubet che viene
si concentra e si esprime: e si dia agli occhi curiosi  e  dolci di Emile Loubet che viene da una delle più belle
gremita di gente, addobbata, imbandierata, infiorata,  e  fluttuante e ondeggiante e tumultuante di folla, è come se
di gente, addobbata, imbandierata, infiorata, e fluttuante  e  ondeggiante e tumultuante di folla, è come se non avesse
imbandierata, infiorata, e fluttuante e ondeggiante  e  tumultuante di folla, è come se non avesse visto Napoli.
Giulia de Rothachild Pavillon de Pregny GINEVRA Mia signora  e  amica, Voi avete amato e Voi seguitate ad amar Napoli, con
de Pregny GINEVRA Mia signora e amica, Voi avete amato  e  Voi seguitate ad amar Napoli, con cuore ardente, con mente
ad amar Napoli, con cuore ardente, con mente illuminata  e  alta: e il desiderio di bene che Voi nutrite, per la città
Napoli, con cuore ardente, con mente illuminata e alta:  e  il desiderio di bene che Voi nutrite, per la città
io voglio dedicare questo libro di tenerezza, di pietà  e  di tristezza - per Napoli. E Voi vogliate bene all'amica
libro di tenerezza, di pietà e di tristezza - per Napoli.  E  Voi vogliate bene all'amica Vostra Matilde Serao. Questo
per il flagello che l'attraversava, seminando il morbo  e  la morte: e il dolore, l'ansia, l'affanno che dominano, in
flagello che l'attraversava, seminando il morbo e la morte:  e  il dolore, l'ansia, l'affanno che dominano, in chi scrive,
parte, è scritta venti anni dopo, cioè solo due anni fa,  e  si riannoda alla prima, con un sentimento più tranquillo,
sfiduciato, più scettico che un miglior avvenire sociale  e  civile, possa esser mai assicurato al popolo napoletano, di
assicurato al popolo napoletano, di cui chi scrive si onora  e  si gloria di esser fraterna emanazione. La terza parte è di
un cuore sincero, di un'anima sincera: espressione tenera  e  dolente: espressione nostalgica e triste di un ideale di
espressione tenera e dolente: espressione nostalgica  e  triste di un ideale di giustizia e di pietà, che discenda
espressione nostalgica e triste di un ideale di giustizia  e  di pietà, che discenda sovra il popolo napoletano e lo
e di pietà, che discenda sovra il popolo napoletano  e  lo elevi o lo esalti! esalti! NAPOLI, autunno 1905 Matilde
tuo santo! - Vi si è allogato un ricco cavalier di Ferrara,  e  vi tien da più giorni gran tripudio e bambara, fuorché
cavalier di Ferrara, e vi tien da più giorni gran tripudio  e  bambara, fuorché nell'ore in cui quella dama... - O
un gaio cervello già di togate zucche nella dotta Bologna,  e  di dottori in fieri la gioia e la vergogna; gran rompitor
zucche nella dotta Bologna, e di dottori in fieri la gioia  e  la vergogna; gran rompitor di ciotole, gran maestro
di ciotole, gran maestro d'imbrogli, Satana dei mariti  e  Messia delle mogli, gettando nell'azzurro degli inconsci
nell'azzurro degli inconsci trent'anni la fortuna di Rolla  e  il cor di Don Giovanni, vivea la vita come può viverla un
del dopo indifferente, pigro, annoiato, strano, volubile  e  innocente. Solea dir d'esser nato alla vita mondana
cieco o a un saltimbanco... Vivaddio! colle piume in testa  e  il ferro al fianco, in quel tempo di balde e facili
piume in testa e il ferro al fianco, in quel tempo di balde  e  facili avventure, di follie malinconiche e di allegre
tempo di balde e facili avventure, di follie malinconiche  e  di allegre paure, vi giuro, o mie fanciulle, che, con
come or sono, stato sarei lo stesso! Ora tutto è svanito!  e  ( perché nol direi? ) i nostri dì son tetri senz'essere men
nel lenzuolo del Solito sepolta è l'avventura; il bardo  e  il cavaliero davanti alla Questura in ginocchio han deposto
davanti alla Questura in ginocchio han deposto il brando  e  il colascione; il motto erra sul lastrico del popolo
imprese; della Corte d'Assise Baiardo è un latitante,  e  Fanfulla è un evaso dal medico curante; si è sicuri e
e Fanfulla è un evaso dal medico curante; si è sicuri  e  difesi, si è posati e dabbene, parliam di colti allori e
evaso dal medico curante; si è sicuri e difesi, si è posati  e  dabbene, parliam di colti allori e d'infrante catene, ma
e difesi, si è posati e dabbene, parliam di colti allori  e  d'infrante catene, ma interrogate il cuore di tutti, ad uno
catene, ma interrogate il cuore di tutti, ad uno ad uno,  e  troverete un viscere d'aria e d'amor digiuno!
di tutti, ad uno ad uno, e troverete un viscere d'aria  e  d'amor digiuno!
alza solennemente in piedi  e  pronunzia con voce lenta e sonora): In nome del Cielo e
alza solennemente in piedi e pronunzia con voce lenta  e  sonora): In nome del Cielo e della Terra vi unisco per
e pronunzia con voce lenta e sonora): In nome del Cielo  e  della Terra vi unisco per sempre in matrimonio. E da questo
del Cielo e della Terra vi unisco per sempre in matrimonio.  E  da questo momento in poi, tu sarai Re e tu sarai Regina!
in matrimonio. E da questo momento in poi, tu sarai Re  e  tu sarai Regina! (Tutti gli astanti gridano.)
fra questi, con reverenza ed amore, oso citare "Gargantua  e  Pantagruele", opera colossale ma unica di Rabelais, "mon
È noto lo strano destino del libro nato dall' amor di vita  e  dagli ozi colti di Rabelais, monaco, medico, filologo,
monaco, medico, filologo, viaggiatore ed umanista, cresce  e  prolifera con assoluta mancanza di piano per quasi vent'
con assoluta mancanza di piano per quasi vent' anni  e  per più di mille pagine, accumulando le invenzioni più
buffonata epico-popolare, per metà intriso della vigorosa  e  vigile consapevolezza morale di un grande spirito del
o ribalde, o melense, ed insieme citazioni (autentiche  e  non, quasi tutte fatte a memoria) da testi latini, greci,
memoria) da testi latini, greci, arabi, ebraici; dignitose  e  sonanti esercitazioni oratorie; sottilità aristoteliche da
pura. Se a questa tessitura fondamentalmente discontinua,  e  alle frequenti difficoltà linguistiche, si aggiungono le
difficoltà linguistiche, si aggiungono le violente critiche  e  satire dirette contro la Curia romana, è facile comprendere
la Curia romana, è facile comprendere come "Gargantua  e  Pantagruele" abbia trovato in ogni tempo un pubblico
abbia trovato in ogni tempo un pubblico ridotto,  e  come si sia spesso tentato di contrabbandarlo,
spesso tentato di contrabbandarlo, opportunamente amputato  e  rimaneggiato, come letteratura infantile. Eppure mi basta
(non dell' utopista); dell' inventore di cose grosse  e  piccole, anche del "bosin", dell' estemporaneo da fiera. Si
non sono soltanto montagne di carne, assurdi bevitori  e  mangiatori insieme, e paradossalmente, essi sono gli
montagne di carne, assurdi bevitori e mangiatori insieme,  e  paradossalmente, essi sono gli epigoni legittimi dei
epigoni legittimi dei giganti che mossero guerra a Giove,  e  di Nembrotto, e di Golia, e sono ad un tempo principi
dei giganti che mossero guerra a Giove, e di Nembrotto,  e  di Golia, e sono ad un tempo principi illuminati e filosofi
che mossero guerra a Giove, e di Nembrotto, e di Golia,  e  sono ad un tempo principi illuminati e filosofi gioiosi.
e di Golia, e sono ad un tempo principi illuminati  e  filosofi gioiosi. Nel gran respiro e nel gran riso di
principi illuminati e filosofi gioiosi. Nel gran respiro  e  nel gran riso di Pantagruele è racchiuso il sogno del
il sogno del secolo, quello di una umanità operosa  e  feconda, che volge le spalle alle tenebre e cammina
umanità operosa e feconda, che volge le spalle alle tenebre  e  cammina risoluta verso un avvenire di prosperità pacifica,
i potenti della terra non abbandonino le vie della ragione,  e  si conservino forti contro i nemici esterni ed interni.
cieli l' uomo è libero, non predestinato, è "faber sui",  e  deve e può dominare la terra, dono divino. Perciò il mondo
l' uomo è libero, non predestinato, è "faber sui", e deve  e  può dominare la terra, dono divino. Perciò il mondo è
ad ognuno sono dischiuse le gioie illustri della virtù  e  della conoscenza, ed anche le gioie corpulente, dono divino
L' unico personaggio del libro che abbia dimensioni umane,  e  non sconfini mai nel simbolo e nell' allegoria, Panurgo, è
che abbia dimensioni umane, e non sconfini mai nel simbolo  e  nell' allegoria, Panurgo, è uno straordinario eroe a
eroe a rovescio, un condensato di umanità inquieta  e  curiosa, in cui, assai più che in Pantagruele, Rabelais
ciurmadore, pirata, "clerc", volta a volta uccellatore  e  zimbello, pieno di coraggio "salvo che nei pericoli",
coraggio "salvo che nei pericoli", affamato, squattrinato  e  dissoluto, che entra in scena chiedendo pane in tutte le
ma è l' umanità, viva in quanto cerca, pecca, gode  e  conosce. Come si concilia questa dottrina intemperante,
della condizione umana, di essere sospesi fra il fango  e  il cielo, fra il nulla e l' infinito. La vita stessa di
di essere sospesi fra il fango e il cielo, fra il nulla  e  l' infinito. La vita stessa di Rabelais, per quanto se ne
turbine di attività apparentemente incompatibili fra loro  e  con l' immagine dell' autore che tradizionalmente si
francescano, poi (a quarant' anni) studente in medicina  e  medico all' ospedale di Lione, editore di libri scientifici
medico all' ospedale di Lione, editore di libri scientifici  e  di almanacchi popolari, studioso di giurisprudenza, di
popolari, studioso di giurisprudenza, di greco, d' arabo  e  d' ebraico, viaggiatore instancabile, astrologo, botanico,
fra i più liberi, è simultaneamente curato di Meudon,  e  gode per tutta la sua vita della fama di uomo pio ed
estremistico, è la virtù dell' eccesso: non solo Gargantua  e  Pantagruele sono giganti, ma gigante è il libro, per mole e
e Pantagruele sono giganti, ma gigante è il libro, per mole  e  per tendenza; gigantesche e favolose sono le imprese, le
ma gigante è il libro, per mole e per tendenza; gigantesche  e  favolose sono le imprese, le baldorie, le diatribe, le
le baldorie, le diatribe, le violenze alla mitologia  e  alla storia, gli elenchi verbali. Gigantesca sovra ogni
sovra ogni altra cosa è la capacità di gioia di Rabelais  e  delle sue creature. Questa smisurata e lussureggiante epica
di gioia di Rabelais e delle sue creature. Questa smisurata  e  lussureggiante epica della carne soddisfatta raggiunge
amore, è buono, è grato al suo Creatore per averlo creato,  e  perciò sarà salvato. Del resto, la carnalità descritta dal
carnalità descritta dal dottissimo Rabelais è così ingenua  e  nativa da disarmare ogni intelligente censore: è sana e
e nativa da disarmare ogni intelligente censore: è sana  e  innocente e irresistibile come lo sono le forze della
da disarmare ogni intelligente censore: è sana e innocente  e  irresistibile come lo sono le forze della natura. Perché
per il suo scetticismo bonario, per la sua fede nel domani  e  nell' uomo; ed ancora per il suo modo di scrivere, così
ed ancora per il suo modo di scrivere, così alieno da tipi  e  regole. Forse si può far risalire a lui, e alla sua abbazia
alieno da tipi e regole. Forse si può far risalire a lui,  e  alla sua abbazia di Telema, quella maniera oggi trionfante
Telema, quella maniera oggi trionfante attraverso a Sterne  e  Joyce di "scrivere come ti pare", senza codici né precetti,
fantasia così come si snoda per spontanea esigenza, diversa  e  sorprendente ad ogni svolta come una processione di
un sentiero a margini di gigli  e  di roveti, un lungo stuol precedono due giovani poeti; non
ad armacollo, perché lo stuoli li seguita fra i gigli  e  fra i roveti? Lo stuol lo ignora e mormora: quei due, son
li seguita fra i gigli e fra i roveti? Lo stuol lo ignora  e  mormora: quei due, son due poeti! E meste donne, e vergini
Lo stuol lo ignora e mormora: quei due, son due poeti!  E  meste donne, e vergini dagli occhi innamorati, e giovinetti
ignora e mormora: quei due, son due poeti! E meste donne,  e  vergini dagli occhi innamorati, e giovinetti pallidi di
due poeti! E meste donne, e vergini dagli occhi innamorati,  e  giovinetti pallidi di larve innebriati, e vecchi
occhi innamorati, e giovinetti pallidi di larve innebriati,  e  vecchi malinconici pieni di antiche storie, belli di
di antiche storie, belli di antiche glorie, risa mescendo  e  lagrime, fra i gigli e fra i roveti, col plauso e la
di antiche glorie, risa mescendo e lagrime, fra i gigli  e  fra i roveti, col plauso e la bestemmia seguono i due
mescendo e lagrime, fra i gigli e fra i roveti, col plauso  e  la bestemmia seguono i due poeti. L'un canta: - I dì
raccapriccia all'orrida idea d'essere eterno. Desolazione  e  tenebra, ecco il nuovo retaggio! Si fan di gelo i crateri,
languente si dissolva nei torbidi vapor dell'occidente! -  E  l'altro canta: - Vivere è uno scoppio di riso; il mondo è
Vedete i fior? Oh lagrime della occulta allegrezza,  e  la terra si spezza perché ci dican gli alberi che giù nel
gli alberi che giù nel tenebrore non si cessa di ridere,  e  si fa ancor l'amore! Vecchi pensosi, e vecchie dimesse,
si cessa di ridere, e si fa ancor l'amore! Vecchi pensosi,  e  vecchie dimesse, usciamo al sole; scordiamo i dì che furono
al sole; scordiamo i dì che furono per intrecciar carole;  e  intorno a voi si accoppiino le giovinette razze; proli
a voi si accoppiino le giovinette razze; proli beate  e  pazze escan dai fianchi indomiti dei forti e delle belle; e
proli beate e pazze escan dai fianchi indomiti dei forti  e  delle belle; e presto andrem nell'aria a dischiodar le
e pazze escan dai fianchi indomiti dei forti e delle belle;  e  presto andrem nell'aria a dischiodar le stelle! - E il
belle; e presto andrem nell'aria a dischiodar le stelle! -  E  il primo ancora: - Oh l'Ellade, la Venere di Milo!
si dissolve ripiomberà, caligine, sopra la vostra polve! -  E  l'altro ancora: - Un brindisi, fanciulli, all'avvenire! E
- E l'altro ancora: - Un brindisi, fanciulli, all'avvenire!  E  prepariamo un tumulo ai dubbi, ai pianti, all'ire! Siam gli
il lavoro ferace, a noi l’amore, il genio, l'innocenza  e  la pace! - Tal pel sentiero a margini di gigli e di roveti
e la pace! - Tal pel sentiero a margini di gigli  e  di roveti un lungo stuol precedono i giovani poeti. Però la
sorride al giorno, se l'altro è nelle tenebre, fra i gigli  e  fra i roveti, perché la terra viaggiano insieme i due
i roveti, perché la terra viaggiano insieme i due poeti?  E  meste donne, e vergini dagli occhi innamorati, e giovinetti
la terra viaggiano insieme i due poeti? E meste donne,  e  vergini dagli occhi innamorati, e giovinetti pallidi di
due poeti? E meste donne, e vergini dagli occhi innamorati,  e  giovinetti pallidi di larve inebriati, e vecchi malinconici
occhi innamorati, e giovinetti pallidi di larve inebriati,  e  vecchi malinconici pieni di antiche storie, belli di
arcani. Stette, ed alzò le mani; i due si inginocchiarono,  e  quell'immenso stuolo fu tutto muto e immobile in un momento
si inginocchiarono, e quell'immenso stuolo fu tutto muto  e  immobile in un momento solo. - Dalle regioni eteree, dai
avevala, la bella coppia esangue, fra due rivi di sangue;  e  quei due rivi uscivano a flutti, e niun li vide, uno dal
fra due rivi di sangue; e quei due rivi uscivano a flutti,  e  niun li vide, uno dal cor che lagrima, l'altro dal cor che
un polacco di cui tutti ignoravano il nome; era mite  e  silenzioso, aveva due vecchie piaghe alle tibie e di notte
era mite e silenzioso, aveva due vecchie piaghe alle tibie  e  di notte emanava un odore squallido di malattia; era anche
odore squallido di malattia; era anche debole di vescica,  e  perciò si svegliava e mi svegliava otto o dieci volte per
era anche debole di vescica, e perciò si svegliava  e  mi svegliava otto o dieci volte per notte. Una sera mi ha
quando già era suonato il silenzio, la cuccetta ha tremato  e  un tipo lungo e rosso, con il numero dei francesi di
suonato il silenzio, la cuccetta ha tremato e un tipo lungo  e  rosso, con il numero dei francesi di Drancy, si è
alta è una sciagura, vuol dire perdere ore di sonno;  e  a me toccano proprio sempre compagni alti, perché io sono
proprio sempre compagni alti, perché io sono piccolo  e  due alti insieme non possono dormire. Ma invece si è visto
malgrado ciò, non era un cattivo compagno, Parlava poco  e  cortesemente, era pulito, non russava, non si alzava che
non russava, non si alzava che due o tre volte per notte  e  sempre con molta delicatezza, Al mattino si è offerto di
di fare lui il letto (questa è una operazione complicata  e  penosa, e inoltre comporta una notevole responsabilità
lui il letto (questa è una operazione complicata e penosa,  e  inoltre comporta una notevole responsabilità perché quelli
"schlechte Bettenbauer", vengono diligentemente puniti),  e  lo ha fatto rapidamente e bene; in modo che ho provato un
vengono diligentemente puniti), e lo ha fatto rapidamente  e  bene; in modo che ho provato un certo fugace piacere nel
sulla neve gelata, abbiamo scambiato qualche parola,  e  ho saputo che Resnyk è polacco; ha vissuto vent' anni a
da diciassette a cinquanta. Mi ha raccontato la sua storia,  e  oggi l' ho dimenticata, ma era certo una storia dolorosa,
ho dimenticata, ma era certo una storia dolorosa, crudele  e  commovente ; ché tali sono tutte le nostre storie,
storie, centinaia di migliaia di storie, tutte diverse  e  tutte piene di una tragica sorprendente necessità. Ce le
sorprendente necessità. Ce le raccontiamo a vicenda a sera,  e  sono avvenute in Norvegia, in Italia, in Algeria, in
avvenute in Norvegia, in Italia, in Algeria, in Ucraina,  e  sono semplici e incomprensibili come le storie della
in Italia, in Algeria, in Ucraina, e sono semplici  e  incomprensibili come le storie della Bibbia. Ma non sono
che è la spianata dove si scaricano i tubi di ferro,  e  poi hanno cominciato ad avvenire le solite cose. Il Kapo ha
sul lavoro di oggi. Poi ci ha affidati al Vorarbeiter  e  se ne è andato a dormire nella capanna degli attrezzi,
questo non è un Kapo che dia noia, perché non è ebreo  e  non ha paura di perdere il posto. Il Vorarbeiter ha
posto. Il Vorarbeiter ha distribuito le leve di ferro a noi  e  le binde ai suoi amici; è avvenuta la solita piccola lotta
solita piccola lotta per conquistare le leve più leggere,  e  oggi a me è andata male, la mia è quella storta, che pesa
nella neve in disgelo. A ogni passo, un po' di neve  e  di fango aderiscono alle nostre suole di legno, finché si
cui non ci si riesce a liberare; a un tratto uno si stacca,  e  allora è come se una gamba fosse un palmo più corta dell'
carichi che coi piccoli; infatti il lavoro è più suddiviso  e  ci vengono concessi attrezzi adeguati; però siamo in
non bisogna mai distrarsi, basta una svista di un attimo  e  si può essere travolti. Meister Nogalla in persona, il
Nogalla in persona, il capomastro polacco, rigido serio  e  taciturno, ha sorvegliato l' operazione di scarico. Ora il
l' operazione di scarico. Ora il cilindro giace al suolo  e  Meister Nogalla dice: _ Bohlen holen. A noi si svuota il
la fabbrica. Ma le traversine sono incastrate nel terreno,  e  pesano ottanta chili; sono all' incirca al limite delle
l' osso della spalla, dopo il primo viaggio sono sordo  e  quasi cieco per lo sforzo, e commetterei qualunque bassezza
il primo viaggio sono sordo e quasi cieco per lo sforzo,  e  commetterei qualunque bassezza per sottrarmi al secondo.
mettermi in coppia con Resnyk, che pare un buon lavoratore,  e  inoltre, essendo di alta statura, verrà a sopportare la
ordine delle cose che Resnyk mi rifiuti con disprezzo,  e  si metta in coppia con un altro individuo robusto; e allora
e si metta in coppia con un altro individuo robusto;  e  allora io chiederò di andare alla latrina, e ci starò il
robusto; e allora io chiederò di andare alla latrina,  e  ci starò il più a lungo possibile, e poi cercherò di
andare alla latrina, e ci starò il più a lungo possibile,  e  poi cercherò di nascondermi con la certezza di essere
la certezza di essere immediatamente rintracciato, deriso  e  percosso; ma tutto è meglio di questo lavoro. Invece no:
Resnyk accetta, non solo, ma solleva da solo la traversina  e  me l' appoggia sulla spalla destra con precauzione; poi
alza l' altra estremità, vi pone sotto la spalla sinistra  e  partiamo. La traversina è incrostata di neve e di fango, a
sinistra e partiamo. La traversina è incrostata di neve  e  di fango, a ogni passo mi batte contro l' orecchio e la
neve e di fango, a ogni passo mi batte contro l' orecchio  e  la neve mi scivola nel collo. Dopo una cinquantina di passi
i Kapos lo sanno: alcuni ci percuotono per pura bestialità  e  violenza, ma ve ne sono altri che ci percuotono quando
amorevolmente, accompagnando le percosse con esortazioni  e  incoraggiamenti, come fanno i carrettieri coi cavalli
Arrivati al cilindro, scarichiamo a terra la traversina,  e  io resto impalato, cogli occhi vuoti, la bocca aperta e le
e io resto impalato, cogli occhi vuoti, la bocca aperta  e  le braccia penzoloni, immerso nella estasi effimera e
e le braccia penzoloni, immerso nella estasi effimera  e  negativa della cessazione del dolore. In un crepuscolo di
lo spintone che mi costringerà a riprendere il lavoro,  e  cerco di profittare di ogni secondo dell' attesa per
_ Allons, petit, attrape _. Questa traversina è asciutta  e  un po' più leggera, ma alla fine del secondo viaggio mi
ma alla fine del secondo viaggio mi presento al Vorarbeiter  e  chiedo di andare alla latrina. Noi abbiamo il vantaggio che
al giorno, a una assenza un po' più lunga che di norma,  e  inoltre, poiché è proibito recarvisi da soli, ne è seguito
da soli, ne è seguito che Wachsmann, il più debole  e  maldestro del Kommando, è stato investito della carica di
è stata accettata, me ne parto nel fango, nella neve grigia  e  tra i rottami metallici, scortato dal piccolo Wachsmann.
che è rabbino, è anzi un Melamed, un dotto della Thorà,  e  inoltre, al suo paese, in Galizia, aveva fama di guaritore
inoltre, al suo paese, in Galizia, aveva fama di guaritore  e  di taumaturgo. Né sono lontano dal crederlo, pensando come,
Né sono lontano dal crederlo, pensando come, così esile  e  fragile e mite, riesca da due anni a lavorare senza
lontano dal crederlo, pensando come, così esile e fragile  e  mite, riesca da due anni a lavorare senza ammalarsi e senza
e mite, riesca da due anni a lavorare senza ammalarsi  e  senza morire, acceso invece di una stupefacente vitalità di
acceso invece di una stupefacente vitalità di sguardo  e  di parola, per cui passa lunghe sere a discutere di
di questioni talmudiche, incomprensibilmente, in yiddisch  e  in ebraico, con Mendi che è rabbino modernista. La latrina
Engländer", "Nur für Polen", "Nur für Ukrainische Frauen"  e  così via, e, un po' in disparte, "Nur für Häftlinge". All'
un ragazzo polacco, con una grande P bianca sulla schiena  e  sul petto; un prigioniero militare inglese, dal viso
militare inglese, dal viso splendidamente rasato  e  roseo, con la divisa kaki nitida, stirata e pulita, a parte
rasato e roseo, con la divisa kaki nitida, stirata  e  pulita, a parte il grosso marchio KG (Kriegsgefangener) sul
sul dorso. Un quinto Häftling sta sulla porta,  e  ad ogni civile che entra sfilandosi la cintola, chiede
civile che entra sfilandosi la cintola, chiede paziente  e  monotono: _ Etes-vous franc6ais? Quando ritorno al lavoro,
autocarri del rancio, il che vuol dire che sono le dieci,  e  questa è già un' ora rispettabile, tale che la pausa di
mezzogiorno già si profila nella nebbia del futuro remoto  e  noi possiamo cominciare ad attingere energia dall' attesa.
ma ormai tutte le migliori sono già state trasportate,  e  non restano che le altre, atroci, dagli spigoli vivi,
che le altre, atroci, dagli spigoli vivi, pesanti di fango  e  ghiaccio, con inchiodate le piastre metalliche per
con lui a ritirare il rancio, vuol dire che sono le undici,  e  il mattino è quasi passato, e al pomeriggio nessuno pensa.
vuol dire che sono le undici, e il mattino è quasi passato,  e  al pomeriggio nessuno pensa. Poi c' è il ritorno della
pensa. Poi c' è il ritorno della corvée, alle undici  e  mezzo, e l' interrogatorio stereotipo, quanta zuppa oggi, e
Poi c' è il ritorno della corvée, alle undici e mezzo,  e  l' interrogatorio stereotipo, quanta zuppa oggi, e di che
e mezzo, e l' interrogatorio stereotipo, quanta zuppa oggi,  e  di che qualità, e se ci è toccata dal principio o dal fondo
stereotipo, quanta zuppa oggi, e di che qualità,  e  se ci è toccata dal principio o dal fondo del mastello; io
impedirmi di tendere avidamente l' orecchio alle risposte,  e  il naso al fumo che viene col vento dalla cucina. E
e il naso al fumo che viene col vento dalla cucina.  E  finalmente, come una meteora celeste, sovrumana e
cucina. E finalmente, come una meteora celeste, sovrumana  e  impersonale come un segno divino, la sirena di mezzogiorno
di mezzogiorno esplode a esaudire le nostre stanchezze  e  le nostre fami anonime e concordi. E di nuovo accadono le
a esaudire le nostre stanchezze e le nostre fami anonime  e  concordi. E di nuovo accadono le cose solite: tutti
le nostre stanchezze e le nostre fami anonime e concordi.  E  di nuovo accadono le cose solite: tutti accorriamo alla
accadono le cose solite: tutti accorriamo alla baracca,  e  ci mettiamo in fila colle gamelle tese, e tutti abbiamo una
alla baracca, e ci mettiamo in fila colle gamelle tese,  e  tutti abbiamo una fretta animalesca di perfonderci i
la razione più liquida. Come al solito, il Kapo ci irride  e  ci insulta per la nostra voracità, e si guarda bene dal
il Kapo ci irride e ci insulta per la nostra voracità,  e  si guarda bene dal rimescolare la marmitta, perché il fondo
a lui. Poi viene la beatitudine (positiva questa,  e  viscerale) della distensione e del calore nel ventre e
(positiva questa, e viscerale) della distensione  e  del calore nel ventre e nella capanna intorno alla stufa
e viscerale) della distensione e del calore nel ventre  e  nella capanna intorno alla stufa rombante. I fumatori, con
intorno alla stufa rombante. I fumatori, con gesti avari  e  pii, si arrotolano una magra sigaretta, e gli abiti di
con gesti avari e pii, si arrotolano una magra sigaretta,  e  gli abiti di tutti, madidi di fango e di neve, fumano densi
una magra sigaretta, e gli abiti di tutti, madidi di fango  e  di neve, fumano densi alla vampa della stufa, con odore di
fumano densi alla vampa della stufa, con odore di canile  e  di gregge. Una tacita convenzione vuole che nessuno parli:
serrati gomito a gomito, cascando improvvisi in avanti  e  riprendendosi con un irrigidirsi del dorso. Di dietro alle
alle palpebre appena chiuse, erompono i sogni con violenza,  e  anche questi sono i soliti sogni. Di essere a casa nostra,
Di essere a casa nostra seduti a tavola. Di essere a casa  e  raccontare questo nostro lavorare senza speranza, questo
delle digestioni torpide, un nucleo doloroso si condensa,  e  ci punge, e cresce fino a varcare le soglie della
torpide, un nucleo doloroso si condensa, e ci punge,  e  cresce fino a varcare le soglie della coscienza, e ci
punge, e cresce fino a varcare le soglie della coscienza,  e  ci toglie la gioia del sonno. "Es wird bald ein Uhr sein":
bald ein Uhr sein": è quasi la una. Come un cancro rapido  e  vorace, fa morire il nostro sonno e ci stringe di angoscia
Come un cancro rapido e vorace, fa morire il nostro sonno  e  ci stringe di angoscia preventiva: tendiamo l' orecchio al
preventiva: tendiamo l' orecchio al vento che fischia fuori  e  al leggero fruscio della neve contro il vetro, "es wird
una palla di neve, ed ora sta rigido in piedi fuori,  e  tiene l' orologio col quadrante rivolto verso di noi. Il
rivolto verso di noi. Il Kapo si alza in piedi, si stira,  e  dice, sommesso come chi non dubita di essere obbedito: _
affrontare il vento come un tempo facevamo, da pari a pari,  e  non come qui, come vermi vuoti di anima! Siamo fuori, e
e non come qui, come vermi vuoti di anima! Siamo fuori,  e  ciascuno riprende la sua leva. Resnyk insacca la testa fra
la testa fra le spalle, si calca il berretto sugli orecchi,  e  leva il viso al cielo basso e grigio da cui turbina la neve
il berretto sugli orecchi, e leva il viso al cielo basso  e  grigio da cui turbina la neve inesorabile: _ Si j' avey une
graziosamente il verso alla Fata):  E  frulla! E frulla! E frulla!
graziosamente il verso alla Fata): E frulla!  E  frulla! E frulla!
graziosamente il verso alla Fata): E frulla! E frulla!  E  frulla!
a dire che ho la pelle dura: son completamente guarito,  e  per di più tutti hanno verso di me mille attenzioni e mille
e per di più tutti hanno verso di me mille attenzioni  e  mille riguardi. Ieri ho sentito il babbo che diceva alla
molto pentito d'avermi trattato con tanta severità;  e  difatti mi ha promesso di condurmi stasera al teatro, a
Ci verrà anche l'avvocato Maralli, quello con gli occhiali  e  con quel barbone, che è stato causa di una gran discussione
causa di una gran discussione in casa perché è socialista,  e  la mamma non lo può soffrire specialmente quando dice male
non lo può soffrire specialmente quando dice male dei preti  e  di tutto, e perciò - come dice l'Ada - è una nota volgare
specialmente quando dice male dei preti e di tutto,  e  perciò - come dice l'Ada - è una nota volgare nella nostra
che in fondo è un buon diavolo, che bisogna andar coi tempi  e  che il Maralli si va facendo una buona posizione e che
tempi e che il Maralli si va facendo una buona posizione  e  che finirà certamente deputato.
in gioje, fabbricatori di giojellerie, bijouterie  e  argenterie, via Giardino 7. _ Carenzio e Confalonieri,
bijouterie e argenterie, via Giardino 7. _ Carenzio  e  Confalonieri, giojellieri e bijoutieri, Piazza del Duomo n.
via Giardino 7. _ Carenzio e Confalonieri, giojellieri  e  bijoutieri, Piazza del Duomo n. 27. _ Conti Annibale,
Piazza del Duomo n. 27. _ Conti Annibale, orefice  e  giojelliere, via orefici n. 28. _ Grisetti Eugenio, orefice
giojelliere, via orefici n. 28. _ Grisetti Eugenio, orefice  e  giojelliere, via Tomaso Grossi n. 9. _ Sartirana G.,
via Tomaso Grossi n. 9. _ Sartirana G., orefice  e  orologiaio, Corso Vittorio Emanuele n. 26. _ Terruggia
Corso Vittorio Emanuele n. 26. _ Terruggia Pietro, orefice  e  giojelliere, via Orefici n. 38, ecc.
- Il mio nome di Bella!... furon due tristi cose, il tempo  e  l'abitudine... - O viole, o gigli, o rose, o piume di
O viole, o gigli, o rose, o piume di colibrì, raggi di sole  e  note che i serafini cantano sul carro di Boote, voi che, il
di notti, tanto rossor di sere ?. . . Oh sorridimi...  e  serba questo volto allibito per le ineresciose veglie del
marito: ridi, canta, folleggia, perdio! l'amante io sono,  e  voglio il lieto amore, la celia e l'abbandono! -
perdio! l'amante io sono, e voglio il lieto amore, la celia  e  l'abbandono! - L'abbandono!... dicesti un'orrenda parola! -
? - Dopo i nostri deliri, quando sola resto, o Lionello,  e  ancora t'ho col pensiero accanto, né ancor giunto è il
accanto, né ancor giunto è il rimorso, né ho ancor pregato  e  pianto, lo sai tu che mi avvenga?... A lungo in queste
sai tu che mi avvenga?... A lungo in queste braccia bacio  e  ribacio e ammiro la tua superba faccia... - Angeli del
mi avvenga?... A lungo in queste braccia bacio e ribacio  e  ammiro la tua superba faccia... - Angeli del Signore! - Ma
lentamente si vanno... Pensa, questo palazzo è così buio  e  tetro!... Tu Lionello allora, tu diventi uno spetro, uno
che fugge, che mi fugge lontano, ed io tento seguirti  e  ti richiamo...invano; lo spetro è innamorato di un'altra
te la vo' narrare: è un giardino,vi cresce il banano  e  la palma, la vita vi è delizia, lusso, sorriso e calma, e
il banano e la palma, la vita vi è delizia, lusso, sorriso  e  calma, e non vi son mariti né consiglio dei Dieci; L'amor
e la palma, la vita vi è delizia, lusso, sorriso e calma,  e  non vi son mariti né consiglio dei Dieci; L'amor libero e
e non vi son mariti né consiglio dei Dieci; L'amor libero  e  santo, e Iddio ne fan le veci... Spira vento propizio,
son mariti né consiglio dei Dieci; L'amor libero e santo,  e  Iddio ne fan le veci... Spira vento propizio, fidato ho il
qui le notti son buie, ed io son cavaliere... Bella! -  E  tacque. La dama guardava il giovinetto, fissamente, e dai
- E tacque. La dama guardava il giovinetto, fissamente,  e  dai fregi del serico corsetto la sua candida mano da un
una carne sparuta, e, in quel piccolo avello fatto d'oro  e  d'argento, pareva dir: son morta, ma veggo ancora e sento.
d'oro e d'argento, pareva dir: son morta, ma veggo ancora  e  sento. - É mia madre...- E la voce somigliava un sospiro, e
dir: son morta, ma veggo ancora e sento. - É mia madre...-  E  la voce somigliava un sospiro, e una lacrima cadde. Oh
e sento. - É mia madre...- E la voce somigliava un sospiro,  e  una lacrima cadde. Oh anch'io piango,e vi ammiro, povere
povere creature, olocausti d'amore! O lotte del pensiero,  e  vittorie del cuore! Misterïosi lutti nell'anima celati,
cuore! Misterïosi lutti nell'anima celati, mentre carezze  e  baci son dati e ricambiati, mentre il delirio canta le
lutti nell'anima celati, mentre carezze e baci son dati  e  ricambiati, mentre il delirio canta le magiche canzoni,
oblivioni! Donna Bella a che pensa ?... Oh le forme divine!  E  la è degna cornice quel suo profondo crine! L'occhio è
baleno tutto il volto si avviva!... - Lionello, Lionello!  E  allor fu un'epopea. Come se fosse d'angeli quella coppia
un'epopea. Come se fosse d'angeli quella coppia splendea;  e  Dio certo, vedendola dall'alto, perdonava... Ma in terra
notte! notte di incanti  e  meraviglie! Un grido sommesso, dai canali più spopolati al
bocca nella folla atterrita. Fu trovato Don Diego disteso  e  senza vita sotto un Fauno di marmo dalla base travolto! I
sul volto, han portato un cadavere che gettò la marea,  e  mirabile a dirsi! quel morto sorridea! E sulla spiaggia è
gettò la marea, e mirabile a dirsi! quel morto sorridea!  E  sulla spiaggia è un premersi di mozzi e di nocchieri, dai
morto sorridea! E sulla spiaggia è un premersi di mozzi  e  di nocchieri, dai berretti turchini e dai capucci neri, che
un premersi di mozzi e di nocchieri, dai berretti turchini  e  dai capucci neri, che non san per qual strana avventura di
di mare una gondola errante sull'orizzonte appare.  E  così ben si aggruppano le sussurranti tornie e v'è tanta
appare. E così ben si aggruppano le sussurranti tornie  e  v'è tanta dovizia di colori e di forme, da innebriar di
le sussurranti tornie e v'è tanta dovizia di colori  e  di forme, da innebriar di gioia l'anima di un artista. A
uscito indenne ed incorrotto dai fronti francese, albanese  e  russo, e dal Lager nazista. Ma è altrettanto miracoloso che
ed incorrotto dai fronti francese, albanese e russo,  e  dal Lager nazista. Ma è altrettanto miracoloso che Rigoni
sia quello che è, che sia riuscito a conservarsi autentico  e  schivo in quest' epoca di inurbamento suicida e di
autentico e schivo in quest' epoca di inurbamento suicida  e  di confusione dei valori. È raro trovare in altri libri una
in altri libri una più piena aderenza fra l' uomo che vive  e  l' uomo che scrive; è raro trovare pagine altrettanto
pagine altrettanto dense. Questo To5nle è uno stoico  e  un ostinato. Pastore, minatore, venditore di stampe,
corrucciato di una rustica civiltà", tiene della pietra  e  della radice, e la sua radice è qui, nello splendido
di una rustica civiltà", tiene della pietra e della radice,  e  la sua radice è qui, nello splendido altipiano di Asiago
nell'anno novo! Che pranzo, ieri! Quanti dolci  e  liquori e rosolii e pasticcini di tutti i colori e di tutti
nell'anno novo! Che pranzo, ieri! Quanti dolci e liquori  e  rosolii e pasticcini di tutti i colori e di tutti i sapori!
novo! Che pranzo, ieri! Quanti dolci e liquori e rosolii  e  pasticcini di tutti i colori e di tutti i sapori! Che bella
dolci e liquori e rosolii e pasticcini di tutti i colori  e  di tutti i sapori! Che bella cosa è il capodanno e che
i colori e di tutti i sapori! Che bella cosa è il capodanno  e  che peccato che venga così di rado! Se comandassi io,
primo dell'anno capitasse almeno un paio di volte al mese,  e  ci starebbe anche la sora Matilde, la quale ieri mangiò
umana. Gli uomini liberi dànno a questo scopo molti nomi,  e  sulla sua natura molto pensano e discutono: ma per noi la
a questo scopo molti nomi, e sulla sua natura molto pensano  e  discutono: ma per noi la questione è più semplice. Oggi e
e discutono: ma per noi la questione è più semplice. Oggi  e  qui, il nostro scopo è di arrivare a primavera. Di altro,
aspettiamo senza fine l' ora di partire per il lavoro,  e  ogni soffio di vento penetra sotto le vesti e corre in
il lavoro, e ogni soffio di vento penetra sotto le vesti  e  corre in brividi violenti per i nostri corpi indifesi, e
e corre in brividi violenti per i nostri corpi indifesi,  e  tutto è grigio intorno, e noi siamo grigi; al mattino,
per i nostri corpi indifesi, e tutto è grigio intorno,  e  noi siamo grigi; al mattino, quando è ancor buio, tutti
a oriente a spiare i primi indizi della stagione mite,  e  il levare del sole viene ogni giorno commentato: oggi un
ieri; fra due mesi, fra un mese, il freddo ci darà tregua,  e  avremo un nemico di meno. Oggi per la prima volta il sole è
di meno. Oggi per la prima volta il sole è sorto vivo  e  nitido fuori dell' orizzonte di fango. È un sole polacco
dell' orizzonte di fango. È un sole polacco freddo bianco  e  lontano, e non riscalda che l' epidermide, ma quando si è
di fango. È un sole polacco freddo bianco e lontano,  e  non riscalda che l' epidermide, ma quando si è sciolto
un mormorio è corso sulla nostra moltitudine senza colore,  e  quando io pure ho sentito il tepore attraverso i panni, ho
Accanto a noi è un gruppo di greci, di questi ammirevoli  e  terribili ebrei Saloniki tenaci, ladri, saggi, feroci e
e terribili ebrei Saloniki tenaci, ladri, saggi, feroci  e  solidali, così determinati a vivere e così spietati
ladri, saggi, feroci e solidali, così determinati a vivere  e  così spietati avversari nella lotta per la vita; di quei
per la vita; di quei greci che hanno prevalso, nelle cucine  e  in cantiere, e che perfino i tedeschi rispettano e i
quei greci che hanno prevalso, nelle cucine e in cantiere,  e  che perfino i tedeschi rispettano e i polacchi temono. Sono
cucine e in cantiere, e che perfino i tedeschi rispettano  e  i polacchi temono. Sono al loro terzo anno di campo, e
e i polacchi temono. Sono al loro terzo anno di campo,  e  nessuno sa meglio di loro che cosa è il campo; ora stanno
è il campo; ora stanno stretti in cerchio, spalla a spalla,  e  cantano una delle loro interminabili cantilene. Felicio il
à la maison par la Cheminée! _ Felicio è stato a Birkenau.  E  continuano a cantare, e battono i piedi in cadenza, e si
_ Felicio è stato a Birkenau. E continuano a cantare,  e  battono i piedi in cadenza, e si ubriacano di canzoni.
E continuano a cantare, e battono i piedi in cadenza,  e  si ubriacano di canzoni. Quando siamo finalmente usciti
grande porta del campo, il sole era discretamente alto  e  il cielo sereno. Si vedevano a mezzogiorno le montagne; a
Si vedevano a mezzogiorno le montagne; a ponente, familiare  e  incongruo, il campanile di Auschwitz (qui, un campanile!) e
e incongruo, il campanile di Auschwitz (qui, un campanile!)  e  tutto intorno i palloni frenati dello sbarramento. I fumi
I fumi della Buna ristagnavano nell' aria fredda,  e  si vedeva anche una fila di colline basse, verdi di
vedeva anche una fila di colline basse, verdi di foreste:  e  a noi si è stretto il cuore, perché tutti sappiamo che là è
che là è Birkenau, che là sono finite le nostre donne,  e  presto anche noi vi finiremo: ma non siamo abituati a
Buna no: la Buna è disperatamente ed essenzialmente opaca  e  grigia, Questo sterminato intrico di ferro, di cemento, di
Questo sterminato intrico di ferro, di cemento, di fango  e  di fumo è la negazione della bellezza. Le sue strade e i
e di fumo è la negazione della bellezza. Le sue strade  e  i suoi edifici si chiamano come noi, con numeri o lettere,
come noi, con numeri o lettere, o con nomi disumani  e  sinistri. Dentro al suo recinto non cresce un filo d' erba,
sinistri. Dentro al suo recinto non cresce un filo d' erba,  e  la terra è impregnata dei succhi velenosi del carbone e del
e la terra è impregnata dei succhi velenosi del carbone  e  del petrolio, e nulla è vivo se non macchine e schiavi: e
impregnata dei succhi velenosi del carbone e del petrolio,  e  nulla è vivo se non macchine e schiavi: e più quelle di
del carbone e del petrolio, e nulla è vivo se non macchine  e  schiavi: e più quelle di questi. La Buna è grande come una
e del petrolio, e nulla è vivo se non macchine e schiavi:  e  più quelle di questi. La Buna è grande come una città; vi
è grande come una città; vi lavorano, oltre ai dirigenti  e  ai tecnici tedeschi, quarantamila stranieri, e vi si
ai dirigenti e ai tecnici tedeschi, quarantamila stranieri,  e  vi si parlano quindici o venti linguaggi. Tutti gli
Lager delle donne ucraine, il Lager dei francesi volontari,  e  altri che noi non conosciamo. Il nostro Lager (Judenlager,
lavoratori, che vengono da tutte le nazioni d' Europa;  e  noi siamo gli schiavi degli schiavi, a cui tutti possono
gli schiavi degli schiavi, a cui tutti possono comandare,  e  il nostro nome è il numero che portiamo tatuato sul braccio
il nostro nome è il numero che portiamo tatuato sul braccio  e  cucito sul petto. La Torre del Carburo, che sorge in mezzo
petto. La Torre del Carburo, che sorge in mezzo alla Buna  e  la cui sommità è raramente visibile in mezzo alla nebbia,
Ziegel, briques, tegula, cegli, kamenny, bricks, téglak,  e  l' odio li ha cementati; l' odio e la discordia, come la
kamenny, bricks, téglak, e l' odio li ha cementati; l' odio  e  la discordia, come la Torre di Babele, e così noi la
cementati; l' odio e la discordia, come la Torre di Babele,  e  così noi la chiamiamo: Babelturm, Bobelturm; e odiamo in
di Babele, e così noi la chiamiamo: Babelturm, Bobelturm;  e  odiamo in essa il sogno demente di grandezza dei nostri
di grandezza dei nostri padroni, il loro disprezzo di Dio  e  degli uomini, di noi uomini. E oggi ancora, così come nella
il loro disprezzo di Dio e degli uomini, di noi uomini.  E  oggi ancora, così come nella favola antica, noi tutti
ancora, così come nella favola antica, noi tutti sentiamo,  e  i tedeschi stessi sentono, che una maledizione, non
stessi sentono, che una maledizione, non trascendente  e  divina, ma immanente e storica, pende sulla insolente
una maledizione, non trascendente e divina, ma immanente  e  storica, pende sulla insolente compagine, fondata sulla
attorno a cui per quattro anni i tedeschi si adoperarono,  e  in cui noi soffrimmo e morimmo innumerevoli, non uscì mai
anni i tedeschi si adoperarono, e in cui noi soffrimmo  e  morimmo innumerevoli, non uscì mai un chilogrammo di gomma
guardiamo intorno, come ciechi che riacquistino la vista,  e  ci guardiamo l' un l' altro. Non ci eravamo mai visti al
della fame! Poiché tale è la natura umana, che le pene  e  i dolori simultaneamente sofferti non si sommano per intero
una legge prospettica definita. Questo è provvidenziale,  e  ci permette di vivere in campo. Ed è anche questa la
di infelicità, per cui alle sue cause, che sono molteplici  e  gerarchicamente disposte, si dà un solo nome, quello della
fino a che questa abbia eventualmente a venir meno,  e  allora ci si stupisce dolorosamente al vedere che dietro ve
dolorosamente al vedere che dietro ve n' è un' altra;  e  in realtà, una serie di altre. Perciò, non appena il
esitante nella scelta, poi si avventa alla terra argillosa  e  morbida, e azzanna vorace, mentre dalla cabina di comando
scelta, poi si avventa alla terra argillosa e morbida,  e  azzanna vorace, mentre dalla cabina di comando sale uno
di comando sale uno sbuffo soddisfatto di fumo bianco  e  denso. Poi si rialza, fa un mezzo giro, vomita a tergo il
fa un mezzo giro, vomita a tergo il boccone di cui è grave,  e  ricomincia. Appoggiati alle nostre pale, noi stiamo a
le bocche si socchiudono, i pomi d' Adamo danzano in su  e  poi in giù, miseramente visibili sotto la pelle floscia.
Aveva cominciato col parlare della sua casa di Vienna  e  di sua madre, ma poi è scivolato nel tema della cucina, e
e di sua madre, ma poi è scivolato nel tema della cucina,  e  ora racconta senza fine di non so che pranzo nuziale, e
e ora racconta senza fine di non so che pranzo nuziale,  e  ricorda, con genuino rimpianto, di non aver finito il terzo
di non aver finito il terzo piatto di zuppa di fagioli.  E  tutti lo fanno tacere, e non passano dieci minuti, che Béla
terzo piatto di zuppa di fagioli. E tutti lo fanno tacere,  e  non passano dieci minuti, che Béla ci descrive la sua
minuti, che Béla ci descrive la sua campagna ungherese,  e  i campi di granoturco, e una ricetta per fare la polenta
la sua campagna ungherese, e i campi di granoturco,  e  una ricetta per fare la polenta dolce, con la meliga
ricetta per fare la polenta dolce, con la meliga tostata,  e  il lardo, e le spezie, e ... e viene maledetto, insultato,
fare la polenta dolce, con la meliga tostata, e il lardo,  e  le spezie, e ... e viene maledetto, insultato, e comincia
dolce, con la meliga tostata, e il lardo, e le spezie,  e  ... e viene maledetto, insultato, e comincia un terzo a
con la meliga tostata, e il lardo, e le spezie, e ...  e  viene maledetto, insultato, e comincia un terzo a
il lardo, e le spezie, e ... e viene maledetto, insultato,  e  comincia un terzo a raccontare .... Come è debole la nostra
di fame, ma non mi posso sottrarre alla legge comune,  e  mi danza davanti agli occhi la pasta asciutta che avevamo
notizia che all' indomani saremmo partiti per venire qui;  e  stavamo mangiandola (era così buona, gialla, solida) e
qui; e stavamo mangiandola (era così buona, gialla, solida)  e  abbiamo smesso, noi sciocchi, noi insensati: se avessimo
smesso, noi sciocchi, noi insensati: se avessimo saputo!  E  se ci dovesse succedere un' altra volta .... Assurdo; se
un involto, confezionato con la minuzia degli ungheresi,  e  dentro c' è mezza razione di pane: la metà del pane di
conservare il pane, avendo fame, senza intaccarlo, è nociva  e  debilitante in alto grado; il pane che diviene raffermo
tanto più risulta nutriente; Alberto dice che la fame  e  il pane in tasca sono addendi di segno contrario, che si
segno contrario, che si elidono automaticamente a vicenda  e  non possono coesistere nello stesso individuo; i più,
che lo stomaco è la cassaforte più sicura contro i furti  e  le estorsioni. _ Moi, on m' a jamais volé mon pain! _
ma non può distrarre gli occhi da Fischer che mastica lento  e  metodico, dal "fortunato" che possiede ancora mezza razione
Kapo, che non è un cattivo Kapo, gli lascia mano libera,  e  con ragione: Templer parte seguendo piste impercettibili,
parte seguendo piste impercettibili, come un segugio,  e  ritorna con la preziosa notizia che gli operai polacchi del
della Cucina di Fabbrica. Oggi i litri sono cinquanta,  e  noi siamo quindici, Kapo e Vorarbeiter compresi. Sono tre
Oggi i litri sono cinquanta, e noi siamo quindici, Kapo  e  Vorarbeiter compresi. Sono tre litri a testa; uno lo avremo
uno lo avremo a mezzogiorno, oltre al rancio normale;  e  per gli altri due, andremo a turno nel pomeriggio alla
gli altri due, andremo a turno nel pomeriggio alla baracca,  e  ci saranno eccezionalmente concessi cinque minuti di
ci pare leggero, con la prospettiva dei due litri densi  e  caldi che ci attendono nella baracca. Periodicamente viene
nella baracca. Periodicamente viene il Kapo fra noi,  e  chiama: _ Wer hat noch zu fressen? Questo non già per
mangiare in piedi, furiosamente, scottandoci la bocca  e  la gola, senza il tempo di respirare, è "fressen", il
tempo di respirare, è "fressen", il mangiare delle bestie,  e  non certo "essen", il mangiare degli uomini, seduti davanti
quello comunemente usato fra noi. Meister Nogalla assiste,  e  chiude un occhio sul nostro assentarci dal lavoro. Anche
dal lavoro. Anche Meister Nogalla ha l' aria di aver fame,  e  se non fosse delle convenienze sociali, forse non
unica, è in grado di svuotare l' intestino, volontariamente  e  preventivamente, in vista di un pasto voluminoso: il che
stupefacente. Di questo suo dono egli va giustamente fiero,  e  tutti, anche Meister Nogalla, ne sono a conoscenza.
Templer si chiude pochi istanti nella latrina, esce radioso  e  pronto, e si avvia, fra la generale benevolenza, a godere
chiude pochi istanti nella latrina, esce radioso e pronto,  e  si avvia, fra la generale benevolenza, a godere il frutto
suona la sirena del Feierabend, della fine del lavoro;  e  poiché siamo tutti, almeno per qualche ora, sazi, così non
ci sentiamo buoni, il Kapo non si induce a picchiarci,  e  siamo capaci di pensare alle nostre madri e alle nostre
a picchiarci, e siamo capaci di pensare alle nostre madri  e  alle nostre mogli, il che di solito non accade. Per qualche
cavalier Metello! Anche oggi mi ha portato a veder Roma  e  questo mi fa piacere, ma lui ci mette tante spiegazioni,
in onore di Settimio Severo e, dei suoi figli Caracalla  e  Geta, ha sulle due facce una iscrizione nella quale è dette
di Settimio Severo mi pareva d'averlo tutto sullo stomaco,  e  la mia bocca era diventata fin arco trionfale più grande di
sora Matilde, cioè la sorella di Collalto, è molto brutta  e  molto uggiosa, e non fa che sospirare e discorrere col
la sorella di Collalto, è molto brutta e molto uggiosa,  e  non fa che sospirare e discorrere col gatto e col canarino;
è molto brutta e molto uggiosa, e non fa che sospirare  e  discorrere col gatto e col canarino; però con me va molto
uggiosa, e non fa che sospirare e discorrere col gatto  e  col canarino; però con me va molto d'accordo, e anche oggi
col gatto e col canarino; però con me va molto d'accordo,  e  anche oggi mi ha detto che in fondo sono un buon figliolo.
buon figliolo. Mi domanda sempre come era Luisa da ragazza  e  che cosa faceva e diceva, e io le ho raccontato la storia
domanda sempre come era Luisa da ragazza e che cosa faceva  e  diceva, e io le ho raccontato la storia delle fotografie
come era Luisa da ragazza e che cosa faceva e diceva,  e  io le ho raccontato la storia delle fotografie che trovai
che trovai in camera ua prima che pigliasse marito  e  della burletta che feci distribuendole ai rispettivi
burletta che feci distribuendole ai rispettivi originali,  e  poi le ho detto anche di quando le trovai nel cassetto
un vasetto di pomata rossa con la quale mi tinsi le gote  e  lei s'arrabbiò tanto e mi dette perfino uno schiaffo,
rossa con la quale mi tinsi le gote e lei s'arrabbiò tanto  e  mi dette perfino uno schiaffo, perché c'era presente la sua
la sua amica Bice Rossi che era una ragazza pettegola  e  non le sarebbe parso il vero d'andare a dire che mia
la sora Matilde a sentirmi descrivere queste cose,  e  basti dire che da ultimo mi ha regalato cinque gianduiotti
basti dire che da ultimo mi ha regalato cinque gianduiotti  e  due caramelle di limone, e bisogna proprio dire che mi vuol
ha regalato cinque gianduiotti e due caramelle di limone,  e  bisogna proprio dire che mi vuol bene, perché, a quel che
dice la Luisa, è più golosa lei di dolci che dieci ragazzi,  e  se li mangia tutti per sé. Se li tiene tutti chiusi
mangia tutti per sé. Se li tiene tutti chiusi nell'armadio  e  ce n'ha di tutte le qualità, ma se mi riesce un di questi
giornalino, ti lascio perché domani è il primo dell'anno  e  devo scrivere una lettera ai miei genitori per chieder
per chieder perdono delle mie mancanze di quest'anno,  e  promettere per l'anno novo d'esser bono, studioso e
e promettere per l'anno novo d'esser bono, studioso  e  ubbidiente.
anni fa, a un giovane che intendeva diventare scrittore  e  si era rivolto a lui per consigli, Aldous Huxley
di comperare una coppia di gatti, di osservarli  e  di descriverli. Gli diceva, se non mi sbaglio, che gli
Gli diceva, se non mi sbaglio, che gli animali,  e  i mammiferi in specie, e ancor più particolarmente gli
non mi sbaglio, che gli animali, e i mammiferi in specie,  e  ancor più particolarmente gli animali domestici, sono come
le cose non sono così semplici. Dopo di allora è sorta  e  si è rapidamente fatta adulta l' etologia, e ci ha
allora è sorta e si è rapidamente fatta adulta l' etologia,  e  ci ha insegnato che gli animali sono diversi fra loro e
e ci ha insegnato che gli animali sono diversi fra loro  e  diversi da noi, che ogni specie animale segue sue leggi, e
e diversi da noi, che ogni specie animale segue sue leggi,  e  che queste leggi, fin dove arriviamo a comprenderle, sono
comprenderle, sono in buon accordo con le teorie evolutive,  e  cioè favorevoli alla conservazione della specie, anche se
anche se non sempre a quella dell' individuo. Etologi  e  pavloviani ci hanno severamente ammoniti a non attribuire
antropomorfo. Sono stati generalmente accontentati,  e  anzi, è prevalsa la tendenza opposta, la tendenza cioè a
cioè a descrivere l' uomo in termini zoologici, a cercare  e  trovare a tutti i costi l' animale nell' uomo (come ha
che non tutte le azioni umane si possano interpretare così,  e  che il metodo non porti molto lontano. Socrate, Newton,
il metodo non porti molto lontano. Socrate, Newton, Bach  e  Leopardi non erano scimmie nude. Detto questo, devo
può sfuggire che lui stesso doveva essere stato un attento  e  geniale osservatore degli animali, nei cui comportamenti si
nei cui comportamenti si era allenato a ravvisare ipostasi  e  simboli di virtù, vizi e passioni dell' uomo. Certo lo deve
era allenato a ravvisare ipostasi e simboli di virtù, vizi  e  passioni dell' uomo. Certo lo deve avere aiutato su questa
io obbedirei con entusiasmo alla raccomandazione di Huxley,  e  mi riempirei la casa di tutti gli animali possibili. Farei
(non ne ho la cultura né la preparazione), ma per simpatia,  e  perché sono sicuro che ne trarrei uno straordinario
che ne trarrei uno straordinario arricchimento spirituale  e  una più compiuta visione del mondo. In mancanza di meglio,
del mondo. In mancanza di meglio, leggo con godimento  e  stupore sempre rinnovati molti libri vecchi e nuovi che
con godimento e stupore sempre rinnovati molti libri vecchi  e  nuovi che parlano di animali, e mi pare di ricavarne un
molti libri vecchi e nuovi che parlano di animali,  e  mi pare di ricavarne un nutrimento vitale,
si trovano tutti gli estremi. Ci sono animali enormi  e  minuscoli, estremamente forti ed estremamente deboli,
estremamente forti ed estremamente deboli, audaci  e  fuggitivi, veloci e lenti, astuti e sciocchi, splendidi e
forti ed estremamente deboli, audaci e fuggitivi, veloci  e  lenti, astuti e sciocchi, splendidi e orrendi: lo scrittore
deboli, audaci e fuggitivi, veloci e lenti, astuti  e  sciocchi, splendidi e orrendi: lo scrittore non ha che da
e fuggitivi, veloci e lenti, astuti e sciocchi, splendidi  e  orrendi: lo scrittore non ha che da scegliere, non ha da
i linguaggi: le troppo note qualità del leone, della volpe  e  del toro non sono più utilizzabili. Ma le scoperte dei
utilizzabili. Ma le scoperte dei naturalisti moderni, fitte  e  meravigliose in questi ultimi anni, hanno aperto agli
è solo ai suoi timidi inizi. Nelle memorie di "Nature"  e  dello "Scientific American", nei libri di Konrad Lorenz e
e dello "Scientific American", nei libri di Konrad Lorenz  e  dei suoi discepoli, si annidano i semi di uno scrivere
di estate, i duetti dei grilli. Ce ne sono di varie specie,  e  ognuna canta con il suo proprio ritmo e con una sua propria
di varie specie, e ognuna canta con il suo proprio ritmo  e  con una sua propria nota: il maschio chiama, e la femmina,
ritmo e con una sua propria nota: il maschio chiama,  e  la femmina, lontana anche duecento metri, e totalmente
maschio chiama, e la femmina, lontana anche duecento metri,  e  totalmente invisibile, risponde "a tono". Il duetto,
invisibile, risponde "a tono". Il duetto, paziente  e  casto, prosegue per ore e ore, e a mano a mano i due
"a tono". Il duetto, paziente e casto, prosegue per ore  e  ore, e a mano a mano i due partner lentamente si
tono". Il duetto, paziente e casto, prosegue per ore e ore,  e  a mano a mano i due partner lentamente si avvicinano, fino
i due partner lentamente si avvicinano, fino al contatto  e  all' accoppiamento. Ma è indispensabile che la femmina
anche solo di un quarto di tono, interrompe il dialogo,  e  il maschio va in cerca di un' altra compagna più conforme
gli incroci fra specie diverse, che sarebbero sterili  e  perciò inutili ai fini del "multiplicamini". Allo stesso
fra loro estremamente diversi, quali i ragni, i pesci  e  gli uccelli (e qui si può rilevare che gli stessi etologi
ha osservato che esiste il modo di alterare in misura nota  e  riproducibile la tonalità del canto del grillo: la sua
ambiente. È evidente che in condizioni naturali il maschio  e  la femmina sono alla stessa temperatura; ma se si riscalda
solo di due o tre gradi, il suo canto sale di un semitono,  e  il partner non risponde più: non ravvisa più in lei (o in
sorgente di meraviglia, di meditazioni, di stimoli  e  di brividi. Sono (non tutti) geometri metodici e
di stimoli e di brividi. Sono (non tutti) geometri metodici  e  fanaticamente conservatori: il comune ragno dei giardini,
decine di milioni di anni la sua tela raggiata, simmetrica  e  conforme a un rigido modello. Non sopporta imperfezioni: se
se la tela viene danneggiata, non la ripara. La distrugge  e  ne tesse una nuova. Nel corso di una ricerca sulle droghe,
dose di Lsd. Il ragno drogato non è rimasto in ozio,  e  secondo le abitudini della sua specie ha subito iniziato a
storta, deforme come le visioni dei drogati umani: fitta  e  arruffata in alcune zone, interrotta da lacune in altre.
l' atto sessuale; così del resto fanno anche le mantidi,  e  le api massacrano con meticolosa ferocia tutti i fuchi
di loro è partito per il volo nuziale con la futura regina:  e  sono tutti temi pieni di un loro tenebroso significato, che
è pressoché normale. La femmina è generalmente più grossa  e  forte del maschio, e, appena la fecondazione è avvenuta,
compito della riproduzione, cessa la loro ragione d' essere  e  quindi anche si spegne in loro l' istinto di conservazione.
oppongono invece difese, si entra in un mondo drammatico  e  stravolto, che trova il suo analogo umano solo nelle frange
un regalo: una preda viva, ma paralizzata dal loro veleno,  e  legata e imbavagliata mediante un involucro di fili. Non è
una preda viva, ma paralizzata dal loro veleno, e legata  e  imbavagliata mediante un involucro di fili. Non è un regalo
femmina lo accetta, se ne sazia mentre il maschio attende,  e  dopo non sarà più affamata, e l' accoppiamento non
mentre il maschio attende, e dopo non sarà più affamata,  e  l' accoppiamento non terminerà in un assassinio. Altri
la irretiscono via via in un groviglio di fili robusti,  e  la fecondano solo quando la violenta compagna,
quando la violenta compagna, ambivalentemente desiderata  e  temuta, è ridotta all' immobilità. Altri ancora (e qui chi
chi può resistere alla tentazione di una, magari abusiva  e  barocca, interpretazione umana?) si conducono con
umana?) si conducono con lungimiranza incredibile  e  con immonda doppiezza. Alla stagione in cui le uova
le uova schiudono, partono in razzia di femmine immature,  e  quindi ancora deboli, e ogni maschio ne rapisce e sequestra
in razzia di femmine immature, e quindi ancora deboli,  e  ogni maschio ne rapisce e sequestra una. La lega col
immature, e quindi ancora deboli, e ogni maschio ne rapisce  e  sequestra una. La lega col portentoso filo dai mille usi, e
e sequestra una. La lega col portentoso filo dai mille usi,  e  la tiene in prigionia, nutrendola avaramente (perché non si
nutrendola avaramente (perché non si rinforzi troppo)  e  difendendola contro gli eventuali aggressori, finché è
aggressori, finché è sessualmente matura: allora la feconda  e  l' abbandona. Quando ha raggiunto il pieno delle forze, la
dai legami. Siamo all' incerto confine fra la cronaca nera  e  l' opera buffa. È difficile sottrarsi al ricordo del
È difficile sottrarsi al ricordo del rapporto ambiguo  e  stereotipo fra tutore e pupilla, fra l' intrigante e
al ricordo del rapporto ambiguo e stereotipo fra tutore  e  pupilla, fra l' intrigante e carcerario Don Bartolo, gonfio
e stereotipo fra tutore e pupilla, fra l' intrigante  e  carcerario Don Bartolo, gonfio delle sue tardive libidini,
carcerario Don Bartolo, gonfio delle sue tardive libidini,  e  la Rosina tenerella, chiusa fra quattro mura ma futura
chiusa fra quattro mura ma futura "vipera": "tutti  e  due son da legar". Molti animali, dalle strutture più
dalle strutture più diverse, ostentano colori vivaci  e  hanno carni di sapore disgustoso, oppure sono velenosi: ad
disgustoso, oppure sono velenosi: ad esempio i pesci dorati  e  le coccinelle, o rispettivamente le vespe e certi serpenti.
i pesci dorati e le coccinelle, o rispettivamente le vespe  e  certi serpenti. I colori vistosi servono come segnale e
e certi serpenti. I colori vistosi servono come segnale  e  avviso, affinché i predatori li riconoscano da lontano e,
fino al 1900) di divise militari dai colori aggressivi;  e  a certi modi caratteristici di vestire e di esprimersi che
colori aggressivi; e a certi modi caratteristici di vestire  e  di esprimersi che rendono facile l' identificazione degli
Anche a parte questi esempi, mi piacerebbe inventare  e  descrivere un personaggio-coccinella, riconoscibile forse
Gogol' : ipocondriaco, malcontento di sé, del suo prossimo  e  del mondo, increscioso e lamentoso, che inalbera una livrea
di sé, del suo prossimo e del mondo, increscioso  e  lamentoso, che inalbera una livrea riconoscibile da lontano
che egli detesta, si accorga in tempo della sua presenza  e  non gli venga fra i piedi.
i Farago coltivano il terreno contiguo al nostro giardino,  e  ne è nata una rudimentale amicizia, sommaria ed
o da riva a riva. I Farago sono orticultori da sempre,  e  noi proviamo per loro invidia ed ammirazione; loro sanno
loro sanno sempre fare la cosa giusta nel modo giusto  e  nel momento giusto, mentre noi, che siamo dei dilettanti e
e nel momento giusto, mentre noi, che siamo dei dilettanti  e  degli inurbati, ci nutriamo di errori. Noi seguiamo
Noi seguiamo devotamente i loro consigli, quelli richiesti  e  quegli altri, che il padre Farago ci grida attraverso la
gridano al cielo; eppure, nonostante questa nostra umiltà  e  docilità, i nostri quattro palmi di terra sono pieni di
i nostri quattro palmi di terra sono pieni di erbaccia  e  di formicai, mentre i loro orti, che non sono meno di due
che non sono meno di due ettari, sono puliti, ordinati  e  prosperosi. "Ci va occhio", dicono i Farago, oppure "ci va
o si rendono conto che una maggiore intimità  e  confidenza fra loro e noi non è possibile né desiderabile;
conto che una maggiore intimità e confidenza fra loro  e  noi non è possibile né desiderabile; o forse ancora, anzi
abbiamo vista crescere di estate in estate come un pioppo,  e  adesso ha undici anni. È bruna, snella, ha sempre i capelli
anche prima, quando era rotonda, alta due spanne,  e  sporca di terra fino agli occhi, e secondo ogni apparenza
alta due spanne, e sporca di terra fino agli occhi,  e  secondo ogni apparenza imparava a parlare e a camminare dal
agli occhi, e secondo ogni apparenza imparava a parlare  e  a camminare dal cielo direttamente, o forse dalla terra
la vedevamo spesso sdraiata fra i solchi, sul suolo umido  e  tiepido smosso di recente: sorrideva al cielo con gli occhi
immobile per non spaventarle via. Prendeva in mano i grilli  e  i ragni, senza ribrezzo e senza fargli male, li carezzava
via. Prendeva in mano i grilli e i ragni, senza ribrezzo  e  senza fargli male, li carezzava col dito bruno come si fa
strada. Adesso che è cresciuta, anche lei ci dà consigli  e  spiegazioni, ma di altra natura. Mi ha spiegato che il
è gentile ma pigro: a lasciarlo fare, invade i campi  e  li soffoca, però non per fare il male come la gramigna,
ma non tanto profondo, perché non ha voglia di faticare  e  non è molto forte. Poi si divide in fili, e ogni filo corre
di faticare e non è molto forte. Poi si divide in fili,  e  ogni filo corre basso a cercarsi da mangiare, e non si
in fili, e ogni filo corre basso a cercarsi da mangiare,  e  non si incrociano mai: non sono mica stupidi, si mettono d'
tu a ponente. Fanno i fiori, che sono abbastanza belli  e  perfino un po' profumati, e poi queste palline, le vedi?
che sono abbastanza belli e perfino un po' profumati,  e  poi queste palline, le vedi? perché pensano anche loro all'
è proprio un drago: se guardi bene, vedi i denti, le unghie  e  le scaglie. Ammazza le altre piante, e lei non muore mai,
i denti, le unghie e le scaglie. Ammazza le altre piante,  e  lei non muore mai, perché sta sottoterra; quello che vedi
dall' aria innocente, che sembrano quasi erba. Ma più scavi  e  più trovi, e se scavi profondo trovi uno scheletro tutto
che sembrano quasi erba. Ma più scavi e più trovi,  e  se scavi profondo trovi uno scheletro tutto nero e nodoso,
trovi, e se scavi profondo trovi uno scheletro tutto nero  e  nodoso, duro come il ferro e vecchio non so quanto: ecco,
trovi uno scheletro tutto nero e nodoso, duro come il ferro  e  vecchio non so quanto: ecco, quello è la gramigna. Ci
quanto: ecco, quello è la gramigna. Ci passano su le mucche  e  la calpestano e non muore: se la seppellisci in una tomba
è la gramigna. Ci passano su le mucche e la calpestano  e  non muore: se la seppellisci in una tomba di pietra, spacca
se la seppellisci in una tomba di pietra, spacca la pietra  e  si fa la via per uscire. L' unica è il fuoco. Io con la
non ci parlo. Le ho chiesto se parla con le altre piante,  e  mi ha detto che certamente. Anche suo padre e sua madre, ma
altre piante, e mi ha detto che certamente. Anche suo padre  e  sua madre, ma lei meglio di loro: non è proprio un parlare
bocca, come noi, ma è chiaro che le piante fanno dei segni  e  delle smorfie, quando vogliono qualche cosa, e capiscono i
dei segni e delle smorfie, quando vogliono qualche cosa,  e  capiscono i nostri: però bisogna non perdere la pazienza e
e capiscono i nostri: però bisogna non perdere la pazienza  e  cercare di farsi capire, perché in generale le piante sono
dei nostri limoni: _ si lamenta, è un pezzo che si lamenta,  e  tu se non capisci non te ne accorgi, e intanto lui soffre.
che si lamenta, e tu se non capisci non te ne accorgi,  e  intanto lui soffre. _ Si lamenta di che cosa? L' acqua non
soffre. _ Si lamenta di che cosa? L' acqua non gli manca,  e  lo trattiamo preciso come gli altri. _ Non so, non è sempre
d' accordo; appunto per questo non si deve tenere piante  e  fiori nei vasi, perché è come chiudere le bestie in gabbia:
eccezione, perché non viene dalla terra, ma da sottoterra,  e  questo è il regno dei tesori, dei draghi e dei morti. Nella
da sottoterra, e questo è il regno dei tesori, dei draghi  e  dei morti. Nella sua opinione, il sottosuolo è un paese
qui è luce; ci sono caverne, gallerie, ruscelli, fiumi  e  laghi, e in più ci sono le vene dei metalli, che sono tutti
è luce; ci sono caverne, gallerie, ruscelli, fiumi e laghi,  e  in più ci sono le vene dei metalli, che sono tutti velenosi
in più ci sono le vene dei metalli, che sono tutti velenosi  e  malefici tranne il ferro, che entro certi limiti è amico
in tempi remoti, altri che giacciono laggiù da sempre, oro  e  diamanti. Qui abitano i morti, ma di essi Clotilde non ama
che confina con la loro: Clotilde assistette pallida  e  affascinata all' opera poderosa della macchina finché il
non giunse ai tre metri, poi scomparve per vari giorni,  e  tornò solo quando la macchina se ne fu andata e si vide che
giorni, e tornò solo quando la macchina se ne fu andata  e  si vide che nel gran buco non c' era che terra e pietra,
fu andata e si vide che nel gran buco non c' era che terra  e  pietra, pozze d' acqua ferma, e qualche radice denudata. Mi
buco non c' era che terra e pietra, pozze d' acqua ferma,  e  qualche radice denudata. Mi ha anche raccontato che non
d' accordo. Ce ne sono di addomesticate, come le mucche  e  le galline, che non saprebbero fare a meno dell' uomo, ma
ma ce ne sono altre che protestano, cercano di scappare,  e  qualche volta ci riescono. Se non ci stai attento,
ci riescono. Se non ci stai attento, inselvatichiscono  e  non dànno più frutto, o lo dànno come piace a loro e non
e non dànno più frutto, o lo dànno come piace a loro  e  non come piace a noi: aspro, duro, tutto nòcciolo. Una
vicinanza di un bosco selvatico. Vorrebbe tornare al bosco,  e  che solo le api si curassero di fecondarla, e gli uccelli e
al bosco, e che solo le api si curassero di fecondarla,  e  gli uccelli e il vento di disseminarla. Mi ha mostrato i
e che solo le api si curassero di fecondarla, e gli uccelli  e  il vento di disseminarla. Mi ha mostrato i peschi del loro
come difeso da una cornice di vecchie terrazze in sfacelo,  e  queste sono ricoperte da una sorta di edera spinosa, di cui
squillante macchiettato di bianco; ma il fusto, i rametti,  e  perfino il rovescio delle foglie stesse, sono irti di spine
teste di frecce: se solo sfiorano la carne, vi penetrano  e  portano via il pezzo. Strada facendo, e mentre io avevo
carne, vi penetrano e portano via il pezzo. Strada facendo,  e  mentre io avevo appena fiato per governare i miei passi e
e mentre io avevo appena fiato per governare i miei passi  e  dar voce a qualche sillaba di assenso, Clotilde parlava. Mi
diceva di avere saputo poco prima una notizia importante,  e  di averla saputa da un rosmarino, che è poi un tipo
ma a distanza, un po' come i gatti; gli piace fare da sé,  e  quel saporino aromatico che va tanto bene per l' arrosto è
amaro. È un repellente, insomma, che lui ha inventato mille  e  mille anni fa, quando l' uomo non c' era ancora; e infatti
mille e mille anni fa, quando l' uomo non c' era ancora;  e  infatti non vedrai mai un rosmarino smangiato dai bruchi o
invenzione, ma non del rosmarino. Le hanno inventate i pini  e  gli abeti, ancora molto tempo prima: sono una buona difesa,
che mangiano le foglie incominciano sempre dalla punta,  e  se la trovano legnosa ed acuminata perdono subito il
che doveva andare in quel bosco, a una certa distanza  e  in una certa direzione, e che avrebbe trovato una cosa
quel bosco, a una certa distanza e in una certa direzione,  e  che avrebbe trovato una cosa importante: lei c' era già
c' era già andata pochi giorni avanti, ed era proprio vero,  e  voleva farlo vedere anche a me. Soltanto, le era un po'
mai stata prima. In quel punto, il terreno era quasi piano,  e  il suolo appariva liscio, battuto, senza un solo filo d'
suolo appariva liscio, battuto, senza un solo filo d' erba  e  senza un sasso. Tre o quattro sassi tuttavia c' erano, a un
sassi tuttavia c' erano, a un metro circa dalla periferia,  e  Clotilde mi disse che li aveva messi lei come riferimenti,
verificare quello che il rosmarino le aveva fatto capire:  e  cioè che quella era una scuola di alberi, un posto segreto
insegnano l' un l' altro a camminare, in odio agli uomini  e  a loro insaputa. Mi condusse per mano (ha una mano poco
Mi condusse per mano (ha una mano poco infantile, ruvida  e  forte) lungo il cerchio, e mi fece vedere molte piccole
una mano poco infantile, ruvida e forte) lungo il cerchio,  e  mi fece vedere molte piccole cose, impercettibili: che,
intorno a ogni tronco, il terreno era smosso, screpolato  e  come costipato verso l' esterno, e invece depresso verso l'
era smosso, screpolato e come costipato verso l' esterno,  e  invece depresso verso l' interno; che tutti i tronchi
che tutti i tronchi pendevano un poco all' infuori,  e  anche i rampicanti correvano radialmente verso l' esterno.
ravvisino anche altrove, in altre radure, o forse in tutte,  e  che non abbiano un significato diverso, o magari non ne
era piena di eccitazione. _ Ce ne sono di intelligenti  e  di stupide, di pigre e di svelte, e anche le più furbe non
_ Ce ne sono di intelligenti e di stupide, di pigre  e  di svelte, e anche le più furbe non è che arrivino tanto
ne sono di intelligenti e di stupide, di pigre e di svelte,  e  anche le più furbe non è che arrivino tanto lontano. Ma
è che arrivino tanto lontano. Ma questo qui, per esempio, _  e  mi indicò un ginepro, _ è parecchio che lo tengo d' occhio,
mi indicò un ginepro, _ è parecchio che lo tengo d' occhio,  e  non mi fido di lui _. Quel ginepro, mi disse, si era
a poco a poco lasciava morire tutte le radici da un lato  e  rinforzava quelle dall' altro, e voleva che tutti facessero
tutte le radici da un lato e rinforzava quelle dall' altro,  e  voleva che tutti facessero come lui. Era ambizioso e
altro, e voleva che tutti facessero come lui. Era ambizioso  e  paziente: tutte le piante sono pazienti, questa è la loro
che una pianta che si sposti può conquistare un paese  e  liberarsi dall' uomo. _ Liberarsi, tutte lo vorrebbero, ma
olivi, si sono rassegnati da secoli, però si vergognano,  e  si vede bene dal modo come crescono, tutti storti e
e si vede bene dal modo come crescono, tutti storti  e  disperati. Altri, come i peschi e i mandorli, si sono
crescono, tutti storti e disperati. Altri, come i peschi  e  i mandorli, si sono arresi e fanno i frutti, ma, lo sai
Altri, come i peschi e i mandorli, si sono arresi  e  fanno i frutti, ma, lo sai anche tu, appena possono
possono ritornano selvaggi. Altri ancora non so: i castagni  e  le querce è difficile capire cosa vogliono; forse sono
è difficile capire cosa vogliono; forse sono troppo vecchi  e  troppo di legno, e ormai non vogliono più niente, come
cosa vogliono; forse sono troppo vecchi e troppo di legno,  e  ormai non vogliono più niente, come succede ai vecchi: solo
ai vecchi: solo che dopo l' estate venga l' inverno,  e  dopo l' inverno l' estate. C' era poi un ciliegio selvatico
che insomma non si capisce parola per parola, ma dai gesti  e  dall' intonazione uno finisce col rendersi conto abbastanza
fronde, che si udiva accostando l' orecchio al tronco,  e  diceva cose su cui Clotilde non era d' accordo: che non si
sono una lusinga all' uomo, né frutti, che sono uno spreco  e  un dono non dovuto. Bisogna combattere l' uomo, non
l' uomo, non purificare più l' aria per lui, sradicarsi  e  partire, anche a costo di morire o di ritornare selvaggi.
che producevano le altre piante. Si era ormai fatto buio,  e  non c' era luna. I lumi del paese e della spiaggia ci
era ormai fatto buio, e non c' era luna. I lumi del paese  e  della spiaggia ci davano solo un' idea vaga della direzione
in breve ci trovammo malamente intrigati nei rovi  e  nei terrazzi in rovina. Bisognava saltare giù alla cieca
un' ora di discesa eravamo entrambi stanchi, scorticati  e  inquieti, e i lumi in basso erano lontani come prima. Si
di discesa eravamo entrambi stanchi, scorticati e inquieti,  e  i lumi in basso erano lontani come prima. Si udì a un
essere un cane molto grosso, però abbaiava con sdegno  e  con tenacia, fin quando gli mancava il fiato, e allora lo
con sdegno e con tenacia, fin quando gli mancava il fiato,  e  allora lo si sentiva aspirare l' aria con un corto rantolo
rantolo convulso. In breve fu a pochi metri sotto di noi,  e  fu chiaro che non abbaiava per capriccio, ma per dovere:
suo territorio. Clotilde gli chiese scusa per l' invasione,  e  gli spiegò che avevamo perso la strada e non volevamo altro
per l' invasione, e gli spiegò che avevamo perso la strada  e  non volevamo altro che andarcene; perciò, lui faceva bene
la strada che portava a casa sua avrebbe fatto meglio,  e  non avrebbe perso tempo lui e neanche noi. Parlava con voce
sua avrebbe fatto meglio, e non avrebbe perso tempo lui  e  neanche noi. Parlava con voce così tranquilla e persuasiva
tempo lui e neanche noi. Parlava con voce così tranquilla  e  persuasiva che il cane si quietò subito: lo intravvedevamo
lo intravvedevamo sotto di noi come una vaga chiazza bianca  e  nera. Scendemmo di pochi passi, e sentimmo sotto i piedi la
una vaga chiazza bianca e nera. Scendemmo di pochi passi,  e  sentimmo sotto i piedi la durezza elastica della terra
incamminò a mezza costa verso destra, uggiolava ogni tanto,  e  si fermava a vedere se lo seguivamo. Dopo un quarto d' ora
qualcuno ne ha ancora. Erano difensori della religione,  e  lo attaccavano perché vedevano in lui un demolitore di
con la sua stessa vita, spira una religiosità profonda  e  seria, la gioia sobria dell' uomo che dal groviglio estrae
rallegra del misterioso parallelismo fra la propria ragione  e  l' universo, e che nell' universo vede un grande disegno.
parallelismo fra la propria ragione e l' universo,  e  che nell' universo vede un grande disegno. In queste
vede un grande disegno. In queste pagine, di polemica aspra  e  quasi divertita contro la tesi assurda che gli animali e le
e quasi divertita contro la tesi assurda che gli animali  e  le piante siano stati creati belli affinché siano ammirati
raggiunge la composta bellezza del ragionamento strenuo  e  serrato. Negando all' uomo un posto di privilegio nella
perché ciò che è bello per noi è tale anche per gli insetti  e  per gli uccelli? È tipico delle grandi risposte far nascere
la natura o la società ci costringono ad essere ingrati,  e  sono assai rari quei casi in cui noi possiamo emettere un
quei casi in cui noi possiamo emettere un giudizio sincero  e  coscienzioso sopra un atto d'ingratitudine; poichè è questa
azioni dell'uomo quella che è mossa da cause più molteplici  e  più imperscrutabili. Mi avviene talora di trovare una data,
una solitaria sepoltura, ma con una commozione più dolce  e  più confortante. La grandezza è solitaria. Si direbbe anzi
delle due è virtù, o entrambe. Comprendere la vanità  e  il ridicolo delle cose del mondo è somma sapienza; riderne
uomini nel tempo, quella di Dio nell'eternità. I pensatori  e  i filosofi di tutte le epoche e di tutti i paesi parlano
nell'eternità. I pensatori e i filosofi di tutte le epoche  e  di tutti i paesi parlano dei loro tempi, come di tempi
adulta, se rozzi, adoprare in ogni cosa la violenza,  e  farsi ragione da sè colla forza del braccio, ed ogni loro
da sè colla forza del braccio, ed ogni loro ambizione  e  coscienza di giustizia riporre nella maggiore o minore
delle arti di guerra, nè in altro modo tutelare le leggi  e  la libertà che colla violenza e col sangue. L'una cosa
modo tutelare le leggi e la libertà che colla violenza  e  col sangue. L'una cosa l'infanzia degli uomini rivela,
l'altra l'infanzia delle nazioni. Ma come quelli l'età  e  gli ammonimenti correggono, queste le tradizioni
ed il tempo; benchè l'esistenza dei primi sia breve  e  ci sia dato avvertirlo coll'esperienza, delle altre
altre indefinita, nè possiamo dedurlo che dal senno nostro  e  dalle leggi immutabili dell'universale progresso.
potenza di creazione inerente all'uomo. Negli animali,  e  nelle cose che pure la posseggono, è passiva; ma l'uomo
pure la posseggono, è passiva; ma l'uomo solo la subisce  e  la dirige ad un tempo. Non vi ha natura sì salda che non
Onde vien detto che l'abitudine è una seconda natura;  e  io penso che in essa sia riposto uno dei mezzi più potenti
uno dei mezzi più potenti della perfettibilità umana;  e  nella coscienza che abbiamo di lei, e della sua forza, e
perfettibilità umana; e nella coscienza che abbiamo di lei,  e  della sua forza, e della facoltà di governarla, la maggiore
e nella coscienza che abbiamo di lei, e della sua forza,  e  della facoltà di governarla, la maggiore responsabilità
governarla, la maggiore responsabilità delle nostre opere  e  dei nostri divisamenti. L'egoismo che sembra essere una
dissolvente, è invece una forza eminentemente socievole  e  conciliatrice. Tutti gli uomini sono egoisti, e non lo sono
socievole e conciliatrice. Tutti gli uomini sono egoisti,  e  non lo sono mai tanto che in ciò in cui sembrano esserlo di
stesso amore, che è quella tra le passioni che li avvicina  e  li accomuna di più, e quella che apparisce più scevra di
tra le passioni che li avvicina e li accomuna di più,  e  quella che apparisce più scevra di questo interessamento
esclusivo di sè medesimi, non è che un egoismo più esigente  e  più raffinato. Egli è che le leggi della vita e della
esigente e più raffinato. Egli è che le leggi della vita  e  della società sono costituite saviamente per modo che
all'interesse proprio senza giovare a quello degli altri,  e  quanto è più attivo in ciò per sè stesso, altrettanto lo è
è d'uopo che trascini col suo ingranaggio tutte le altre  e  ne sia trascinata ad un tempo. L'amore fino alla media età
discende. Si abbandona la famiglia nella quale si era nati,  e  se ne forma e se ne ama una nuova; si amavano i genitori,
la famiglia nella quale si era nati, e se ne forma  e  se ne ama una nuova; si amavano i genitori, ora si amano i
ora si amano i figli; si prediligono ai vecchi i fanciulli;  e  si cerca fuori della sfera delle nostre prime affezioni un
nostre prime affezioni un elemento d'amore più vergine  e  più durevole. È perciò che la vecchiezza si accosta alla
È perciò che la vecchiezza si accosta alla gioventù,  e  questa alla vecchiezza; e i giovani preferiscono in amore
si accosta alla gioventù, e questa alla vecchiezza;  e  i giovani preferiscono in amore le donne adulte, e gli
e i giovani preferiscono in amore le donne adulte,  e  gli adulti amano di preferenza le giovani; e tutte queste
donne adulte, e gli adulti amano di preferenza le giovani;  e  tutte queste forze dell'amore si completano a vicenda,
Ma ciò che v'è di crudele in questa legge è quell'abbandono  e  quell'apatia a cui la natura ha condannato la vecchiaja.
dei figli perdura fino alla vecchiezza dei genitori,  e  avviene quasi sempre che questo affievolirsi dell'affetto,
li separino in quegli anni sì bisognosi di conforti  e  di amore. Triste destino di quell'età infelice della vita
crescente dell'epoca mostra di peggiorare ogni giorno,  e  cui la civiltà (o ciò che noi vogliamo indicare con questa
basse mura, dove leggonsi cifre di magica scrittura,  e  pendon croci e teschi e cappelli di preti; pur nessun che
dove leggonsi cifre di magica scrittura, e pendon croci  e  teschi e cappelli di preti; pur nessun che respiri fra le
leggonsi cifre di magica scrittura, e pendon croci e teschi  e  cappelli di preti; pur nessun che respiri fra le strane
dorme; andiamola a svegliar colle buone; tien tu il lume. -  E  accostatisi, la man del cavaliere piano piano la testa
piano piano la testa scosse che, in bende nere stretta,  e  china su un mazzo sparpagliato di carte, parea sognar.
sognar. Toccata, cadde dall'altra parte, lugubramente.  E  un soffio esalò dalla salma. La carogna turbata par che
quiete profonda: se lo tocchi, s'ingrossa, come il verme,  e  t'innonda. - Deponi la lanterna e aiutami; la vesta mi
come il verme, e t'innonda. - Deponi la lanterna  e  aiutami; la vesta mi convien perquisirle... - Ma chi è
- Ma chi è dessa? - Cotesta tu già un'allegra  e  vaga cortigiana spagnuola esperta all'Ars amandi più di
spagnuola esperta all'Ars amandi più di Ovidio; ora, sola  e  vecchia, gironzava per le strade e le piazze e stendeva la
più di Ovidio; ora, sola e vecchia, gironzava per le strade  e  le piazze e stendeva la mano alle belle ragazze. Queste per
ora, sola e vecchia, gironzava per le strade e le piazze  e  stendeva la mano alle belle ragazze. Queste per elemosina
cadere un foglietto di carta... pel damo o il cavaliere,  e  talor pel sicario. Questa vecchia, mio caro, rinchiude più
Diego Alvaro Consigliere dei Dieci, te lo dice Lionello,  e  fe' più matrimoni che il Patriarca, quello che li fa là in
sogni ancor lo chiamo, lo chiamo ancor come se fosse qui. "  E  gli dirai che colla fé tradita tutto il gaudio d'allor non
che colla fé tradita tutto il gaudio d'allor non mi rapì;  e  gli dirai che basta alla mia vita l'ultimo bacio che
Ma se vuoi dargli un altro in compagnia digli che l'amo  e  che l'aspetto qui ". - - Questa donna ti giuro che per me
che per me non farebbe: la dev'essere un ninnolo di miele  e  di giulebbe; amo le forti, e tu? Ecco un altro messaggio: "
dev'essere un ninnolo di miele e di giulebbe; amo le forti,  e  tu? Ecco un altro messaggio: " Doman, Lenuccia mia, gli è
altro messaggio: " Doman, Lenuccia mia, gli è dì di festa,  e  il mio padrone è ammalato a palazzo." Nella sua gondola
" Mi adatterò la sua parrucca in testa, ne porterò la spada  e  il giustacuore, le piume, i ciondoli, e l'amante parrai di
ne porterò la spada e il giustacuore, le piume, i ciondoli,  e  l'amante parrai di un senatore! " L'anima ho piena di versi
parrai di un senatore! " L'anima ho piena di versi rimati,  e  porterò con me la mia mandòla: parole e musica ti
di versi rimati, e porterò con me la mia mandòla: parole  e  musica ti alletteran come una cosa sola! . . . . . . . ".
Leggiam quest'altro - " Il bimbo viaggia in fondo al mare  e  l'alma sua nel limbo... ". - Infamia! - Oh Lionello, usciam
Lionello, usciam da questo orrore! Ho la testa che bolle,  e  mi si spezza il cuore; certo un malor ci aspetta... - Un
un biglietto mi attende per cui darei vent'anni di sonno  e  di bagordi... eccolo!... affediddio, viva la Berenice! è
che scrive la contessina mia! - Bada, l'ombra si appressa.  E  la lanterna cieca drizzò alla porta. Videro corne una forma
come un'alta visione di mister, di delitti, di stanchezza  e  d'amore, e rividero il cielo tutto calma e splendore.
visione di mister, di delitti, di stanchezza e d'amore,  e  rividero il cielo tutto calma e splendore.
di stanchezza e d'amore, e rividero il cielo tutto calma  e  splendore.
- Proprio in questo momento!... Dille che aspetti...  E  intanto tu va' dal farmacista, e fatti spedir questa
Dille che aspetti... E intanto tu va' dal farmacista,  e  fatti spedir questa ricetta subito!... - E mentre il
dal farmacista, e fatti spedir questa ricetta subito!... -  E  mentre il cameriere se n'andava ha aggiunto: - Questa
testa che io possa farla guarire... Però è buona cliente,  e  va trattata bene... - Dopo questo discorso mi è venuto
naturalmente una voglia pazza di vedere questa signora,  e  poco dopo, con una scusa, mi sono alzato da tavola e sono
e poco dopo, con una scusa, mi sono alzato da tavola  e  sono andato nella sala d'aspetto dove infatti ho trovato
una signora buffa con una bella mantella di pelliccia,  e  che appena mi ha visto mi ha detto: - Ah, bel ragazzino...
ho saputo resistere alla tentazione di rifarle il verso,  e  ho risposto discorrendo col naso: - Io sto bene, e lei? -
verso, e ho risposto discorrendo col naso: - Io sto bene,  e  lei? - Nel sentirmi discorrer col naso si è turbata, poi mi
discorrer col naso si è turbata, poi mi ha guardato,  e  vedendo che stavo serio, mi ha detto: - Ah! forse anche tu
mi ha detto: - Ah! forse anche tu hai la mia malattia? -  E  io, parlando col naso più che mai: - Sissignora! - - Forse
marchesa - fai anche tu la cura del professor Collalto? -  E  io daccapo: - Sissignora!... - Allora mi ha abbracciato e
- E io daccapo: - Sissignora!... - Allora mi ha abbracciato  e  baciato, e poi ha detto: - Il professor Collalto è molto
- Sissignora!... - Allora mi ha abbracciato e baciato,  e  poi ha detto: - Il professor Collalto è molto bravo, è uno
molto bravo, è uno specialista e, vedrai, ci guarirà tutti  e  due...- E io, sempre discorrendo col naso: - Sissignora,
è uno specialista e, vedrai, ci guarirà tutti e due...-  E  io, sempre discorrendo col naso: - Sissignora,
a quel modo è diventato pallido come questa carta,  e  voleva certo dirmi qualcosa, ma la signora non glie ne ha
professore? Anche lui, mi ha detto, è ammalato come me,  e  viene da lei a chiederle la guarigione... - Il Collalto mi
Intanto ecco, signora marchesa, prenda questa boccetta  e  faccia delle inalazioni mattina e sera, versando poche
prenda questa boccetta e faccia delle inalazioni mattina  e  sera, versando poche gocce del contenuto in una catinella
catinella d'acqua bollente... - Io sono uscito dalla sala  e  son corso da mia sorella, dove poco dopo mi ha raggiunto il
tu ardisci un'altra volta di entrare nella sala d'aspetto  e  di parlare con i clienti, io ti strozzo, hai capito? Ti
d'onore... Ricòrdatelo! - Come sono interessati gli uomini,  e  specialmente i dottori specialisti in malattie del naso e
e specialmente i dottori specialisti in malattie del naso  e  della gola! Per paura di perder la clientela strozzerebbero
la clientela strozzerebbero anche le persone di famiglia  e  perfino i poveri ragazzi innocenti.
che porta dall'uno all'altro lido le querule speranze  e  la pietà del nido l'ali cogli infallibili aliti suoi
il mar che all'alto tende: quando l'albero è infranto  e  sommersa è la stiva, li rifiuta e, sdegnoso, li rimanda
è la stiva, li rifiuta e, sdegnoso, li rimanda alla riva;  e  vi getta le perle e le conchiglie, e, chino come sul
e, sdegnoso, li rimanda alla riva; e vi getta le perle  e  le conchiglie, e, chino come sul formidabile specchio del
anelo, s'esso mai non racchiuda più misteri che il cielo.  E  il mar conosce l'uomo più che l'uom nol conosca; ond'è che
la mattina del quindici Febbraio,  e  la campagna di Roma era illuminata dai primi raggi del
un dì sorgevano città cospicue oggi è seminato di macerie  e  presenta all’attonito passeggiero un’immagine di
all’attonito passeggiero un’immagine di desolazione  e  di morte. I miserabili abitatori che s’incontrano in quelle
s’incontrano in quelle steppe riflettono sulle loro gialle  e  squallide fisonomie i patimenti e la malaria. Pianure
sulle loro gialle e squallide fisonomie i patimenti  e  la malaria. Pianure immense ove una volta prosperavano
numerose popolazioni sono oggi percorse da bufali selvaggi  e  da cignali. I giardini, le ville, gli orti, che
I giardini, le ville, gli orti, che alimentavano di legumi  e  di frutta i due milioni d’abitatori dell’immensa metropoli
dell’immensa metropoli sono sostituiti da macchie  e  paludi pestilenziali. Qua e là alcune croci di legno
sono sostituiti da macchie e paludi pestilenziali. Qua  e  là alcune croci di legno attestano al viandante gli omicidi
al viandante gli omicidi frequenti a cui la miseria  e  l’ignoranza pretina trascinano i discendenti del gran
del gran popolo, oggi ridotti ad una masnada di fanatici  e  di briganti. I vestigi delle vie consolari che solcavano
consolari che solcavano per tutti i versi quelle pianure  e  che ricordano il passaggio delle immortali legioni, appena
delle immortali legioni, appena si scorgono tra i bronchi  e  le rovine che lo ricoprono. Siccome l’anima degli abitatori
primitivo edificio fu distrutto da Attila,  e  rialzato quindi nel 573 dal metropolita Lorenzo II;
1178, dopo il trionfo di Legnano, dall'arcivescovo Galdino,  e  reso più agiato da Giovanni Visconti, e più ancora
Galdino, e reso più agiato da Giovanni Visconti,  e  più ancora nell'anno 1494 da Guido Antonio Arcimboldi. Nel
ideò il magnifico cortile con portici dorici sotto,  e  jonî sopra e la porta bugnata verso la via delle Ore, e
il magnifico cortile con portici dorici sotto, e jonî sopra  e  la porta bugnata verso la via delle Ore, e l'altra verso il
e jonî sopra e la porta bugnata verso la via delle Ore,  e  l'altra verso il Duomo. _ Del Pellegrini è anche la bella
Federico Borromeo. _ Nel 1797 vennero sloggiati i preti,  e  vi fu insediato mi Consiglio militare francese, unitamente
francese, unitamente alle carceri pei detenuti francesi  e  cisalpini, e verso la fine del 1798 vi risiedette il
unitamente alle carceri pei detenuti francesi e cisalpini,  e  verso la fine del 1798 vi risiedette il Comitato di
due magnifiche statue colossali, il Mosè di A. Tandardini  e  l'Aronne di G. Stilizza. Nelle stanze Arcivescovili vi è
vi è una Galleria di quadri fondata dai cardinali Monti  e  Pozzobonelli.
in Italia, l' ultima volta ad un congresso di biochimica,  e  diversi anni prima (quando non era ancora sposato) in un
che la sua abitazione fosse arredata con ricchezza  e  buon gusto, e così era, infatti: buoni mobili Adam e
sua abitazione fosse arredata con ricchezza e buon gusto,  e  così era, infatti: buoni mobili Adam e Hepplewhite, pochi
e buon gusto, e così era, infatti: buoni mobili Adam  e  Hepplewhite, pochi quadri scelti alle pareti, molti
pochi quadri scelti alle pareti, molti tappeti, tendaggi  e  arazzi, una illuminazione discreta e riposante. I toni
tappeti, tendaggi e arazzi, una illuminazione discreta  e  riposante. I toni dominanti erano il verde-grigio, l'
I toni dominanti erano il verde-grigio, l' avorio  e  il lavanda: i doppi vetri escludevano il fragore e l' aria
avorio e il lavanda: i doppi vetri escludevano il fragore  e  l' aria torbida di St James Square. Paul, che è ormai
che è ormai prossimo ai cinquanta, mi apparve dimagrito  e  incanutito. Mi presentò Virginia, sua moglie: è di origine
sua moglie: è di origine ungherese, non bella, ma colta  e  raffinata, e di almeno venticinque anni più giovane di lui.
è di origine ungherese, non bella, ma colta e raffinata,  e  di almeno venticinque anni più giovane di lui. Virginia
di lui. Virginia parla molte lingue, anche l' italiano,  e  non esiste argomento su cui non sappia discorrere con
i rumori esterni, ma quelli interni sono attutiti,  e  si ha anzi l' impressione di non riuscire a produrne, né
La tenda si allontanò dal muro, ricadde tacitamente,  e  ne uscì un grazioso animale che a prima vista scambiai per
I cani è raro che camminino composti: sono troppo vivaci  e  curiosi, o si guardano attorno, o muovono la coda, o
che non producano strepito con gli unghioli sul pavimento,  e  anche più difficile che ignorino un estraneo. Invece quella
di un lucido pelame nero, si muoveva con la grazia sciolta  e  tacita dei felini: stranamente, teneva lo sguardo fisso su
dei felini: stranamente, teneva lo sguardo fisso su Paul  e  il muso puntato nella sua direzione, ma si diresse quieta
pesare almeno otto chili) le balzò leggera sulle ginocchia  e  vi si sdraiò. Solo allora sembrò accorgersi della mia
occhi celesti dalle lunghe ciglia, orecchie appuntite  e  mobili, quasi diafane, che terminavano in due curiosi
che terminavano in due curiosi ciuffetti di pelo chiaro,  e  una lunga coda glabra, di un rosa livido. Notai che
qualche decina di coppie. _ Si chiama Lore, _ disse Paul, _  e  le vogliamo molto bene: sai, noi non abbiamo bambini. _ Una
sai, noi non abbiamo bambini. _ Una femmina? _ chiesi:  e  subito colsi una rapida e dura occhiata di Virginia al
bambini. _ Una femmina? _ chiesi: e subito colsi una rapida  e  dura occhiata di Virginia al marito. _ Sì, _ rispose Paul:
sa? È un caso unico fra i mammiferi: basta nutrirle bene,  e  mungerle con regolarità. Ne dànno poco, si capisce. _ Forse
della memoria, sulla senilità precoce degli "addicts"  e  così via. _ La verità è una sola, _ mi disse, _ ed è molto
maggior parte degli animali, la sua concentrazione è bassa,  e  l' effetto si estingue pochi mesi dopo il parto. Nell' uomo
estingue pochi mesi dopo il parto. Nell' uomo è più alta,  e  il rapporto affettivo verso la madre dura molti anni; nel
ma chiunque beve quel latte ne risente l' effetto,  e  cambia vita. A queste parole, non so se in ossequio all'
una piega delicata, Virginia si alzò, mi salutò, baciò Paul  e  si ritirò. Pochi istanti dopo, come se si destasse da un
lungo Morris, poi balzò a terra dalla sedia, gli si accostò  e  prese a strofinargli affettuosamente il muso sulla coscia.
affettuosa, ridente, ostile; ma sempre languida, intensa,  e  con un tocco di astuzia volpina. _ E tu ... l' hai
languida, intensa, e con un tocco di astuzia volpina. _  E  tu ... l' hai assaggiato? _ chiesi a Paul, abbassando
non andavo d' accordo per via di una certa faccenda,  e  lei aveva ragione, ma io non le volevo dare ragione, e
e lei aveva ragione, ma io non le volevo dare ragione,  e  volevo invece farle un dispetto. Forse volevo solo
In ogni modo l' ho assaggiato, questo è un fatto,  e  i fatti non si cambiano più: due anni fa, e sono diventato
è un fatto, e i fatti non si cambiano più: due anni fa,  e  sono diventato un altro. _ È così potente? Basta una volta
una volta sola? _ No, ma è una catena. Bevi una volta,  e  ti incateni: diventi teso, inquieto, febbrile, e sai che
una volta, e ti incateni: diventi teso, inquieto, febbrile,  e  sai che troverai la pace solo con la presenza di ... dell'
animale, della sorgente. Solo a quella ti puoi dissetare.  E  lei, loro, sono diabolici: sono corrotti, e buoni a
puoi dissetare. E lei, loro, sono diabolici: sono corrotti,  e  buoni a corrompere. Capiscono poche cose, ma questa la
Ti leggono il desiderio negli occhi, o non so dove altro,  e  ti girano intorno, ti si strusciano addosso, e il veleno è
dove altro, e ti girano intorno, ti si strusciano addosso,  e  il veleno è lì, tutto il giorno e tutta la notte, ti viene
ti si strusciano addosso, e il veleno è lì, tutto il giorno  e  tutta la notte, ti viene offerto in permanenza, a
a domicilio, gratis. Hai solo da tendere le mani  e  le labbra. Le tendi, bevi, e il cerchio si chiude, e sei in
Hai solo da tendere le mani e le labbra. Le tendi, bevi,  e  il cerchio si chiude, e sei in trappola, per tutti gli anni
mani e le labbra. Le tendi, bevi, e il cerchio si chiude,  e  sei in trappola, per tutti gli anni che ti restano, che non
possono essere tanti. Lore trasalì, si avvicinò alla tenda  e  si arrampicò su questa fino all' altezza della pendola
Dalla tenda balzò sulla pendola, vi si accucciò sopra,  e  rimase intenta ad ascoltare il lento ticchettio. _ Sono
uno, non so chi fosse, anche perché eravamo ubriachi tutti  e  due; aveva una vilmy con sé, era graziosa, bionda, ed era
Io, come ti ho detto, avevo appena litigato con Virginia,  e  lui sogghignava come se lo avesse capito, e mi offrì il
con Virginia, e lui sogghignava come se lo avesse capito,  e  mi offrì il latte, e io lo accettai. Non sapevo quello che
sogghignava come se lo avesse capito, e mi offrì il latte,  e  io lo accettai. Non sapevo quello che facevo: ma me ne
lo sconosciuto per tutte le vie della città, lo trovai,  e  gli offersi una cifra folle per avere l' animale, lui mi
una cifra folle per avere l' animale, lui mi derise,  e  facemmo a pugni, e avresti dovuto vedere quella: stava
per avere l' animale, lui mi derise, e facemmo a pugni,  e  avresti dovuto vedere quella: stava accucciata e muoveva la
a pugni, e avresti dovuto vedere quella: stava accucciata  e  muoveva la coda e rideva, sì, perché ridono, non come noi,
dovuto vedere quella: stava accucciata e muoveva la coda  e  rideva, sì, perché ridono, non come noi, al loro modo, ma
_ Ne avevo date più che prese, ma mi sentivo malconcio,  e  in graticola. Sognavo di quella vilmy, tutte le notti. Devo
non è come per una donna. È una voglia pesante, brutale  e  idiota; e senza speranza, perché con una donna parli,
come per una donna. È una voglia pesante, brutale e idiota;  e  senza speranza, perché con una donna parli, almeno dentro
non la puoi nemmeno trovare nella tua fantasia; è desiderio  e  basta, senza fine. Il latte è gradevole, è dolce, ma lo
senza fine. Il latte è gradevole, è dolce, ma lo trangugi  e  poi sei come prima. E anche la loro presenza, toccarle,
è gradevole, è dolce, ma lo trangugi e poi sei come prima.  E  anche la loro presenza, toccarle, accarezzarle, è nulla,
ma capiva che qualcosa non andava: così tornò a Londra,  e  io rimasi a girare intorno a quell' altro perché mi
Ma io insistevo, tutte le volte che lo potevo avvicinare,  e  mi sentivo un verme, e gli avrei lustrato le scarpe. Un
le volte che lo potevo avvicinare, e mi sentivo un verme,  e  gli avrei lustrato le scarpe. Un giorno partì, senza
un' altra sarebbe stata meglio che niente. Andai al sukh  e  ne trovai una: un giovane, dall' aspetto macilento e dalla
sukh e ne trovai una: un giovane, dall' aspetto macilento  e  dalla faccia impassibile, la teneva al guinzaglio e la
e dalla faccia impassibile, la teneva al guinzaglio  e  la faceva ballare, nel fondo semibuio di un vicolo cieco.
ballare, nel fondo semibuio di un vicolo cieco. Era magra  e  spelacchiata, ma aveva le mammelle gonfie, era giovane e
e spelacchiata, ma aveva le mammelle gonfie, era giovane  e  costava poco. Chiesi un campione di latte: ci appartammo in
Chiesi un campione di latte: ci appartammo in un sottoscala  e  il venditore lo munse lì per lì e me lo offerse. Mi parve
in un sottoscala e il venditore lo munse lì per lì  e  me lo offerse. Mi parve di sentire l' effetto, perché
dopo mi accorsi che gli occhi dell' animale erano belli  e  profondi, cosa che prima non avevo notata; lo comperai e lo
e profondi, cosa che prima non avevo notata; lo comperai  e  lo portai qui. Era un demonio: non sopportava la clausura,
a chiuderla dentro diventava una furia, mordeva, graffiava  e  si nascondeva sotto i mobili; dopo qualche settimana fu
il latte. Cercai invano di farle violenza, la frustai,  e  lei scomparve. Paul schioccò le dita, e Lore levò il muso
la frustai, e lei scomparve. Paul schioccò le dita,  e  Lore levò il muso attenta: balzò dalla pendola sul divano,
l' ho saputo solo più tardi. È vecchia, come ti ho detto,  e  se non la si contraria è abbastanza tranquilla: se però
è che rifiuti il latte come quell' altra, ma le si secca,  e  devi stare senza; ora, nessuno mi toglie dal capo che è lei
dal capo che è lei a volerlo, per ricattarmi, per avermi.  E  ci riesce, sicuro; forse non è capace di intendere, ma di
di intendere, ma di volere sì, oh sì: mangiare certe cose  e  non altre, a certe ore e non ad altre, che io inviti certi
sì, oh sì: mangiare certe cose e non altre, a certe ore  e  non ad altre, che io inviti certi amici e altri no ... no,
a certe ore e non ad altre, che io inviti certi amici  e  altri no ... no, tu, a Dio piacendo, sembra che le vai a
dalla morfina. Mi tratta come un malato o come un bambino:  e  lo sono, infatti; anzi, a propriamente parlare sono un
parlare sono un lattante, che frigna quando ha fame.  E  questa qui ha nove anni, è una vecchia, e il solo pensiero
quando ha fame. E questa qui ha nove anni, è una vecchia,  e  il solo pensiero che muoia o si esaurisca mi dà le
soffiando dal nasino roseo, poi prese a strofinare la nuca  e  il collo contro il mio polpaccio, come per accarezzarsi da
la carezza, ma colsi un rapido sguardo da parte di Paul  e  mi trattenni; anzi, quando Lore si alzò sulle zampe
circostanza ed uscii in strada. La nebbia era fredda, fitta  e  giallastra, ma mi parve profumata, e la respirai con
era fredda, fitta e giallastra, ma mi parve profumata,  e  la respirai con voluttà fino in fondo ai polmoni.
mesi dell'anno quello di dicembre, perché c'è il Natale  e  Caterina fa sempre due bei budini, uno di riso e uno di
il Natale e Caterina fa sempre due bei budini, uno di riso  e  uno di semolino perché alla mamma piace quello di semolino
uno di semolino perché alla mamma piace quello di semolino  e  quello di riso non lo può soffrire, e il babbo va matto per
quello di semolino e quello di riso non lo può soffrire,  e  il babbo va matto per quello di riso mentre quello di
come il fumo agli occhi; io, invece, li preferisco tutti  e  due, e siccome anche il dottore dice che tra i dolci i
il fumo agli occhi; io, invece, li preferisco tutti e due,  e  siccome anche il dottore dice che tra i dolci i budini sono
i budini sono i più igienici, così ne mangio quanto mi pare  e  nessuno mi dice nulla.
sull'avvenire di un popolo — Lo spirito femminile — L'uomo  e  la donna — Loro dif- ferenza — L'educazione femminile — La
La missione della donna — La cultura della donna — La donna  e  la poesia della casa — I diritti dei genitori per
dei figli — Il potere paterno — Rapporti tra figliuoli  e  genitori — I doveri della madre moderna — La riforma
— I doveri della madre moderna — La riforma femminile  e  la madre moderna — L'uguaglianza morale nel secolo XIX — Il
morale nel secolo XIX — Il progresso del popolo  e  della famiglia del povero — L'ideale moderno. La grande
ribellione contro il pregiudizio, insieme con l'esperienza  e  il buon senso, portarono a concludere, che la donna
buon senso, portarono a concludere, che la donna istruita  e  saggiamente educata, ha una grande, indiscutibile influenza
una grande, indiscutibile influenza sul progresso sociale,  e  che su le ginocchia della madre può davvero riposare l'
può davvero riposare l' avvenire d'un popolo. Pensatori  e  poeti hanno detto e cantato queste verità, che furono poco
l' avvenire d'un popolo. Pensatori e poeti hanno detto  e  cantato queste verità, che furono poco a poco accolte dalla
verità, che furono poco a poco accolte dalla rettitudine  e  dalla giustizia. Adesso tutti o quasi tutti, sono persuasi
si disse: che è giudice supremo in fatto di sentimento  e  in tutto ciò che riguarda i moti misteriosi della parte più
Si vollero unire le due grandi forze del creato: l'uomo  e  la donna. Si sentì la necessità di completare quello per
cammini per una via diversa di quella dell' uomo. Nel cuore  e  nello spirito della donna istruita e seriamente educata,
dell' uomo. Nel cuore e nello spirito della donna istruita  e  seriamente educata, hanno in gran parte culla e sviluppo la
istruita e seriamente educata, hanno in gran parte culla  e  sviluppo la famiglia la religione, che sono necessità del
del sentimento. Da ciò il bisogno di seriamente istruire  e  educare la donna. E la società che cresce e progredisce per
ciò il bisogno di seriamente istruire e educare la donna.  E  la società che cresce e progredisce per opera specialmente
istruire e educare la donna. E la società che cresce  e  progredisce per opera specialmente della intelligenza,
opera specialmente della intelligenza, trovò logico, giusto  e  utile, di offrire al sesso femminile il modo di coltivare
scavando un abisso fra il passato abbuiato di ignoranza  e  pregiudizio, e il presente, che il progresso va ogni giorno
abisso fra il passato abbuiato di ignoranza e pregiudizio,  e  il presente, che il progresso va ogni giorno più
luce. Pare un sogno il ricordo del tempo in cui, filosofi  e  poeti chiamavano la donna ora angelo e ora demone; in cui
in cui, filosofi e poeti chiamavano la donna ora angelo  e  ora demone; in cui la società tutta quanta, l'aveva in
o di ignaro fanciullo, di oggetto di piacere per l'uomo  e  per fino di niente, secondo Voltaire. Al sentimento di
di orgogliosa superiorità, di disdegno, di protezione  e  idolatria, offesa e insulto d'ogni momento, adesso è
superiorità, di disdegno, di protezione e idolatria, offesa  e  insulto d'ogni momento, adesso è successo per la donna un
donna un sentimento di stima, di rispetto, di affetto vero  e  nobile. E si ricorda con sorpresa e dispetto il tempo in
sentimento di stima, di rispetto, di affetto vero e nobile.  E  si ricorda con sorpresa e dispetto il tempo in cui, in
di affetto vero e nobile. E si ricorda con sorpresa  e  dispetto il tempo in cui, in concilio, si lanciava
la domanda, se la donna avesse un'anima. Per chi sente  e  pensa, adesso, la donna é un essere uguale a l'uomo per
ma piuttosto dalla differenza che esiste fra essi;  e  che la natura , la quale destina l' uomo a vivere con la
destina l' uomo a vivere con la donna, ha dato a l'uno  e  a l'altra, sentimenti attitudini e funzioni differenti con
donna, ha dato a l'uno e a l'altra, sentimenti attitudini  e  funzioni differenti con corrispondenti diritti e doveri.
attitudini e funzioni differenti con corrispondenti diritti  e  doveri. L'uomo d'oggi vuole nella donna la compagna; cioè
cioè una creatura, che come lui possieda i doni del cuore  e  dell'intelligenza; che, come lui, abbia ben saldi e
cuore e dell'intelligenza; che, come lui, abbia ben saldi  e  sviluppati nell'anima i sentimenti del buono e del bello.
ben saldi e sviluppati nell'anima i sentimenti del buono  e  del bello. Che importa se queste facoltà agiscono in lui e
e del bello. Che importa se queste facoltà agiscono in lui  e  nella sua compagna con qualche differenza?... La legge
la ragione è — generalmente — nell'uomo guidata da calcolo  e  interesse personale e nella donna dal sentimento e dalla
— nell'uomo guidata da calcolo e interesse personale  e  nella donna dal sentimento e dalla passione ? L'uomo
calcolo e interesse personale e nella donna dal sentimento  e  dalla passione ? L'uomo giudica per riflessione, la donna
della famiglia supera generalmente l'amore della patria  e  dell'umanità: l'uomo ha il potere, la donna ha i diritti. E
e dell'umanità: l'uomo ha il potere, la donna ha i diritti.  E  tutto ciò è giusto perchè è nell'ordine naturale delle
ciò è giusto perchè è nell'ordine naturale delle cose.  E  ciò non stabilisce superiorità nè inferiorità. Questo ora
superiorità nè inferiorità. Questo ora l'uomo sente  e  ca- pisce e vuole nella donna non la schiava, non l'idolo,
nè inferiorità. Questo ora l'uomo sente e ca- pisce  e  vuole nella donna non la schiava, non l'idolo, non la
di esercitare una benefica influenza su la sua intelligenza  e  su la sua energia: capace di sostenerlo del suo coraggio,
capace di sostenerlo del suo coraggio, fatto di amore  e  di annegazione, nei momenti di sconforto; capace di
ricevere nel suo cuore, sempre aperto, ogni intimo sfogo,  e  di confortare il dolore del dubbio, l'angoscia del
lusione. L'uomo di adesso sa valutare i pregi della donna  e  trova in essa valido aiuto, consigli, incoraggiamenti,
in essa valido aiuto, consigli, incoraggiamenti, riposo.  E  vuole nella donna sua la reggitrice, la regina della
tutta moderna che non ha nulla a che vedere con la moglie  e  la madre dei tempi andati. Poi che l'ideale della famiglia
che se ne facevano i nostri avi, fatti rigidi, baldanzosi  e  prepotenti dalla persuasione della loro superiorità. Allora
doveva sedere al focolare, filando insieme con le figlie  e  con le ancelle, estranea a tutto quanto non fosse l'azienda
nè deve essere una semplice Cenerentola, una creatura umile  e  passiva fino a l'oblio di sè stessa. Vivendo in mezzo ai
della scienza, la sua ignoranza ora sarebbe colpevole  e  fatale. Ed ella ha la sua giusta parte di coltura, una
tutti i paesi, è assai istruita, molto saggiamente educata  e  buona massaia ad un tempo. La donna americana, nei
a rispettare il culto saggiamente illuminato della famiglia  e  dei doveri dai quali dipende la felicità domestica, nello
stesso tempo che impara a conoscere le scienze, le arti  e  le lettere. Nei collegi universitarii di Oxford e di
le arti e le lettere. Nei collegi universitarii di Oxford  e  di Cambridge, la donna si abilita nelle arti e nelle
di Oxford e di Cambridge, la donna si abilita nelle arti  e  nelle scienze, e non per questo si spoglia delle sue
Cambridge, la donna si abilita nelle arti e nelle scienze,  e  non per questo si spoglia delle sue gentili virtù, nè
disdegna le occupazioni domestiche. Anzi, è massaia accorta  e  laboriosa; esige in famiglia un rigoroso scambio di
esige in famiglia un rigoroso scambio di delicatezze morali  e  non tollera mali esempi. E fuori di casa proibisce ai suoi,
scambio di delicatezze morali e non tollera mali esempi.  E  fuori di casa proibisce ai suoi, gli svaghi e gli spet-
mali esempi. E fuori di casa proibisce ai suoi, gli svaghi  e  gli spet- tacoli che possano urtare contro l'onestà e il
e gli spet- tacoli che possano urtare contro l'onestà  e  il buon costume. Così la donna è quivi come in America,
coltiva il suo spirito, più diminuisce la sua ignoranza,  e  meglio prende sul serio la vita nel suo scopo e nei suoi
ignoranza, e meglio prende sul serio la vita nel suo scopo  e  nei suoi doveri e più si fa virtuosa? ... La donna
prende sul serio la vita nel suo scopo e nei suoi doveri  e  più si fa virtuosa? ... La donna saggiamente istruita e
e più si fa virtuosa? ... La donna saggiamente istruita  e  educata, sente in tutta la sua soavità la poesia della
in tutta la sua soavità la poesia della famiglia. Dolce  e  sana poesia, che non è certo quella delle vertiginose
che si accoglie nelle piccole umili cose, poesia ascosa  e  gentile, di cui la donna è la vera ispiratrice; è la poesia
cui la donna è la vera ispiratrice; è la poesia della casa  e  della famiglia. *** La famiglia di oggi non è certo quella
*** La famiglia di oggi non è certo quella del passato  e  neppure quella del principio del nostro secolo. Come tutte
dell' usufrutto dell' amministrazione. Nel nostro secolo,  e  specialmente nella seconda metà, è scomparso il diritto di
il figlio o la figlia abbiano raggiunto l'età maggiore.  E  questo potere limitato o autorità, possono quasi sempre
dalla madre, con certe differenze nei diritti dell' uno  e  dell' altra. Il padre è libero di educare i figli come
libertà del padre, ma non è tutto. Vi sono anche i diritti  e  gli interessi dei figli : e poi la società è interessata
tutto. Vi sono anche i diritti e gli interessi dei figli :  e  poi la società è interessata grandemente a l'educazione
grandemente a l'educazione delle generazioni nuove;  e  poi ci sono i diritti della madre, che esigono speciale
speciale considerazione ». In vista dei diritti dei figli  e  dell'interesse sociale, la legge ha dunque portata una
il diritto di ricorso accordato al fanciullo contro la tale  e  la tale altra decisione dei genitori, ecc. Vi sono leggi
o una professione, te- nendo conto delle loro attitudini  e  dei loro desideri. I figli, dai diciassette anni in poi,
hanno il diritto di ricorrere al tribunale competente ».  E  quando il padre e la madre non avessero le stesse idee
di ricorrere al tribunale competente ». E quando il padre  e  la madre non avessero le stesse idee riguardo
1887, è detto a proposito: « I genitori hanno il diritto  e  il dovere di crescere e educare i figli. Le spese di
« I genitori hanno il diritto e il dovere di crescere  e  educare i figli. Le spese di mantenimento e di educazione
di crescere e educare i figli. Le spese di mantenimento  e  di educazione spettano in prima linea al padre, in seconda
i mezzi dei figli. « L'educazione comprendendo il fisico  e  lo spirituale, è quindi necessario, oltre la cura igienica
oltre la cura igienica corporale, l'educazione morale  e  religiosa, l'insegnamento elementare, la preparazione a una
della professione , devono essere considerati le attitudini  e  i gusti dei figli. Se il padre e la madre non sono
considerati le attitudini e i gusti dei figli. Se il padre  e  la madre non sono d'accordo in ciò che riguarda
madre non sono d'accordo in ciò che riguarda l'educazione  e  la professione dei figli, è al padre che resta l' ultima
quando questa abbia le sue buone ragioni per far valere  e  appoggiare la sua domanda ? La donna ha o non ha -- si
diritto di alzare la voce quando si tratta dei figli suoi ?  E  siccome l'attuale forma della famiglia non permette di
circondato da un rispetto che si avvicinava al timore;  e  tutti chinavano riverenti il capo al suo volere, alle sue
allora lo spettacolo delle numerose famiglie governate  e  rette da un sol capo, del quale, in generale, si
discussione le idee per quanto non più a la cieca i comandi  e  le ingiunzioni. La famiglia d'allora era più raccolta e
e le ingiunzioni. La famiglia d'allora era più raccolta  e  perciò i vincoli d' affetto parevano più forti. C'era
della sera, nella quale il padre si chiamava vicini i figli  e  i domestici per la preghiera in comune. Il sentimento
religioso, sentito più o meno, si manifestava apertamente  e  riverentemente nelle forme esteriori. La Messa ascoltata
ascoltata religiosamente nei dì di festa, la confessione  e  la comunione a Pasqua, il digiuno e il magro nei dì
festa, la confessione e la comunione a Pasqua, il digiuno  e  il magro nei dì comandati. Nelle campagne, fra i contadini,
spesso in un centro solo, parecchie famigliuole nascenti.  E  il capoccia contadino , come il padre nelle famiglie
capoccia contadino , come il padre nelle famiglie cittadine  e  ricche , aveva e sentiva il suo potere. Adesso anche nelle
, come il padre nelle famiglie cittadine e ricche , aveva  e  sentiva il suo potere. Adesso anche nelle campagne, è
La restrizione del potere paterno è arrivata da per tutto  e  tutti la trovano logica e conforme al progresso dell'
paterno è arrivata da per tutto e tutti la trovano logica  e  conforme al progresso dell' incivilimento. Massimo d'
ed il timore pur troppo, non lascia limpido il giudizio ».  E  della religione del tempo di suo padre e del suo, dice : «
il giudizio ». E della religione del tempo di suo padre  e  del suo, dice : « L'Italia è l'antica terra del dubbio.
zione romana, quanto perchè poco l'Italia si curava di Roma  e  meno di Wittemberga. Gli Italiani non presero mai le
piuttosto indifferente della lotta fra Wittemberga  e  Roma, poco curandosi d'ambedue! Ma il dubbio, le derisioni,
un sorriso allo scetticismo francese come a conosciuto  e  vecchio amico. Ma se ciò accadeva nel resto d'Italia, in
dall'ambiente del medio evo! « Il senso religioso era vero  e  profondo generalmente « La parola conversione uona oggi al
fra noi si vide o si udì parlare di una di quelle potenti  e  rumorose conversioni che ricordano un San Francesco, un San
religiosa è frequente nelle razze anglo-sassone  e  tedesca. Fra loro è fatto comune una conversione. Ogni
tosto gente divota, che pel suo dogma accetta sacrifizi  e  privazioni. « Venga invece in Italia un di costoro;
avrà quello uditorio medesimo che hanno i saltimbanchi;  e  che, finito il sermone, si scioglierà alzando le spalle e
e che, finito il sermone, si scioglierà alzando le spalle  e  dicendo: E' matto ! « Con gente capace di morire per una
! « Con gente capace di morire per una fede anche storta  e  stramba, c'è qualche cosa da fare; con gente invece non
stabilisce una uguaglianza poco favorevole al rispetto  e  di ostacolo al sentimento educativo. Nel secolo XIX, meno
eccezioni, i figli non ebbero più nessun timore del padre  e  trattavano la madre con intimità spesso eccessiva. I
genitori perdettero in autorità ma guadagnarono in affetto  e  confidenza. Affetto e confidenza scemarono però in essi il
autorità ma guadagnarono in affetto e confidenza. Affetto  e  confidenza scemarono però in essi il potere educativo.
è come il potere, un fatto che agisce per forza materiale  e  per via legale ; ma bensì una cosa morale, che influisce su
che suppone la virtù in chi l'esercita, la docilità  e  l'amore rispettoso in chi la subisce. E, una volta di ciò
si lasciarono andare a la tenerezza non di rado soverchia,  e  nei figli andò sviluppandosi e crescendo prepotente il
non di rado soverchia, e nei figli andò sviluppandosi  e  crescendo prepotente il forte sentimento
il forte sentimento dell'individualità. Ora, tenerezza  e  individualità, sono forse due cose ancora troppo nuove come
sono forse due cose ancora troppo nuove come la libertà  e  l'uguaglianza ; sono per dir cosi, due ottimi strumenti dei
educate, è specialmente la madre che tenta di svegliarla  e  di rafforzarla in se stessa ; di conquistarla e di
svegliarla e di rafforzarla in se stessa ; di conquistarla  e  di meritarla. E per riuscire in questo che non è punto
rafforzarla in se stessa ; di conquistarla e di meritarla.  E  per riuscire in questo che non è punto facile, ella sente
l'attuale cambiamento dei rapporti morali fra la madre  e  i figliuoli. Nei tempi andati, la madre come il padre non
considerazione dei figli; perchè la considerazione  e  la stima suppongono il giudizio; e allora non si ammetteva
perchè la considerazione e la stima suppongono il giudizio;  e  allora non si ammetteva che i figli potessero giudicare i
questa specie di barriera morale fra i genitori  e  i figliuoli ? ... Non è più razionale, più equa, più
la confidenza , quasi l' uguaglianza moderna fra i genitori  e  i figli ? Quali saranno le cause che possono avere
educatrice della donna; riforma che ha per fondamento  e  per conseguenza la giustizia e sopratutto la stima
che ha per fondamento e per conseguenza la giustizia  e  sopratutto la stima dell'uomo per la donna. La donna amata
dell'uomo per la donna. La donna amata di amore dignitoso  e  elevato, stimata nel suo giusto valore, libera da
sente in tutta la sua forza la propria individualità,  e  l'anima sua, fatta di sentimento, al sentimento si
sua, fatta di sentimento, al sentimento si abbandona.  E  il sentimento esige tenerezza più che ragionevolezza: una
soverchia, che rallenta i freni nella mano educatrice.  E  l'uomo che quando stima e ama si lascia tanto facilmente
i freni nella mano educatrice. E l'uomo che quando stima  e  ama si lascia tanto facilmente influenzare fino a vedere e
e ama si lascia tanto facilmente influenzare fino a vedere  e  sentire con gli occhi e con il cuore della donna amata e
influenzare fino a vedere e sentire con gli occhi  e  con il cuore della donna amata e stimata, finisce per
e sentire con gli occhi e con il cuore della donna amata  e  stimata, finisce per lasciarsi a sua volta spadroneggiare
spadroneggiare dal sentimento, a scapito della ragione,  e  spesso soffoca nell' affetto, fatto di indulgenze, di paure
soffoca nell' affetto, fatto di indulgenze, di paure vaghe  e  di pietà infinita, la sua autorità, il suo potere di padre;
di pietà infinita, la sua autorità, il suo potere di padre;  e  diventa l'amico, il compagno, quasi l' uguale dei figli. E'
non fu mai offuscata da tirannia. Così, per educare volontà  e  ragione, è ora necessaria una influenza che non sia
d'altri tempi; la influenza d'una superiorità riconosciuta  e  di una specchiata virtù, congiunta con una voce cara e
e di una specchiata virtù, congiunta con una voce cara  e  insinuante, che sappia trovare la via del cuore. Ed ecco
XIX. In altri tempi, il rispetto esagerato, quasi pauroso  e  il sentimento di superiorità, staccavano, per così dire, i
quando aveva loro insegnato a brontolare vecchie preghiere  e  a baciarle la mano mattina e sera, a parlare appena se
a brontolare vecchie preghiere e a baciarle la mano mattina  e  sera, a parlare appena se interrogati , a tenersi ritti
dovere materno. Si deve dunque, io credo, a l'istruzione  e  a l'educazione femminile, la famiglia civile di oggi; la
civile di oggi; la famiglia, ove la tenerezza avvicina  e  la mutua simpatia intellettuale interessa ed avvince; la
intellettuale interessa ed avvince; la famiglia retta  e  guidata dalla madre che può e vuole essere la prima
ed avvince; la famiglia retta e guidata dalla madre che può  e  vuole essere la prima educatrice dei figli suoi. La madre
il proprio dovere con saggezza — sente, che è suo diritto  e  suo dovere, di svegliare , e educare nel cuore e nella
— sente, che è suo diritto e suo dovere, di svegliare ,  e  educare nel cuore e nella mente dei figli, la prima idea di
diritto e suo dovere, di svegliare , e educare nel cuore  e  nella mente dei figli, la prima idea di Dio, dell'onestà,
la prima idea di Dio, dell'onestà, del bene, del bello,  e  il sentimento dell'individualità. Sente il dovere di fare
a poco a poco si trasformi nel sentimento intimo, profondo  e  santo, che fa che uno si senta qualcuno e voglia essere
intimo, profondo e santo, che fa che uno si senta qualcuno  e  voglia essere qualcuno. La madre intelligente sa che è
sa che la depressione converte i deboli in ipocriti  e  i forti in ribelli; ma sa pur anche, che se non va
crescere dei deboli , dei prepotenti , degli egoisti;  e  trova il modo di ben dirigere nei figli questa forza ,
dirigere nei figli questa forza , insegnando loro la sana  e  forte dottrina, che è la compagna della libertà: la
responsabilità personale. Chi nel secolo XIX tanto fece  e  fa tuttora per la riforma femminile, non pensò certo di
dice solamente devozione, tenerezza, accortezza; dice anche  e  forse più, un lavorio continuo, incessante, faticoso; dice
un complesso di pene morali che però l' intima compiacenza  e  la soddisfazione generosa, acchetano e addolciscono. E più
intima compiacenza e la soddisfazione generosa, acchetano  e  addolciscono. E più la donna è istruita, più sa e più ha
e la soddisfazione generosa, acchetano e addolciscono.  E  più la donna è istruita, più sa e più ha l'animo temprato
acchetano e addolciscono. E più la donna è istruita, più sa  e  più ha l'animo temprato al coraggio, confortato dal
temprato al coraggio, confortato dal pensiero di Dio,  e  meglio è compresa della sua alta, difficile missione, e la
e meglio è compresa della sua alta, difficile missione,  e  la missione stessa le torna più delicata, più doverosa e
e la missione stessa le torna più delicata, più doverosa  e  santa. Il sentimento della famiglia si è fatto più delicato
a stenebrare le menti sgombrandole dai pregiudizi  e  rendendo ognuno capace di comprendere il perché di quasi
un poco di affettuosità, quindi di gentilezza. Si è pensato  e  sentito, che il povero ha dei santi diritti nel punto di
distrugge il rispetto personale, esaurisce lo spirito  e  influisce tristamente su le affezioni domestiche,
quasi a rifugio, verso gli abbietti piaceri; si è pensato  e  sentito, che l'anima per elevarsi, ha bisogno di mezzi
che il germe delle grandi idee morali, è in tutti gli animi  e  che il povero può aspirare a l'educazione più elevata e
e che il povero può aspirare a l'educazione più elevata  e  raggiungerla. E si concluse, che nell'interesse di tutti,
può aspirare a l'educazione più elevata e raggiungerla.  E  si concluse, che nell'interesse di tutti, era logico e
E si concluse, che nell'interesse di tutti, era logico  e  giusto riconoscere una sola casta morale; quella
nell'umanità come non esiste in natura, che è delicato  e  soave sogno di pochi, o esigenza di prepotenti; ma la santa
la persuasione che ogni uomo può cercare in se stesso forza  e  felicità e che deve domandare l'una e l'altra a l'amore del
che ogni uomo può cercare in se stesso forza e felicità  e  che deve domandare l'una e l'altra a l'amore del dovere, a
in se stesso forza e felicità e che deve domandare l'una  e  l'altra a l'amore del dovere, a l'energia della volontà , a
rafforzare il pensiero per mezzo della riflessione  e  della sana lettura e fortificare il carattere con il lavoro
pensiero per mezzo della riflessione e della sana lettura  e  fortificare il carattere con il lavoro e la pratica del
della sana lettura e fortificare il carattere con il lavoro  e  la pratica del bene. Solo in questa via feconda si trova la
Solo in questa via feconda si trova la pace dell'anima  e  il sentimento della propria dignità e della propria forza;
la pace dell'anima e il sentimento della propria dignità  e  della propria forza; solo camminando coraggiosamente e
e della propria forza; solo camminando coraggiosamente  e  liberamente in questa via, si può trovare il proprio bene
forza dell'universo è lo spirito, non già la forza bruta  e  materiale ; che il potere dell'uomo è fatto di energia
; che il potere dell'uomo è fatto di energia morale  e  intellettuale e che è lo spirito che ha conquistato la
potere dell'uomo è fatto di energia morale e intellettuale  e  che è lo spirito che ha conquistato la materia. Tutto ciò
spirito che ha conquistato la materia. Tutto ciò si senti  e  si pensò nel secolo XIX; e con queste idee nella mente, con
la materia. Tutto ciò si senti e si pensò nel secolo XIX;  e  con queste idee nella mente, con questi sentimenti nel
quindi disposti al reciproco rispetto, al mutuo soccorso.  E  il povero fu aiutato, rialzato, reso capace di riconoscere
reso capace di riconoscere nel suo io , a creatura pensante  e  ragionante, che ha sacri doveri da compiere e sacri diritti
pensante e ragionante, che ha sacri doveri da compiere  e  sacri diritti da esigere. Ora, il sentimento ben chiaro e
e sacri diritti da esigere. Ora, il sentimento ben chiaro  e  profondo dei doveri e dei diritti, dovrebbe essere fiaccola
Ora, il sentimento ben chiaro e profondo dei doveri  e  dei diritti, dovrebbe essere fiaccola sempre accesa, che
fiaccola sempre accesa, che illumina di vivida luce, onestà  e  gentili costumi, e a quella e a questi invita e attrae.
che illumina di vivida luce, onestà e gentili costumi,  e  a quella e a questi invita e attrae. L'aura di civiltà e di
di vivida luce, onestà e gentili costumi, e a quella  e  a questi invita e attrae. L'aura di civiltà e di progresso,
onestà e gentili costumi, e a quella e a questi invita  e  attrae. L'aura di civiltà e di progresso, spirante
e a quella e a questi invita e attrae. L'aura di civiltà  e  di progresso, spirante miglioramento , penetrò nelle
, penetrò nelle famiglie di tutte le classi, nel secolo XIX  e  vi portò una certa dignità materiale; ma forse, più
ma forse, più materiale che morale. Il luridume, lo sconcio  e  immorale agglomeramento di uomini, donne fanciulli,
è immondo spettacolo, che ora di rado, affligge occhio  e  sentimento. Ed è, generalmente, triste ricovero di oziosi,
Ed è, generalmente, triste ricovero di oziosi, viziosi  e  peggio, rifuggenti dai pubblici asili aperti dalla
dalla beneficenza; classe di disgraziati , che civiltà  e  progresso riusciranno a diminuire ma non a sopprimere, come
dell'agricoltore riesce a scemare le male erbe nei campi  e  nei prati , ma non certo a toglierle del tutto. Più non si
tutto. Più non si incontrano, o assai di rado, contadini  e  specialmente operai sudici e strappati, dalle maniere e
o assai di rado, contadini e specialmente operai sudici  e  strappati, dalle maniere e parole grossolane e triviali.
e specialmente operai sudici e strappati, dalle maniere  e  parole grossolane e triviali. Cosa che allontanava le così
sudici e strappati, dalle maniere e parole grossolane  e  triviali. Cosa che allontanava le così dette persone
così dette persone educate, causando due mali; l'orgoglio  e  il dispregio da una parte, l'avvilimento, la persuasione
da una parte, l'avvilimento, la persuasione d'inferiorità  e  spesso la ribellione, dall'altra. Adesso, grazie,
grazie, principalmente alle scuole, aperte nei più umili  e  remoti villaggi, il povero si è dirozzato; si esprime
ha modi abbastanza urbani, capisce. La distanza fra lui  e  chi a lui è superiore per istruzione e educazione, è
La distanza fra lui e chi a lui è superiore per istruzione  e  educazione, è diminuita. Sono smantellati i castelli
esistono. Più non vi sono classi che si lasciano opprimere  e  avvilire; la società è fatta di tutti, e tutti vogliono
lasciano opprimere e avvilire; la società è fatta di tutti,  e  tutti vogliono avervi e sentirvi la propria parte.
la società è fatta di tutti, e tutti vogliono avervi  e  sentirvi la propria parte. L'operaio, il contadino, tutti o
l'accasciamento morale, è successo il sentimento ben chiaro  e  forte della giustizia. Le creature davvero superiori, le
voluto dal progresso; risveglio, che se lascia ancora molto  e  molto a desiderare, è però sempre un passo verso il meglio.
un passo verso il meglio. Ma come nei bambini è previdente  e  saggio guidare al bene le buone disposizioni , così , chi
desidera con sincerità il bene di tutti , trova previdente  e  saggio fare in maniera , che nei cuori e nelle menti di
, trova previdente e saggio fare in maniera , che nei cuori  e  nelle menti di ognuno, i desideri sieno onestamente guidati
guidati al possibile, le aspirazioni a l'arrivabile,  e  che l'anima accolga il sentimento d'un ideale non offuscato
, guardare al punto ove hanno origine i beni ed i mali  e  le norme del volere, e farne oggetto di applicazione la
ove hanno origine i beni ed i mali e le norme del volere,  e  farne oggetto di applicazione la famiglia; prendere per
di applicazione la famiglia; prendere per mano i fanciulli  e  gli ignoranti, indirizzarli con amore e intelligenza alle
mano i fanciulli e gli ignoranti, indirizzarli con amore  e  intelligenza alle verità morali per mezzo delle scuole, dei
alle verità morali per mezzo delle scuole, dei libri  e  sopratutto dei costumi. Questo si è cercato di fare nel
XIX, a vantaggio della famiglia, quindi della società  e  della patria. Pur troppo manca ancora molto a raggiungere
Pur troppo manca ancora molto a raggiungere l'ideale,  e  taluni vedono in questo risveglio d'ogni classe, in questo
di miglioramento , un male piuttosto che un bene ;  e  i pessimisti scettici guardano, con sorriso dubitoso, a
con sorriso dubitoso, a l'inquietudine morale vasta  e  profonda, e a le corruttrici bramosie di godimento che
sorriso dubitoso, a l'inquietudine morale vasta e profonda,  e  a le corruttrici bramosie di godimento che accompagnano il
a ruina la valle — dice Fogazzaro — nè la frana di macigni  e  di selve capovolte che trabocca dall' alto a romperle il
alzerà con sorriso ubbediente a rispecchiare il cielo pago  e  sereno ».
quali in questi giorni avrei avuto pur tante cose tristi  e  comiche da confidare e anche tante lacrime da versare!...
avrei avuto pur tante cose tristi e comiche da confidare  e  anche tante lacrime da versare!... Ma qui, in questo
collegio, non siamo mai soli, neppure quando si dorme,  e  la libertà non penetra mai per nessuno, neppure per un
si chiama il signor Stanislao ed è un uomo secco secco  e  lungo lungo, con due gran baffoni brizzolati che quando
baffoni brizzolati che quando s'arrabbia gli treman tutti,  e  con una zazzera di capelli nerissimi che gli vengono in
che gli vengono in avanti appiccicati sulle tempie  e  che gli dànno l'aria di un grand'uomo, ma dei tempi
È un tipo militare, che parla sempre a forza di comandi  e  facendo gli occhi terribili. - Stoppani, - mi ha detto un
- mi ha detto un paio di giorni fa - stasera starete a pane  e  acqua! Per fianco destro... March! - E questo, perché?
starete a pane e acqua! Per fianco destro... March! -  E  questo, perché? Perché mi aveva sorpreso nel corridoio che
Più tardi la direttrice mi disse: - Sei un sudicione  e  un malvagio. Sudicione perché hai sporcato il muro, e
e un malvagio. Sudicione perché hai sporcato il muro,  e  malvagio perché offendi le persone che cercano di farti del
altro è Galeazzo Visconti, un altro è il generale Radeschi,  e  un altro è... - Siete anche un impertinente, ecco tutto!
s'è messa in testa, da quella volta, che io la canzoni,  e  non mi leva mai gli occhi di dosso. La direttrice si chiama
Stanislao, ma è un tipo tutto diverso da lui. È bassa bassa  e  grassa grassa, con un naso rosso rosso, e declama sempre, e
È bassa bassa e grassa grassa, con un naso rosso rosso,  e  declama sempre, e fa dei grandi discorsi per delle cose da
e grassa grassa, con un naso rosso rosso, e declama sempre,  e  fa dei grandi discorsi per delle cose da nulla, e non si
sempre, e fa dei grandi discorsi per delle cose da nulla,  e  non si cheta mai un minuto, corre per tutto e discorre con
da nulla, e non si cheta mai un minuto, corre per tutto  e  discorre con tutti e su tutto e su tutti trova a ridire.
cheta mai un minuto, corre per tutto e discorre con tutti  e  su tutto e su tutti trova a ridire. Gli insegnanti che
un minuto, corre per tutto e discorre con tutti e su tutto  e  su tutti trova a ridire. Gli insegnanti che fanno lezione
alle diverse classi sono tutti dipendenti dal direttore  e  dalla direttrice e paion loro servitori. Il professore di
sono tutti dipendenti dal direttore e dalla direttrice  e  paion loro servitori. Il professore di francese arriva
Geltrude tutte le mattine quando le dà il buon giorno  e  tutte le sere quando le dà la buona sera; e il professore
il buon giorno e tutte le sere quando le dà la buona sera;  e  il professore di matematiche dice sempre al Signor
siamo ventisei in tutti: otto grandi, dodici mezzani  e  sei piccoli. Io sono il più piccino di tutti. Si dorme in
si mangia tutti in un gran salone, due pasti al giorno  e  la mattina il caffè e latte col pane inzuppato, ma senza
un gran salone, due pasti al giorno e la mattina il caffè  e  latte col pane inzuppato, ma senza burro e sempre con poco
mattina il caffè e latte col pane inzuppato, ma senza burro  e  sempre con poco zucchero. Il primo giorno a desinare
(perché a tavola ci mettono sempre alternati, uno piccino  e  uno più grande) e che si chiama Tito Barozzo ed è
ci mettono sempre alternati, uno piccino e uno più grande)  e  che si chiama Tito Barozzo ed è napoletano, dètte in una
Tito Barozzo ed è napoletano, dètte in una gran risata  e  disse: - Tra una settimana non dirai più così! - Io allora
nei propri sensi, voleva liberare l' uomo dalla sofferenza  e  dalla paura, si ribellava contro ogni superstizione, e
e dalla paura, si ribellava contro ogni superstizione,  e  descriveva con lucida poesia l' amore terrestre. La sua
moderni. Il suo materialismo, anzi meccanicismo, è candido  e  ci fa sorridere, ma affiorano qua e là intuizioni
meccanicismo, è candido e ci fa sorridere, ma affiorano qua  e  là intuizioni sorprendenti: perché l' olio è viscoso, il
sorprendenti: perché l' olio è viscoso, il diamante è duro,  e  l' acqua del mare è salata?
gli sposi! Evviva Giannino!…  E  abbasso le minestre di capellini! Finalmente la pace è
di capellini! Finalmente la pace è tornata in famiglia  e  tutto per merito mio. Stamattina dunque, come mi ero
dunque, come mi ero ripromesso, io stavo all'erta;  e  quando ho sentito un po' di rumore in casa, zitto zitto mi
rumore in casa, zitto zitto mi sono alzato, mi son vestito  e  sono stato ad aspettare gli eventi. Nessuno pensava a me.
Nessuno pensava a me. Ho sentito il babbo, la mamma, Ada  e  Virginia che sono scesi giù dalle loro camere; poi è venuto
giù dalle loro camere; poi è venuto l'avvocato Maralli,  e  in ultimo ha suonato il campanello il vetturino e tutti
Maralli, e in ultimo ha suonato il campanello il vetturino  e  tutti sono usciti. Allora io che stavo pronto, lesto come
saetta, sono sbucato dalla mia camera, sono uscito di casa,  e  via a corsa precipitosa dietro la carrozza che si era
la traversa di legno che è in fondo, dietro il mantice,  e  mi son ficcato lì a sedere, come fanno i ragazzi di strada,
udivo tutti i discorsi che facevano dentro la carrozza...  E  tra l'altro ho sentito il Maralli che diceva: - Per carità,
- Cammina cammina, dopo molto tempo la carrozza s'è fermata  e  tutti sono scesi. Ho aspettato un poco e poi sono sceso
s'è fermata e tutti sono scesi. Ho aspettato un poco  e  poi sono sceso anch' io. Oh maraviglia! Si era davanti a
nella quale erano entrati i miei genitori, le mie sorelle  e  il Maralli. - Che chiesa è questa? - ho domandato a un
chiesa di San Francesco al Monte. - Sono entrato anch'io,  e  ho visto dinanzi all'altar maggiore inginocchiati davanti
maggiore inginocchiati davanti al prete l'avvocato Maralli  e  Virginia, e più indietro Ada, il babbo e la mamma. Io
davanti al prete l'avvocato Maralli e Virginia,  e  più indietro Ada, il babbo e la mamma. Io strisciando lungo
l'avvocato Maralli e Virginia, e più indietro Ada, il babbo  e  la mamma. Io strisciando lungo la parete della chiesa mi
all'altare senza che nessuno si accorgesse di me,  e  così ho potuto assistere a tutto lo sposalizio, e quando il
di me, e così ho potuto assistere a tutto lo sposalizio,  e  quando il prete ha domandato a Virginia e al Maralli se
lo sposalizio, e quando il prete ha domandato a Virginia  e  al Maralli se erano contenti di sposarsi e che loro hanno
a Virginia e al Maralli se erano contenti di sposarsi  e  che loro hanno risposto di sì, allora sono uscito a un
di sì, allora sono uscito a un tratto fuori dell'ombra  e  ho detto: - Sono contento anch'io; e allora perché non mi
fuori dell'ombra e ho detto: - Sono contento anch'io;  e  allora perché non mi avete detto niente, brutti cattivi? -
piangere, perché quell'azione mi era dispiaciuta davvero,  e  tutti sono rimasti così meravigliati della mia apparizione,
ha fiatato. Ma subito la mamma si è messa a singhiozzare  e  mi ha preso tra le braccia e mi ha baciato, domandandomi
si è messa a singhiozzare e mi ha preso tra le braccia  e  mi ha baciato, domandandomi con voce tremante: - Giannino
solite! - Anche Virginia, dopo lo sposalizio, piangeva  e  mi ha abbracciato e baciato, ma il Maralli m'è parso molto
Virginia, dopo lo sposalizio, piangeva e mi ha abbracciato  e  baciato, ma il Maralli m'è parso molto malcontento, e
e baciato, ma il Maralli m'è parso molto malcontento,  e  presomi per un braccio mi ha detto: - Bada bene, Giannino,
a nessuno, in città, quello che hai visto... Hai inteso? -  E  perché? - Non ti impicciare del perché. Non son cose che
son cose che possono capire i ragazzi, queste. Sta' zitto  e  basta. - Ecco dunque un'altra delle tante solite cose che i
me è che ora tutti mi vogliono bene; siamo tornati a casa,  e  nel ritorno sono stato a cassetta col vetturino, e ho
a casa, e nel ritorno sono stato a cassetta col vetturino,  e  ho guidato quasi sempre io; e, quel che più conta, ora non
giorni di capricciosi trasferimenti da blocco a blocco  e  da Kommando a Kommando, a sera tarda, sono stato assegnato
a Kommando, a sera tarda, sono stato assegnato al Block 30,  e  mi viene indicata una cuccetta in cui già dorme Diena.
Diena. Diena si sveglia, e, benché esausto, mi fa posto  e  mi riceve amichevolmente. Io non ho sonno, o per meglio
dire il mio sonno è mascherato da uno stato di tensione  e  di ansia da cui non sono ancora riuscito a liberarmi, e
e di ansia da cui non sono ancora riuscito a liberarmi,  e  perciò parlo e parlo. Ho troppe cose da chiedere. Ho fame,
da cui non sono ancora riuscito a liberarmi, e perciò parlo  e  parlo. Ho troppe cose da chiedere. Ho fame, e quando domani
perciò parlo e parlo. Ho troppe cose da chiedere. Ho fame,  e  quando domani distribuiranno la zuppa, come farò a
la zuppa, come farò a mangiarla senza cucchiaio?  e  come si può avere un cucchiaio? e dove mi manderanno a
senza cucchiaio? e come si può avere un cucchiaio?  e  dove mi manderanno a lavorare? Diena ne sa quanto me,
manderanno a lavorare? Diena ne sa quanto me, naturalmente,  e  mi risponde con altre domande. Ma da sopra, da sotto, da
tutti gli angoli della baracca ormai buia, voci assonnate  e  iraconde mi gridano: _ Ruhe, Ruhe! Capisco che mi si impone
mi si impone il silenzio, ma questa parola è per me nuova,  e  poiché non ne conosco il senso e le implicazioni, la mia
parola è per me nuova, e poiché non ne conosco il senso  e  le implicazioni, la mia inquietudine cresce. La confusione
da una perpetua Babele, in cui tutti urlano ordini  e  minacce in lingue mai prima udite, e guai a chi non afferra
tutti urlano ordini e minacce in lingue mai prima udite,  e  guai a chi non afferra a volo. Qui nessuno ha tempo,
materialmente coperte. Rinuncio dunque a fare domande,  e  in breve scivolo in un sonno amaro e teso. Ma non è riposo:
dunque a fare domande, e in breve scivolo in un sonno amaro  e  teso. Ma non è riposo: mi sento minacciato, insidiato, ad
sono pronto a contrarmi in uno spasimo di difesa. Sogno,  e  mi pare di dormire su una strada, su un ponte, per traverso
strada, su un ponte, per traverso di una porta per cui va  e  viene molta gente. Ed ecco giunge, ahi quanto presto, la
esterna vestiti a mezzo, si precipitano verso le latrine  e  il lavatoio; molti, bestialmente, orinano correndo per
grigio che sembra gigantesco in mano del tuo vicino,  e  piccolo da piangere in mano tua. È una allucinazione
fra noi, dopo lungo discutere a coppie sulla propria palese  e  costante sfortuna, e sfacciata fortuna altrui, si scambiano
a coppie sulla propria palese e costante sfortuna,  e  sfacciata fortuna altrui, si scambiano infine le razioni,
illusione si ripristina invertita lasciando tutti scontenti  e  frustrati. Il pane è anche la nostra sola moneta: nei pochi
nei pochi minuti che intercorrono fra la distribuzione  e  la consumazione, il Block risuona di richiami, di liti e di
e la consumazione, il Block risuona di richiami, di liti  e  di fughe. Sono i creditori di ieri che pretendono il
è solvibile. Dopo di che, subentra una relativa quiete,  e  molti ne approfittano per recarsi nuovamente alle latrine a
invitante. È male illuminato, pieno di correnti d' aria,  e  il pavimento di mattoni è coperto da uno strato di
fanghiglia; l' acqua non è potabile, ha un odore disgustoso  e  spesso manca per molte ore. Le pareti sono decorate da
in atto di insaponarsi diligentemente il cranio ben tosato  e  roseo, e lo Häftling cattivo, dal naso fortemente semitico
di insaponarsi diligentemente il cranio ben tosato e roseo,  e  lo Häftling cattivo, dal naso fortemente semitico e dal
roseo, e lo Häftling cattivo, dal naso fortemente semitico  e  dal colorito verdastro, il quale, tutto infagottato negli
tutto infagottato negli abiti vistosamente macchiati,  e  col berretto in testa, immerge cautamente un dito nell'
al primo sta scritto: "So bist du rein" (così sei pulito),  e  sotto al secondo: "So gehst du ein" (così vai in rovina); e
e sotto al secondo: "So gehst du ein" (così vai in rovina);  e  più in basso, in dubbio francese ma in caratteri gotici:
parete opposta campeggia un enorme pidocchio bianco rosso  e  nero, con la scritta: "Eine Laus, dein Tod" (un pidocchio è
"Eine Laus, dein Tod" (un pidocchio è la tua morte),  e  il distico ispirato: "Nach dem Abort, vor dem Essen Hände
immondo è praticamente inutile ai fini della pulizia  e  della salute; è invece importantissimo come sintomo di
è invece importantissimo come sintomo di residua vitalità,  e  necessario come strumento di sopravvivenza morale. Devo
quasi cinquantenne, a torso nudo, che si strofina collo  e  spalle con scarso esito (non ha sapone) ma con estrema
(non ha sapone) ma con estrema energia. Steinlauf mi vede  e  mi saluta, e senza ambagi mi domanda severamente perché non
ma con estrema energia. Steinlauf mi vede e mi saluta,  e  senza ambagi mi domanda severamente perché non mi lavo.
di meno, perché lavarsi è un lavoro, uno spreco di energia  e  di calore. Non sa Steinlauf che dopo mezz' ora ai sacchi di
dopo mezz' ora ai sacchi di carbone ogni differenza fra lui  e  me sarà scomparsa? Più ci penso, e più mi pare che lavarsi
ogni differenza fra lui e me sarà scomparsa? Più ci penso,  e  più mi pare che lavarsi la faccia nelle nostre condizioni
per morire: se mi avanzano dieci minuti fra la sveglia  e  il lavoro, voglio dedicarli ad altro, a chiudermi in me
me stesso, a tirare le somme, o magari a guardare il cielo  e  a pensare che lo vedo forse per l' ultima volta; o anche
giacca di tela che prima teneva arrotolata fra le ginocchia  e  che poi infilerà, e senza interrompere l' operazione mi
teneva arrotolata fra le ginocchia e che poi infilerà,  e  senza interrompere l' operazione mi somministra una lezione
somministra una lezione in piena regola. Ho scordato ormai,  e  me ne duole, le sue parole diritte e chiare, le parole del
Ho scordato ormai, e me ne duole, le sue parole diritte  e  chiare, le parole del già sergente Steinlauf dell' esercito
Me ne duole, perché dovrò tradurre il suo italiano incerto  e  il suo discorso piano di buon soldato nel mio linguaggio di
diventare; che anche in questo luogo si può sopravvivere,  e  perciò si deve voler sopravvivere, per raccontare, per
sopravvivere, per raccontare, per portare testimonianza;  e  che per vivere è importante sforzarci di salvare almeno lo
a morte quasi certa, ma che una facoltà ci è rimasta,  e  dobbiamo difenderla con ogni vigore perché è l' ultima: la
lavarci la faccia senza sapone, nell' acqua sporca,  e  asciugarci nella giacca. Dobbiamo dare il nero alle scarpe,
non perché così prescrive il regolamento, ma per dignità  e  per proprietà. Dobbiamo camminare diritti, senza
volontà buona: strane cose al mio orecchio dissueto, intese  e  accettate solo in parte, e mitigate in una più facile,
al mio orecchio dissueto, intese e accettate solo in parte,  e  mitigate in una più facile, duttile e blanda dottrina,
solo in parte, e mitigate in una più facile, duttile  e  blanda dottrina, quella che da secoli si respira al di qua
quella che da secoli si respira al di qua delle Alpi,  e  secondo la quale, fra l' altro, non c' è maggior vanità che
elaborati da altri, sotto altro cielo. No, la saggezza  e  la virtù di Steinlauf, buone certamente per lui, a me non
sono confuse; sarà proprio necessario elaborare un sistema  e  praticarlo? o non sarà più salutare prendere coscienza di
Contiene nell'interno pitture di Martino Knoller  e  Albertolli, e stucchi di Gerli. In questo palazzo abitò il
nell'interno pitture di Martino Knoller e Albertolli,  e  stucchi di Gerli. In questo palazzo abitò il maresciallo
il maresciallo Brune. In angolo alla piazza Belgiojoso  e  la via del Morone è la casa di Alessandro Manzoni.
è Dio, Dio è l'universo,  e  l'universo è amore. I giovani che non si sono trovati per
per gran tempo al contatto della società, a cui lo studio  e  il ritiro hanno conservato qualche cosa di vergine nella
tutto ideale, sdegnoso di un pensiero che lo contamini,  e  spinto al puritanismo più rigoroso; oltre a ciò l'amore non
che dell'età dell'innocenza - epoca in cui si ama tutto  e  non si odia nulla - e coloro che non amarono in quell'età,
- epoca in cui si ama tutto e non si odia nulla -  e  coloro che non amarono in quell'età, amarono difficilmente
non si astengano mai dal rendere un omaggio all'amor puro  e  costante, e tutta l'umanità operi, e parli, e scriva di
mai dal rendere un omaggio all'amor puro e costante,  e  tutta l'umanità operi, e parli, e scriva di esso o per esso
omaggio all'amor puro e costante, e tutta l'umanità operi,  e  parli, e scriva di esso o per esso dacchè è sulla terra, e
all'amor puro e costante, e tutta l'umanità operi, e parli,  e  scriva di esso o per esso dacchè è sulla terra, e lo
e parli, e scriva di esso o per esso dacchè è sulla terra,  e  lo consideri come la religione più nobile e più sublime
è sulla terra, e lo consideri come la religione più nobile  e  più sublime dell'anima umana; Da tutto ciò parmi poter
È dessa che rafforza i vincoli della famiglia, che accomuna  e  armonizza caratteri opposti, che conserva alle nostre
ebbero la forza di amarsi da principio per un pajo di mesi:  e  sentiamo tuttodì esclamare: come abbandonarci? è
.... Si suol dire che l'amore non mira che al possedimento  e  che con esso finisce, e non si distingue tra la passione e
non mira che al possedimento e che con esso finisce,  e  non si distingue tra la passione e l'amore. È la passione
e che con esso finisce, e non si distingue tra la passione  e  l'amore. È la passione che si uccide col possedimento, ma
si uccide col possedimento, ma l'amore incomincia con esso  e  perdura. L'una cosa è dei sensi, l'altra dell'anima. Si
Questo amore che si rafforza col progredire della vita,  e  sembra tanto più ingigantire quanto più si distacca da
Re. Sul tavolino è stesa una tovaglia bellissima. I piatti  e  le posate sono di oro, i bicchieri e le bottiglie di
bellissima. I piatti e le posate sono di oro, i bicchieri  e  le bottiglie di argento. Alcune fruttiere di cristallo ed
ma egualmente apparecchiato, però con piatti di porcellana  e  posate d'argento. È il tavolino del Primo Ministro. La
È il tavolino del Primo Ministro. La Regina Mangiapoco  e  alcune sue Dame.
sulla via del ritorno  e  stanno bene. Come definire la loro impresa? Anche il nostro
"volo", "cavalcata", "navigazione" sarebbe sminuirla  e  sbiadirla, sarebbero iperboli a rovescio. Adesso sta a noi,
a rovescio. Adesso sta a noi, a tutti noi spettatori,  e  come tali anche un poco attori, pensarci sopra e trarne le
e come tali anche un poco attori, pensarci sopra  e  trarne le conseguenze. Pare che, in pochi giorni, la
si tende a dimenticare le spese, gli sforzi, i rischi  e  i sacrifici. Ci sono stati, senza dubbio, e sono stati
i rischi e i sacrifici. Ci sono stati, senza dubbio,  e  sono stati enormi: tuttavia, oggi, pochi si domandano
se "sono stati quattrini bene spesi". Lo si vede oggi,  e  ieri lo si vedeva meno bene: l' impresa non era da
il Partenone: è proprio dell' uomo agire in modo estroso  e  complesso, fare magari i conti prima, ma non limitarsi al
puro tornaconto prossimo o lontano, partire per mete remote  e  vero scopi che sono giustificazione a se stesi: agire per
audace nuovo mondo, che non arretra davanti agli ostacoli,  e  non trova pace finché non li abbia aggirati o penetrati o
è così nuova né così rara: la si ritrova in tutti i paesi  e  in tutte le età, e non è neppure specificamente umana.
rara: la si ritrova in tutti i paesi e in tutte le età,  e  non è neppure specificamente umana. Anche il lupo, anche la
neppure specificamente umana. Anche il lupo, anche la tigre  e  il toro sono audaci, e tali erano senza dubbio i nostri
umana. Anche il lupo, anche la tigre e il toro sono audaci,  e  tali erano senza dubbio i nostri lontani progenitori e gli
e tali erano senza dubbio i nostri lontani progenitori  e  gli eroi omerici. Noi siamo insieme simili e diversi: l'
progenitori e gli eroi omerici. Noi siamo insieme simili  e  diversi: l' audacia da cui l' avventura lunare è scaturita
altre remore, altri pericoli, meno sanguinosi ma più lunghi  e  più pesanti; si confronta con altri nemici, col senso
senso comune, col "si è sempre fatto così", con la pigrizia  e  con la stanchezza, in noi e intorno a noi. Combatte con
fatto così", con la pigrizia e con la stanchezza, in noi  e  intorno a noi. Combatte con altre armi, portentosamente
a noi. Combatte con altre armi, portentosamente complesse  e  sottili, tutte o quasi create dal nulla negli ultimi dieci
negli ultimi dieci o vent' anni per virtù d' intelligenza  e  di pazienza: nuove tecnologie, nuove sostanze, nuove
pazienza: nuove tecnologie, nuove sostanze, nuove energie  e  nuove idee. Non è più l' audacia dell' imprevisto, ma l'
altra. Davanti a questa ultima testimonianza di coraggio  e  d' ingegno non si prova soltanto ammirazione e solidarietà
di coraggio e d' ingegno non si prova soltanto ammirazione  e  solidarietà distaccata: in qualche modo, e non del tutto
ammirazione e solidarietà distaccata: in qualche modo,  e  non del tutto ingiustamente, ognuno di noi se ne sente
vittima, si sente corresponsabile di Hiroshima, di Dallas  e  del Vietnam, e prova vergogna, così anche il più estraneo
corresponsabile di Hiroshima, di Dallas e del Vietnam,  e  prova vergogna, così anche il più estraneo al colossale
dei voli cosmici sente ricadere sull' intero genere umano,  e  quindi anche su di sé, una parcella di merito, e ne esce
umano, e quindi anche su di sé, una parcella di merito,  e  ne esce rivalutato. Per il bene e per il male siamo una
una parcella di merito, e ne esce rivalutato. Per il bene  e  per il male siamo una sola gente: quanto più ne saremo
gente: quanto più ne saremo consapevoli, tanto meno duro  e  lungo sarà il cammino dell' umanità verso la giustizia e la
e lungo sarà il cammino dell' umanità verso la giustizia  e  la pace. La sopravvivenza dell' uomo nello spazio è dovuta
ad agenti extraumani, extraterrestri, ostili alla vita,  e  non (o solo imperfettamente) riproducibili sulla superficie
aria; può sottrarsi all' alternanza familiare del giorno  e  della notte; tollera accelerazioni multiple di quella di
di quella di gravità; può mangiare, dormire, lavorare  e  pensare anche con gravità nulla, ed è forse questa la
evoluzionisticamente, sulla scala dei milioni di anni  e  a spese dell' incalcolabile sacrificio delle varianti meno
sacrificio delle varianti meno idonee, è adattabile oggi  e  qui, sulla scala dei giorni e delle ore: tutti abbiamo
idonee, è adattabile oggi e qui, sulla scala dei giorni  e  delle ore: tutti abbiamo visto sugli schermi gli astronauti
spazio come pesci nell' acqua, imparare nuovi equilibri  e  nuovi riflessi, mai realizzati né realizzabili sul suolo.
margini di sicurezza. Siamo animali singolari, solidi  e  duttili, spinti da impulsi atavici, e dalla ragione, e
singolari, solidi e duttili, spinti da impulsi atavici,  e  dalla ragione, e insieme da una "forza allegra" per cui, se
e duttili, spinti da impulsi atavici, e dalla ragione,  e  insieme da una "forza allegra" per cui, se un' impresa può
un collaudo: altre imprese ci attendono, opere di coraggio  e  d' ingegno, ben altrimenti impegnative in quanto necessarie
stessa sopravvivenza; imprese contro la fame, la miseria  e  il dolore. Devono essere sentite, anche queste, come una
sentite, anche queste, come una sfida al nostro valore,  e  anche queste, poiché possono, debbono essere compiute.
In ciò ella raggiunge due scopi: apparecchia noi a morire,  e  colle noie e colla pietà che inspiriamo altrui in quello
raggiunge due scopi: apparecchia noi a morire, e colle noie  e  colla pietà che inspiriamo altrui in quello stato, dispone
sentono di subire nella vita, diventa sempre più attiva  e  più travagliosa, quanto più la vita stessa si avvicina al
avvicina al suo termine – o sia che l'espiazione affretti  e  addolori di più il termine della vita, o che il volgersi
con imparzialità agli avvenimenti della propria vita,  e  ne indagasse e ne ricordasse le cause, e a quelle sapesse
agli avvenimenti della propria vita, e ne indagasse  e  ne ricordasse le cause, e a quelle sapesse poi riferire con
propria vita, e ne indagasse e ne ricordasse le cause,  e  a quelle sapesse poi riferire con giustizia le conseguenze
nel tempo, vedrebbe che tutto era successo pel suo meglio,  e  che ogni cosa era ordinata ad un fine da una volontà
ordinata ad un fine da una volontà altamente provveditrice  e  benefica. Ogni uomo osservatore ha potuto riconoscere da sè
il supporre che mentre tutto succede per leggi fisse  e  immutabili, la sola vita dell'uomo proceda a caso, quasi
sola vita dell'uomo proceda a caso, quasi non avesse di sè  e  delle sue opere un fine. Bensì il caso non sussiste in
sue opere un fine. Bensì il caso non sussiste in natura;  e  per quelle opere che dipendono dalla sua volontà, e per la
natura; e per quelle opere che dipendono dalla sua volontà,  e  per la applicazione di quelle che non ne dipendono, ogni
in cui ella cessa di posarsi in un presente durevole,  e  distaccandosi dal passato, si libra un istante sulla
passato, si libra un istante sulla sommità della sua curva,  e  si precipita verso l'avvenire. Allora l'ordine
subisce, tutto ciò che soleva subire s'impone; l'azione  e  la passività si scambiano; vi è un mondo che si distacca da
si scambiano; vi è un mondo che si distacca da noi  e  un mondo che ci si avvicina, e se fino allora si era stati
mondo che si distacca da noi e un mondo che ci si avvicina,  e  se fino allora si era stati amati e protetti, d'allora
che ci si avvicina, e se fino allora si era stati amati  e  protetti, d'allora innanzi bisogna amare e proteggere.
era stati amati e protetti, d'allora innanzi bisogna amare  e  proteggere. Quale di queste due metà della vita sia più
Quale di queste due metà della vita sia più dolce  e  serena, o meno faticosa non so: in una le dolcezze del
o meno faticosa non so: in una le dolcezze del piacere  e  quella vaghezza di spensierirsi che è propria della
giovinezza, nell'altra le gioie più nobili del sacrificio  e  dell'abnegazione - l'una e l'altra accettabili forse, e
gioie più nobili del sacrificio e dell'abnegazione - l'una  e  l'altra accettabili forse, e forse meglio quest'ultima. Ma
e dell'abnegazione - l'una e l'altra accettabili forse,  e  forse meglio quest'ultima. Ma sciagurati coloro che, avanti
dei sogni consiste in quell'ignoranza della verità,  e  in quell'impotenza di criterio che ha luogo per ciascuno in
dirsi di quel dolce sognare dei fanciulli ad occhi aperti,  e  di quell'eterno vaneggiare e fantasticare che molti uomini
dei fanciulli ad occhi aperti, e di quell'eterno vaneggiare  e  fantasticare che molti uomini semplici e immaginosi fanno
vaneggiare e fantasticare che molti uomini semplici  e  immaginosi fanno anche in età più avanzata. Da ciò parmi
la verità ed il senso pratico della vita rendono più leciti  e  più nobili i nostri piaceri, ne rendono però il numero più
i nostri piaceri, ne rendono però il numero più ristretto,  e  le varietà e le circostanze più castigate; e talora li
ne rendono però il numero più ristretto, e le varietà  e  le circostanze più castigate; e talora li inaridiscono per
più ristretto, e le varietà e le circostanze più castigate;  e  talora li inaridiscono per modo che non possiamo trarne
di cui abbiamo detto  e  diremo, è la vita ambigua del Lager. In questo modo duro,
per cui ci si potrà forse domandare se proprio metta conto,  e  se sia bene, che di questa eccezionale condizione umana
persuasi che nessuna umana esperienza sia vuota di senso  e  indegna di analisi, e che anzi valori fondamentali, anche
umana esperienza sia vuota di senso e indegna di analisi,  e  che anzi valori fondamentali, anche se non sempre positivi,
Vorremmo far considerare come il Lager sia stato, anche  e  notevolmente, una gigantesca esperienza biologica e
anche e notevolmente, una gigantesca esperienza biologica  e  sociale. Si rinchiudano tra i fili spinati migliaia di
diversi per età, condizione, origine, lingua, cultura  e  costumi, e siano quivi sottoposti a un regime di vita
per età, condizione, origine, lingua, cultura e costumi,  e  siano quivi sottoposti a un regime di vita costante,
regime di vita costante, controllabile, identico per tutti  e  inferiore a tutti i bisogni: è quanto di più rigoroso uno
potuto istituire per stabilire che cosa sia essenziale  e  che cosa acquisito nel comportamento dell' animale-uomo di
alla lotta per la vita. Noi non crediamo alla più ovvia  e  facile deduzione: che l' uomo sia fondamentalmente brutale,
che l' uomo sia fondamentalmente brutale, egoista  e  stolto come si comporta quando ogni sovrastruttura civile
si comporta quando ogni sovrastruttura civile sia tolta,  e  che lo "Häftling" non sia dunque che l' uomo senza
altro si può concludere, se non che di fronte al bisogno  e  al disagio fisico assillanti, molte consuetudini e molti
bisogno e al disagio fisico assillanti, molte consuetudini  e  molti istinti sociali sono ridotti al silenzio. Ci pare
due categorie particolarmente ben distinte: i salvati  e  i sommersi. Altre coppie di contrari (i buoni e i cattivi,
i salvati e i sommersi. Altre coppie di contrari (i buoni  e  i cattivi, i savi e gli stolti, i vili e i coraggiosi, i
Altre coppie di contrari (i buoni e i cattivi, i savi  e  gli stolti, i vili e i coraggiosi, i disgraziati e i
contrari (i buoni e i cattivi, i savi e gli stolti, i vili  e  i coraggiosi, i disgraziati e i fortunati) sono assai meno
i savi e gli stolti, i vili e i coraggiosi, i disgraziati  e  i fortunati) sono assai meno nette, sembrano meno
fortunati) sono assai meno nette, sembrano meno congenite,  e  soprattutto ammettono gradazioni intermedie più numerose e
e soprattutto ammettono gradazioni intermedie più numerose  e  complesse. Questa divisione è molto meno evidente nella
perché normalmente l' uomo non è solo, e, nel suo salire  e  nel suo discendere, è legato al destino dei suoi vicini;
ognuno possiede di solito riserve tali, spirituali, fisiche  e  anche pecuniarie, che l' evento di un naufragio, di una
sensibile azione di smorzamento è esercitata dalla legge,  e  dal senso morale, che è legge interna; viene infatti
leggi che impediscono al misero di essere troppo misero,  e  al potente di essere troppo potente. Ma in Lager avviene
un "mussulmano" di più si trascini ogni giorno al lavoro;  e  se qualcuno, con un miracolo di selvaggia pazienza e
e se qualcuno, con un miracolo di selvaggia pazienza  e  astuzia, troverà una nuova combinazione per defilarsi dal
grammo di pane, cercherà di tenerne segreto il modo,  e  di questo sarà stimato e rispettato, e ne trarrà un suo
di tenerne segreto il modo, e di questo sarà stimato  e  rispettato, e ne trarrà un suo esclusivo personale
segreto il modo, e di questo sarà stimato e rispettato,  e  ne trarrà un suo esclusivo personale giovamento; diventerà
un suo esclusivo personale giovamento; diventerà più forte,  e  perciò sarà temuto, e chi è temuto è, ipso facto, un
giovamento; diventerà più forte, e perciò sarà temuto,  e  chi è temuto è, ipso facto, un candidato a sopravvivere.
è, ipso facto, un candidato a sopravvivere. Nella storia  e  nella vita pare talvolta di discernere una legge feroce,
ha, a quello sarà tolto". Nel Lager, dove l' uomo è solo  e  la lotta per la vita si riduce al suo meccanismo
da tutti. Con gli adatti, con gli individui forti  e  astuti, i capi stessi mantengono volentieri contatti,
la parola, poiché già si sa che si lamenterebbero,  e  racconterebbero quello che mangiavano a casa loro. Tanto
niente extra-razione, non lavorano in Kommandos vantaggiosi  e  non conoscono nessun modo segreto di organizzare. E infine,
e non conoscono nessun modo segreto di organizzare.  E  infine, si sa che sono qui di passaggio, e fra qualche
di organizzare. E infine, si sa che sono qui di passaggio,  e  fra qualche settimana non ne rimarrà che un pugno di cenere
che un pugno di cenere in qualche campo non lontano,  e  su un registro un numero di matricola spuntato. Benché
registro un numero di matricola spuntato. Benché inglobati  e  trascinati senza requie dalla folla innumerevole dei loro
dalla folla innumerevole dei loro consimili, essi soffrono  e  si trascinano in una opaca intima solitudine, e in
soffrono e si trascinano in una opaca intima solitudine,  e  in solitudine muoiono o scompaiono, senza lasciar traccia
era un comune Häftling, vegetante nei comuni Kommandos  e  pago della normale razione. Restavano solo i medici, i
campo; inoltre individui particolarmente spietati, vigorosi  e  inumani, insediatisi (in seguito a investitura da parte del
umana) nelle cariche di Kapo, di Blockältester, o altre;  e  infine coloro che, pur senza rivestire particolari
con successo, ottenendo così, oltre al vantaggio materiale  e  alla reputazione, anche indulgenza e stima da parte dei
al vantaggio materiale e alla reputazione, anche indulgenza  e  stima da parte dei potenti del campo. Chi non sa diventare
che la razione, attenersi alla disciplina del lavoro  e  del campo. L' esperienza ha dimostrato che solo
battuti sul tempo, non cominciano a imparare il tedesco  e  a discernere qualcosa nell' infernale groviglio di leggi e
e a discernere qualcosa nell' infernale groviglio di leggi  e  di divieti, che quando il loro corpo è già in sfacelo, e
e di divieti, che quando il loro corpo è già in sfacelo,  e  nulla li potrebbe più salvare dalla selezione o dalla morte
del campo; loro, la massa anonima, continuamente rinnovata  e  sempre identica, dei non-uomini che marciano e faticano in
rinnovata e sempre identica, dei non-uomini che marciano  e  faticano in silenzio, spenta in loro la scintilla divina,
popolano la mia memoria della loro presenza senza volto,  e  se potessi racchiudere in una immagine tutto il male del
che mi è familiare: un uomo scarno, dalla fronte china  e  dalle spalle curve, sul cui volto e nei cui occhi non si
dalla fronte china e dalle spalle curve, sul cui volto  e  nei cui occhi non si possa leggere traccia di pensiero. Se
traccia di pensiero. Se i sommersi non hanno storia,  e  una sola e ampia è la via della perdizione, le vie della
di pensiero. Se i sommersi non hanno storia, e una sola  e  ampia è la via della perdizione, le vie della salvazione
alle guardie notturne, fino agli scopini delle baracche  e  agli Scheissminister e Bademeister (sovraintendenti alle
fino agli scopini delle baracche e agli Scheissminister  e  Bademeister (sovraintendenti alle latrine e alle docce).
Scheissminister e Bademeister (sovraintendenti alle latrine  e  alle docce). Più specialmente interessano qui i prominenti
loro supremazia naturale, gli ebrei dovevano intrigare  e  lottare duramente per ottenerli. I prominenti ebrei
per ottenerli. I prominenti ebrei costituiscono un triste  e  notevole fenomeno umano. In loro convergono le sofferenze
umano. In loro convergono le sofferenze presenti, passate  e  ataviche, e la tradizione e l' educazione di ostilità verso
loro convergono le sofferenze presenti, passate e ataviche,  e  la tradizione e l' educazione di ostilità verso lo
le sofferenze presenti, passate e ataviche, e la tradizione  e  l' educazione di ostilità verso lo straniero, per farne
ostilità verso lo straniero, per farne mostri di asocialità  e  di insensibilità. Essi sono il tipico prodotto della
di schiavitù una posizione privilegiata, un certo agio  e  una buona probabilità di sopravvivere, esigendone in cambio
il tradimento della naturale solidarietà coi loro compagni,  e  certamente vi sarà chi accetterà. Costui sarà sottratto
chi accetterà. Costui sarà sottratto alla legge comune,  e  diverrà intangibile; sarà perciò tanto più odioso e odiato,
comune, e diverrà intangibile; sarà perciò tanto più odioso  e  odiato, quanto maggior potere gli sarà stato concesso.
con diritto di vita o di morte su di essi, sarà crudele  e  tirannico, perché capirà che se non lo fosse abbastanza, un
invasore, si è stabilita una analoga situazione di rivalità  e  di odio fra gli assoggettati; e ciò, come molti altri fatti
situazione di rivalità e di odio fra gli assoggettati;  e  ciò, come molti altri fatti umani, si è potuto cogliere in
di una carica, sia pure modesta). Che siano stati stolidi  e  bestiali è naturale, a chi pensi che per lo più erano
del loro impiego come sovrintendenti nei campi per ebrei;  e  riteniamo che fosse questa una scelta ben accurata, perché
come in Auschwitz i prominenti politici tedeschi, polacchi  e  russi, rivaleggiassero in brutalità con i rei comuni. Ma è
danno di funzionari del Partito. I politici "veri" vivevano  e  morivano in altri campi, dal nome ormai tristemente famoso,
Bisogna risalire la corrente; dare battaglia ogni giorno  e  ogni ora alla fatica, alla fame, al freddo, e alla inerzia
ogni giorno e ogni ora alla fatica, alla fame, al freddo,  e  alla inerzia che ne deriva; resistere ai nemici e non aver
freddo, e alla inerzia che ne deriva; resistere ai nemici  e  non aver pietà per i rivali; aguzzare l' ingegno, indurare
tendere la volontà. O anche, strozzare ogni dignità  e  spegnere ogni lume di coscienza, scendere in campo da bruti
insospettate forze sotterranee che sorreggono le stirpi  e  gli individui nei tempi crudeli. Moltissime sono state le
crudeli. Moltissime sono state le vie da noi escogitate  e  attuate per non morire: tante quanti sono i caratteri
comportano una lotta estenuante di ciascuno contro tutti,  e  molte una somma non piccola di aberrazioni e di
contro tutti, e molte una somma non piccola di aberrazioni  e  di compromessi. Il sopravvivere senza aver rinunciato a
a nulla del proprio mondo morale, a meno di potenti  e  diretti interventi della fortuna, non è stato concesso che
a pochissimi individui superiori, della stoffa dei martiri  e  dei santi. In quanti modi si possa dunque raggiungere la
raccontando le storie di Schepschel, Alfred L., Elias  e  Henri. Schepschel vive in Lager da quattro anni. Si è visti
lo ha cacciato dal suo villaggio in Galizia. Aveva moglie  e  cinque figli, e un prospero negozio di sellaio, ma da molto
dal suo villaggio in Galizia. Aveva moglie e cinque figli,  e  un prospero negozio di sellaio, ma da molto tempo si è
né molto malvagio; non è neppure particolarmente astuto,  e  non ha mai trovato una sistemazione che gli conceda un po'
un po' di respiro, ma è ridotto agli espedienti spiccioli  e  saltuari, alle "kombinacje", come qui si chiamano. Ogni
come qui si chiamano. Ogni tanto ruba in Buna una scopa  e  la rivende al Blockältester; quando riesce a mettere da
i ferri dal ciabattino del Block, che è suo compaesano,  e  lavora qualche ora in proprio; sa fabbricare bretelle con
ha detto che nella pausa di mezzogiorno lo ha visto cantare  e  ballare davanti alla capanna degli operai slovacchi, che lo
non alberga ormai che umile ed elementare volontà di vita,  e  che conduce valorosamente la sua piccola lotta per non
per non soccombere. Ma Schepschel non era un' eccezione,  e  quando l' occasione si presentò, non esitò a far condannare
di acquistarsi merito agli occhi del Blockältester,  e  di porre la sua candidatura al posto di lavatore delle
suo paese una importantissima fabbrica di prodotti chimici,  e  il suo nome era (ed è) noto negli ambienti industriali di
ma in campo era entrato come tutti entravano: nudo, solo  e  sconosciuto. Quando io lo conobbi, era molto deperito, ma
ma conservava sul viso i tratti di una energia disciplinata  e  metodica; in quel tempo, i suoi privilegi si limitavano
a grandiose risorse segrete, a una "organizzazione" solida  e  fruttuosa. Il che trovava conferma nel suo aspetto. L.
conferma nel suo aspetto. L. aveva "una linea": le mani  e  il viso sempre perfettamente puliti, aveva la rarissima
senza distogliere gli occhi un attimo, la camicia bagnata,  e  indossarla, naturalmente ancora bagnata, all' ora del
possedeva un paio di suole di legno per andare alla doccia,  e  perfino il suo abito a righe era singolarmente adatto alla
righe era singolarmente adatto alla sua corporatura, pulito  e  nuovo. L. si era procurato in sostanza tutto l' aspetto del
con incredibile tenacia, pagando i singoli acquisti  e  servizi col pane della sua stessa razione, e astringendosi
acquisti e servizi col pane della sua stessa razione,  e  astringendosi così a un regime di privazioni supplementari.
un ambiente in cui dominava la mentalità del provvisorio;  e  L. lo attuò con rigida disciplina interiore, senza pietà
il cammino. L. sapeva che fra l' essere stimato potente  e  il divenire effettivamente tale il passo è breve, e che
potente e il divenire effettivamente tale il passo è breve,  e  che dovunque, ma particolarmente frammezzo al generale
anche all' occasione i compagni pigri, con tono suadente  e  deprecatorio; evitava la lotta quotidiana per il posto
quotidiana per il posto migliore nella coda del rancio,  e  si adattava a ricevere ogni giorno la prima razione,
ora era giunta: non occorreva altro che il suo abito nitido  e  il suo viso scarno sì, ma rasato, in mezzo alla mandria dei
sì, ma rasato, in mezzo alla mandria dei colleghi sordidi  e  sciatti, per convincere immediatamente Kapo e Arbeitsdienst
sordidi e sciatti, per convincere immediatamente Kapo  e  Arbeitsdienst che quello era un autentico salvato, un
"specializzato", nominato capotecnico del Kommando,  e  assunto dalla Direzione della Buna come analista nel
ma ritengo assai probabile che sia sfuggito alla morte,  e  viva oggi la sua vita fredda di dominatore risoluto e senza
e viva oggi la sua vita fredda di dominatore risoluto  e  senza gioia. Elias Lindzin, 141565, piovve un giorno,
nel Kommando Chimico. Era un nano, non più alto di un metro  e  mezzo, ma non ho mai visto una muscolatura come la sua.
si distingue ogni muscolo lavorare sotto la pelle, potente  e  mobile come un animale a sé stante; ingrandito senza
suture craniche sporgono smisurate. Il cranio è massiccio,  e  dà l' impressione di essere di metallo o di pietra; si vede
Il naso, il mento, la fronte, gli zigomi sono duri  e  compatti, l' intero viso sembra una testa d' ariete, uno
poi quattro, mantenendoli in equilibrio non si sa come,  e  mentre cammina fitto fitto sulle gambe corte e tozze, fa
si sa come, e mentre cammina fitto fitto sulle gambe corte  e  tozze, fa smorfie di sotto il carico, ride, impreca, urla e
e tozze, fa smorfie di sotto il carico, ride, impreca, urla  e  canta senza requie, come se avesse polmoni di bronzo.
legno, si arrampica come una scimmia su per le impalcature,  e  corre sicuro su travi sospese nel vuoto; porta sei mattoni
sul capo; sa farsi un cucchiaio con un pezzo di lamiera,  e  un coltello con un rottame di acciaio; trova ovunque carta,
con un rottame di acciaio; trova ovunque carta, legna  e  carbone asciutti e sa accendere in pochi istanti un fuoco
di acciaio; trova ovunque carta, legna e carbone asciutti  e  sa accendere in pochi istanti un fuoco anche sotto la
canta, con voce di basso non sgradevole, canzoni polacche  e  yiddisch mai prima sentite; può ingerire sei, otto, dieci
può ingerire sei, otto, dieci litri di zuppa senza vomitare  e  senza avere diarrea, e riprendere il lavoro subito dopo. Sa
dieci litri di zuppa senza vomitare e senza avere diarrea,  e  riprendere il lavoro subito dopo. Sa farsi uscire fra le
dopo. Sa farsi uscire fra le spalle una grossa gobba,  e  va attorno per la baracca sbilenco e contraffatto,
una grossa gobba, e va attorno per la baracca sbilenco  e  contraffatto, strillando e declamando incomprensibile, fra
attorno per la baracca sbilenco e contraffatto, strillando  e  declamando incomprensibile, fra la gioia dei potenti del
lottare con un polacco più alto di lui di tutto il capo,  e  atterrarlo con un colpo del cranio nello stomaco, potente e
e atterrarlo con un colpo del cranio nello stomaco, potente  e  preciso come una catapulta. Non l' ho mai visto riposare,
di uomo libero esige un profondo sforzo della fantasia  e  dell' induzione. Non parla che polacco, e l' yiddisch torvo
della fantasia e dell' induzione. Non parla che polacco,  e  l' yiddisch torvo e deforme di Varsavia; inoltre, è
dell' induzione. Non parla che polacco, e l' yiddisch torvo  e  deforme di Varsavia; inoltre, è impossibile indurlo a un
venti o quarant' anni; di solito dice di averne trentatre,  e  di avere procreato diciassette figli: il che non è
entusiasti, lo stimolano a proseguire; mentre lui, feroce  e  aggrondato, si rigira come una belva entro la cerchia degli
lo scaglia indietro come un fuscello, e, fra gli applausi  e  le risa, le braccia tese al cielo come un piccolo mostro
piccolo mostro profetante, prosegue nel suo dire furibondo  e  dissennato. La sua fama di lavoratore d' eccezione si
Meister, per quei lavori soltanto ove occorressero perizia  e  vigore particolari. A parte queste prestazioni,
A parte queste prestazioni, sovrintendeva insolente  e  violento al nostro piatto faticare quotidiano, eclissandosi
quotidiano, eclissandosi di frequente per misteriose visite  e  avventure in chissà quali recessi del cantiere, di dove
cantiere, di dove ritornava con grossi rigonfi nelle tasche  e  spesso con lo stomaco visibilmente ripieno. Elias è
con lo stomaco visibilmente ripieno. Elias è naturalmente  e  innocentemente ladro: manifesta in questo l' istintiva
ma quando questa si presenta, Elias ruba, fatalmente  e  prevedibilmente, così come cade una pietra abbandonata. A
per lui un atto vitale qualsiasi, come respirare  e  dormire. Ci si può ora domandare chi è questo uomo Elias.
Se è un atavismo, eterogeneo dal nostro mondo moderno,  e  meglio adatto alle primordiali condizioni di vita del
quello che tutti noi diverremo, se in campo non morremo,  e  se il campo stesso non finirà prima. C' è del vero nelle
a cui contravvenire, non pazzi, perché siamo determinati,  e  ogni nostra azione è, a tempo e luogo, sensibilmente l'
perché siamo determinati, e ogni nostra azione è, a tempo  e  luogo, sensibilmente l' unica possibile. In Lager, Elias
sensibilmente l' unica possibile. In Lager, Elias prospera  e  trionfa. È un buon lavoratore e un buon organizzatore, e
In Lager, Elias prospera e trionfa. È un buon lavoratore  e  un buon organizzatore, e per tale duplice ragione è al
e trionfa. È un buon lavoratore e un buon organizzatore,  e  per tale duplice ragione è al sicuro dalle selezioni e
e per tale duplice ragione è al sicuro dalle selezioni  e  rispettato da capi e compagni. Per chi non abbia salde
ragione è al sicuro dalle selezioni e rispettato da capi  e  compagni. Per chi non abbia salde risorse interne, per chi
la sola strada di salvezza conduce a Elias: alla demenza  e  alla bestialità subdola. Tutte le altre strade non hanno
qualcuno sarebbe forse tentato di trarre conclusioni,  e  magari anche norme, per la nostra vita quotidiana. Non
Non vediamo noi vivere individui ignari di scopo,  e  negati a ogni forma di autocontrollo e di coscienza? ed
ignari di scopo, e negati a ogni forma di autocontrollo  e  di coscienza? ed essi non già vivono malgrado queste loro
come Elias, in funzione di esse. La questione è grave,  e  non sarà ulteriormente svolta, perché queste vogliono
svolta, perché queste vogliono essere storie del Lager,  e  sull' uomo fuori del Lager molto si è già scritto. Ma una
Elias, per quanto ci è possibile giudicare dal di fuori,  e  per quanto la frase può avere di significato, Elias era
un individuo felice. Henri è invece eminentemente civile  e  consapevole, e sui modi di sopravvivere in Lager possiede
felice. Henri è invece eminentemente civile e consapevole,  e  sui modi di sopravvivere in Lager possiede una teoria
modi di sopravvivere in Lager possiede una teoria completa  e  organica. Non ha che ventidue anni; è intelligentissimo,
anni; è intelligentissimo, parla francese, tedesco, inglese  e  russo, ha un' ottima cultura scientifica e classica. Suo
tedesco, inglese e russo, ha un' ottima cultura scientifica  e  classica. Suo fratello è morto in Buna nell' ultimo
Suo fratello è morto in Buna nell' ultimo inverno,  e  da quel giorno Henri ha reciso ogni vincolo di affetti; si
vincolo di affetti; si è chiuso in sé come in una corazza,  e  lotta per vivere senza distrarsi, con tutte le risorse che
tutte le risorse che può trarre dal suo intelletto pronto  e  dalla sua educazione raffinata. Secondo la teoria di Henri,
degno del nome di uomo: l' organizzazione, la pietà  e  il furto. Lui stesso li pratica tutti e tre. Nessuno è
la pietà e il furto. Lui stesso li pratica tutti  e  tre. Nessuno è miglior stratega di Henri nel circuire
della merce di provenienza inglese è monopolio di Henri,  e  fin qui si tratta di organizzazione; ma il suo strumento di
ma il suo strumento di penetrazione, presso gli inglesi  e  gli altri, è la pietà. Henri ha il corpo e il viso delicati
gli inglesi e gli altri, è la pietà. Henri ha il corpo  e  il viso delicati e sottilmente perversi del San Sebastiano
gli altri, è la pietà. Henri ha il corpo e il viso delicati  e  sottilmente perversi del San Sebastiano del Sodoma: i suoi
del San Sebastiano del Sodoma: i suoi occhi sono neri  e  profondi, non ha ancora barba, si muove con languida
eleganza (quantunque all' occorrenza sappia correre  e  saltare come un gatto, e la capacità del suo stomaco sia
all' occorrenza sappia correre e saltare come un gatto,  e  la capacità del suo stomaco sia appena inferiore a quella
sue doti naturali Henri è perfettamente a conoscenza,  e  le mette a profitto con la fredda competenza di chi manovra
ha scoperto che la pietà, essendo un sentimento primario  e  irriflesso, alligna assai bene, se abilmente instillata,
che non hanno ritegno ad abbatterci a pugni senza perché,  e  a calpestarci una volta a terra, e non gli è sfuggita la
a pugni senza perché, e a calpestarci una volta a terra,  e  non gli è sfuggita la grande portata pratica di questa
parla brevemente, a ciascuno con il linguaggio appropriato,  e  il "type" è conquistato: ascolta con crescente simpatia, si
simpatia, si commuove sulla sorte del giovane sventurato,  e  non occorre molto tempo perché incominci a rendere. Non c'
riesca a far breccia, se ci si mette seriamente. In Lager,  e  anche in Buna, i suoi protettori sono numerosissimi:
Ka-Be; in Ka-Be Henri ha ingresso libero, il dottor Citron  e  il dottor Weiss sono, più che suoi protettori, suoi amici,
il dottor Weiss sono, più che suoi protettori, suoi amici,  e  lo ricoverano quando vuole, e con la diagnosi che vuole.
suoi protettori, suoi amici, e lo ricoverano quando vuole,  e  con la diagnosi che vuole. Ciò avviene specialmente in
vuole. Ciò avviene specialmente in vista delle selezioni,  e  nei periodi di lavoro più gravoso: a "svernare", dice lui.
anche utile: non c' è cosa del campo che egli non conosca,  e  su cui non abbia ragionato, nella sua maniera serrata e
e su cui non abbia ragionato, nella sua maniera serrata  e  coerente. Delle sue conquiste, parla con educata modestia,
ad avvicinare Hans chiedendogli del figlio al fronte,  e  invece Otto mostrandogli le cicatrici che ha sugli stinchi.
cicatrici che ha sugli stinchi. Parlare con Henri è utile  e  gradevole; accade anche, qualche volta, di sentirlo caldo e
e gradevole; accade anche, qualche volta, di sentirlo caldo  e  vicino, pare possibile una comunicazione, forse perfino un
un affetto; sembra di percepire il fondo umano, dolente  e  consapevole della sua non comune personalità. Ma il momento
un à voir"), ed eccolo di nuovo tutto alla sua caccia  e  alla sua lotta: duro e lontano, chiuso nella sua corazza,
di nuovo tutto alla sua caccia e alla sua lotta: duro  e  lontano, chiuso nella sua corazza, nemico di tutti,
nella sua corazza, nemico di tutti, inumanamente scaltro  e  incomprensibile come il Serpente della Genesi. Da tutti i
reportage sui costumi alberghieri della belle époque),  e  l' ipocondriaco e reumatico "Port Tarascon". Tartarino ha
costumi alberghieri della belle époque), e l' ipocondriaco  e  reumatico "Port Tarascon". Tartarino ha compiuto nel 1969
di vita: raro limite fra i libri che i secoli fortificano,  e  quelli che i secoli seppelliscono sotto le nuove incessanti
che Tartarino non meriti la notorietà di cui tuttora gode,  e  rimanga quello che era, cioè un' opera gracile, facile e
e rimanga quello che era, cioè un' opera gracile, facile  e  sostanzialmente povera. È tempo di affermarlo: questo libro
sua fortuna non ad altro che a una vena umoristica incerta  e  rozza. Il posto che (con non poca presunzione) Daudet
assegna al suo eroe, a metà strada fra Don Chisciotte  e  Sancio, è vistosamente usurpato: manca a Tartarino la
per accorgersene, per sentire che Tartarino è ignobile  e  di piccola statura. Altrettanto presto ci si accorge che
Daudet non ama il suo Tartarino, anzi, lo disprezza  e  lo odia. Si tratta, mi pare, di un caso assai raro in tutte
genere, per cui Dante può amare Malacoda, Manzoni il Griso,  e  Pasolini Tommasino Puzzilli; un amore disinteressato e
e Pasolini Tommasino Puzzilli; un amore disinteressato  e  puro, l' amore di Pigmalione, che lega il creatore alla sua
alla sua creatura perfetta, o in via di diventare perfetta;  e  che non può mancare, perché senza amore non si crea. Voglio
opposti, è schematico ed insieme incoerente. Non si sa,  e  neppure si è in condizione di immaginare, il passato e l'
sa, e neppure si è in condizione di immaginare, il passato  e  l' "humus" di quest' ometto nebuloso, ricco ma ozioso già a
volta a volta, ha una minuziosa preparazione venatoria,  e  non sa dove abitano i leoni; è un borghese di provincia
i leoni; è un borghese di provincia nutrito d' aglio,  e  si pavoneggia ad Algeri vestito da turco; è un pavido
Non c' è dubbio che il libro sia di livello infantile,  e  la natura del pubblico che esso in un secolo di vita ha
impotenza: lo dimostra, fra l' altro, l' episodio maldestro  e  goffo dell' avventura sentimentale di Tartarino con la
non solo contro Tartarino, ma contro il suo dolce paese  e  i suoi conterranei, mi ha accompagnato in tutta la
sia parte di uno stato d' animo più vasto, di una confusa  e  indistinta ribellione e noia che armano lo scrittore di
d' animo più vasto, di una confusa e indistinta ribellione  e  noia che armano lo scrittore di Ni4mes contro la propria
che armano lo scrittore di Ni4mes contro la propria terra  e  contro se stesso: forse una eco della sua propria
suo figlio Léon, increscioso arnese della destra monarchica  e  dell' "Action Française"? Quali che ne siano i moventi
l' ironia con cui Daudet dipinge Tartarino, i tarasconesi  e  i "Méridionaux", bonaria in superficie, è intimamente
sulle virtù) di questo o quel gruppo umano è pericolosa  e  incauta; che, quando si parla dei "tarasconesi", o dei
o degli italiani in generale, si rischia di sbagliare  e  si è certi di offendere. Tartarino, per quanto abortivo e
e si è certi di offendere. Tartarino, per quanto abortivo  e  rudimentale, ha diritto ad essere difeso contro il suo
il suo stesso creatore: se era un codardo, un mentitore  e  uno sciocco, lo era in proprio, e non per colpa del sangue
un codardo, un mentitore e uno sciocco, lo era in proprio,  e  non per colpa del sangue nelle sue vene, o del sole di
permanentemente scoloriti, o addirittura intossicati  e  illeggibili. È brutto quasi per intero, quasi ad ogni
del porto di Marsiglia, che è visto con occhio alacre  e  vivo e delineato senza lungaggini, con inconsueta
porto di Marsiglia, che è visto con occhio alacre e vivo  e  delineato senza lungaggini, con inconsueta disinvoltura, e
e delineato senza lungaggini, con inconsueta disinvoltura,  e  il curioso e rapido incontro col cacciatore "vero", col
senza lungaggini, con inconsueta disinvoltura, e il curioso  e  rapido incontro col cacciatore "vero", col Signor
Per tutto il resto, la stesura è stracca, priva di nervo  e  di fantasia: Algeri e l' Algeria sono di seconda mano,
la stesura è stracca, priva di nervo e di fantasia: Algeri  e  l' Algeria sono di seconda mano, tutte le figure umane sono
cacciatore si ripetono nel giro di duecento pagine.  E  quegli sciatti e logori attacchi di periodo! "Per esempio",
si ripetono nel giro di duecento pagine. E quegli sciatti  e  logori attacchi di periodo! "Per esempio", "Figuratevi",
di puntini di sospensione. Eppure siamo in Francia,  e  negli anni di Flaubert e di Zola: "Tartarin de Tarascon" è
Eppure siamo in Francia, e negli anni di Flaubert  e  di Zola: "Tartarin de Tarascon" è gemello di "L' éducation
dell' opera. La sua comicità sta tutta nelle prime pagine  e  nell' assunto, e decade rapidamente quando dalla
sua comicità sta tutta nelle prime pagine e nell' assunto,  e  decade rapidamente quando dalla descrizione si procede alla
un comico miles gloriosus, avremmo avuto un libro diverso  e  migliore.
un parco antico  e  squallido da molt'anni abbandonato; desolato come un campo
desolato come un campo di battaglia, pien di nidi,  e  rami e zolle, come un colle - orïental. Querce ed olmi e
desolato come un campo di battaglia, pien di nidi, e rami  e  zolle, come un colle - orïental. Querce ed olmi e abeti e
e rami e zolle, come un colle - orïental. Querce ed olmi  e  abeti e frassini, in ferace abbracciamento, sotto il vento,
e zolle, come un colle - orïental. Querce ed olmi e abeti  e  frassini, in ferace abbracciamento, sotto il vento, si
sotto il vento, si movean come un sol albero;  e  alle nubi, augusta e folta, l'ampia volta - era guancial.
vento, si movean come un sol albero; e alle nubi, augusta  e  folta, l'ampia volta - era guancial. E, disotto, eran
; e, con gesti da cadaveri, tronchi fracidi riversi,  e  cospersi - d'alghe e fior. Eran templi d'erba e d'ellera,
da cadaveri, tronchi fracidi riversi, e cospersi - d'alghe  e  fior. Eran templi d'erba e d'ellera, gallerie di clematidi,
riversi, e cospersi - d'alghe e fior. Eran templi d'erba  e  d'ellera, gallerie di clematidi, foschi siti ; trasparenze
glauche ed umide, d'ombre tremule rabeschi, toni freschi -  e  toni d'or. Compagnie di strani Fauni, su marmorei
Compagnie di strani Fauni, su marmorei piedistalli, scabri  e  gialli, i sentier ne sorvegliavano, e specchiavansi agli
piedistalli, scabri e gialli, i sentier ne sorvegliavano,  e  specchiavansi agli stagni; mentre i ragni - erranti ordir,
mentre i ragni - erranti ordir, fra quei menti aguzzi  e  lepidi, si vedean le argentee reti; e, faceti, gli
un frutto fracido che facea, nell'acqua immota, una nota -  e  nulla più. I tramonti vi eran tragici; ombre orrende,
incendii immani! Draghi o nani somigliavano gli arbuscoli,  e  i grandi alberi giganti inneggianti - a Belzebù. Il viator
non è quello che dici tu: invece è un uomo d'ingegno,  e  presto sarà deputato. - Deputato? Bum!... - E il Bellucci
d'ingegno, e presto sarà deputato. - Deputato? Bum!... -  E  il Bellucci si è coperto la bocca, soffocando una risata.
chi sarà deputato? Mio zio Gaspero: ma lui è commendatore  e  il Maralli no; lui è stato sindaco e il Maralli no; lui è
ma lui è commendatore e il Maralli no; lui è stato sindaco  e  il Maralli no; lui è amico di tutte le persone più
Maralli no; lui è amico di tutte le persone più altolocate  e  il Maralli no; lui ha l'automobile e il Maralli no... - Che
persone più altolocate e il Maralli no; lui ha l'automobile  e  il Maralli no... - Che c'entra l'automobile! - gli ho
mio zio Gaspero può andare in tutti i paesi di campagna  e  anche in cima ai monti a fare i discorsi, mentre il
per una certa regola tua, è il capo di tutti gli operai  e  di tutti i contadini, e se il tuo zio va in campagna anche
tua, è il capo di tutti gli operai e di tutti i contadini,  e  se il tuo zio va in campagna anche con l'automobile ci
è montato sull'automobile di suo zio che lo aspettava  e  s'è messo a suonar la tromba tra l'ammirazione di tutti i
i nostri compagni, mentre lo scioffèr girava il manubrio  e  via di gran corsa... Non importa. Gliele darò domani!
una volta un vecchio falegname, che aveva una botteguccia  e  pochi arnesi del suo mestiere: una sega, un succhiello, una
uno scalpello, un martello, una Tanaglia, il pancone  e  nient'altro. Lavorava di grosso, e ordinariamente gli
una Tanaglia, il pancone e nient'altro. Lavorava di grosso,  e  ordinariamente gli davano ad acconciare cose vecchie; per
il nomignolo di Mastro Acconcia-e-guasta. Guastava un uscio  e  rimediava una cassa, un tavolino, due sportelli, secondo la
un tavolino, due sportelli, secondo la richiesta. La colla  e  i chiodi dovevano comprarli gli avventori. - Perché, Mastro
Mastro Acconcia-e-guasta? - Perché sì. Era la sua risposta;  e  tirava su una presa di tabacco. Guadagnava pochino: intanto
dicevano a posta ogni volta per fargli rispondere così.  E  tutti ridevano: - Bravo, Mastro Acconcia-e-guasta! -
è per la tavola del Re. - Ho la bocca come lui!  E  tutti ridevano: - Bravo Mastro Acconcia-e-guasta! Comprava
mangia tutta cotesta roba, Mastro Acconcia-e-guasta? - Io  e  i miei figliuoli. - O che avete dei figliuoli? - Sì:
- Sì: Seghina, Piallina, Scalpellino, Martellino, Tanaglina  e  Succhiellino che è il minore. E la gente rideva: - Buon
Martellino, Tanaglina e Succhiellino che è il minore.  E  la gente rideva: - Buon appetito a tutti, Mastro
a bottega, riponeva in un canto la cesta con la roba,  e  si metteva a lavorare senza mai smettere fino a tardi,
senza mai smettere fino a tardi, finché vi si vedeva. -  E  il desinare, Mastro Acconcia-e-guasta? - Lo preparano, in
di notte, Mastro Acconcia-e-guasta si chiudeva in bottega  e  metteva tanto di spranga alla porta. Ed ecco, acciottolìo
di piatti, tintinnìo di bicchieri, rumore di argenteria  e  di coltelli smossi, quasi lì dentro apparecchiassero una
una gran tavola. E, poco dopo, risate, strilli,  e  Mastro Acconcia-e-guasta che gridava: - Sta' buona,
I figliuoli vi fanno disperare. - Eccoli lì, cheti cheti.  E  mostrava gli arnesi attaccati a una parete della
a una parete della botteguccia; ma la cesta era vuota,  e  di quel monte di roba da mangiare non restava briciolo,
per scoprire il mistero di Mastro Acconcia-e-guasta;  e  perdevano il tempo inutilmente. Di giorno vedevano un
fino a tardi in quel bugigattolo che pareva una tana.  E  tutta la roba da mangiare? E l'acciottolìo de' piatti, e le
che pareva una tana. E tutta la roba da mangiare?  E  l'acciottolìo de' piatti, e le risa, e gli strilli? Invano
E tutta la roba da mangiare? E l'acciottolìo de' piatti,  e  le risa, e gli strilli? Invano avean tentato più volte di
la roba da mangiare? E l'acciottolìo de' piatti, e le risa,  e  gli strilli? Invano avean tentato più volte di far un buco
intendere, Mastro Acconcia-e-guasta! Egli alzava le spalle  e  tirava su una presa di tabacco: - Lasciatemi in pace. La
fino all'orecchio del Re: - Ah! dice: Ho la bocca come lui?  E  ordinò che a Mastro Acconcia-e-guasta i venditori dessero
- Perché? - Perché sì. Il Re dava un pranzo al Ministri  e  al dignitari di corte. Portano in tavola, e Re, Ministri,
al Ministri e al dignitari di corte. Portano in tavola,  e  Re, Ministri, dignitari arricciarono il naso. La carne
- Venga qui quel birbante del cuoco. Il povero cuoco giurò  e  spergiurò che aveva comprato roba buona; ci aveva i
dei Ministri. - Vo' andare a vedere se è vero. Si travestì  e  via dal falegname, portando addosso una cassaccia vecchia,
- Posatela lì. Andate a comprare i chiodi  e  la colla. - Colla ce n'avete tanta! - Quella serve per me.
in bocca a vedere un bel tòcco di filetto arrosto  e  mezzo pesce con la salsa che dicevano: Mangiami, mangiami!
darvi roba buona. Mastro Acconcia-e-guasta alzò le spalle  e  tirò su una presa di tabacco. Il Ministro rapportò tutto al
tutti gli arnesi; vediamo che farà. Andarono le guardie  e  gli sequestrarono pialla, succhiello, martello, sega, ogni
Re li volle riposti in una stanza accanto alla sua camera,  e  per maggior cautela si legò alla cintura la chiave
la tanaglia attanagliava; e, dopo un pezzetto, strilli  e  pianti. - Abbiamo fame! Abbiamo fame! Il Re corse ad
rinfusa. Appena richiuso l'uscio, rumore daccapo, strilli  e  pianti: - Abbiamo fame! Abbiamo fame! Per quella notte il
- Chetatevi, in nome di Dio! Ecco qui da sfamarvi.  E  chiusero l'uscio. Ed ecco, acciottolìo di piatti, tintinnìo
di piatti, tintinnìo di bicchieri, rumore di argenteria  e  di coltelli smossi, quasi lì dentro stessero ad
quasi lì dentro stessero ad apparecchiare una gran tavola;  e  poi, risa e strilli: - Tu mi conci! Tu mi strappi! Tu mi
stessero ad apparecchiare una gran tavola; e poi, risa  e  strilli: - Tu mi conci! Tu mi strappi! Tu mi inzuppi. Un
dev'essere un Mago! Il Re spedì le guardie  e  se lo fece condurre davanti: - Che è questo, Mastro
è questo, Mastro Acconcia-e-guasta? I vostri arnesi parlano  e  mangiano; come mai? Colui si strinse nelle spalle, e tirò
e mangiano; come mai? Colui si strinse nelle spalle,  e  tirò una presa di tabacco. - Se non svelate il mistero, vi
mistero o non mistero, Maestà! Essi sono i miei figli. -  E  perché ridotti in quello stato? - Per aiutarmi a buscarci
- Per aiutarmi a buscarci il pane. Il Re gli credette,  e  ordinò che gli restituissero ogni cosa. - Badate però di
- C'è Mastro Acconcia-e-guasta! Chi ha roba da guastare  e  da acconciare! Nessuno lo chiamava. - E ora come farete,
ha roba da guastare e da acconciare! Nessuno lo chiamava. -  E  ora come farete, Mastro Acconcia-e-guasta? - Finché c'è
Mangia oggi, mangia domani, colla non ce ne fu più. -  E  ora come farete, Mastro Acconcia-e-guasta? Mastro
Mastro Acconcia-e-guasta alzava le spalle  e  tirava su grandi prese di tabacco. Il Re aveva sei
prese di tabacco. Il Re aveva sei figliuoli, tre maschi  e  tre femmine, tutti belli e di ottima salute. Ma appunto in
aveva sei figliuoli, tre maschi e tre femmine, tutti belli  e  di ottima salute. Ma appunto in quei giorni si ammalarono
salute. Ma appunto in quei giorni si ammalarono tutti  e  sei, e il medico non capiva di che male. Languivano, senza
Ma appunto in quei giorni si ammalarono tutti e sei,  e  il medico non capiva di che male. Languivano, senza
- Mi è morta Seghina! Il giorno dopo morì uno dei maschi;  e  mentre lo portano a seppellire, ecco Mastro
giorno, ora moriva un figliuolo, ora una figliuola del Re,  e  Mastro Acconcia-e-guasta appariva dietro l'accompagnamento
succhiello, la notte no. Per ora, la sua sorte è questa. -  E  dopo? - Dopo, quando Dio vorrà, sarà altrimenti. - Allora,
a Mastro Acconcia-e-guasta: - É ancora succhiello il giorno  e  la notte no? Ancora, Maestà - Allora del matrimonio non ne
della Reginotta con Succhiello andasse per le lunghe,  e  si divertiva a canzonare Mastro Acconcia-e-guasta: - Questo
Acconcia-e-guasta: - Questo è latte che non rappiglia!  E  voi che Fate, Mastro Acconcia-e-guasta? Ora non avete più
Fate, Mastro Acconcia-e-guasta? Ora non avete più arresi  e  vi rimane soltanto il succhiello. - Racconto fiabe a
- C'era una volta un Re che aveva due figliuoli, uno buono  e  l'altro cattivo. Quello buono era il Reuccio e alla morte
uno buono e l'altro cattivo. Quello buono era il Reuccio  e  alla morte del padre doveva essere Re. La cosa non garbava
La cosa non garbava al fratello cattivo. Il Re si turbò,  e  lo interruppe: - La vostra fiaba non mi piace. - State a
il bello comincia qui. Dunque, al cattivo non garbava  e  pensò di disfarsi del fratello buono, per diventare Re lui
morte del padre. Disse al fratello: "Andiamo a caccia".  E  andarono. Quando furono in un bosco, lontani dalle persone
lontani dalle persone del séguito, cava fuori la spada  e  dà addosso al fratello che non si aspettava il tradimento.
si aspettava il tradimento. Il Re si turbò maggiormente,  e  lo interruppe: - No, no, la vostra fiaba non mi piace. -
Maestà; state a sentire. Egli credeva di averlo ammazzato,  e  lo lasciò lì per morto dopo averlo coperto con erbacce e
e lo lasciò lì per morto dopo averlo coperto con erbacce  e  rami d'albero. E al padre riferì: "Lo hanno sbranato le
per morto dopo averlo coperto con erbacce e rami d'albero.  E  al padre riferì: "Lo hanno sbranato le fiere!". - Ahimè! -
- Ahimè! - gridò il Re. - Tu sei mio fratello! Perdona!  E  gli si buttò ai piedi, tremante e piangente: - Non mi far
mio fratello! Perdona! E gli si buttò ai piedi, tremante  e  piangente: - Non mi far male! ... Eccoti la corona! Non mi
rispose Mastro Acconcia-e-guasta. - Il Re sarà Succhiellino  e  la tua figliuola Regina. Mastro Acconcia-e-guasta indossò
indossò abiti principeschi; non sembrava più lui,  e  andò a prendere Succhiellino. Non era più un succhiello, ma
meno di lui. I due fratelli si abbracciarono, si baciarono;  e  colui che poco prima aveva il nome di Mastro
la propria storia: in che maniera era scampato da morte;  e  poi diventato falegname. La gente la dice la fiaba della
dell'orco ve la racconterò un'altra volta. Succhiellino  e  la Reginotta si sposarono con grandi feste, vissero lieti
feste, vissero lieti lunghi anni ed ebbero molti figli.  E  chi più ne vuole più ne pigli.
in uscita. La cerimonia è semplice, ma comporta un doloroso  e  pericoloso periodo di riassestamento. Chi non dispone di
all' uscita dal Ka-Be non viene restituito al suo Block  e  al suo Kommando di prima, ma è arruolato, in base a criteri
a criteri a me sconosciuti, in una qualsiasi altra baracca  e  avviato a un qualsiasi altro lavoro. Di più, dal Ka-Be si
lavoro. Di più, dal Ka-Be si esce nudi; si ricevono vestiti  e  scarpe "nuovi" (intendo dire, non quelli lasciati all'
ingresso), intorno a cui bisogna adoperarsi con rapidità  e  diligenza per adattarli alla propria persona, il che
per adattarli alla propria persona, il che comporta fatica  e  spese. Occorre procurarsi daccapo cucchiaio e coltello;
fatica e spese. Occorre procurarsi daccapo cucchiaio  e  coltello; infine, e questa è la circostanza più grave, ci
Occorre procurarsi daccapo cucchiaio e coltello; infine,  e  questa è la circostanza più grave, ci si trova intrusi in
intrusi in un ambiente sconosciuto, fra compagni mai visti  e  ostili, con capi di cui non si conosce il carattere e da
visti e ostili, con capi di cui non si conosce il carattere  e  da cui quindi è difficile guardarsi. La facoltà umana di
in circostanze apparentemente disperate, è stupefacente,  e  meriterebbe uno studio approfondito. Si tratta di un
di un prezioso lavorio di adattamento, in parte passivo  e  inconscio, e in parte attivo: di piantare un chiodo sopra
lavorio di adattamento, in parte passivo e inconscio,  e  in parte attivo: di piantare un chiodo sopra la cuccetta
taciti patti di non aggressione coi vicini; di intuire  e  accettare le consuetudini e le leggi del singolo Kommando e
coi vicini; di intuire e accettare le consuetudini  e  le leggi del singolo Kommando e del singolo Block. In virtù
e accettare le consuetudini e le leggi del singolo Kommando  e  del singolo Block. In virtù di questo lavoro, dopo qualche
è superato, Ma l' uomo che esce dal Ka-Be, nudo  e  quasi sempre insufficientemente ristabilito, si sente
ristabilito, si sente proiettato nel buio  e  nel gelo dello spazio siderale, I pantaloni gli cascano di
male, la camicia non ha bottoni. Cerca un contatto umano,  e  non trova che schiene voltate. È inerme e vulnerabile come
contatto umano, e non trova che schiene voltate. È inerme  e  vulnerabile come un neonato, eppure al mattino dovrà
simili alle sue. Alberto è entrato in Lager a testa alta,  e  vive in Lager illeso e incorrotto. Ha capito prima di tutti
è entrato in Lager a testa alta, e vive in Lager illeso  e  incorrotto. Ha capito prima di tutti che questa vita è
si è concesso indulgenze, non ha perso tempo a recriminare  e  a commiserare sé e gli altri, ma fin dal primo giorno è
non ha perso tempo a recriminare e a commiserare sé  e  gli altri, ma fin dal primo giorno è sceso in campo. Lo
primo giorno è sceso in campo. Lo sostengono intelligenza  e  istinto: ragiona giusto, spesso non ragiona ed è ugualmente
nel giusto. Intende tutto a volo: non sa che poco francese,  e  capisce quanto gli dicono tedeschi e polacchi. Risponde in
sa che poco francese, e capisce quanto gli dicono tedeschi  e  polacchi. Risponde in italiano e a gesti, si fa capire e
quanto gli dicono tedeschi e polacchi. Risponde in italiano  e  a gesti, si fa capire e subito riesce simpatico. Lotta per
e polacchi. Risponde in italiano e a gesti, si fa capire  e  subito riesce simpatico. Lotta per la sua vita, eppure è
per questa sua virtù oggi ancora la sua memoria mi è cara  e  vicina) non è diventato un tristo. Ho sempre visto, e
cara e vicina) non è diventato un tristo. Ho sempre visto,  e  ancora vedo in lui, la rara figura dell' uomo forte e mite,
e ancora vedo in lui, la rara figura dell' uomo forte  e  mite, contro cui si spuntano le armi della notte. Non sono
però riuscito a ottenere di dormire in cuccetta con lui,  e  neppure Alberto ci è riuscito, quantunque nel Block 45 egli
almeno ci si possa intendere, è un inestimabile vantaggio;  e  inoltre, adesso è inverno, e le notti sono lunghe, e dal
è un inestimabile vantaggio; e inoltre, adesso è inverno,  e  le notti sono lunghe, e dal momento che siamo costretti a
e inoltre, adesso è inverno, e le notti sono lunghe,  e  dal momento che siamo costretti a scambiare sudore, odore e
e dal momento che siamo costretti a scambiare sudore, odore  e  calore con qualcuno, sotto la stessa coperta e in settanta
odore e calore con qualcuno, sotto la stessa coperta  e  in settanta centimetri di larghezza, è assai desiderabile
che si tratti di un amico. D' inverno le notti sono lunghe,  e  ci è concesso per il sonno un intervallo di tempo
di un' ora è terminata la distribuzione del rancio serale,  e  soltanto qualche ostinato persiste a grattare il fondo
problema di vivere. Dalla porticina posteriore, di nascosto  e  guardandosi attorno con cautela, è entrato il cantastorie.
il cantastorie. Si è seduto sulla cuccetta di Wachsmann,  e  subito gli si è raccolta attorno una piccola folla attenta
subito gli si è raccolta attorno una piccola folla attenta  e  silenziosa. Lui canta una interminabile rapsodia yiddisch,
la stessa, in quartine rimate, di una melanconia rassegnata  e  penetrante (o forse tale la ricordo perché allora ed in
del Lager, nei più minuti particolari. Qualcuno è generoso,  e  rimunera il cantastorie con un pizzico di tabacco o una
_ Wer hat kaputt die Schuhe? _ (chi ha le scarpe rotte?)  e  subito si scatena il fragore dei quaranta o cinquanta
per avvisare i sarti di riporre il preziosissimo ago  e  il filo; poi suona lontano la campana, e allora si insedia
preziosissimo ago e il filo; poi suona lontano la campana,  e  allora si insedia la guardia di notte e tutte le luci si
lontano la campana, e allora si insedia la guardia di notte  e  tutte le luci si spengono definitivamente. Non ci resta che
si spengono definitivamente. Non ci resta che spogliarci  e  coricarci. Non so chi sia il mio vicino; non sono neppure
in modo che molto meglio del suo viso conosco il suo dorso  e  i suoi piedi, Non lavora nel mio Kommando e viene in
il suo dorso e i suoi piedi, Non lavora nel mio Kommando  e  viene in cuccetta solo al momento del silenzio; si
da parte con un colpo delle anche ossute, mi volge il dorso  e  comincia subito a russare. Schiena contro schiena, io mi
una pressione progressiva contro le sue reni, poi mi rigiro  e  provo a spingere colle ginocchia, gli prendo le caviglie e
e provo a spingere colle ginocchia, gli prendo le caviglie  e  cerco di sistemarle un po' più in là in modo da non avere i
al viso: ma tutto è inutile, è molto più pesante di me  e  sembra pietrificato dal sonno. Allora io mi adatto a
per metà sulla sponda di legno. Tuttavia sono così stanco  e  stordito che in breve scivolo anch' io nel sonno, e mi pare
stanco e stordito che in breve scivolo anch' io nel sonno,  e  mi pare di dormire sui binari del treno. Il treno sta per
è sempre più vicina, è sempre sul punto di essermi addosso,  e  invece non arriva mai. Il mio sonno è molto sottile, è un
così potrò togliermi dai binari. Ecco, ho voluto,  e  ora sono sveglio: ma non proprio sveglio, soltanto un po'
di più, al gradino superiore della scala fra l' incoscienza  e  la coscienza. Ho gli occhi chiusi, e non li voglio aprire
fra l' incoscienza e la coscienza. Ho gli occhi chiusi,  e  non li voglio aprire per non lasciar fuggire il sonno, ma
più bassa di un semitono, poi di nuovo la prima, ma breve  e  tronca. Questo fischio è una cosa importante, e in qualche
ma breve e tronca. Questo fischio è una cosa importante,  e  in qualche modo essenziale: così sovente l' abbiamo udito,
l' abbiamo udito, associato alla sofferenza del lavoro  e  del campo, che ne è divenuto il simbolo, e ne evoca
del lavoro e del campo, che ne è divenuto il simbolo,  e  ne evoca direttamente la rappresentazione, come accade per
la rappresentazione, come accade per certe musiche  e  certi odori. Qui c' è mia sorella, e qualche mio amico non
per certe musiche e certi odori. Qui c' è mia sorella,  e  qualche mio amico non precisato, e molta altra gente. Tutti
Qui c' è mia sorella, e qualche mio amico non precisato,  e  molta altra gente. Tutti mi stanno ascoltando, e io sto
precisato, e molta altra gente. Tutti mi stanno ascoltando,  e  io sto raccontando proprio questo: il fischio su tre note,
forte di me. Racconto anche diffusamente della nostra fame,  e  del controllo dei pidocchi, e del Kapo che mi ha percosso
della nostra fame, e del controllo dei pidocchi,  e  del Kapo che mi ha percosso sul naso e poi mi ha mandato a
dei pidocchi, e del Kapo che mi ha percosso sul naso  e  poi mi ha mandato a lavarmi perché sanguinavo. È un
inesprimibile, essere nella mia casa, fra persone amiche,  e  avere tante cose da raccontare: ma non posso non accorgermi
come se io non ci fossi. Mia sorella mi guarda, si alza  e  se ne va senza far parola. Allora nasce in me una pena
allo stato puro, non temperato dal senso della realtà  e  dalla intrusione di circostanze estranee, simile a quelli
sveglio. Il sogno mi sta davanti, ancora caldo,  e  io, benché sveglio, sono tuttora pieno della sua angoscia:
io, benché sveglio, sono tuttora pieno della sua angoscia:  e  allora mi ricordo che questo non è un sogno qualunque, ma
non una ma molte volte, con poche variazioni di ambiente  e  di particolari. Ora sono in piena lucidità, e mi rammento
di ambiente e di particolari. Ora sono in piena lucidità,  e  mi rammento anche di averlo già raccontato ad Alberto, e
e mi rammento anche di averlo già raccontato ad Alberto,  e  che lui mi ha confidato, con mia meraviglia, che questo è
con mia meraviglia, che questo è anche il suo sogno,  e  il sogno di molti altri, forse di tutti. Perché questo
nella scena sempre ripetuta della narrazione fatta  e  non ascoltata? ... Mentre così medito, cerco di profittare
Mi rannicchio a sedere nel buio, mi guardo intorno  e  tendo l' orecchio. Si sentono i dormienti respirare e
e tendo l' orecchio. Si sentono i dormienti respirare  e  russare, qualcuno geme e parla. Molti schioccano le labbra
Si sentono i dormienti respirare e russare, qualcuno geme  e  parla. Molti schioccano le labbra e dimenano le mascelle.
russare, qualcuno geme e parla. Molti schioccano le labbra  e  dimenano le mascelle. Sognano di mangiare: anche questo è
si vedono soltanto i cibi, ma si sentono in mano, distinti  e  concreti, se ne percepisce l' odore ricco e violento;
mano, distinti e concreti, se ne percepisce l' odore ricco  e  violento; qualcuno ce li avvicina fino a toccare le labbra,
che l' atto non vada a compimento. Allora il sogno si disfa  e  si scinde nei suoi elementi, ma si ricompone subito dopo, e
e si scinde nei suoi elementi, ma si ricompone subito dopo,  e  ricomincia simile e mutato: e questo senza tregua, per
elementi, ma si ricompone subito dopo, e ricomincia simile  e  mutato: e questo senza tregua, per ognuno di noi, per ogni
ma si ricompone subito dopo, e ricomincia simile e mutato:  e  questo senza tregua, per ognuno di noi, per ogni notte e
e questo senza tregua, per ognuno di noi, per ogni notte  e  per tutta la durata del sonno. Devono essere passate le
accanto alla guardia di notte. È un tormento osceno  e  una vergogna indelebile: ogni due, ogni tre ore ci dobbiamo
quella stessa acqua che alla sera ci gonfia le caviglie  e  le occhiaie, impartendo a tutte le fisionomie una deforme
a tutte le fisionomie una deforme rassomiglianza,  e  la cui eliminazione impone ai reni un lavoro sfibrante. Non
si esca dalla baracca se non in tenuta notturna (camicia  e  mutande), e consegnando il proprio numero alla guardia. Ne
baracca se non in tenuta notturna (camicia e mutande),  e  consegnando il proprio numero alla guardia. Ne segue,
esonerare dal servizio i suoi amici, i suoi connazionali,  e  i prominenti; si aggiunga ancora che i vecchi del campo
i litri complessivi da eliminare sono almeno duecento,  e  il secchio deve quindi essere vuotato una ventina di volte.
è assai grave il rischio che incombe su di noi, inesperti  e  non privilegiati, ogni notte, quando la necessità ci spinge
Improvvisamente la guardia di notte balza dal suo angolo  e  ci agguanta, si scarabocchia il nostro numero, ci consegna
il nostro numero, ci consegna un paio di suole di legno  e  il secchio, e ci caccia fuori in mezzo alla neve, tremanti
numero, ci consegna un paio di suole di legno e il secchio,  e  ci caccia fuori in mezzo alla neve, tremanti e insonnoliti.
il secchio, e ci caccia fuori in mezzo alla neve, tremanti  e  insonnoliti. A noi tocca trascinarci fino alla latrina, col
caldo; è pieno oltre ogni limite ragionevole,  e  inevitabilmente, con le scosse, qualcosa ci trabocca sui
Così si trascinano le nostre notti. Il sogno di Tantalo  e  il sogno del racconto si inseriscono in un tessuto di
giorno, composta di fame, percosse, freddo, fatica, paura  e  promiscuità, si volge di notte in incubi informi di
in una lingua incompresa. La processione del secchio  e  i tonfi dei calcagni nudi sul legno del pavimento si mutano
mutano in un' altra simbolica processione: siamo noi, grigi  e  identici, piccoli come formiche e grandi fino alle stelle,
siamo noi, grigi e identici, piccoli come formiche  e  grandi fino alle stelle, serrati l' uno contro l' altro,
un impasto angoscioso in cui ci sentiamo invischiati  e  soffocati; talora in marcia a cerchio, senza principio e
e soffocati; talora in marcia a cerchio, senza principio  e  senza fine, con vertigine accecante e una marea di nausea
senza principio e senza fine, con vertigine accecante  e  una marea di nausea che ci sale dai precordi alla gola;
o il disagio ci svegliano, di districarne gli elementi,  e  di ricacciarli separatamente fuori dal campo dell'
mettersi in moto al di fuori del nostro volere; picchia  e  ronza, incapace di riposo, fabbrica fantasmi e segni
picchia e ronza, incapace di riposo, fabbrica fantasmi  e  segni terribili, e senza posa li disegna e li agita in
incapace di riposo, fabbrica fantasmi e segni terribili,  e  senza posa li disegna e li agita in nebbia grigia sullo
fantasmi e segni terribili, e senza posa li disegna  e  li agita in nebbia grigia sullo schermo dei sogni. Ma per
notte, attraverso tutte le alternanze di sonno, di veglia  e  di incubo, vigila l' attesa e il terrore del momento della
di sonno, di veglia e di incubo, vigila l' attesa  e  il terrore del momento della sveglia: mediante la
prima dell' alba, suona a lungo la campanella del campo,  e  allora in ogni baracca la guardia di notte smonta: accende
di notte smonta: accende le luci, si alza, si stira,  e  pronunzia la condanna di ogni giorno: _ Aufstehen, _ o più
che non lo pronunzia con tono di comando, ma con voce piana  e  sommessa, come di chi sa che l' annunzio troverà tutte le
di chi sa che l' annunzio troverà tutte le orecchie tese,  e  sarà udito e obbedito. La parola straniera cade come una
l' annunzio troverà tutte le orecchie tese, e sarà udito  e  obbedito. La parola straniera cade come una pietra sul
tormentosa evasione notturna, cadono a pezzi intorno a noi,  e  ci ritroviamo desti senza remissione, esposti all' offesa,
senza remissione, esposti all' offesa, atrocemente nudi  e  vulnerabili. Incomincia un giorno come ogni giorno, lungo a
ce ne separano: per cui è meglio concentrare l' attenzione  e  il desiderio sul blocchetto di pane grigio, che è piccolo,
che è piccolo, ma fra un' ora sarà certamente nostro,  e  per cinque minuti, finché non l' avremo divorato,
transizione in attività frenetica: ognuno si arrampica su  e  giù, rifà la cuccetta e cerca contemporaneamente di
frenetica: ognuno si arrampica su e giù, rifà la cuccetta  e  cerca contemporaneamente di vestirsi, in modo da non
svelti fendono a gomitate la calca per recarsi al lavatoio  e  alla latrina prima che vi si costituisca la coda.
la coda. Immediatamente entrano in scena gli scopini,  e  cacciano tutti fuori, picchiando e urlando. Quando io ho
in scena gli scopini, e cacciano tutti fuori, picchiando  e  urlando. Quando io ho rifatto la cuccia e mi sono vestito,
fuori, picchiando e urlando. Quando io ho rifatto la cuccia  e  mi sono vestito, scendo sul pavimento e mi infilo le
rifatto la cuccia e mi sono vestito, scendo sul pavimento  e  mi infilo le scarpe. Allora mi si riaprono le piaghe dei
le scarpe. Allora mi si riaprono le piaghe dei piedi,  e  incomincia una nuova giornata.