Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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tutti è quello della libertà dell’insegnamento religioso.  E  questo è un patrimonio sacro, che abbiamo ereditato dai
patrimonio sacro, che abbiamo ereditato dai nostri padri,  e  che vogliamo trasmettere intatto alle generazioni che
Perciò diciamo ai nostri amici: Vigilate, organizzatevi  e  diventate forti, perché solo nella vigilanza sta la nostra
politico, sta la garanzia che le promesse d’imparzialità  e  di rispetto ai nostri sentimenti vengano anche mantenute.
passeggero di partito. Su questo terreno non transigeremo  e  domandiamo solo agli avversari di combatterci colla stessa
solo agli avversari di combatterci colla stessa franchezza  e  colla stessa sincerità con cui noi accetteremo la battaglia
aver letto l’ultima lettera di un soldato trentino ferito  e  poi morto in un ospedale di Vienna, diretta alla moglie,
riassumeva le dolorose esperienze della campagna in Galizia  e  della fatale trincea: «Ricordati di educare e far educare
in Galizia e della fatale trincea: «Ricordati di educare  e  far educare religiosamente i figlioli, perché solo con la
solo con la religione li renderai capaci di spiegarsi  e  di sopportare la vita». Questo testamento del soldato è il
Questo testamento del soldato è il testamento di migliaia  e  migliaia dei nostri morti e pensando questa grande guerra
è il testamento di migliaia e migliaia dei nostri morti  e  pensando questa grande guerra come un’immensa burrasca
di De Vigny nell’istante in cui la nave corre sugli scogli  e  tutto è perduto, affida ad una bottiglia lanciandola nel
scritto guidato a noi dalla mano divina, d’onda in onda  e  di mare in mare. Lo raccogliamo e promettiamo di
divina, d’onda in onda e di mare in mare. Lo raccogliamo  e  promettiamo di trasmetterlo come norma direttiva alla
di trasmetterlo come norma direttiva alla nostra  e  alla futura generazione: in esso è contenuta la difesa del
discorso dell’on. Degasperi, ascoltato con vivo interesse  e  interrotto frequentemente da calorosi applausi, è coperto
è nella cultura la stampa moderna. Il parlamento è l’organo  e  la palestra della democrazia, la stampa è l’organo e la
e la palestra della democrazia, la stampa è l’organo  e  la palestra per la diffusione della cultura. Quando parlo
ad una meta voluta, è naturale che quanti sentono la forza  e  la bontà delle proprie convinzioni, è naturale che quanti
gli avversari ci hanno preceduto nelle aule parlamentari  e  in tutte le manifestazioni della democrazia, noi stavamo
noi stavamo attoniti a codesto diluviare delle forme  e  delle cognizioni nuove; mentre gli avversari
panteista, che i demoliberali dall’una parte han creato  e  i socialisti dall’altra vogliono mantenere trasformandolo a
amministrativo, le autonomie locali ed i sindacati,  e  ne hanno parlato tanto sia in parlamento che fuori. Un
popolare italiano aveva posto netto il problema regionale  e  sindacale col progetto sulle camere regionali di
camere regionali di agricoltura, furono riprese le ostilità  e  le diffidenze contro la regionalità di tali organi, e il
e le diffidenze contro la regionalità di tali organi,  e  il progetto si è arenato. Oggi, a proposito della riforma
dello stato, la impostazione di un decentramento organico  e  regionale è stata ripetuta da tutti i partiti e l’ha
organico e regionale è stata ripetuta da tutti i partiti  e  l’ha riaffermata il governo nella sua relazione per lo
relazione per lo scioglimento della camera; però nel modo  e  per la tonalità come la questione è stata impostata e per
modo e per la tonalità come la questione è stata impostata  e  per le incertezze delle varie correnti liberali e
impostata e per le incertezze delle varie correnti liberali  e  democratiche in proposito, non sembra che si sia veramente
di ordinamento; altri ne fa una questione di bilancio  e  fa i conti se il decentramento debba costare di più al
economia pura, individualista, che sem¬brò una conquista,  e  lo fu, quando si trasformò l’industria piccola, di mestiere
lo fu, quando si trasformò l’industria piccola, di mestiere  e  artigiana, in industria grande, complessa e manifatturiera,
di mestiere e artigiana, in industria grande, complessa  e  manifatturiera, a base di salariato; e quindi caddero le
grande, complessa e manifatturiera, a base di salariato;  e  quindi caddero le vecchie corporazioni che erano intristite
che erano intristite a danno della economia stessa,  e  caddero quali enti politici privilegiati, allo stesso modo
caddero quali enti politici privilegiati, allo stesso modo  e  per la stessa ragione per cui caddero i privilegi di casta
i privilegi di casta ed i diritti dei nobili, dei militari  e  degli ecclesiastici; e venne la borghesia, il cittadino,
i diritti dei nobili, dei militari e degli ecclesiastici;  e  venne la borghesia, il cittadino, l’elettore e il
e venne la borghesia, il cittadino, l’elettore  e  il parlamentare insieme al salariato e alla grande azienda;
l’elettore e il parlamentare insieme al salariato  e  alla grande azienda; come oggi il semplicismo organico del
come oggi il semplicismo organico del regime capitalistico  e  il salariato puro della grande industria si trasformano
trasformazione dello stato individualista accentratore,  e  tornano sotto altre forme organismi distrutti e pur sempre
e tornano sotto altre forme organismi distrutti  e  pur sempre viventi, legalmente annullati ma spiritualmente
della struttura fisico-etnica ed alle ragioni economiche  e  morali del nostro popolo; nascono alla loro vita organica
libero, la regione autarchica. Distinti per caratteristiche  e  finalità diverse, sono raggruppamenti a criterio specifico,
Si teme che con i sindacati si soffochino la industria  e  i commerci e si paralizzi l’agricoltura, come si teme che
che con i sindacati si soffochino la industria e i commerci  e  si paralizzi l’agricoltura, come si teme che col comune
l’agricoltura, come si teme che col comune autonomo  e  con la regione autarchica si attenuino i poteri dello
dello stato. Problema, questo, eminentemente politico,  e  perciò di equilibrio, nella visione delle forze che si
sia tale che elimini gli inconvenienti dell’attuale sistema  e  crei forze vive per l’evolu¬zione degli istituti atti alle
degli istituti atti alle nuove esigenze. La legge sanziona  e  riduce a ragione concreta quello che è maturato nella
a ragione concreta quello che è maturato nella coscienza  e  nella economia, e ne previene per quanto è possibile gli
quello che è maturato nella coscienza e nella economia,  e  ne previene per quanto è possibile gli inconvenienti;
la politica sarebbe fissità, osservazione cieca, reazione:  e  questo noi neghiamo. E poiché il problema oggi e posto ed è
osservazione cieca, reazione: e questo noi neghiamo.  E  poiché il problema oggi e posto ed è vivo, nessuno può
reazione: e questo noi neghiamo. E poiché il problema oggi  e  posto ed è vivo, nessuno può rifiutarsi di risolverlo,
industria, come difesa dei diritti elementari della vita  e  del lavoro, assurse a carattere politico col socialismo,
produttivo con un regime politico rappresentativo,  e  teorizzò la lotta di classe, non solo come mezzo di
Sul puro terreno parlamentare, con tutta la trasformazione  e  tutti gli adattamenti, i socialisti, da anticostituzionali
tutti gli adattamenti, i socialisti, da anticostituzionali  e  rivoluzionari, sono anche stati collaborazionisti, e
e rivoluzionari, sono anche stati collaborazionisti,  e  sarebbero perfino arrivati a divenire ministeriali, come ci
come ci arrivarono, nel desiderio Enrico Ferri,  e  nel fatto Bissolati e Bonomi. Ma sul terreno sindacale
nel desiderio Enrico Ferri, e nel fatto Bissolati  e  Bonomi. Ma sul terreno sindacale ormai si è al bivio
al bivio famoso: o avvantaggiare un partito, il socialista,  e  renderlo assoluto dominatore dei sindacati operai; ovvero
possano politicamente considerarsi inesistenti i sindacati  e  avulsi ufficialmente dalla vita, quando in questa vita
dalla vita, quando in questa vita operano ed agiscono  e  sono rappresentati. Né si creda che l’opposizione politica
sono rappresentati. Né si creda che l’opposizione politica  e  la violenza della rappresaglia (che è il fenomeno
nel campo operaio. Dall’altro lato, la coesistenza  e  la forza rappresentativa della confederazione industriale e
e la forza rappresentativa della confederazione industriale  e  di quella degli agricoltori dà ormai il senso sicuro, che
al di fuori del monopolio dei partiti, campo aperto  e  necessario alle affermazioni esplicite delle correnti
degli interessi economici viene spostato dai corridoi  e  dalle sale dei ministeri ove si congiura, e dalle chiuse
dai corridoi e dalle sale dei ministeri ove si congiura,  e  dalle chiuse rappresentanze senza base, scelte di ufficio
rappresentanze senza base, scelte di ufficio dai pre¬fetti  e  dai ministri, e dalle circoscritte cerchie di persone che
senza base, scelte di ufficio dai pre¬fetti e dai ministri,  e  dalle circoscritte cerchie di persone che maneggiano, con
inte¬ressi, intrighi bancari che pervadono industrie  e  maestranze, forze occulte che assiderano iniziative private
occulte che assiderano iniziative private promettenti;  e  così trasporta questi interessi nella sede naturale dei
questi interessi nella sede naturale dei sindacati  e  delle rappresentanze di tutte le classi del capitale e del
e delle rappresentanze di tutte le classi del capitale  e  del lavoro legalmente organizzate e opportunamente
le classi del capitale e del lavoro legalmente organizzate  e  opportunamente decentrate, ove possano i contrasti di
decentrate, ove possano i contrasti di interesse  e  di partiti esistere, avere voci, potersi affrontare nella
esistere, avere voci, potersi affrontare nella loro realtà,  e  sfatare quanto di finto e di illusorio portano i partiti, e
affrontare nella loro realtà, e sfatare quanto di finto  e  di illusorio portano i partiti, e quanto di illegittimo è
e sfatare quanto di finto e di illusorio portano i partiti,  e  quanto di illegittimo è sostenuto sul terreno politico a
che è la fonte principale della nostra ricchezza  e  del nostro lavoro, e che varia da una regione all’altra per
principale della nostra ricchezza e del nostro lavoro,  e  che varia da una regione all’altra per condizioni naturali
Fin dal 1916 fu alzato il grido: «la terra ai contadini!»;  e  fu grido borghese, detto in trincea, e ne fu mallevadore lo
ai contadini!»; e fu grido borghese, detto in trincea,  e  ne fu mallevadore lo stato. Però nulla si fece durante la
perché in politica interna allora prevalevano la retorica  e  la imprevidenza; nulla fu fatto dopo la guerra, tranne il
avallata dalla firma di un ministro latifondista. Vi era  e  vi è un vizio di origine, la impossibilità di regolamentare
di regolamentare per legge una economia così varia  e  così vasta da un capo all’altro d’Italia; e questa
così varia e così vasta da un capo all’altro d’Italia;  e  questa impossibilità, mentre paralizzava il parlamento,
mentre paralizzava il parlamento, rendeva più acuti  e  vivaci i problemi agrari, che impongono provvedimenti
del costo della vita, per la regolamentazione del lavoro  e  dei patti annuali, per la sete della terra, che non viene
né con le concessioni temporanee per motivi di occupazione.  E  la leggina sugli escomi e sui fitti, testé approvata come
per motivi di occupazione. E la leggina sugli escomi  e  sui fitti, testé approvata come una transazione fra le
a nudo le enormi divergenze della nostra economia agraria  e  le difficoltà straordinarie nel regime vincolativo eguale
interna, del credito agrario, della formazione  e  dell’incremento della piccola proprietà domestica e
e dell’incremento della piccola proprietà domestica  e  lavoratrice, che è il programma agrario del partito
contadini anche i fascisti hanno la loro formula: «giuriamo  e  proclamiamo i diritti e la volontà dei contadini di
hanno la loro formula: «giuriamo e proclamiamo i diritti  e  la volontà dei contadini di conquistare, con preparazione
latifondo siciliano alle grandi proprietà della Val Padana,  e  perciò abbiamo presentato progetti diversi. Non v’è
a gran voce ormai reclamano il decentramento economico  e  sindacale insieme al decentramento amministrativo. Risorge
dell’unità della patria, ma integratrice delle sue forze  e  delle sue attività, ampliata con il crescere del ritmo
ampliata con il crescere del ritmo della vita economica  e  civile del nostro paese: non solo essa risorge come organo
risorge come organo rappresentativo di interessi economici  e  sindacali e locali nel triplice nome di industria,
organo rappresentativo di interessi economici e sindacali  e  locali nel triplice nome di industria, agricoltura e
e locali nel triplice nome di industria, agricoltura  e  commercio, non solo nella nuova sintesi con cui si
il lavoro, oggi elevato a ragione morale dal cristianesimo  e  a ragione politica da un concetto di sana democrazia, ma
unità storica, che è anche sintesi di abitudini, di bisogni  e  di energie; mentre la amministrazione statale si sfronda
mentre la amministrazione statale si sfronda del superfluo  e  tornerà ad essere una realtà vissuta. Il nostro consiglio
non può basarsi che sul rinvigorimento delle forze locali  e  sulle libertà organiche degli enti che rappresentano tali
libertà organiche degli enti che rappresentano tali forze  e  le sintetizzano nel campo amministrativo ed economico;
matura, ormai, la costituzione dell’ente regione autarchica  e  rappresentativa di interessi locali specialmente nel campo
lavori pubblici, dell’industria, del commercio, del lavoro  e  della scuola...». È un’affermazione che oggi diviene anche
che oggi diviene anche un impegno elettorale, ma  e  un logico corollario del nostro programma ove così si legge
del nostro programma ove così si legge al capo terzo  e  al capo sesto: «riconoscimento giuridico e libertà di
al capo terzo e al capo sesto: «riconoscimento giuridico  e  libertà di organizzazione di classe sindacale,
organi pubblici del lavoro presso il comune, la provincia  e  lo stato» (capo terzo); «libertà e autonomia degli enti
il comune, la provincia e lo stato» (capo terzo); «libertà  e  autonomia degli enti pubblici locali, riconoscimento delle
delle funzioni proprie del comune, della provincia  e  della regione in relazione alle tradizioni della nazione ed
della collaborazione degli organismi industriali, agricoli  e  commerciali del capitale e del lavoro» (capo sesto). Oggi,
organismi industriali, agricoli e commerciali del capitale  e  del lavoro» (capo sesto). Oggi, alla vigilia della
del nostro programma nella sintesi delle libertà organiche  e  delle libertà economiche; riforme ormai mature per la vita
superficiale il pensiero del Vangelo su questo proposito  e  per quanto siano pochi, pure tra i sommi cultori del giure
per quanto siano pochi, pure tra i sommi cultori del giure  e  della dottrina cattolica quelli che esplicitamente e di
giure e della dottrina cattolica quelli che esplicitamente  e  di proposito si occuparono di questo problema pure in tutti
si occuparono di questo problema pure in tutti i tempi  e  nella pratica e nell’insegnamento la dottrina più sicura
di questo problema pure in tutti i tempi e nella pratica  e  nell’insegnamento la dottrina più sicura della Chiesa da S.
sicura della Chiesa da S. Agostino a S. Tommaso al Victoria  e  al Suarez, tenne sempre l’aurea via di mezzo tra la
del De Maistre che, accostandosi ai moderni imperialisti  e  guerrafondai vedeva nella guerra un che di divino e fatale
e guerrafondai vedeva nella guerra un che di divino  e  fatale e la concezione anarchica del Tolstoi, che vedeva
guerrafondai vedeva nella guerra un che di divino e fatale  e  la concezione anarchica del Tolstoi, che vedeva nel Vangelo
nel Vangelo la condanna di ogni guerra, anche la più giusta  e  la più santa, e che riallacciandosi, potremmo dire, ai
di ogni guerra, anche la più giusta e la più santa,  e  che riallacciandosi, potremmo dire, ai montanisti,
dire, ai montanisti, formulava il suo principio anarchico  e  nichilistico. La Chiesa certo non invoca la guerra e nelle
e nichilistico. La Chiesa certo non invoca la guerra  e  nelle litanie prega a peste, fame et bello libera nos
litanie prega a peste, fame et bello libera nos domine.  E  i cattolici, con la moderna scuola francese, che fa capo a
a Vanderpol (alla quale dobbiamo ormai alcune pubblicazioni  e  l’idea d’una scuola superiore per lo studio del diritto
pacifismo esagerato (1l pacifismo per il pacifismo) come,  e  più, dal militarismo guerrafondaio, si propongono di
guerrafondaio, si propongono di penetrare del loro spirito  e  della loro nobilissima tradizione (che va dall’istruzione
l’umanità se non all’eliminazione totale della guerra  e  degli armamenti (forse utopie) alla loro limitazione
trovare la propria giustificazione nella tutela del diritto  e  delle ragioni morali, applicando pure a queste guerre,
nella misura più larga possibile, i principi della carità  e  della giustizia. Non è a dimenticarsi come i deliberati sul
del principio dell’Evo Moderno, quali il De Victoria  e  il Suarez.
accaniti avversari; nella stampa loro, ch’è la più diffusa  e  la più influente, vengono dettate le leggi della vera
più influente, vengono dettate le leggi della vera cultura,  e  chi non s’inchina a loro non è ammesso né come scienziato
trascina l’opinione pubblica, la gran folla che legge  e  non riflette, verso la distruzione e la rovina dei campi
gran folla che legge e non riflette, verso la distruzione  e  la rovina dei campi ubertosi, fecondati dalla civiltà
questo giornalismo sopprime la notizia che porterebbe onore  e  gloria ai nostri principi, ai nostri uomini e, cribro
panteista, che i demoliberali dall’una parte han creato  e  i socialisti dall’altra vogliono mantenere trasformandolo a
amministrativo, le autonomie locali ed i sindacati,  e  ne hanno parlato tanto sia in parlamento che fuori. Un
popolare italiano aveva posto netto il problema regionale  e  sindacale col progetto sulle camere regionali di
camere regionali di agricoltura, furono riprese le ostilità  e  le diffidenze contro la regionalità di tali organi, e il
e le diffidenze contro la regionalità di tali organi,  e  il progetto si è arenato. Oggi, a proposito della riforma
dello stato, la impostazione di un decentramento organico  e  regionale è stata ripetuta da tutti i partiti e l’ha
organico e regionale è stata ripetuta da tutti i partiti  e  l’ha riaffermata il governo nella sua relazione per lo
relazione per lo scioglimento della camera; però nel modo  e  per la tonalità come la questione è stata impostata e per
modo e per la tonalità come la questione è stata impostata  e  per le incertezze delle varie correnti liberali e
impostata e per le incertezze delle varie correnti liberali  e  democratiche in proposito, non sembra che si sia veramente
di ordinamento; altri ne fa una questione di bilancio  e  fa i conti se il decentramento debba costare di più al
economia pura, individualista, che sem¬brò una conquista,  e  lo fu, quando si trasformò l’industria piccola, di mestiere
lo fu, quando si trasformò l’industria piccola, di mestiere  e  artigiana, in industria grande, complessa e manifatturiera,
di mestiere e artigiana, in industria grande, complessa  e  manifatturiera, a base di salariato; e quindi caddero le
grande, complessa e manifatturiera, a base di salariato;  e  quindi caddero le vecchie corporazioni che erano intristite
che erano intristite a danno della economia stessa,  e  caddero quali enti politici privilegiati, allo stesso modo
caddero quali enti politici privilegiati, allo stesso modo  e  per la stessa ragione per cui caddero i privilegi di casta
i privilegi di casta ed i diritti dei nobili, dei militari  e  degli ecclesiastici; e venne la borghesia, il cittadino,
i diritti dei nobili, dei militari e degli ecclesiastici;  e  venne la borghesia, il cittadino, l’elettore e il
e venne la borghesia, il cittadino, l’elettore  e  il parlamentare insieme al salariato e alla grande azienda;
l’elettore e il parlamentare insieme al salariato  e  alla grande azienda; come oggi il semplicismo organico del
come oggi il semplicismo organico del regime capitalistico  e  il salariato puro della grande industria si trasformano
trasformazione dello stato individualista accentratore,  e  tornano sotto altre forme organismi distrutti e pur sempre
e tornano sotto altre forme organismi distrutti  e  pur sempre viventi, legalmente annullati ma spiritualmente
della struttura fisico-etnica ed alle ragioni economiche  e  morali del nostro popolo; nascono alla loro vita organica
libero, la regione autarchica. Distinti per caratteristiche  e  finalità diverse, sono raggruppamenti a criterio specifico,
Si teme che con i sindacati si soffochino la industria  e  i commerci e si paralizzi l’agricoltura, come si teme che
che con i sindacati si soffochino la industria e i commerci  e  si paralizzi l’agricoltura, come si teme che col comune
l’agricoltura, come si teme che col comune autonomo  e  con la regione autarchica si attenuino i poteri dello
dello stato. Problema, questo, eminentemente politico,  e  perciò di equilibrio, nella visione delle forze che si
sia tale che elimini gli inconvenienti dell’attuale sistema  e  crei forze vive per l’evolu¬zione degli istituti atti alle
degli istituti atti alle nuove esigenze. La legge sanziona  e  riduce a ragione concreta quello che è maturato nella
a ragione concreta quello che è maturato nella coscienza  e  nella economia, e ne previene per quanto è possibile gli
quello che è maturato nella coscienza e nella economia,  e  ne previene per quanto è possibile gli inconvenienti;
la politica sarebbe fissità, osservazione cieca, reazione:  e  questo noi neghiamo. E poiché il problema oggi e posto ed è
osservazione cieca, reazione: e questo noi neghiamo.  E  poiché il problema oggi e posto ed è vivo, nessuno può
reazione: e questo noi neghiamo. E poiché il problema oggi  e  posto ed è vivo, nessuno può rifiutarsi di risolverlo,
industria, come difesa dei diritti elementari della vita  e  del lavoro, assurse a carattere politico col socialismo,
produttivo con un regime politico rappresentativo,  e  teorizzò la lotta di classe, non solo come mezzo di
Sul puro terreno parlamentare, con tutta la trasformazione  e  tutti gli adattamenti, i socialisti, da anticostituzionali
tutti gli adattamenti, i socialisti, da anticostituzionali  e  rivoluzionari, sono anche stati collaborazionisti, e
e rivoluzionari, sono anche stati collaborazionisti,  e  sarebbero perfino arrivati a divenire ministeriali, come ci
come ci arrivarono, nel desiderio Enrico Ferri,  e  nel fatto Bissolati e Bonomi. Ma sul terreno sindacale
nel desiderio Enrico Ferri, e nel fatto Bissolati  e  Bonomi. Ma sul terreno sindacale ormai si è al bivio
al bivio famoso: o avvantaggiare un partito, il socialista,  e  renderlo assoluto dominatore dei sindacati operai; ovvero
possano politicamente considerarsi inesistenti i sindacati  e  avulsi ufficialmente dalla vita, quando in questa vita
dalla vita, quando in questa vita operano ed agiscono  e  sono rappresentati. Né si creda che l’opposizione politica
sono rappresentati. Né si creda che l’opposizione politica  e  la violenza della rappresaglia (che è il fenomeno
nel campo operaio. Dall’altro lato, la coesistenza  e  la forza rappresentativa della confederazione industriale e
e la forza rappresentativa della confederazione industriale  e  di quella degli agricoltori dà ormai il senso sicuro, che
al di fuori del monopolio dei partiti, campo aperto  e  necessario alle affermazioni esplicite delle correnti
degli interessi economici viene spostato dai corridoi  e  dalle sale dei ministeri ove si congiura, e dalle chiuse
dai corridoi e dalle sale dei ministeri ove si congiura,  e  dalle chiuse rappresentanze senza base, scelte di ufficio
rappresentanze senza base, scelte di ufficio dai pre¬fetti  e  dai ministri, e dalle circoscritte cerchie di persone che
senza base, scelte di ufficio dai pre¬fetti e dai ministri,  e  dalle circoscritte cerchie di persone che maneggiano, con
inte¬ressi, intrighi bancari che pervadono industrie  e  maestranze, forze occulte che assiderano iniziative private
occulte che assiderano iniziative private promettenti;  e  così trasporta questi interessi nella sede naturale dei
questi interessi nella sede naturale dei sindacati  e  delle rappresentanze di tutte le classi del capitale e del
e delle rappresentanze di tutte le classi del capitale  e  del lavoro legalmente organizzate e opportunamente
le classi del capitale e del lavoro legalmente organizzate  e  opportunamente decentrate, ove possano i contrasti di
decentrate, ove possano i contrasti di interesse  e  di partiti esistere, avere voci, potersi affrontare nella
esistere, avere voci, potersi affrontare nella loro realtà,  e  sfatare quanto di finto e di illusorio portano i partiti, e
affrontare nella loro realtà, e sfatare quanto di finto  e  di illusorio portano i partiti, e quanto di illegittimo è
e sfatare quanto di finto e di illusorio portano i partiti,  e  quanto di illegittimo è sostenuto sul terreno politico a
che è la fonte principale della nostra ricchezza  e  del nostro lavoro, e che varia da una regione all’altra per
principale della nostra ricchezza e del nostro lavoro,  e  che varia da una regione all’altra per condizioni naturali
Fin dal 1916 fu alzato il grido: «la terra ai contadini!»;  e  fu grido borghese, detto in trincea, e ne fu mallevadore lo
ai contadini!»; e fu grido borghese, detto in trincea,  e  ne fu mallevadore lo stato. Però nulla si fece durante la
perché in politica interna allora prevalevano la retorica  e  la imprevidenza; nulla fu fatto dopo la guerra, tranne il
avallata dalla firma di un ministro latifondista. Vi era  e  vi è un vizio di origine, la impossibilità di regolamentare
di regolamentare per legge una economia così varia  e  così vasta da un capo all’altro d’Italia; e questa
così varia e così vasta da un capo all’altro d’Italia;  e  questa impossibilità, mentre paralizzava il parlamento,
mentre paralizzava il parlamento, rendeva più acuti  e  vivaci i problemi agrari, che impongono provvedimenti
del costo della vita, per la regolamentazione del lavoro  e  dei patti annuali, per la sete della terra, che non viene
né con le concessioni temporanee per motivi di occupazione.  E  la leggina sugli escomi e sui fitti, testé approvata come
per motivi di occupazione. E la leggina sugli escomi  e  sui fitti, testé approvata come una transazione fra le
a nudo le enormi divergenze della nostra economia agraria  e  le difficoltà straordinarie nel regime vincolativo eguale
interna, del credito agrario, della formazione  e  dell’incremento della piccola proprietà domestica e
e dell’incremento della piccola proprietà domestica  e  lavoratrice, che è il programma agrario del partito
contadini anche i fascisti hanno la loro formula: «giuriamo  e  proclamiamo i diritti e la volontà dei contadini di
hanno la loro formula: «giuriamo e proclamiamo i diritti  e  la volontà dei contadini di conquistare, con preparazione
latifondo siciliano alle grandi proprietà della Val Padana,  e  perciò abbiamo presentato progetti diversi. Non v’è
a gran voce ormai reclamano il decentramento economico  e  sindacale insieme al decentramento amministrativo. Risorge
dell’unità della patria, ma integratrice delle sue forze  e  delle sue attività, ampliata con il crescere del ritmo
ampliata con il crescere del ritmo della vita economica  e  civile del nostro paese: non solo essa risorge come organo
risorge come organo rappresentativo di interessi economici  e  sindacali e locali nel triplice nome di industria,
organo rappresentativo di interessi economici e sindacali  e  locali nel triplice nome di industria, agricoltura e
e locali nel triplice nome di industria, agricoltura  e  commercio, non solo nella nuova sintesi con cui si
il lavoro, oggi elevato a ragione morale dal cristianesimo  e  a ragione politica da un concetto di sana democrazia, ma
unità storica, che è anche sintesi di abitudini, di bisogni  e  di energie; mentre la amministrazione statale si sfronda
mentre la amministrazione statale si sfronda del superfluo  e  tornerà ad essere una realtà vissuta. Il nostro consiglio
non può basarsi che sul rinvigorimento delle forze locali  e  sulle libertà organiche degli enti che rappresentano tali
libertà organiche degli enti che rappresentano tali forze  e  le sintetizzano nel campo amministrativo ed economico;
matura, ormai, la costituzione dell’ente regione autarchica  e  rappresentativa di interessi locali specialmente nel campo
lavori pubblici, dell’industria, del commercio, del lavoro  e  della scuola...». È un’affermazione che oggi diviene anche
che oggi diviene anche un impegno elettorale, ma  e  un logico corollario del nostro programma ove così si legge
del nostro programma ove così si legge al capo terzo  e  al capo sesto: «riconoscimento giuridico e libertà di
al capo terzo e al capo sesto: «riconoscimento giuridico  e  libertà di organizzazione di classe sindacale,
organi pubblici del lavoro presso il comune, la provincia  e  lo stato» (capo terzo); «libertà e autonomia degli enti
il comune, la provincia e lo stato» (capo terzo); «libertà  e  autonomia degli enti pubblici locali, riconoscimento delle
delle funzioni proprie del comune, della provincia  e  della regione in relazione alle tradizioni della nazione ed
della collaborazione degli organismi industriali, agricoli  e  commerciali del capitale e del lavoro» (capo sesto). Oggi,
organismi industriali, agricoli e commerciali del capitale  e  del lavoro» (capo sesto). Oggi, alla vigilia della
del nostro programma nella sintesi delle libertà organiche  e  delle libertà economiche; riforme ormai mature per la vita
noi vestiamo più o meno secondo l’ultimo figurino di Parigi  e  siamo uomini del secolo ventesimo. Altra via è la nostra,
ventesimo. Altra via è la nostra, benché eguale sia la meta  e  grave errore sarebbe assumere incondizionatamente dal
errore sarebbe assumere incondizionatamente dal passato  e  meta e via. Siamo, ripeto, uomini del secolo ventesimo!
sarebbe assumere incondizionatamente dal passato e meta  e  via. Siamo, ripeto, uomini del secolo ventesimo! Siamo e
e via. Siamo, ripeto, uomini del secolo ventesimo! Siamo  e  dobbiamo esserlo: va detto e ripetuto specialmente a noi
del secolo ventesimo! Siamo e dobbiamo esserlo: va detto  e  ripetuto specialmente a noi cristiani che onoriamo
divine tutte le credenze nostre, il tesoro delle tradizioni  e  quanto nell’eterno trasformarsi delle cose sta fermo come
sta fermo come sillaba di Dio che non si cancella. Siamo  e  dobbiamo esserlo: va detto in ispecie a quei cattolici che
vita traggono la motivazione della loro inerzia: siamo  e  dobbiamo esserlo, perché solo una concezione dinamica — mi
la nube da ponente, dite subito: la pioggia è vicina  e  così accade. E quando vedete soffiare il vento di mezzodì,
da ponente, dite subito: la pioggia è vicina e così accade.  E  quando vedete soffiare il vento di mezzodì, voi dite: farà
vedete soffiare il vento di mezzodì, voi dite: farà caldo  e  così avviene. Dissimulatori, voi sapete distinguere
Dissimulatori, voi sapete distinguere l’aspetto del cielo  e  della terra: come dunque non conoscete i tempi in cui ci
conoscete i tempi in cui ci troviamo?» Ed ecco, o signore  e  signori, quello che volevo dirvi oggi, quello stigma di
che un anno fa avevo l’onore di parlare diffusamente  e  con molta ampiezza della stampa e dei suoi compiti alla
di parlare diffusamente e con molta ampiezza della stampa  e  dei suoi compiti alla quale conferenza giacché io mi sento
nazionale. Nella politica il successo è molte volte prova  e  sanzione insieme; e l’insuccesso costituisce la ragione
il successo è molte volte prova e sanzione insieme;  e  l’insuccesso costituisce la ragione dell’avversario.
popolare, ieri secondavano le correnti del disfacimento  e  della rivoluzione, oggi dànno la spinta al movimento
oggi dànno la spinta al movimento antibolscevico  e  nazionale; per l’uno e per l’altro, un appello al paese può
spinta al movimento antibolscevico e nazionale; per l’uno  e  per l’altro, un appello al paese può riuscire proficuo e
e per l’altro, un appello al paese può riuscire proficuo  e  vantaggioso, può essere invece un motivo di più aspri
può essere invece un motivo di più aspri contrasti  e  di più violenti urti nel campo della vita politica ed
nazionale, né per la stessa ragione l’avversammo  e  ci ponemmo contro; l’abbiamo guardato come una delle fasi
ad ogni altro istituto, la più alta espres¬sione del potere  e  della rappresentanza popolare. Varranno le presenti
fattivo, saldo, dal quale i governi attingano potere  e  autorità, che sia sintesi di forza morale e di ragione
potere e autorità, che sia sintesi di forza morale  e  di ragione politica? Ovvero le elezioni del 1921 saranno
di un popolo, che sembra aver perduto l’unità mo¬rale  e  intellettuale nel significato di nazione, e che la ricerca
l’unità mo¬rale e intellettuale nel significato di nazione,  e  che la ricerca nella mobilitazione di un voto; che
ad essere turbato dal cozzo di fazioni, nella sua origine  e  nella sua portata equivoco, e nelle sue finalità
di fazioni, nella sua origine e nella sua portata equivoco,  e  nelle sue finalità reazionario? Ecco l’esame che affronterò
generale, per arrivare a stabilire quale contributo ha dato  e  deve dare il partito popolare italiano, perché l’istituto
collettivo della nazione, ne sia organo autorevole,  e  avvii l’azione governativa e direttiva del paese verso una
ne sia organo autorevole, e avvii l’azione governativa  e  direttiva del paese verso una politica di ricostruzione e
e direttiva del paese verso una politica di ricostruzione  e  di rinnovamento. La lealtà mostrata dal nostro partito, in
La lealtà mostrata dal nostro partito, in due anni  e  più di esistenza, e l’azione intesa verso la soluzione
dal nostro partito, in due anni e più di esistenza,  e  l’azione intesa verso la soluzione della crismi che
nazionale. Nella politica il successo è molte volte prova  e  sanzione insieme; e l’insuccesso costituisce la ragione
il successo è molte volte prova e sanzione insieme;  e  l’insuccesso costituisce la ragione dell’avversario.
popolare, ieri secondavano le correnti del disfacimento  e  della rivoluzione, oggi dànno la spinta al movimento
oggi dànno la spinta al movimento antibolscevico  e  nazionale; per l’uno e per l’altro, un appello al paese può
spinta al movimento antibolscevico e nazionale; per l’uno  e  per l’altro, un appello al paese può riuscire proficuo e
e per l’altro, un appello al paese può riuscire proficuo  e  vantaggioso, può essere invece un motivo di più aspri
può essere invece un motivo di più aspri contrasti  e  di più violenti urti nel campo della vita politica ed
nazionale, né per la stessa ragione l’avversammo  e  ci ponemmo contro; l’abbiamo guardato come una delle fasi
ad ogni altro istituto, la più alta espres¬sione del potere  e  della rappresentanza popolare. Varranno le presenti
fattivo, saldo, dal quale i governi attingano potere  e  autorità, che sia sintesi di forza morale e di ragione
potere e autorità, che sia sintesi di forza morale  e  di ragione politica? Ovvero le elezioni del 1921 saranno
di un popolo, che sembra aver perduto l’unità mo¬rale  e  intellettuale nel significato di nazione, e che la ricerca
l’unità mo¬rale e intellettuale nel significato di nazione,  e  che la ricerca nella mobilitazione di un voto; che
ad essere turbato dal cozzo di fazioni, nella sua origine  e  nella sua portata equivoco, e nelle sue finalità
di fazioni, nella sua origine e nella sua portata equivoco,  e  nelle sue finalità reazionario? Ecco l’esame che affronterò
generale, per arrivare a stabilire quale contributo ha dato  e  deve dare il partito popolare italiano, perché l’istituto
collettivo della nazione, ne sia organo autorevole,  e  avvii l’azione governativa e direttiva del paese verso una
ne sia organo autorevole, e avvii l’azione governativa  e  direttiva del paese verso una politica di ricostruzione e
e direttiva del paese verso una politica di ricostruzione  e  di rinnovamento. La lealtà mostrata dal nostro partito, in
La lealtà mostrata dal nostro partito, in due anni  e  più di esistenza, e l’azione intesa verso la soluzione
dal nostro partito, in due anni e più di esistenza,  e  l’azione intesa verso la soluzione della crismi che
 e  affermato ciò come sintesi schematica e aspirazione
e affermato ciò come sintesi schematica  e  aspirazione collettiva legittima, sulla quale tutti
che specifica, l’immediata finalità che circoscrive.  E  mentre gli uni credono che a rafforzare la compagine
gli uni credono che a rafforzare la compagine statale  e  darvi valore all’interno e all’estero devesi insistere
rafforzare la compagine statale e darvi valore all’interno  e  all’estero devesi insistere ancora di più nella concezione
ancora di più nella concezione dello stato centralizzatore,  e  aumentano ogni giorno la cerchia delle sue attività; altri,
cardini della politica finanziaria, della politica interna  e  di quella estera e a quanto vi è inerente per la difesa del
finanziaria, della politica interna e di quella estera  e  a quanto vi è inerente per la difesa del territorio, per la
per la difesa del territorio, per la tutela della giustizia  e  del diritto e per il coordinamento e la integrazione delle
del territorio, per la tutela della giustizia e del diritto  e  per il coordinamento e la integrazione delle altre attività
tutela della giustizia e del diritto e per il coordinamento  e  la integrazione delle altre attività pubbliche del paese.
di ricostruzione pratica, in rapporto coi problemi più vivi  e  agitati che rispondono oggi alle esigenze im¬mediate e
vivi e agitati che rispondono oggi alle esigenze im¬mediate  e  preparano il domani forte e risolutivo. I problemi
oggi alle esigenze im¬mediate e preparano il domani forte  e  risolutivo. I problemi fondamentali della nostra vita sono
ha visto questi problemi nella loro ragione astratta  e  nella loro portata reale, e ha voluto precisare nel suo
nella loro ragione astratta e nella loro portata reale,  e  ha voluto precisare nel suo programma il punto di vista
precisare nel suo programma il punto di vista differenziale  e  fondamentale, quando ha riaffermato come punto di partenza
fondamentale, quando ha riaffermato come punto di partenza  e  di arrivo la libertà. È il nostro motto: è stato il nostro
nelle costrizioni statali, negli inceppamenti formalistici  e  nelle ingiuste protezioni; non la libertà organica, nei
di vecchio giurisdizionalismo vuoto di senso. Lo stato  e  debole dove dovrebbe essere forte: nella tutela della
non dovrebbe avere ingerenza diretta, ma solo coordinatrice  e  integratrice: nello sviluppo di tutta la vita che ferve
nello sviluppo di tutta la vita che ferve alla periferia  e  che crea le energie produttrici del paese, morali,
Non noi solamente, molti furono anche gli uomini, studiosi  e  parlamentari, che all’indomani della guerra affermarono la
riprendere rapidamente il ritmo della produzione alterata  e  arrestata durante la guerra. Gli stessi uomini di governo
soffocando ogni libera iniziativa, impedendo con leggi  e  decreti improvvidi la ripresa del ritmo economico, credendo
legge ferrea della vita. Gli stessi favori economici  e  giuridici alle cooperative debbono essere inquadrati in una
visione di tali problemi, per non creare facili illusioni  e  formare una economia fittizia a danno della finanza dello
debbono essere soppressi i regimi di sovvenzioni,  e  attenuarsi e ridursi secondo le esigenze reali della vita
essere soppressi i regimi di sovvenzioni, e attenuarsi  e  ridursi secondo le esigenze reali della vita del paese le
della vita del paese le statizzazioni in materia economica  e  produttiva. È un audace colpo a tutta la congerie
ed inascoltati. Ma fino a che qualche po’ di denaro  e  di credito c’era, da poterlo anche sciupare tentando gli
che tutti i democratici d’Italia battessero le mani,  e  che gli increduli nell’avvento della economia associata
della economia associata fossero ritenuti della gente vieta  e  sorpassata. Ma quando la lira italiana oscilla a 20
Ma quando la lira italiana oscilla a 20 centesimi,  e  abbiamo nel nostro territorio almeno due milioni di
di quelli che comporti la nostra potenzialità lavoratrice  e  produttiva, oggi non è lecito buttare allegramente il
in vita dei consorzi di approvvigionamento già condannati,  e  che fa temere la sopravvivenza del monopolio del grano con
esistenza per il pareggio di costo fra il grano prodotto  e  quello importato, le cui oscillazioni potrebbero
parassitaria, creata con arte attraverso leggi,  e  regolamenti nelle cui pieghe non sanno leggere gli stessi
della legislazione economica esistente si dovrà annullare,  e  per buon tempo è bene che i deputati — avvocati o medici —
Le mie parole sono forti; i desideri sono radicali,  e  vorrei avere il tempo per dimostrare quali errori economici
per dimostrare quali errori economici sono stati compiuti  e  quanto sia necessaria la libertà economica che tutti
che tutti invochiamo, ma che non si ha il coraggio  e  la forza di restituire al paese; perché in Italia il
delle assicurazioni operaie, la tutela del lavoro igienico  e  morale, le provvidenze atte ad agevolare le forme
economica privata per una funzione sociale del capitale,  e  ne determinano certi rapporti col lavoratore come persona
dell’opera. Ciò è ormai pacifico anche fra i partiti  e  fra i rappresentanti diretti degli interessi dei
degli interessi dei produttori. Quello che non è pacifico  e  attesta sempre il medesimo errore, è che il regime sociale
far divenire servizio statale, monopolistico, meccanico;  e  che lo stato voglia creare attorno a tali istituti una
classe, un partito, una burocrazia, una casta privilegiata  e  predominante.
 e  affermato ciò come sintesi schematica e aspirazione
e affermato ciò come sintesi schematica  e  aspirazione collettiva legittima, sulla quale tutti
che specifica, l’immediata finalità che circoscrive.  E  mentre gli uni credono che a rafforzare la compagine
gli uni credono che a rafforzare la compagine statale  e  darvi valore all’interno e all’estero devesi insistere
rafforzare la compagine statale e darvi valore all’interno  e  all’estero devesi insistere ancora di più nella concezione
ancora di più nella concezione dello stato centralizzatore,  e  aumentano ogni giorno la cerchia delle sue attività; altri,
cardini della politica finanziaria, della politica interna  e  di quella estera e a quanto vi è inerente per la difesa del
finanziaria, della politica interna e di quella estera  e  a quanto vi è inerente per la difesa del territorio, per la
per la difesa del territorio, per la tutela della giustizia  e  del diritto e per il coordinamento e la integrazione delle
del territorio, per la tutela della giustizia e del diritto  e  per il coordinamento e la integrazione delle altre attività
tutela della giustizia e del diritto e per il coordinamento  e  la integrazione delle altre attività pubbliche del paese.
di ricostruzione pratica, in rapporto coi problemi più vivi  e  agitati che rispondono oggi alle esigenze im¬mediate e
vivi e agitati che rispondono oggi alle esigenze im¬mediate  e  preparano il domani forte e risolutivo. I problemi
oggi alle esigenze im¬mediate e preparano il domani forte  e  risolutivo. I problemi fondamentali della nostra vita sono
ha visto questi problemi nella loro ragione astratta  e  nella loro portata reale, e ha voluto precisare nel suo
nella loro ragione astratta e nella loro portata reale,  e  ha voluto precisare nel suo programma il punto di vista
precisare nel suo programma il punto di vista differenziale  e  fondamentale, quando ha riaffermato come punto di partenza
fondamentale, quando ha riaffermato come punto di partenza  e  di arrivo la libertà. È il nostro motto: è stato il nostro
nelle costrizioni statali, negli inceppamenti formalistici  e  nelle ingiuste protezioni; non la libertà organica, nei
di vecchio giurisdizionalismo vuoto di senso. Lo stato  e  debole dove dovrebbe essere forte: nella tutela della
non dovrebbe avere ingerenza diretta, ma solo coordinatrice  e  integratrice: nello sviluppo di tutta la vita che ferve
nello sviluppo di tutta la vita che ferve alla periferia  e  che crea le energie produttrici del paese, morali,
Non noi solamente, molti furono anche gli uomini, studiosi  e  parlamentari, che all’indomani della guerra affermarono la
riprendere rapidamente il ritmo della produzione alterata  e  arrestata durante la guerra. Gli stessi uomini di governo
soffocando ogni libera iniziativa, impedendo con leggi  e  decreti improvvidi la ripresa del ritmo economico, credendo
legge ferrea della vita. Gli stessi favori economici  e  giuridici alle cooperative debbono essere inquadrati in una
visione di tali problemi, per non creare facili illusioni  e  formare una economia fittizia a danno della finanza dello
debbono essere soppressi i regimi di sovvenzioni,  e  attenuarsi e ridursi secondo le esigenze reali della vita
essere soppressi i regimi di sovvenzioni, e attenuarsi  e  ridursi secondo le esigenze reali della vita del paese le
della vita del paese le statizzazioni in materia economica  e  produttiva. È un audace colpo a tutta la congerie
ed inascoltati. Ma fino a che qualche po’ di denaro  e  di credito c’era, da poterlo anche sciupare tentando gli
che tutti i democratici d’Italia battessero le mani,  e  che gli increduli nell’avvento della economia associata
della economia associata fossero ritenuti della gente vieta  e  sorpassata. Ma quando la lira italiana oscilla a 20
Ma quando la lira italiana oscilla a 20 centesimi,  e  abbiamo nel nostro territorio almeno due milioni di
di quelli che comporti la nostra potenzialità lavoratrice  e  produttiva, oggi non è lecito buttare allegramente il
in vita dei consorzi di approvvigionamento già condannati,  e  che fa temere la sopravvivenza del monopolio del grano con
esistenza per il pareggio di costo fra il grano prodotto  e  quello importato, le cui oscillazioni potrebbero
parassitaria, creata con arte attraverso leggi,  e  regolamenti nelle cui pieghe non sanno leggere gli stessi
della legislazione economica esistente si dovrà annullare,  e  per buon tempo è bene che i deputati — avvocati o medici —
Le mie parole sono forti; i desideri sono radicali,  e  vorrei avere il tempo per dimostrare quali errori economici
per dimostrare quali errori economici sono stati compiuti  e  quanto sia necessaria la libertà economica che tutti
che tutti invochiamo, ma che non si ha il coraggio  e  la forza di restituire al paese; perché in Italia il
delle assicurazioni operaie, la tutela del lavoro igienico  e  morale, le provvidenze atte ad agevolare le forme
economica privata per una funzione sociale del capitale,  e  ne determinano certi rapporti col lavoratore come persona
dell’opera. Ciò è ormai pacifico anche fra i partiti  e  fra i rappresentanti diretti degli interessi dei
degli interessi dei produttori. Quello che non è pacifico  e  attesta sempre il medesimo errore, è che il regime sociale
far divenire servizio statale, monopolistico, meccanico;  e  che lo stato voglia creare attorno a tali istituti una
classe, un partito, una burocrazia, una casta privilegiata  e  predominante.
cosa antiestetica! — dicono i liberali che dell’estetica  e  dell’intellettualità sono i paladini. “Turberebbe non poco
sono i paladini. “Turberebbe non poco la famiglia  e  le usanze riservate delle donne”. Noi rispondiamo: è meglio
vadano colla loro scheda in un luogo per loro prescelto  e  gettino questa scheda nella urna elettorale, come fanno per
urna elettorale, come fanno per esempio nella Svizzera  e  nel vicino Vorarlberg, o che si continui la bella pratica
i partiti facciano della donna un oggetto di conquista  e  d’insidia? (L'oratore mostra a questo punto una proiezione
le pratiche dei vaneggiamenti colle procure femminili).  E  conclude: combattendo per il voto femminile diretto, noi
femminile diretto, noi combattiamo per una causa di libertà  e  di democrazia. Signori democratici liberali, c’è in tutto
donna alla cosa pubblica. Combattendo i pregiudizi in voga  e  l’intransigenza degli ultra—conservativi da un lato e le
voga e l’intransigenza degli ultra—conservativi da un lato  e  le esagerazioni dall’altro, l’oratore giunge alla
della donna alla cosa pubblica in quelle forme  e  in quella misura che lo permetta lo stato di donna madre,
più, noi siamo per questa partecipazione intanto in quanto  e  perché essa giovi alla missione prima e più vera della
intanto in quanto e perché essa giovi alla missione prima  e  più vera della donna che riguarda la famiglia e l’avvenire
prima e più vera della donna che riguarda la famiglia  e  l’avvenire di questa (istruzione). È la questione
dimostrando che essa è infine un postulato di istruzione  e  di educazione nazionale e ne deriva quindi le sue relazioni
infine un postulato di istruzione e di educazione nazionale  e  ne deriva quindi le sue relazioni colla missione della
cardine politico. Però per poter fare una politica seria  e  radicale, come quella da noi esplicata, occorre avere un
governo forte occorre avere una maggioranza salda di uomini  e  di programmi, e quindi un corpo elettorale orientato dai
avere una maggioranza salda di uomini e di programmi,  e  quindi un corpo elettorale orientato dai partiti e deciso
e quindi un corpo elettorale orientato dai partiti  e  deciso sulla strada da percorrere. Per questo la funzione
da percorrere. Per questo la funzione dei partiti nazionali  e  parlamentari è funzione prevalente nella vita del sistema
popolare italiano che da due anni agita, attraverso varie  e  molteplici fasi, questi problemi, che a queste idee
fasi, questi problemi, che a queste idee generali  e  a questi schemi ha fatto seguire una realtà vissuta, e nel
e a questi schemi ha fatto seguire una realtà vissuta,  e  nel campo delle libere organizzazioni e della propaganda, e
una realtà vissuta, e nel campo delle libere organizzazioni  e  della propaganda, e coll’attività parlamentare e
e nel campo delle libere organizzazioni e della propaganda,  e  coll’attività parlamentare e governativa, non perdendo la
e della propaganda, e coll’attività parlamentare  e  governativa, non perdendo la linea attraverso tutte le
un programma, che deve divenire aspirazione, coscienza  e  volontà del popolo italiano. I fatti minuti e quotidiani
coscienza e volontà del popolo italiano. I fatti minuti  e  quotidiani tante volte hanno un significato limitato e si
e quotidiani tante volte hanno un significato limitato  e  si perdono nel rapido succedersi di eventi; le parole
sui giornali; sembra che il mondo sia fermo attorno a noi  e  che la rapidità dei consensi tenga dietro alla rapidità dei
attorno a quello che ha più vistosità nelle apparenze  e  linea più forte nei contrasti. Penetra però dentro alle
più forte nei contrasti. Penetra però dentro alle coscienze  e  diviene abitudine, arriva nelle fibre di molti e diviene
coscienze e diviene abitudine, arriva nelle fibre di molti  e  diviene forza quel che due anni addietro era un nome. Ha
era un nome. Ha cittadinanza quel che si ripudiava; odii  e  amori in contrasto dividono gli uomini; le mobilitazioni
penetrano nel cuore, divengono atti di volontà individuale  e  collettiva, superano il fenomeno e attingono la loro
di volontà individuale e collettiva, superano il fenomeno  e  attingono la loro esistenza nella sostanza delle cose. Come
ha espresso politicamente un suo pensiero ricostruttivo  e  tende a trovare su questo pensiero la rispondenza politica
della pubblica opinione. Il partito popolare italiano  e  però partito di minoranza, la sua funzione di
o di opposizione è importante nell’ordine delle propulsioni  e  nel gioco delle alternative parlamentari, ma non è
però basta a creare stati d’animo adatti, punti di partenza  e  di riferimento, elementi di prova, ragioni di consensi; sì
come base di collaborazione col secondo ministero Nitti  e  i patti di alleanza con i quali partecipò ai governi. E
e i patti di alleanza con i quali partecipò ai governi.  E  sono nostre le battaglie programmatiche combattute per la
libertà della scuola, per la proporzionale amministrativa  e  politica, per la libertà dei sindacati e per la riforma
amministrativa e politica, per la libertà dei sindacati  e  per la riforma agraria, e per il decentramento
per la libertà dei sindacati e per la riforma agraria,  e  per il decentramento amministrativo. Non sono idee isolate;
soluzioni o illustrano questioni; nei congressi si discute  e  si battaglia. Però, perché un’idea dal campo speculativo
perché un’idea dal campo speculativo passi a quello pratico  e  divenga ragion politica, occorre questo immenso lavorio dei
assolvono il cómpito di dare all’elettore un senso di unità  e  di resistenza; non dànno però una base programmatica:
dire che esista realmente una opposizione costituzionale  e  ciò è un male, non solo per la chiarificazione delle
partecipare coloro che credono di appoggiare blocchi  e  fasci e unioni per una politica di pura conservazione
coloro che credono di appoggiare blocchi e fasci  e  unioni per una politica di pura conservazione economica e
e unioni per una politica di pura conservazione economica  e  di tutela capitalistica, perché falserebbero, fin
falserebbero, fin dall’inizio, il significato della lotta  e  comprometterebbero le sorti della camera futura. Occorre
dei partiti ma nella specificazione di criteri, di metodi  e  di finalità, quando si tratta di salvare il paese. Questo
del parlamento, alla costituzione della maggioranza  e  alla combinazione dei governi, quando era ben difficile
altri partiti; e, se sarà necessario, per il bene del paese  e  per la vitalità del parlamento, questo faremo domani, sulla
domani, sulla base del nostro programma. Senza presumere  e  senza volerci imporre, noi crediamo che nella difficoltà di
che nella difficoltà di manovra dei partiti liberali  e  democratici ancora una volta il nostro dovrà essere il
politiche, attorno ad un problema fondamentale di libertà  e  di elevazione dei valori morali della coscienza collettiva,
sovver-siva, ma basati sui criteri di giustizia sociale.  E  nel momento che vengono a noi i fratelli delle terre
momento che vengono a noi i fratelli delle terre redente  e  portano insieme alla esperienza politica l’attività intensa
intensa nel campo dell’organizzazione cristiana operaia  e  il geloso affetto alle loro autonomie, noi riaffermiamo,
civiltà latina, nel nostro fondo della coscienza religiosa  e  cattolica, che ha saputo nei secoli unire la genialità
della nostra razza con la vitalità degli organamenti locali  e  la concezione razionale del diritto di cui Roma è madre.
che la unità territoriale è compiuta con tanti sacrifici  e  con tante vittime; ora che abbiamo scossa la soggezione
che incombeva come elemento culturale delle nostre scuole  e  come concezione laica panteista del nostro stato, oggi
bandiera, ove sta se¬gnata la croce dei comuni medievali  e  la parola «libertas» come la sintesi delle nostre
realizzatori, calmi lottatori, sicuri del nostro cammino,  e  perciò non tormentati da improvvisazioni né turbati dalle
lasciati insoluti dalla vecchia, problemi di realtà  e  di vita. Noi vi coopereremo con tutta la nostra attività;
nostra parola a coloro che debbono operare nel parlamento  e  nel governo; perché vogliamo così contribuire alla salvezza
interno, ma come rinnovamento delle sue forze economiche  e  come risveglio delle sue virtù morali, sulle quali fondiamo
Ed il 15 maggio, giorno assegnato per l’appello al paese,  e  per il partito popolare italiano un giorno sacro: è il
Dopo sei lustri torna come in visione quell’uomo diafano  e  quella parola solenne che era di salvezza morale e sociale;
diafano e quella parola solenne che era di salvezza morale  e  sociale; e tale è oggi quando alle masse scristianizzate e
quella parola solenne che era di salvezza morale e sociale;  e  tale è oggi quando alle masse scristianizzate e
e sociale; e tale è oggi quando alle masse scristianizzate  e  materializzate si è voluta imporre dalla Russia bolscevica
come parola di distruzione. Noi ai nostri fratelli, operai  e  lavoratori cristiani, ripetiamo quella che è parola di
parlamento italiano non è di oggi: ha molte cause remote  e  prossime, in parte simili a quelle che han determinato la
delle generazioni, nel loro sforzo di unificazione morale  e  politica, nel cozzo dinamico degli eventi. Che anzi parve
degli eventi. Che anzi parve più maturo, certo più glorioso  e  oggi venerando, il nostro parlamento del periodo del
che si affermava, nella generale rinascenza del pensiero  e  delle forme di libertà nel vivere civile. E a guardarle
del pensiero e delle forme di libertà nel vivere civile.  E  a guardarle oggi, attraverso la storia, le fasi tormentose
la storia, le fasi tormentose di quel periodo fatidico  e  audace, e il succedersi di gabinetti, il ripetersi di
le fasi tormentose di quel periodo fatidico e audace,  e  il succedersi di gabinetti, il ripetersi di appelli al
succedersi di gabinetti, il ripetersi di appelli al paese,  e  il crearsi di una legge trasformatrice — anche attraverso
legge trasformatrice — anche attraverso le irose polemiche  e  le profezie catastrofiche e le ingiuste persecuzioni ¬si
attraverso le irose polemiche e le profezie catastrofiche  e  le ingiuste persecuzioni ¬si vede chiaro che la vita
vissuta più che altro da una classe rappresentativa  e  fattiva, anzi da una aristocrazia di tale classe, aveva nel
delle leggi, l’ambiente di maturazione della vita politica.  E  di fatto i parlamenti costituzionali, nati in quell’epoca,
attraverso libere costruzioni organiche, economiche  e  sindacali; non solidali, ma disgregati per regioni e per
e sindacali; non solidali, ma disgregati per regioni  e  per categorie; ciò nonostante tendenti a organizzarsi, a
a solidificarsi, a specificarsi attraverso non più forme  e  forze individuali, ma collettive. Al centro, una
che già invade tutti i rami dell’attività pubblica  e  tutte le forme esterne dell’attività privata, e che tende
pubblica e tutte le forme esterne dell’attività privata,  e  che tende sempre più a ingigantire a danno della nazione
a danno della nazione nei suoi organismi pubblici  e  nella stessa economia privata. Il processo è stato logico:
dopo; — assumere la rappresentanza di interessi sociali  e  crearne il monopolio di un partito (quello socialista) per
maggioranza politica; fu svuotato di contenuto economico,  e  fu oberato di funzioni meccaniche e formalistiche, nella
di contenuto economico, e fu oberato di funzioni meccaniche  e  formalistiche, nella quotidiana fabbrica di numerose leggi,
di numerose leggi, senza la possibilità di comprenderle  e  di elaborarle. Avrebbe per lo meno dovuto conservare un
per lo meno dovuto conservare un alto significato politico  e  il controllo effettivo sulla nuova organizzazione statale,
triplice alleanza alle diverse fasi della costituzione  e  dello sviluppo della colonia Eritrea; dalle ostilità con la
guerra libica; dalla settimana rossa alla guerra europea  e  ai trattati di pace; — il parlamento ha quasi sempre
ci auguriamo che si tratti di crisi salutare; ma crisi è,  e  profonda, dell’istituto parlamentare. Durante la guerra, il
il nostro fu l’unico parlamento che funzionò poco o nulla,  e  non si può dire che in quel poco abbia funzionato in
il resto della vita della XXIV legislatura fu fittizio;  e  in continua attesa della fine, non poté affrontare nessun
linea politica nell’ondeggiamento continuo fra la retorica  e  il disfattismo all’interno e all’estero. Uno dei difetti
continuo fra la retorica e il disfattismo all’interno  e  all’estero. Uno dei difetti fondamentali del nostro
fu Crispi, figura oggi ingigantita dagli avvenimenti  e  dalla media statura dei suoi successori e dei suoi
dagli avvenimenti e dalla media statura dei suoi successori  e  dei suoi oppositori. La borghesia liberale piegò a sinistra
nel nostro parlamento che possa dirsi un partito vivente  e  operante. Il partito radicale, che fu l’ala estrema di un
fu l’ala estrema di un tempo, ha invano, attraverso uomini  e  attraverso formule, tentato di avere un contenuto specifico
forma superficiale ed inefficace di reazione con Pelloux  e  Sonnino; fu al governo con gli altri, quando Giolitti,
nominali sul terreno delle concentrazioni personali  e  parlamentari. Così venne meno la destra, fu scompaginata
la destra, fu scompaginata l’estrema sinistra; si confusero  e  si frammischiarono le democrazie costituzionali; rimasero
(come gruppo organizzato) i socialisti, con le loro vecchie  e  nuove differenziazioni di riformisti, integralisti,
di riformisti, integralisti, sindacalisti, unitari  e  ufficiali, fermi all’opposizione, più che parlamentare,
anticostituzionale. La guerra divise il parlamento  e  più che il parlamento il paese, in neutralisti ed
il parlamento il paese, in neutralisti ed interventisti;  e  questi in interventisti della prima e della seconda ora.
ed interventisti; e questi in interventisti della prima  e  della seconda ora. Salandra capeggiò contro Giolitti, tentò
interna che politica di guerra. L’unione sacra di Borselli  e  poi, dopo Caporetto, di Orlando, fu un atto opportuno; ma
economica dopo, mancando loro l’anima di un partito vivo  e  operante, anche per il fatto che essi, errore che si
era quella che veniva dalle masse agitate, turbolente  e  stanche, come un monito e come una forza. {{167}}Onde
dalle masse agitate, turbolente e stanche, come un monito  e  come una forza. {{167}}Onde divenne più sensibile, dopo la
il bisogno di organizzare i partiti anche parlamentarmente;  e  la proporzionale ebbe il significato della realtà e fu
e la proporzionale ebbe il significato della realtà  e  fu ragione di una grande riforma: essa tendeva a dare ai
partiti operanti la loro adeguata espressione parlamentare  e  la loro legittima rappresentanza; e come tutte le leggi che
parlamentare e la loro legittima rappresentanza;  e  come tutte le leggi che sanzionano un fatto maturo nella
che sanzionano un fatto maturo nella coscienza nazionale  e  insieme determinano le forze ope¬ranti verso un termine di
determinano le forze ope¬ranti verso un termine di sviluppo  e  di valorizzazione, così la stessa legge avrebbe dovuto
su questo terreno fra coloro che credono possibile  e  tentano attraverso lo schema dei partiti l’inquadramento
lo schema dei partiti l’inquadramento delle forze popolari;  e  coloro che anche oggi tentano le coalizioni momentanee e le
e coloro che anche oggi tentano le coalizioni momentanee  e  le individualizzano attraverso gli esponenti della
quanto come una risultante d’interessi personalistici  e  locali. Poche volte è accaduto il fatto di un pubblico
emendabili che contiene, sono come le prove eliminatorie  e  di assestamento; la revisione dei programmi e delle
eliminatorie e di assestamento; la revisione dei programmi  e  delle organizzazioni, anche dei partiti liberali e
e delle organizzazioni, anche dei partiti liberali  e  democratici, è un effetto di chiarificazione assolutamente
è un effetto di chiarificazione assolutamente necessario;  e  persino la formazione di liste di coalizione, dette
paesano, che imperversava col collegio uninominale  e  che aveva stabilizzato quasi dappertutto, e specialmente
uninominale e che aveva stabilizzato quasi dappertutto,  e  specialmente nel mezzogiorno, le consor¬terie
nel mezzogiorno, le consor¬terie amministrative  e  le lotte delle piccole egemonie provinciali. E se la
e le lotte delle piccole egemonie provinciali.  E  se la facilità di passaggio da una all’altra lista, di
i partiti ha avuto un effetto, sia pure schematico  e  formale, nel parlamento stesso con la riforma del
del regolamento, la costituzione degli uffici per partiti  e  gruppi; è stata data così una responsabilità permanente e
e gruppi; è stata data così una responsabilità permanente  e  continuativa ai dirigenti e ai rappresentanti politici, e
una responsabilità permanente e continuativa ai dirigenti  e  ai rappresentanti politici, e una tal quale rispondenza
e continuativa ai dirigenti e ai rappresentanti politici,  e  una tal quale rispondenza verso il corpo elettorale,
denominazioni che non possono restare vuote di senso.  E  se si arriverà nella prossima legislatura a dar vita ai
del lavoro, dell’agricoltura, delle industrie  e  dei comuni, come vere rappresentanze dirette e organiche di
industrie e dei comuni, come vere rappresentanze dirette  e  organiche di interessi collettivi, con funzioni delegate
funzioni delegate per i provvedimenti legislativi speciali  e  tecnici, sì da sgombrare l’enorme massa di lavoro meccanico
l’enorme massa di lavoro meccanico delle commissioni  e  degli uffici delle due camere, la sensibilità politica del
del parlamento così organizzato si eleverà di molto  e  avrà vigoria e agilità. Molti hanno attribuito alla
così organizzato si eleverà di molto e avrà vigoria  e  agilità. Molti hanno attribuito alla proporzionale la poca
di altri venti socialisti, sarebbero diminuiti i popolari  e  i combattenti, ma la risultante politica e morale sarebbe
i popolari e i combattenti, ma la risultante politica  e  morale sarebbe rimasta la stessa. I costituzionali di ogni
costituzionali di ogni partito avrebbero subito il ricatto  e  la prepotenza del socialismo in auge, senza doveri di
senza doveri di responsabilità perché minoranza, ma te¬muto  e  favorito dalla stessa borghesia contro la quale combatte.
cardine politico; b) se la camera dei deputati, come sarà  e  come funzionerà, sarà capace di rappresentarlo e di
come sarà e come funzionerà, sarà capace di rappresentarlo  e  di realizzarlo. Un programma politico non si inventa, si
realizzarlo. Un programma politico non si inventa, si vive;  e  per viverlo, si deve seguire nelle sue fasi evolutive,
nel complesso ritmo sociale, attraverso i contrasti  e  le lotte, nell’audacia delle affermazioni, nella fermezza
delle affermazioni, nella fermezza delle negazioni.  E  come gli eventi stessi, nella loro significazione reale,
luce i lati positivi o manchevoli di quel che si è pensato  e  si è voluto, così sorge e si fa prepotente la necessità
di quel che si è pensato e si è voluto, così sorge  e  si fa prepotente la necessità delle attenuazioni o delle
della vita civile, l’azione direttiva diviene decisiva  e  sostanziale. Di tanto in tanto una fase si sovrappone
Di tanto in tanto una fase si sovrappone all’altra  e  diviene la fase storica, la fase sintetica, la espressione
pensiero comune), che dà al fatto la sua naturale posizione  e  la sua reale giustificazione. La XXV legislatura si è
movimento rivoluzionario importato in Italia dall’estero,  e  imposto dall’estremismo socialista, come una fatale
fatale necessità, nello stato di non resistenza economica  e  politica della nazione. Gli ultimi fatti terroristici, la
però l’infatuazione delle masse — anche le più calme  e  le meno avvelenate — verso una dittatura economica e
calme e le meno avvelenate — verso una dittatura economica  e  politica del proletariato, dipende in gran parte da una
una crisi morale ed economica, che non è facile superare,  e  che le recenti fasi di lotta di fazioni acuiscono nell’odio
che le recenti fasi di lotta di fazioni acuiscono nell’odio  e  nella paura, da parte di quel proletariato, che le idee e
e nella paura, da parte di quel proletariato, che le idee  e  la disciplina socialista concepisce, per diuturno lavoro di
partito popolare italiano, quello dell’azione governativa,  e  quello della reazione fascista: ognuno di questi movimenti
quello della reazione fascista: ognuno di questi movimenti  e  stato autonomo e qualche volta contrastante: è bene
fascista: ognuno di questi movimenti e stato autonomo  e  qualche volta contrastante: è bene esaminarli
popolare italiano, che fu il primo in ordine di tempo  e  razionalmente organico nel suo lavoro. Metodo fondamentale
classi lavoratrici, che organizzasse queste in sindacati  e  in cooperative, sulla stessa, base di quadri nazionali,
sulla stessa, base di quadri nazionali, federali  e  confederali, e con le stesse rappre¬sentanze e organismi
stessa, base di quadri nazionali, federali e confederali,  e  con le stesse rappre¬sentanze e organismi provinciali; che
federali e confederali, e con le stesse rappre¬sentanze  e  organismi provinciali; che prendesse in mano le giuste
che prendesse in mano le giuste cause dei lavoratori  e  ne fosse tutelatore e promotore, nelle difficili ore della
mano le giuste cause dei lavoratori e ne fosse tutelatore  e  promotore, nelle difficili ore della trasformazione della
ore della trasformazione della nostra vita sociale,  e  nel campo legislativo e in quello pratico. Non fu
della nostra vita sociale, e nel campo legislativo  e  in quello pratico. Non fu necessario improvvisare né per i
specialmente nel campo cooperativo coltivato da lungo tempo  e  con amore dall’azione cattolica — né per un programma
che fu, nelle sue linee morali, riassunto  e  prospettato autorevolmente da Leone XIII nella enciclica
da Leone XIII nella enciclica «Rerum Novarum»,  e  propagandato con giovanile audacia dalla democrazia
sociale, se non vuol cadere nel retorico, nel vano  e  nel falso: un fondamento morale, che ci pone in contrasto
i socialisti che lo negano per un materialismo fatalistico;  e  un fondamento economico, che contrasta con quello
al lavoro, al risparmio, alla proprietà; che solo limita  e  corregge, in una legge morale e sociale di solidarietà, di
proprietà; che solo limita e corregge, in una legge morale  e  sociale di solidarietà, di armonia e di elevazione di
in una legge morale e sociale di solidarietà, di armonia  e  di elevazione di classe. La nostra fatica era trasportare
di classe. La nostra fatica era trasportare queste idee  e  queste organizzazioni dal puro ambito della iniziativa
dal puro ambito della iniziativa privata, assistita  e  protetta solo dall’azione religiosa, lanciarle nell’agone
religiosa, lanciarle nell’agone della vita pubblica,  e  darvi anima politica. Fatica improba per molte ragioni:
ma contrariata dalla pubblica opinione; che non vedeva  e  non vede ancora bene lo sforzo di liberazione delle masse
passo per passo, da tutta una rete d’interessi palesi  e  occulti, che ancora trovano protezione e vantaggi presso
d’interessi palesi e occulti, che ancora trovano protezione  e  vantaggi presso enti pubblici, banche, ministeri e
e vantaggi presso enti pubblici, banche, ministeri  e  burocrazie, nel servaggio trentennale ad un vero monopolio
l’episodio degli scioperi politici dei postelegrafonici  e  dei ferrovieri nel gennaio e febbraio del 1920? Per la
politici dei postelegrafonici e dei ferrovieri nel gennaio  e  febbraio del 1920? Per la resistenza dei bianchi gli
scioperi fallirono; però mentre si raggiungeva lo scopo,  e  quando l’indomani in tutti gli uffici postelegrafonici si
si sarebbe ripreso servizio, meno che a Bologna;  e  quando il servizio ferroviario già andava avanti con circa
durante lo sciopero era stato promesso con impegni legali  e  con decreti-legge. La partita politica fu per noi in quel
a spezzare la coalizione nel campo della cooperazione  e  ad iniziare la sua partecipazione nel campo del lavoro e
e ad iniziare la sua partecipazione nel campo del lavoro  e  del collocamento; ad esistere come unità operante nella
posizione chiara, netta, precisa, nelle questioni agrarie,  e  promuovere leggi, decreti e provvedimenti; a discutere in
nelle questioni agrarie, e promuovere leggi, decreti  e  provvedimenti; a discutere in commissioni e al parlamento,
leggi, decreti e provvedimenti; a discutere in commissioni  e  al parlamento, sicuro di rappresentare legittimi interessi
di rappresentare legittimi interessi di organizzazioni  e  di classi; a parlare a nome di esse, a contestare perfino
governo (come nel caso della occupazione delle fab¬briche  e  del controllo) l’obbligo di tener conto dei nostri
Il metodo organizzativo della massa lavoratrice  e  la rappresentanza dei suoi interessi sindacali e
e la rappresentanza dei suoi interessi sindacali  e  cooperativi, mentre davano i risultati morali, e perciò
sindacali e cooperativi, mentre davano i risultati morali,  e  perciò duraturi, di una immunizzazione socialista, e di una
e perciò duraturi, di una immunizzazione socialista,  e  di una percezione realistica dell’economia, sulla base
percezione realistica dell’economia, sulla base dell’equità  e  della giustizia (e tralascio a questo punto tutte le accuse
confusa — sul terreno politico, nell’ámbito parlamentare  e  nella vitalità amministrativa — con tutta una
di altri inte¬ressi legittimi, ma pur discordanti  e  anche contrastanti almeno fino a che le fasi delle attuali
Oggi come ieri, la nostra forza organizzatrice, politica  e  morale sta nell’autonomia dei nostri movimenti, nella
agli interessi ideali generali, ai quali sono coordinati  e  subordinati gli stessi interessi della nostra
azione, il compito di una vera difesa dell’ordine sociale  e  morale del nostro paese.
domani, come è falso che li spinga il rancore per i torti  e  le violenze subite. Il calcolo e il risentimento
il rancore per i torti e le violenze subite. Il calcolo  e  il risentimento giustificherebbero l’opposizione, ma non la
ma non la spiegherebbero forse nella sua profondità  e  nella sua lunghezza. Non è nemmeno vero che ci manchi la
fin da Torino abbiamo ammesso la bontà o la discutibilità;  e  di fronte ai quali in ogni caso già l’esperienza ha
ha insegnato come una collaborazione di critica  e  di controllo potrebbe ottenere modificazioni e adattamenti.
di critica e di controllo potrebbe ottenere modificazioni  e  adattamenti. Anche l’antitesi dei principii non potrebbe
s’inspira alla legge evangelica della fraternità  e  della giustizia sociale, mentre il nazional fascismo si
può venir rinfacciata a chi spiritualmente, politicamente  e  organicamente si confonda col fascismo, non a chi,
la propria fisionomia, collaborasse col governo fascista  e  molto meno a chi esercitasse in suo confronto una funzione
una funzione critica. La solita distinzione fra tesi  e  ipotesi che fu invocata ieri in confronto del liberalismo e
e ipotesi che fu invocata ieri in confronto del liberalismo  e  che vale oggi di fronte al socialismo, non può venir negata
parlamento italiano non è di oggi: ha molte cause remote  e  prossime, in parte simili a quelle che han determinato la
delle generazioni, nel loro sforzo di unificazione morale  e  politica, nel cozzo dinamico degli eventi. Che anzi parve
degli eventi. Che anzi parve più maturo, certo più glorioso  e  oggi venerando, il nostro parlamento del periodo del
che si affermava, nella generale rinascenza del pensiero  e  delle forme di libertà nel vivere civile. E a guardarle
del pensiero e delle forme di libertà nel vivere civile.  E  a guardarle oggi, attraverso la storia, le fasi tormentose
la storia, le fasi tormentose di quel periodo fatidico  e  audace, e il succedersi di gabinetti, il ripetersi di
le fasi tormentose di quel periodo fatidico e audace,  e  il succedersi di gabinetti, il ripetersi di appelli al
succedersi di gabinetti, il ripetersi di appelli al paese,  e  il crearsi di una legge trasformatrice — anche attraverso
legge trasformatrice — anche attraverso le irose polemiche  e  le profezie catastrofiche e le ingiuste persecuzioni ¬si
attraverso le irose polemiche e le profezie catastrofiche  e  le ingiuste persecuzioni ¬si vede chiaro che la vita
vissuta più che altro da una classe rappresentativa  e  fattiva, anzi da una aristocrazia di tale classe, aveva nel
delle leggi, l’ambiente di maturazione della vita politica.  E  di fatto i parlamenti costituzionali, nati in quell’epoca,
attraverso libere costruzioni organiche, economiche  e  sindacali; non solidali, ma disgregati per regioni e per
e sindacali; non solidali, ma disgregati per regioni  e  per categorie; ciò nonostante tendenti a organizzarsi, a
a solidificarsi, a specificarsi attraverso non più forme  e  forze individuali, ma collettive. Al centro, una
che già invade tutti i rami dell’attività pubblica  e  tutte le forme esterne dell’attività privata, e che tende
pubblica e tutte le forme esterne dell’attività privata,  e  che tende sempre più a ingigantire a danno della nazione
a danno della nazione nei suoi organismi pubblici  e  nella stessa economia privata. Il processo è stato logico:
dopo; — assumere la rappresentanza di interessi sociali  e  crearne il monopolio di un partito (quello socialista) per
maggioranza politica; fu svuotato di contenuto economico,  e  fu oberato di funzioni meccaniche e formalistiche, nella
di contenuto economico, e fu oberato di funzioni meccaniche  e  formalistiche, nella quotidiana fabbrica di numerose leggi,
di numerose leggi, senza la possibilità di comprenderle  e  di elaborarle. Avrebbe per lo meno dovuto conservare un
per lo meno dovuto conservare un alto significato politico  e  il controllo effettivo sulla nuova organizzazione statale,
triplice alleanza alle diverse fasi della costituzione  e  dello sviluppo della colonia Eritrea; dalle ostilità con la
guerra libica; dalla settimana rossa alla guerra europea  e  ai trattati di pace; — il parlamento ha quasi sempre
ci auguriamo che si tratti di crisi salutare; ma crisi è,  e  profonda, dell’istituto parlamentare. Durante la guerra, il
il nostro fu l’unico parlamento che funzionò poco o nulla,  e  non si può dire che in quel poco abbia funzionato in
il resto della vita della XXIV legislatura fu fittizio;  e  in continua attesa della fine, non poté affrontare nessun
linea politica nell’ondeggiamento continuo fra la retorica  e  il disfattismo all’interno e all’estero. Uno dei difetti
continuo fra la retorica e il disfattismo all’interno  e  all’estero. Uno dei difetti fondamentali del nostro
fu Crispi, figura oggi ingigantita dagli avvenimenti  e  dalla media statura dei suoi successori e dei suoi
dagli avvenimenti e dalla media statura dei suoi successori  e  dei suoi oppositori. La borghesia liberale piegò a sinistra
nel nostro parlamento che possa dirsi un partito vivente  e  operante. Il partito radicale, che fu l’ala estrema di un
fu l’ala estrema di un tempo, ha invano, attraverso uomini  e  attraverso formule, tentato di avere un contenuto specifico
forma superficiale ed inefficace di reazione con Pelloux  e  Sonnino; fu al governo con gli altri, quando Giolitti,
nominali sul terreno delle concentrazioni personali  e  parlamentari. Così venne meno la destra, fu scompaginata
la destra, fu scompaginata l’estrema sinistra; si confusero  e  si frammischiarono le democrazie costituzionali; rimasero
(come gruppo organizzato) i socialisti, con le loro vecchie  e  nuove differenziazioni di riformisti, integralisti,
di riformisti, integralisti, sindacalisti, unitari  e  ufficiali, fermi all’opposizione, più che parlamentare,
anticostituzionale. La guerra divise il parlamento  e  più che il parlamento il paese, in neutralisti ed
il parlamento il paese, in neutralisti ed interventisti;  e  questi in interventisti della prima e della seconda ora.
ed interventisti; e questi in interventisti della prima  e  della seconda ora. Salandra capeggiò contro Giolitti, tentò
interna che politica di guerra. L’unione sacra di Borselli  e  poi, dopo Caporetto, di Orlando, fu un atto opportuno; ma
economica dopo, mancando loro l’anima di un partito vivo  e  operante, anche per il fatto che essi, errore che si
era quella che veniva dalle masse agitate, turbolente  e  stanche, come un monito e come una forza. {{167}}Onde
dalle masse agitate, turbolente e stanche, come un monito  e  come una forza. {{167}}Onde divenne più sensibile, dopo la
il bisogno di organizzare i partiti anche parlamentarmente;  e  la proporzionale ebbe il significato della realtà e fu
e la proporzionale ebbe il significato della realtà  e  fu ragione di una grande riforma: essa tendeva a dare ai
partiti operanti la loro adeguata espressione parlamentare  e  la loro legittima rappresentanza; e come tutte le leggi che
parlamentare e la loro legittima rappresentanza;  e  come tutte le leggi che sanzionano un fatto maturo nella
che sanzionano un fatto maturo nella coscienza nazionale  e  insieme determinano le forze ope¬ranti verso un termine di
determinano le forze ope¬ranti verso un termine di sviluppo  e  di valorizzazione, così la stessa legge avrebbe dovuto
su questo terreno fra coloro che credono possibile  e  tentano attraverso lo schema dei partiti l’inquadramento
lo schema dei partiti l’inquadramento delle forze popolari;  e  coloro che anche oggi tentano le coalizioni momentanee e le
e coloro che anche oggi tentano le coalizioni momentanee  e  le individualizzano attraverso gli esponenti della
quanto come una risultante d’interessi personalistici  e  locali. Poche volte è accaduto il fatto di un pubblico
emendabili che contiene, sono come le prove eliminatorie  e  di assestamento; la revisione dei programmi e delle
eliminatorie e di assestamento; la revisione dei programmi  e  delle organizzazioni, anche dei partiti liberali e
e delle organizzazioni, anche dei partiti liberali  e  democratici, è un effetto di chiarificazione assolutamente
è un effetto di chiarificazione assolutamente necessario;  e  persino la formazione di liste di coalizione, dette
paesano, che imperversava col collegio uninominale  e  che aveva stabilizzato quasi dappertutto, e specialmente
uninominale e che aveva stabilizzato quasi dappertutto,  e  specialmente nel mezzogiorno, le consor¬terie
nel mezzogiorno, le consor¬terie amministrative  e  le lotte delle piccole egemonie provinciali. E se la
e le lotte delle piccole egemonie provinciali.  E  se la facilità di passaggio da una all’altra lista, di
i partiti ha avuto un effetto, sia pure schematico  e  formale, nel parlamento stesso con la riforma del
del regolamento, la costituzione degli uffici per partiti  e  gruppi; è stata data così una responsabilità permanente e
e gruppi; è stata data così una responsabilità permanente  e  continuativa ai dirigenti e ai rappresentanti politici, e
una responsabilità permanente e continuativa ai dirigenti  e  ai rappresentanti politici, e una tal quale rispondenza
e continuativa ai dirigenti e ai rappresentanti politici,  e  una tal quale rispondenza verso il corpo elettorale,
denominazioni che non possono restare vuote di senso.  E  se si arriverà nella prossima legislatura a dar vita ai
del lavoro, dell’agricoltura, delle industrie  e  dei comuni, come vere rappresentanze dirette e organiche di
industrie e dei comuni, come vere rappresentanze dirette  e  organiche di interessi collettivi, con funzioni delegate
funzioni delegate per i provvedimenti legislativi speciali  e  tecnici, sì da sgombrare l’enorme massa di lavoro meccanico
l’enorme massa di lavoro meccanico delle commissioni  e  degli uffici delle due camere, la sensibilità politica del
del parlamento così organizzato si eleverà di molto  e  avrà vigoria e agilità. Molti hanno attribuito alla
così organizzato si eleverà di molto e avrà vigoria  e  agilità. Molti hanno attribuito alla proporzionale la poca
di altri venti socialisti, sarebbero diminuiti i popolari  e  i combattenti, ma la risultante politica e morale sarebbe
i popolari e i combattenti, ma la risultante politica  e  morale sarebbe rimasta la stessa. I costituzionali di ogni
costituzionali di ogni partito avrebbero subito il ricatto  e  la prepotenza del socialismo in auge, senza doveri di
senza doveri di responsabilità perché minoranza, ma te¬muto  e  favorito dalla stessa borghesia contro la quale combatte.
cardine politico; b) se la camera dei deputati, come sarà  e  come funzionerà, sarà capace di rappresentarlo e di
come sarà e come funzionerà, sarà capace di rappresentarlo  e  di realizzarlo. Un programma politico non si inventa, si
realizzarlo. Un programma politico non si inventa, si vive;  e  per viverlo, si deve seguire nelle sue fasi evolutive,
nel complesso ritmo sociale, attraverso i contrasti  e  le lotte, nell’audacia delle affermazioni, nella fermezza
delle affermazioni, nella fermezza delle negazioni.  E  come gli eventi stessi, nella loro significazione reale,
luce i lati positivi o manchevoli di quel che si è pensato  e  si è voluto, così sorge e si fa prepotente la necessità
di quel che si è pensato e si è voluto, così sorge  e  si fa prepotente la necessità delle attenuazioni o delle
della vita civile, l’azione direttiva diviene decisiva  e  sostanziale. Di tanto in tanto una fase si sovrappone
Di tanto in tanto una fase si sovrappone all’altra  e  diviene la fase storica, la fase sintetica, la espressione
pensiero comune), che dà al fatto la sua naturale posizione  e  la sua reale giustificazione. La XXV legislatura si è
movimento rivoluzionario importato in Italia dall’estero,  e  imposto dall’estremismo socialista, come una fatale
fatale necessità, nello stato di non resistenza economica  e  politica della nazione. Gli ultimi fatti terroristici, la
però l’infatuazione delle masse — anche le più calme  e  le meno avvelenate — verso una dittatura economica e
calme e le meno avvelenate — verso una dittatura economica  e  politica del proletariato, dipende in gran parte da una
una crisi morale ed economica, che non è facile superare,  e  che le recenti fasi di lotta di fazioni acuiscono nell’odio
che le recenti fasi di lotta di fazioni acuiscono nell’odio  e  nella paura, da parte di quel proletariato, che le idee e
e nella paura, da parte di quel proletariato, che le idee  e  la disciplina socialista concepisce, per diuturno lavoro di
partito popolare italiano, quello dell’azione governativa,  e  quello della reazione fascista: ognuno di questi movimenti
quello della reazione fascista: ognuno di questi movimenti  e  stato autonomo e qualche volta contrastante: è bene
fascista: ognuno di questi movimenti e stato autonomo  e  qualche volta contrastante: è bene esaminarli
popolare italiano, che fu il primo in ordine di tempo  e  razionalmente organico nel suo lavoro. Metodo fondamentale
classi lavoratrici, che organizzasse queste in sindacati  e  in cooperative, sulla stessa, base di quadri nazionali,
sulla stessa, base di quadri nazionali, federali  e  confederali, e con le stesse rappre¬sentanze e organismi
stessa, base di quadri nazionali, federali e confederali,  e  con le stesse rappre¬sentanze e organismi provinciali; che
federali e confederali, e con le stesse rappre¬sentanze  e  organismi provinciali; che prendesse in mano le giuste
che prendesse in mano le giuste cause dei lavoratori  e  ne fosse tutelatore e promotore, nelle difficili ore della
mano le giuste cause dei lavoratori e ne fosse tutelatore  e  promotore, nelle difficili ore della trasformazione della
ore della trasformazione della nostra vita sociale,  e  nel campo legislativo e in quello pratico. Non fu
della nostra vita sociale, e nel campo legislativo  e  in quello pratico. Non fu necessario improvvisare né per i
specialmente nel campo cooperativo coltivato da lungo tempo  e  con amore dall’azione cattolica — né per un programma
che fu, nelle sue linee morali, riassunto  e  prospettato autorevolmente da Leone XIII nella enciclica
da Leone XIII nella enciclica «Rerum Novarum»,  e  propagandato con giovanile audacia dalla democrazia
sociale, se non vuol cadere nel retorico, nel vano  e  nel falso: un fondamento morale, che ci pone in contrasto
i socialisti che lo negano per un materialismo fatalistico;  e  un fondamento economico, che contrasta con quello
al lavoro, al risparmio, alla proprietà; che solo limita  e  corregge, in una legge morale e sociale di solidarietà, di
proprietà; che solo limita e corregge, in una legge morale  e  sociale di solidarietà, di armonia e di elevazione di
in una legge morale e sociale di solidarietà, di armonia  e  di elevazione di classe. La nostra fatica era trasportare
di classe. La nostra fatica era trasportare queste idee  e  queste organizzazioni dal puro ambito della iniziativa
dal puro ambito della iniziativa privata, assistita  e  protetta solo dall’azione religiosa, lanciarle nell’agone
religiosa, lanciarle nell’agone della vita pubblica,  e  darvi anima politica. Fatica improba per molte ragioni:
ma contrariata dalla pubblica opinione; che non vedeva  e  non vede ancora bene lo sforzo di liberazione delle masse
passo per passo, da tutta una rete d’interessi palesi  e  occulti, che ancora trovano protezione e vantaggi presso
d’interessi palesi e occulti, che ancora trovano protezione  e  vantaggi presso enti pubblici, banche, ministeri e
e vantaggi presso enti pubblici, banche, ministeri  e  burocrazie, nel servaggio trentennale ad un vero monopolio
l’episodio degli scioperi politici dei postelegrafonici  e  dei ferrovieri nel gennaio e febbraio del 1920? Per la
politici dei postelegrafonici e dei ferrovieri nel gennaio  e  febbraio del 1920? Per la resistenza dei bianchi gli
scioperi fallirono; però mentre si raggiungeva lo scopo,  e  quando l’indomani in tutti gli uffici postelegrafonici si
si sarebbe ripreso servizio, meno che a Bologna;  e  quando il servizio ferroviario già andava avanti con circa
durante lo sciopero era stato promesso con impegni legali  e  con decreti-legge. La partita politica fu per noi in quel
a spezzare la coalizione nel campo della cooperazione  e  ad iniziare la sua partecipazione nel campo del lavoro e
e ad iniziare la sua partecipazione nel campo del lavoro  e  del collocamento; ad esistere come unità operante nella
posizione chiara, netta, precisa, nelle questioni agrarie,  e  promuovere leggi, decreti e provvedimenti; a discutere in
nelle questioni agrarie, e promuovere leggi, decreti  e  provvedimenti; a discutere in commissioni e al parlamento,
leggi, decreti e provvedimenti; a discutere in commissioni  e  al parlamento, sicuro di rappresentare legittimi interessi
di rappresentare legittimi interessi di organizzazioni  e  di classi; a parlare a nome di esse, a contestare perfino
governo (come nel caso della occupazione delle fab¬briche  e  del controllo) l’obbligo di tener conto dei nostri
Il metodo organizzativo della massa lavoratrice  e  la rappresentanza dei suoi interessi sindacali e
e la rappresentanza dei suoi interessi sindacali  e  cooperativi, mentre davano i risultati morali, e perciò
sindacali e cooperativi, mentre davano i risultati morali,  e  perciò duraturi, di una immunizzazione socialista, e di una
e perciò duraturi, di una immunizzazione socialista,  e  di una percezione realistica dell’economia, sulla base
percezione realistica dell’economia, sulla base dell’equità  e  della giustizia (e tralascio a questo punto tutte le accuse
confusa — sul terreno politico, nell’ámbito parlamentare  e  nella vitalità amministrativa — con tutta una
di altri inte¬ressi legittimi, ma pur discordanti  e  anche contrastanti almeno fino a che le fasi delle attuali
Oggi come ieri, la nostra forza organizzatrice, politica  e  morale sta nell’autonomia dei nostri movimenti, nella
agli interessi ideali generali, ai quali sono coordinati  e  subordinati gli stessi interessi della nostra
azione, il compito di una vera difesa dell’ordine sociale  e  morale del nostro paese.
cardine politico. Però per poter fare una politica seria  e  radicale, come quella da noi esplicata, occorre avere un
governo forte occorre avere una maggioranza salda di uomini  e  di programmi, e quindi un corpo elettorale orientato dai
avere una maggioranza salda di uomini e di programmi,  e  quindi un corpo elettorale orientato dai partiti e deciso
e quindi un corpo elettorale orientato dai partiti  e  deciso sulla strada da percorrere. Per questo la funzione
da percorrere. Per questo la funzione dei partiti nazionali  e  parlamentari è funzione prevalente nella vita del sistema
popolare italiano che da due anni agita, attraverso varie  e  molteplici fasi, questi problemi, che a queste idee
fasi, questi problemi, che a queste idee generali  e  a questi schemi ha fatto seguire una realtà vissuta, e nel
e a questi schemi ha fatto seguire una realtà vissuta,  e  nel campo delle libere organizzazioni e della propaganda, e
una realtà vissuta, e nel campo delle libere organizzazioni  e  della propaganda, e coll’attività parlamentare e
e nel campo delle libere organizzazioni e della propaganda,  e  coll’attività parlamentare e governativa, non perdendo la
e della propaganda, e coll’attività parlamentare  e  governativa, non perdendo la linea attraverso tutte le
un programma, che deve divenire aspirazione, coscienza  e  volontà del popolo italiano. I fatti minuti e quotidiani
coscienza e volontà del popolo italiano. I fatti minuti  e  quotidiani tante volte hanno un significato limitato e si
e quotidiani tante volte hanno un significato limitato  e  si perdono nel rapido succedersi di eventi; le parole
sui giornali; sembra che il mondo sia fermo attorno a noi  e  che la rapidità dei consensi tenga dietro alla rapidità dei
attorno a quello che ha più vistosità nelle apparenze  e  linea più forte nei contrasti. Penetra però dentro alle
più forte nei contrasti. Penetra però dentro alle coscienze  e  diviene abitudine, arriva nelle fibre di molti e diviene
coscienze e diviene abitudine, arriva nelle fibre di molti  e  diviene forza quel che due anni addietro era un nome. Ha
era un nome. Ha cittadinanza quel che si ripudiava; odii  e  amori in contrasto dividono gli uomini; le mobilitazioni
penetrano nel cuore, divengono atti di volontà individuale  e  collettiva, superano il fenomeno e attingono la loro
di volontà individuale e collettiva, superano il fenomeno  e  attingono la loro esistenza nella sostanza delle cose. Come
ha espresso politicamente un suo pensiero ricostruttivo  e  tende a trovare su questo pensiero la rispondenza politica
della pubblica opinione. Il partito popolare italiano  e  però partito di minoranza, la sua funzione di
o di opposizione è importante nell’ordine delle propulsioni  e  nel gioco delle alternative parlamentari, ma non è
però basta a creare stati d’animo adatti, punti di partenza  e  di riferimento, elementi di prova, ragioni di consensi; sì
come base di collaborazione col secondo ministero Nitti  e  i patti di alleanza con i quali partecipò ai governi. E
e i patti di alleanza con i quali partecipò ai governi.  E  sono nostre le battaglie programmatiche combattute per la
libertà della scuola, per la proporzionale amministrativa  e  politica, per la libertà dei sindacati e per la riforma
amministrativa e politica, per la libertà dei sindacati  e  per la riforma agraria, e per il decentramento
per la libertà dei sindacati e per la riforma agraria,  e  per il decentramento amministrativo. Non sono idee isolate;
soluzioni o illustrano questioni; nei congressi si discute  e  si battaglia. Però, perché un’idea dal campo speculativo
perché un’idea dal campo speculativo passi a quello pratico  e  divenga ragion politica, occorre questo immenso lavorio dei
assolvono il cómpito di dare all’elettore un senso di unità  e  di resistenza; non dànno però una base programmatica:
dire che esista realmente una opposizione costituzionale  e  ciò è un male, non solo per la chiarificazione delle
partecipare coloro che credono di appoggiare blocchi  e  fasci e unioni per una politica di pura conservazione
coloro che credono di appoggiare blocchi e fasci  e  unioni per una politica di pura conservazione economica e
e unioni per una politica di pura conservazione economica  e  di tutela capitalistica, perché falserebbero, fin
falserebbero, fin dall’inizio, il significato della lotta  e  comprometterebbero le sorti della camera futura. Occorre
dei partiti ma nella specificazione di criteri, di metodi  e  di finalità, quando si tratta di salvare il paese. Questo
del parlamento, alla costituzione della maggioranza  e  alla combinazione dei governi, quando era ben difficile
altri partiti; e, se sarà necessario, per il bene del paese  e  per la vitalità del parlamento, questo faremo domani, sulla
domani, sulla base del nostro programma. Senza presumere  e  senza volerci imporre, noi crediamo che nella difficoltà di
che nella difficoltà di manovra dei partiti liberali  e  democratici ancora una volta il nostro dovrà essere il
politiche, attorno ad un problema fondamentale di libertà  e  di elevazione dei valori morali della coscienza collettiva,
sovver-siva, ma basati sui criteri di giustizia sociale.  E  nel momento che vengono a noi i fratelli delle terre
momento che vengono a noi i fratelli delle terre redente  e  portano insieme alla esperienza politica l’attività intensa
intensa nel campo dell’organizzazione cristiana operaia  e  il geloso affetto alle loro autonomie, noi riaffermiamo,
civiltà latina, nel nostro fondo della coscienza religiosa  e  cattolica, che ha saputo nei secoli unire la genialità
della nostra razza con la vitalità degli organamenti locali  e  la concezione razionale del diritto di cui Roma è madre.
che la unità territoriale è compiuta con tanti sacrifici  e  con tante vittime; ora che abbiamo scossa la soggezione
che incombeva come elemento culturale delle nostre scuole  e  come concezione laica panteista del nostro stato, oggi
bandiera, ove sta se¬gnata la croce dei comuni medievali  e  la parola «libertas» come la sintesi delle nostre
realizzatori, calmi lottatori, sicuri del nostro cammino,  e  perciò non tormentati da improvvisazioni né turbati dalle
lasciati insoluti dalla vecchia, problemi di realtà  e  di vita. Noi vi coopereremo con tutta la nostra attività;
nostra parola a coloro che debbono operare nel parlamento  e  nel governo; perché vogliamo così contribuire alla salvezza
interno, ma come rinnovamento delle sue forze economiche  e  come risveglio delle sue virtù morali, sulle quali fondiamo
Ed il 15 maggio, giorno assegnato per l’appello al paese,  e  per il partito popolare italiano un giorno sacro: è il
Dopo sei lustri torna come in visione quell’uomo diafano  e  quella parola solenne che era di salvezza morale e sociale;
diafano e quella parola solenne che era di salvezza morale  e  sociale; e tale è oggi quando alle masse scristianizzate e
quella parola solenne che era di salvezza morale e sociale;  e  tale è oggi quando alle masse scristianizzate e
e sociale; e tale è oggi quando alle masse scristianizzate  e  materializzate si è voluta imporre dalla Russia bolscevica
come parola di distruzione. Noi ai nostri fratelli, operai  e  lavoratori cristiani, ripetiamo quella che è parola di
del periodo nittiano gli scioperi del gennaio 1920  e  la collusione con i socialisti. Lo strapotere di questi,
delle altre classi, al di fuori della nostra organizzazione  e  di piccoli nuclei di cittadini, non dava al governo, anche
avuto la possibilità, un ambiente atto alla resistenza.  E  quindi l’azione gover¬nativa si limitava all’elementare
con i socialisti nel campo della politica economica  e  delle schermaglie parlamentari; e ne rimase prigioniero al
della politica economica e delle schermaglie parlamentari;  e  ne rimase prigioniero al punto che quando volle fare un
vecchio nocchiero parlamentare, inchiodò per un mese  e  mezzo i deputati ad approvare le leggi finanziarie ed
ed ebbe abile diversivo allo stato incombente di incertezze  e  di torbidi con le elezioni amministrative, nelle quali la
amministrative, nelle quali la borghesia si fece coraggio  e  tentò riprendere con i blocchi la sua posizione nelle
La occupazione delle fabbriche aveva avuto episodi tragici  e  felini; la bestia umana riprende i suoi perversi istinti,
i freni inibitori della società. Le bombe di Bologna  e  di Ferrara dànno il segnale ad una energica azione di
ad una energica azione di resistenza sul terreno difficile  e  scabroso dell’esercizio del coraggio collettivo, di fronte
Non era la lotta sul campo economico tra la borghesia  e  il proletariato, che aveva avuto bagliori di sangue, ma
semplice campo economico era trasportato a quello sociale  e  politico, e doveva preparare il crollo dell’attuale regime,
economico era trasportato a quello sociale e politico,  e  doveva preparare il crollo dell’attuale regime, auspice la
diversi punti di vista: quello morale, quello economico  e  quello politico; non è e non può essere un partito, nel
quello morale, quello economico e quello politico; non è  e  non può essere un partito, nel senso che possa avere una
una vita propria autonoma. È invece un fenomeno di difesa  e  di reazione, che attinge la forza nello spirito di
la forza nello spirito di conservazione delle condizioni  e  delle ragioni dell’ordinamento avito nazionale, contro
superficie del fenomeno, non pervadono le fibre sociali,  e  si appoggiano in ogni regione d’Italia a tutte le frazioni
in ogni regione d’Italia a tutte le frazioni democratiche  e  liberali che da anni sono gli esponenti della vita pubblica
della vita pubblica italiana. La balda giovinezza, che  e  stata attratta dal movimento con ardore e impeto e anche
giovinezza, che e stata attratta dal movimento con ardore  e  impeto e anche con le esagerazioni che sono naturali in
che e stata attratta dal movimento con ardore e impeto  e  anche con le esagerazioni che sono naturali in simile
confondere con tutti quelli che fanno uso della violenza,  e  che al turbamento della nostra vita politica hanno aggiunto
aggiunto le dolorose esperienze della lotta fratricida  e  i tristi bagliori dell’incendio. Molti si sono domandati
autorità da parte dello stato verso il prepotere socialista  e  comunista, era possibile ai cittadini riavere la loro
italiane, senza questo spirito di reazione coraggiosa  e  violenta insieme. La domanda non può avere una risposta
non è teoria sociale quella che inverte i poteri pubblici,  e  passa ai semplici cittadini ciò che spetta agli organi
ai semplici cittadini ciò che spetta agli organi punitivi  e  repressivi dello stato; né può confondersi lo stato
lo stato anarcoide di alcune provincie con lo spirito  e  l’organismo della vita nazionale. La debolezza degli organi
di un uomo, ma che è la risultante di cause molteplici  e  complesse. I partiti costituzionali che non seppero nel
dopo gli scioperi rossi, uscirono dal ministero Nitti  e  segnarono come primo dei nove punti famosi: «politica
«politica interna di rispetto alla libertà individuale  e  collettiva e di salda resistenza agli elementi di
interna di rispetto alla libertà individuale e collettiva  e  di salda resistenza agli elementi di disgregazione
i poteri pubblici, né creato una pubblica opinione  e  una coscienza antirivoluzionaria, non quando disertarono le
urne, né quando resero inerte il parlamento ad affrontare  e  risolvere i problemi economici più impellenti, primo quello
agrario, che avrebbe impedito tante dolorose agitazioni  e  tristi esperienze nel campo economico e sociale. La
dolorose agitazioni e tristi esperienze nel campo economico  e  sociale. La reazione non può essere un semplice fenomeno di
questo le elezioni generali oggi sono un punto di partenza  e  non un punto di arrivo. E il punto di partenza, come
oggi sono un punto di partenza e non un punto di arrivo.  E  il punto di partenza, come epilogo delle tormentose ore
come epilogo delle tormentose ore della XXV legislatura, è  e  deve essere questo: il ripristino della legalità, il
ripristino della legalità, il ritorno all’autorità civile  e  politica dello stato, la eguaglianza di tutti i citta¬dini
politica dello stato, la eguaglianza di tutti i citta¬dini  e  la libertà per tutti. Questo deve essere riconosciuto
viziata; la XXV legislatura fu figlia della paura  e  del disinteresse di una parte della borghesia assenteista,
del disinteresse di una parte della borghesia assenteista,  e  diede quindi buon gioco ai socialisti a credersi essi i
buon gioco ai socialisti a credersi essi i dominatori  e  a preparare il loro avvento anche violento; non deve la
sì che il responso delle urne prepari una reazione torbida  e  cieca nel cozzo di passioni più che nel legittimo contrasto
cozzo di passioni più che nel legittimo contrasto di idee  e  di interessi. Per potere ottenere ciò, non basta il buon
della legge, quanto meno sensibili sono i freni morali  e  legali alle azioni umane, quanto più forte spingono gli
umane, quanto più forte spingono gli interessi al prevalere  e  al prepotere delle fazioni. Occorre quindi l’autorità del
delle fazioni. Occorre quindi l’autorità del governo  e  un ambiente {{176}}civile che la imponga; si deve arrivare
imponga; si deve arrivare a rettificare lo spirito pubblico  e  a orientarlo verso il senso civile della lotta e verso
pubblico e a orientarlo verso il senso civile della lotta  e  verso termini programmatici e sostanziali ai quali ispirare
il senso civile della lotta e verso termini programmatici  e  sostanziali ai quali ispirare l’azione dei partiti. E noi
e sostanziali ai quali ispirare l’azione dei partiti.  E  noi popolari dobbiamo non solo augurare che sia così, ma
Il primo periodo di questo silenzio è stato penoso  e  si è svolto dopo scoppiato il conflitto europeo, durante la
coll’animo straziato noi contemplavamo impotenti rovine  e  lutti, conculcazioni, ingiustizie e soprusi senza nome e
impotenti rovine e lutti, conculcazioni, ingiustizie  e  soprusi senza nome e sentivamo il pianto dei bimbi lasciati
e lutti, conculcazioni, ingiustizie e soprusi senza nome  e  sentivamo il pianto dei bimbi lasciati senza padre, i
lotta per l’esistenza, la pietà per i profughi a centinaia  e  a migliaia sbattuti, dispersi in paesi lontani, fra nemici
in paesi lontani, fra nemici astiosi, nel bisogno di tutto,  e  la rabbia dei nostri soldati che sapevano di non combattere
loro. Poi venne un terzo periodo, di fiducia, di speranza,  e  fu quando gli avvenimenti prendevano una piega conforme ai
ai nostri desideri svolgendosi a favore dell’Intesa,  e  i deputati trentini al Parlamento di Vienna incominciarono
in attesa della definizione delle nostre questioni  e  dei nostri confini, questioni che andavano rimesse ai
questioni che andavano rimesse ai fiduciari della nazione,  e  poi anche per timore che la nostra voce e le nostre
della nazione, e poi anche per timore che la nostra voce  e  le nostre critiche sembrassero ingratitudine verso i nostri
 e  migliaia d’anni rizzano al cielo le cime loro, le superbe
le cime loro, le superbe mon-tagne del Tibet: migliaia  e  migliaia d’anni le squarciano i fulmini, le fendono i
i fulmini, le fendono i ghiacci, le tormentano le bufere  e  pare quasi che quei giganti sotto l’ira secolare del cielo,
s’accumulano intorno al loro capo, soffrono di un immenso  e  disperato dolore e piangono da tutti i pori dalle grandi
al loro capo, soffrono di un immenso e disperato dolore  e  piangono da tutti i pori dalle grandi ferite del tempo, per
le quali esce l’acqua copiosa, a rivi, a torrenti, a fiumi.  E  l’acqua continua l’opera di distruzione sulla china, alle
degli elementi, scende il declivio, s’avvia alla pianura  e  qui distende pacifica il famoso limo della «terra gialla»,
fecondi del mondo. Gli uomini vi seminano, vi fabbricano  e  benedicono alle acque generose. Nella pianura dell’Hoango
precipitano al basso, spinti dal diluviare delle acque  e  il fiume ove l’ingordigia umana gli rizzò una diga proprio
andare dell’elemento, abbatte argini ed ostacoli, invade  e  distrugge la campagna e l’abitato, porta ovunque
abbatte argini ed ostacoli, invade e distrugge la campagna  e  l’abitato, porta ovunque desolazione e morte... Poi il
la campagna e l’abitato, porta ovunque desolazione  e  morte... Poi il cielo e i giganti del Tibet si concedono
porta ovunque desolazione e morte... Poi il cielo  e  i giganti del Tibet si concedono tregua, altri uomini
altri uomini traggono sul limo nuovo, nuovo benessere  e  nuova vita, finché non risuoni ancora il rombo del tuono e
e nuova vita, finché non risuoni ancora il rombo del tuono  e  il diluvio susseguente non trovi uomini non ancora
Così da millennio a millennio, da secolo a secolo. Signore  e  signori! La storia del fiume giallo e della sua terra è la
a secolo. Signore e signori! La storia del fiume giallo  e  della sua terra è la storia della cultura umana. Anche
nello svolgersi delle epoche più vicine, in tutte le fasi  e  i tempi presenti, possiamo figurarci il progresso della
come una dispersione dei frammenti di queste masse enormi  e  rozze ancora, di quella vergine montagna ove stanno
mano mano usato dai popoli nella fattura della civiltà.  E  anche qui, talvolta sopravvengono dispersioni violente che
pacifica evoluzione. Sono inondazioni morali che abbattono  e  distruggono chi vi si pone di contro perché ignaro del limo
della nostra opposizione sta nel sistema di governo attuato  e  coerentemente sviluppato dal fascismo. Il partito dominante
in via di fatto il metodo democratico costituzionale  e  sostituendovi una dittatura pseudoplebiscitaria fondata
elettivi con funzionari delegati dal potere esecutivo  e  ch’esso sia accentratore, antiautonomista, anticomunalista
ch’esso sia accentratore, antiautonomista, anticomunalista  e  antiprovincialista e che la spinta dell’idea iniziale lo
antiautonomista, anticomunalista e antiprovincialista  e  che la spinta dell’idea iniziale lo porti a sopprimere la
iniziale lo porti a sopprimere la libertà di associazione  e  la libertà di stampa che sono corollari indispensabili del
del sistema rappresentativo. Il contrasto è profondo  e  insuperabile: sul nostro scudo sta scritto: «Libertas»,
morale codificata. Ma anche se questa si potesse superare  e  l’esercizio della giustizia penale da una parte e quello
superare e l’esercizio della giustizia penale da una parte  e  quello della giustizia amministrativa dall’altra, fossero
il raggiungibile dell’odierna politica. Il relatore spiega  e  motiva ciascun punto, e si svolge un’animatissima
politica. Il relatore spiega e motiva ciascun punto,  e  si svolge un’animatissima discussione, i cui risultati
brevemente così: Convien ben distinguere fra azione  e  movimento sociale e movimento puramente politico. Il primo
Convien ben distinguere fra azione e movimento sociale  e  movimento puramente politico. Il primo è opera delle
delle società operaie cattoliche, dei circoli di lettura  e  di tutte le associazioni consimili; il secondo si manifesta
secondo si manifesta nelle adunanze espressamente politiche  e  nelle agitazioni elettorali. Per il movimento sociale
l’adunanza fa voti che si mantenga il titolo di cattolico  e  di democratico cristiano, ed eccita i soci e gli aderenti a
di cattolico e di democratico cristiano, ed eccita i soci  e  gli aderenti a voler ravvivare coll’antico entusiasmo le
la base indispensabile per la educazione delle coscienze  e  l’infusione dei principii sociali cristiani nelle masse
La adunanza raccomanda che nelle società operaie-cattoliche  e  nei circoli di lettura si tengano spesso conferenze che
si tengano spesso conferenze che valgano a mantenere saldi  e  immutati i principii del cattolicismo sociale o della
Trentino. Il programma poi venne discusso punto per punto  e  con alcune modificazioni accettato. Al punto VII:
venne approvato. La seduta, che era stata sospesa alle 12  e  ripresa alle 2, durò fino alle 6. Interessantissima fu la
il quale a sua volta è la società che mantiene la stampa  e  ne rende possibile lo sviluppo. L’oratore urge ancora che
ma dove non si è sviluppato il movimento cattolico sociale  e  non ci si è impadroniti dell’opinione pubblica, coi danni
discussione, per quanto riguarda l’organizzazione politica  e  il sistema di propaganda.
professionali dei contadini, degli operai, dei funzionari  e  degli addetti ai pubblici servizi e vede in questa
operai, dei funzionari e degli addetti ai pubblici servizi  e  vede in questa ricostituzione organica della vita sociale
quelle rivendicazioni che dipendono dalla legislazione  e  dall’amministrazione dello Stato, della Provincia e dei
e dall’amministrazione dello Stato, della Provincia  e  dei Comuni, dichiara di voler rispettare per proprio conto
politica. 2. L’assemblea plaude al risorgimento della vasta  e  magnifica organizzazione cooperativa del credito, del
cooperativa del credito, del consumo, della produzione  e  del lavoro, vanto incontrastato della nostra regione, e
e del lavoro, vanto incontrastato della nostra regione,  e  reclama dal governo e dai pubblici fattori il più ampio
incontrastato della nostra regione, e reclama dal governo  e  dai pubblici fattori il più ampio appoggio alla
pubblici fattori il più ampio appoggio alla cooperazione  e  alle sue iniziative.
realistico però, che vale per i tempi  e  i luoghi nei quali i risultati dei movimenti, svoltisi al
o una minore nostra combattività contro dottrine  e  movimenti che abbiamo sempre combattuto e dobbiamo
contro dottrine e movimenti che abbiamo sempre combattuto  e  dobbiamo combattere. Già in una circolare del luglio scorso
direzione del partito invitava le sezioni tutte a vigilare  e  ad operare, affinché le caratteristiche del partito
affinché le caratteristiche del partito venissero nettamente  e  vigorosamente affermate. Bisogna insistere oggi più che mai
pensare ad una ripresa generale. Se nel campo organizzativo  e  delle pubbliche manifestazioni dobbiamo ancora tener conto
è necessario ricorrere ad esempi lontani. La preparazione  e  la maturità dei nostri fu tale, che quando la proporzionale
aveva fatto precedere un intenso lavoro di organizzazione  e  di chiarificazione entro gli operai cattolici svizzeri, o
autorevole delegato del Centro il quale assieme al Gröber  e  al prelato Mausbach fu chiamato in un’ora grave a cercare e
e al prelato Mausbach fu chiamato in un’ora grave a cercare  e  concludere un modus vivendi coi socialisti più temperati,
sul terreno politico, quanto maggiore è la loro chiarezza  e  la loro fermezza sul terreno delle dottrine e quanto è più
chiarezza e la loro fermezza sul terreno delle dottrine  e  quanto è più intensa la vitalità del loro programma e della
e quanto è più intensa la vitalità del loro programma  e  della loro azione autonoma. È forse questa una conclusione
in cui esigenze imprescrittibili della vita politica  e  civile portano i popolari a manifestazioni comuni con
portano i popolari a manifestazioni comuni con uomini  e  con partiti lontani dalle loro dottrine, essi sentono però
tutta la virtù intrinseca di attrazione, di assimilazione  e  di rigenerazione politica e sociale.
di attrazione, di assimilazione e di rigenerazione politica  e  sociale.
è il dr Degasperi. Rinuncia ad entrare nel vasto argomento  e  si limita ad alcune osserva-zioni. Ricorda che a Riva si è
si è voluto sminuire l’importanza del Comizio di Tuenno  e  Valfloriana, per magnificare quello di Riva. Eppure a
per magnificare quello di Riva. Eppure a Tuenno  e  Valfloriana c’erano innegabilmente più lettori e gente che
a Tuenno e Valfloriana c’erano innegabilmente più lettori  e  gente che paga, di quello che non fosse a Riva e altrove.
lettori e gente che paga, di quello che non fosse a Riva  e  altrove. Crede di dover protestare anche qui che in tempi
in tempi in cui i liberali vogliono chiamarsi democratici  e  i socialisti hanno procla—mato nel Trentino il regno della
della «scarpa grossa» che è la grande maggioranza del paese  e  che deve sostenere pesi maggiori di fronte allo Stato e
e che deve sostenere pesi maggiori di fronte allo Stato  e  alla Provincia ed ai Comuni (applausi). Purtroppo la
del paese. lo sono certo che se si facesse un «referendum»  e  si domandasse ad ognuno il proprio parere in questione,
come il collega Mezzena a Malè, hanno dichiarati krumiri  e  traditori gli studenti cattolici, perché hanno il coraggio
studenti cattolici, perché hanno il coraggio della coerenza  e  di un’opinione propria e protesta energicamente contro
hanno il coraggio della coerenza e di un’opinione propria  e  protesta energicamente contro questi signori i quali pur
pur sanno che gli studenti cattolici, malgrado la freddezza  e  l’ostilità mostrata loro da gran parte degli studenti
un postulato nazionale comune. Colla medesima franchezza  e  la medesima coscienza, gli studenti cattolici lottarono
lottarono sempre contro la prepotenza teutonica, protestano  e  lottano ora contro codesti tranelli dell’opinione pubblica
può dire che c’è una serie di avvocati che fanno discorsi  e  un’altra serie di ingegneri che fanno progetti; ma fatti se
Risponde il d.r Degasperi. Sì, il Governo ci tratta male  e  ha gran parte della colpa. Ma colpa ne ha anche l’indolenza
tutta la colpa. il Governo! Mentre lo si grida per scusare  e  coprire anche le proprie mancanze e così nell’agitazione
lo si grida per scusare e coprire anche le proprie mancanze  e  così nell’agitazione mantenersi in trono(approvazioni).
Egli crede che, perché i comizi siano veramente decisivi  e  coscienti in una questione come questa, il popolo tutto
sul Serio che i cattolici, i quali predicarono sempre  e  difesero l’ordine sociale e le istituzioni e che perciò
i quali predicarono sempre e difesero l’ordine sociale  e  le istituzioni e che perciò appunto venivano finora
sempre e difesero l’ordine sociale e le istituzioni  e  che perciò appunto venivano finora designati come
appunto venivano finora designati come reazionari, preparino  e  favoriscano comunque propositi di sedizione. Da quali
comunque propositi di sedizione. Da quali banchi  e  da quali uomini verrebbe del resto una tale accusa? Gracchi
com’è formulata nel presente momento politico  e  il pensiero cristiano che inspira la nostra concezione
cioè il culto della forza, la pratica della violenza  e  la svalutazione della personalità umana. In tale senso
dei primi tre secoli: né giovò loro di obbedire alle leggi  e  al Sovrano, né di rilevare, come faceva Tertulliano, che
meno dei pagani, vantavano la civiltà romana che dava pace  e  sicurezza, sicché in tutto il mondo si poteva viaggiare per
sicché in tutto il mondo si poteva viaggiare per terra  e  per mare. Non giovava, perché istintivamente i magistrati
loro mondo in quanto predicava la fraternità degli uomini  e  dopo i milioni di gladiatori, di bestiari e di servi che
degli uomini e dopo i milioni di gladiatori, di bestiari  e  di servi che erano morti per il cruento spettacolo del
del popolo romano esso proclamava la persona umana sacra  e  inviolabile perché creata e redenta da Dio.
la persona umana sacra e inviolabile perché creata  e  redenta da Dio.
ma poiché esso investe l’intero organismo politico  e  amministrativo della nazione, fino all’ultimo comune, fino
fino all’ultimo comune, fino alla più lontana sottoprefettura  e  fino al Sindacato meno importante, poiché intacca tutte le
travolgendo i criteri più comuni della giustizia sociale  e  della libertà civile, creando, alimentando una febbre di
libertà civile, creando, alimentando una febbre di violenza  e  uno spasimo di odii, che sono la più diffusa epidemia
spasimo di odii, che sono la più diffusa epidemia dell’oggi  e  la più grave minaccia dell’indomani, il nostro
parlamentari o solo dalla difesa pur così legittima  e  doverosa delle prerogative costituzionali ma è imposto
ma è imposto sovrattutto da ragioni di carattere morale  e  sociale. In verità chi sta a Roma e non sente la voce della
di carattere morale e sociale. In verità chi sta a Roma  e  non sente la voce della provincia ed è portato a giudicare
di conflitti offrono questo quadro: leggi impudentemente  e  impunemente violate, crimini non perseguiti dalla
di pane, lavoratori privati di ogni libertà di associazione  e  sottoposti al monopolio sindacale più imperativo, cittadini
dei loro diritti amministrativi, spesso abusi di funzionari  e  talvolta corruzione di capi. Ma che cosa è tutto questo al
al paragone di quanto avviene nelle provincie più agitate?  E  c’è chi suppone che un partito il quale ha quotidianamente
quale ha quotidianamente sotto gli occhi un simile panorama  e  sente giungere a lui innumeri voci di angoscia, di sdegno,
provocarono a qualunque costo lo scioglimento del Consiglio  e  la venuta del commissario governativo, mentre ve ne sono
o diventare suoi collaboratori, è firmato dal conte Manci,  e  firmato dal dr. Stefenelli Giuseppe, direttore dell’Alto
Adige, il quale volle questa volta lo scioglimento  e  quindi il commissario governativo e (tragica ironia della
volta lo scioglimento e quindi il commissario governativo  e  (tragica ironia della sorte imposta ad un uomo dai suoi) è
signor... commissario governativo, il dr. Silli! (Applausi  e  battimani). Ci dovremmo quindi chiedere: se tante sono le
 E  qui l‘on. Degasperi apre una parentesi per invocare dagli
Nazione, una maggiore attività nel collaborare alle riviste  e  agli organismi colturali nazionali. Ci lagniamo di essere
colturali nazionali. Ci lagniamo di essere mai compresi  e  protestiamo contro chi ignora il valore dei nostri
dei nostri particolari istituti amministrativi, politici  e  giuridici, che vogliamo difendere, ma ove sono i giuristi,
completa il paragone fra il movimento sociale del 1901,  e  quell’odierno, chiedendosi quali siano le ragioni della
il paese, la nazione. Accettando questo criterio  e  non esagerando converremo tutti che essa almeno è una
come capitale del paese ed un complesso di relazioni morali  e  di vincoli economici fra questa capitale e due importanti
relazioni morali e di vincoli economici fra questa capitale  e  due importanti vallate. Da questo largo punto di vista e
e due importanti vallate. Da questo largo punto di vista  e  non da quello semplicemente dell’interesse locale abbiamo
in sé, atta a superare le difficoltà interne ed esterne  e  resistere ai movimenti di disgregazione. Il bisogno ne è
di disgregazione. Il bisogno ne è sentito da tutti,  e  tutti convengono che per ottenerlo è necessario in primo
con l’estero. Politica finanziaria, politica interna  e  politica estera sono tre cardini inscin¬dibili dello stato.
Possiamo discutere se si poteva far meglio, se uomini  e  partiti abbiano bene assolto al loro cómpito, se i
la riforma della finanza dello stato, quella dei comuni  e  delle provincie, i cui progetti sono pronti, e insistere di
dei comuni e delle provincie, i cui progetti sono pronti,  e  insistere di fronte a tutti sulla tesi delle economie sino
tutti sulla tesi delle economie sino alle forme più audaci  e  più estreme, perché ogni sacrificio è giustificato per
la vita alla collettività stessa di cui lo stato è organo  e  sintesi. Ma non vi potrà essere salda finanza se non vi è
nel suo com¬plesso, i più gravi problemi dell’esistenza  e  dello sviluppo della nostra vita nazionale. È una vecchia
dovesse essere, sarebbe al contrario. La politica estera è  e  deve essere basata sulle ragioni economiche, morali e
è e deve essere basata sulle ragioni economiche, morali  e  storiche del nostro paese; paese di emigrazione, abbiamo il
meno soggetta la nostra politica a gruppi finanziari  e  a stati egemonici. La politica del piede in due staffe,
politica del piede in due staffe, della amicizia da un lato  e  dell’alleanza dall’altro, dei protocolli che affermano e
e dell’alleanza dall’altro, dei protocolli che affermano  e  negano, dell’altruismo paesano che tradisce una debolezza e
e negano, dell’altruismo paesano che tradisce una debolezza  e  dell’infingimento che tende a far credere al successo,
a far credere al successo, ormai è una politica sfruttata  e  assurda. Certo, le soluzioni avute nella politica estera da
segnano degli strappi; oggi però bisogna essere realisti  e  prendere quel che esiste ai nostri riguardi come punto di
l’avvenire. Noi abbiamo bisogno di esportare mano d’opera  e  di importare materie prime; noi dobbiamo volgere le nostre
egemoniche, per la tradizione stessa della nostra politica  e  per la povertà economica che ci fa forzatamente tributari
nazionale, debbono convergere gli sforzi degli studiosi  e  degli uomini politici, su¬perando quella indifferenza ai
 E  qui tocchiamo il grande problema dell’influenza femminile
il grande problema dell’influenza femminile sullo svi-luppo  e  sui destini dei giovani, oltrepassati i limiti della
ora — tolte poche eccezioni — si ferma alle scuole normali  e  alle prime delle scuole medie. Perché, dopo, il suo influsso
del giovane, ma bisogna comprendere la condizione sociale  e  quello che si dice l’«ambiente» in cui vive. Questo si può
entusiasmano in ispecie lo studente. Una di tali questioni,  e  momentaneamente la prima, è la Q.U. e l’interessarsene,
di tali questioni, e momentaneamente la prima, è la Q.U.  e  l’interessarsene, tale partecipazione sarà in conflitto
chiama samaritana ad una partecipazione d’intelletto  e  di coscienza è naturale. Elevate, conchiude l’oratore,
egoistico per il figlio, il fratello ad amore di patria  e  nella loro fusione voi intendete la questione nazionale e
e nella loro fusione voi intendete la questione nazionale  e  più particolarmente la questione dell’istruzione nazionale.
colla sua missione famigliare, è anche richiesta da questa.  E  l’oratore porta ad esempio il recente sciopero scolastico.
perché non è lecito marinare la scuola, oppure: stai a casa  e  me ne assumo la responsabilità io ma lo sciopero, la
intere. Tali furono gli scioperi scolastici in Polonia,  e  ora in Boemia. Quante, venendo più in sù sanno dare un
ma di etica, di esistenza. In questo cozzare di odi  e  di passioni non sarebbe bella la collaborazione conciliante
della donna? Infine l’oratore tocca un motivo più egoistico  e  naturale cioè il fatto che la donna ha in gran parte già
la donna ha in gran parte già aperte le aule universitarie  e  le avrà di più per l’avvenire (Licei femminili). Il D.r
Ma anzitutto la donna dovrà cercare di intenderla la Q.U.  e  di seguirne le manifestazioni pubbliche. In generale,
politica. In secondo luogo col manifestare la sua opinione  e  i suoi voti in conferenze e petizioni, e qui si reca ad
col manifestare la sua opinione e i suoi voti in conferenze  e  petizioni, e qui si reca ad esempio la campagna delle donne
la sua opinione e i suoi voti in conferenze e petizioni,  e  qui si reca ad esempio la campagna delle donne italiane
contro il divorzio, la lotta nazionale delle donne polacche  e  boeme, l’agitazione pro lavoratrici nella Francia. In terzo
in sé, atta a superare le difficoltà interne ed esterne  e  resistere ai movimenti di disgregazione. Il bisogno ne è
di disgregazione. Il bisogno ne è sentito da tutti,  e  tutti convengono che per ottenerlo è necessario in primo
con l’estero. Politica finanziaria, politica interna  e  politica estera sono tre cardini inscin¬dibili dello stato.
Possiamo discutere se si poteva far meglio, se uomini  e  partiti abbiano bene assolto al loro cómpito, se i
la riforma della finanza dello stato, quella dei comuni  e  delle provincie, i cui progetti sono pronti, e insistere di
dei comuni e delle provincie, i cui progetti sono pronti,  e  insistere di fronte a tutti sulla tesi delle economie sino
tutti sulla tesi delle economie sino alle forme più audaci  e  più estreme, perché ogni sacrificio è giustificato per
la vita alla collettività stessa di cui lo stato è organo  e  sintesi. Ma non vi potrà essere salda finanza se non vi è
nel suo com¬plesso, i più gravi problemi dell’esistenza  e  dello sviluppo della nostra vita nazionale. È una vecchia
dovesse essere, sarebbe al contrario. La politica estera è  e  deve essere basata sulle ragioni economiche, morali e
è e deve essere basata sulle ragioni economiche, morali  e  storiche del nostro paese; paese di emigrazione, abbiamo il
meno soggetta la nostra politica a gruppi finanziari  e  a stati egemonici. La politica del piede in due staffe,
politica del piede in due staffe, della amicizia da un lato  e  dell’alleanza dall’altro, dei protocolli che affermano e
e dell’alleanza dall’altro, dei protocolli che affermano  e  negano, dell’altruismo paesano che tradisce una debolezza e
e negano, dell’altruismo paesano che tradisce una debolezza  e  dell’infingimento che tende a far credere al successo,
a far credere al successo, ormai è una politica sfruttata  e  assurda. Certo, le soluzioni avute nella politica estera da
segnano degli strappi; oggi però bisogna essere realisti  e  prendere quel che esiste ai nostri riguardi come punto di
l’avvenire. Noi abbiamo bisogno di esportare mano d’opera  e  di importare materie prime; noi dobbiamo volgere le nostre
egemoniche, per la tradizione stessa della nostra politica  e  per la povertà economica che ci fa forzatamente tributari
nazionale, debbono convergere gli sforzi degli studiosi  e  degli uomini politici, su¬perando quella indifferenza ai
tipici: nelle trattative di pace, quale cosa più logica  e  naturale che l’invitare a Parigi, per la regolazione delle
tutti, dalla Serbia che ha per delegati personalità slovene  e  croate, all’Austria tedesca che fra gli altri si è fatta
suo non era compito che potesse assolvere una sola persona  e  pensando a lui mi sono ricordato di quello che scrisse il
mesi di armistizio si è fatto alle autonomie provinciali  e  comunali ci possa ispirare fiducia. A parlare soltanto
338 comuni di cui ha potuto aver notizie, 215 hanno sindaco  e  rappresentanza eletti regolarmente, 29 hanno la
eletti regolarmente, 29 hanno la rappresentanza eletta  e  il sindaco nominato dal governatore, 34 solo sindaco e
e il sindaco nominato dal governatore, 34 solo sindaco  e  rappresentanza (una specie di Consulta) nominati, in 50
solo il sindaco nominato, in 5 c’è un commissario militare  e  in 2 (Cavareno e Quetta) si sono fatte le elezioni durante
nominato, in 5 c’è un commissario militare e in 2 (Cavareno  e  Quetta) si sono fatte le elezioni durante il periodo di
fidarsi è meglio. Possiamo poi aggiungere un terzo esempio  e  cioè l’esperienza fattaci fare in questi giorni con la
Nitti deve averlo trovato a caso, riordinando le carte  e  spolverando la sua scrivania (ilarità). Questo decreto è
soltanto, se si vuole, una nuova consulta risiedente a Roma  e  composta di persone scelte dal governo, il nuovo ufficio
dal governo, il nuovo ufficio centrale dovrebbe affrontare  e  risolvere per decreto reale tutte le gravi, delicate e
e risolvere per decreto reale tutte le gravi, delicate  e  complesse questioni delle terre redente.
del periodo nittiano gli scioperi del gennaio 1920  e  la collusione con i socialisti. Lo strapotere di questi,
delle altre classi, al di fuori della nostra organizzazione  e  di piccoli nuclei di cittadini, non dava al governo, anche
avuto la possibilità, un ambiente atto alla resistenza.  E  quindi l’azione gover¬nativa si limitava all’elementare
con i socialisti nel campo della politica economica  e  delle schermaglie parlamentari; e ne rimase prigioniero al
della politica economica e delle schermaglie parlamentari;  e  ne rimase prigioniero al punto che quando volle fare un
vecchio nocchiero parlamentare, inchiodò per un mese  e  mezzo i deputati ad approvare le leggi finanziarie ed
ed ebbe abile diversivo allo stato incombente di incertezze  e  di torbidi con le elezioni amministrative, nelle quali la
amministrative, nelle quali la borghesia si fece coraggio  e  tentò riprendere con i blocchi la sua posizione nelle
La occupazione delle fabbriche aveva avuto episodi tragici  e  felini; la bestia umana riprende i suoi perversi istinti,
i freni inibitori della società. Le bombe di Bologna  e  di Ferrara dànno il segnale ad una energica azione di
ad una energica azione di resistenza sul terreno difficile  e  scabroso dell’esercizio del coraggio collettivo, di fronte
Non era la lotta sul campo economico tra la borghesia  e  il proletariato, che aveva avuto bagliori di sangue, ma
semplice campo economico era trasportato a quello sociale  e  politico, e doveva preparare il crollo dell’attuale regime,
economico era trasportato a quello sociale e politico,  e  doveva preparare il crollo dell’attuale regime, auspice la
diversi punti di vista: quello morale, quello economico  e  quello politico; non è e non può essere un partito, nel
quello morale, quello economico e quello politico; non è  e  non può essere un partito, nel senso che possa avere una
una vita propria autonoma. È invece un fenomeno di difesa  e  di reazione, che attinge la forza nello spirito di
la forza nello spirito di conservazione delle condizioni  e  delle ragioni dell’ordinamento avito nazionale, contro
superficie del fenomeno, non pervadono le fibre sociali,  e  si appoggiano in ogni regione d’Italia a tutte le frazioni
in ogni regione d’Italia a tutte le frazioni democratiche  e  liberali che da anni sono gli esponenti della vita pubblica
della vita pubblica italiana. La balda giovinezza, che  e  stata attratta dal movimento con ardore e impeto e anche
giovinezza, che e stata attratta dal movimento con ardore  e  impeto e anche con le esagerazioni che sono naturali in
che e stata attratta dal movimento con ardore e impeto  e  anche con le esagerazioni che sono naturali in simile
confondere con tutti quelli che fanno uso della violenza,  e  che al turbamento della nostra vita politica hanno aggiunto
aggiunto le dolorose esperienze della lotta fratricida  e  i tristi bagliori dell’incendio. Molti si sono domandati
autorità da parte dello stato verso il prepotere socialista  e  comunista, era possibile ai cittadini riavere la loro
italiane, senza questo spirito di reazione coraggiosa  e  violenta insieme. La domanda non può avere una risposta
non è teoria sociale quella che inverte i poteri pubblici,  e  passa ai semplici cittadini ciò che spetta agli organi
ai semplici cittadini ciò che spetta agli organi punitivi  e  repressivi dello stato; né può confondersi lo stato
lo stato anarcoide di alcune provincie con lo spirito  e  l’organismo della vita nazionale. La debolezza degli organi
di un uomo, ma che è la risultante di cause molteplici  e  complesse. I partiti costituzionali che non seppero nel
dopo gli scioperi rossi, uscirono dal ministero Nitti  e  segnarono come primo dei nove punti famosi: «politica
«politica interna di rispetto alla libertà individuale  e  collettiva e di salda resistenza agli elementi di
interna di rispetto alla libertà individuale e collettiva  e  di salda resistenza agli elementi di disgregazione
i poteri pubblici, né creato una pubblica opinione  e  una coscienza antirivoluzionaria, non quando disertarono le
urne, né quando resero inerte il parlamento ad affrontare  e  risolvere i problemi economici più impellenti, primo quello
agrario, che avrebbe impedito tante dolorose agitazioni  e  tristi esperienze nel campo economico e sociale. La
dolorose agitazioni e tristi esperienze nel campo economico  e  sociale. La reazione non può essere un semplice fenomeno di
questo le elezioni generali oggi sono un punto di partenza  e  non un punto di arrivo. E il punto di partenza, come
oggi sono un punto di partenza e non un punto di arrivo.  E  il punto di partenza, come epilogo delle tormentose ore
come epilogo delle tormentose ore della XXV legislatura, è  e  deve essere questo: il ripristino della legalità, il
ripristino della legalità, il ritorno all’autorità civile  e  politica dello stato, la eguaglianza di tutti i citta¬dini
politica dello stato, la eguaglianza di tutti i citta¬dini  e  la libertà per tutti. Questo deve essere riconosciuto
viziata; la XXV legislatura fu figlia della paura  e  del disinteresse di una parte della borghesia assenteista,
del disinteresse di una parte della borghesia assenteista,  e  diede quindi buon gioco ai socialisti a credersi essi i
buon gioco ai socialisti a credersi essi i dominatori  e  a preparare il loro avvento anche violento; non deve la
sì che il responso delle urne prepari una reazione torbida  e  cieca nel cozzo di passioni più che nel legittimo contrasto
cozzo di passioni più che nel legittimo contrasto di idee  e  di interessi. Per potere ottenere ciò, non basta il buon
della legge, quanto meno sensibili sono i freni morali  e  legali alle azioni umane, quanto più forte spingono gli
umane, quanto più forte spingono gli interessi al prevalere  e  al prepotere delle fazioni. Occorre quindi l’autorità del
delle fazioni. Occorre quindi l’autorità del governo  e  un ambiente {{176}}civile che la imponga; si deve arrivare
imponga; si deve arrivare a rettificare lo spirito pubblico  e  a orientarlo verso il senso civile della lotta e verso
pubblico e a orientarlo verso il senso civile della lotta  e  verso termini programmatici e sostanziali ai quali ispirare
il senso civile della lotta e verso termini programmatici  e  sostanziali ai quali ispirare l’azione dei partiti. E noi
e sostanziali ai quali ispirare l’azione dei partiti.  E  noi popolari dobbiamo non solo augurare che sia così, ma
concreto il suffragio universale eguale, ammesso in teoria,  e  questo per mezzo di una distribuzione dei mandati tutta
degli abitanti, si tentò ora di creare delle distinzioni  e  delle eccezioni in favore del censo e della cultura. Il
delle distinzioni e delle eccezioni in favore del censo  e  della cultura. Il principio del suffragio per grado
i quali possedendo ora alla Camera il 48,23% dei mandati  e  prevedendo a ragione di perdere, con la caduta delle curie,
che nella distrettuazione si abbia riguardo alla cultura  e  al censo, creando per la città e i centri collegi
riguardo alla cultura e al censo, creando per la città  e  i centri collegi elettorali più piccoli. E questo nel
per la città e i centri collegi elettorali più piccoli.  E  questo nel presupposto che i centri sono prevalentemente
tendenza è propria dei liberali di tutte le nazionalità  e  vuole col medesimo mezzo della distrettuazione favoriti i
mezzo della distrettuazione favoriti i centri industriali  e  le città, come quelle che albergano la borghesia liberale.
liberale. È noto che queste due tendenze, la liberale  e  la tedesca, si manifestarono anche nella provincia nostra.
delle città della provincia si assegnassero otto mandati  e  ai 673.362 abitanti dei comuni rurali, soltanto 13 mandati,
tendenza di voler creare privilegi per il partito liberale  e  gli uomini che lo dirigono. La polemica che ne nacque è
i quali al pari degli czechi, dei croati, degli sloveni  e  dei ruteni devono richiedere che il suffragio uguale venga
che il suffragio uguale venga applicato rigorosamente  e  non in modo da mantenere e perpetuare l’egemonia tedesca
venga applicato rigorosamente e non in modo da mantenere  e  perpetuare l’egemonia tedesca nello Stato. Era nostro
voto del terzo corpo per la rappresentanza proporzionale  e  viene a discorrere dello scioglimento e della
proporzionale e viene a discorrere dello scioglimento  e  della concentrazione, in quanto questa è conversione verso
assumono la corresponsabilità dell’amministrazione  e  l’eredità democratica senza beneficio dell’inventario.
L’oratore rievoca il programma dei socialisti  e  dei democratici fra il 1902 ed il 1904. Innanzi alla
delle illusioni. Ridurremo le tasse — scrisse il Popolo —  e  specialmente la tassa sul pane. E nel novembre 1902, quando
— scrisse il Popolo — e specialmente la tassa sul pane.  E  nel novembre 1902, quando si ebbe in Consiglio il' voto per
sul Sarca, Il Popolo stampò un ditirambo sull’avvenire  e  sul progresso di Trento.
popolare ebbe su questo terreno una direttiva logica  e  costante, purtroppo non sempre mantenuta da altri partiti.
del giorno votato dal congresso di Bologna al 16 giugno  e  presentato dall’on. Gentili, la risoluzione di due nostri
risoluzione di due nostri comizi convocati a Trento prima  e  dopo la nomina del commissario generale. L’on. Nitti parve
redente avvengano contemporaneamente alle elezioni generali  e  accetterà gli emendamenti relativi che venissero preposti
Governo assicura il massimo rispetto alle autonomie locali  e  scolastiche, reintegrandole ove fossero state intaccate
ove fossero state intaccate durante il regime militare  e  ciò riguardo anche alle popolazioni tedesche. 3. Il governo
nuovi concittadini che contro ogni tendenza livellatrice  e  assorbente, l’Italia intende risolvere sollecitamente e
e assorbente, l’Italia intende risolvere sollecitamente  e  razionalmente i loro problemi, e attuare un organico
risolvere sollecitamente e razionalmente i loro problemi,  e  attuare un organico programma di azione civile,
ed economica, ma che vuole rispettare le loro leggi  e  condizioni speciali, i loro usi e le loro tradizioni. Noi
rispettare le loro leggi e condizioni speciali, i loro usi  e  le loro tradizioni. Noi vogliamo fare anzi di molti
Noi vogliamo fare anzi di molti istituti politici  e  sociali delle nuove terre, e fra questi in ispecie delle
di molti istituti politici e sociali delle nuove terre,  e  fra questi in ispecie delle autonomie comunali provinciali,
noi vogliamo risparmiare ogni turbamento nelle abitudini  e  negli interessi e le popolazioni tanto provate saranno nel
ogni turbamento nelle abitudini e negli interessi  e  le popolazioni tanto provate saranno nel loro paese, com’è
naturale, preferite in ogni campo della vita nei consigli  e  negli uffici. Non vogliamo ripetere oggi - le conseguenze
ne sarebbero più gravi per le condizioni nazionali  e  politiche - gli errori del 1866. Evitiamo energicamente le
le invasioni burocratiche pertinacemente assimilatrici  e  calmiamo il furore di assimilazione e decomposizione con
assimilatrici e calmiamo il furore di assimilazione  e  decomposizione con cui anche ora come allora per opera di
in merito, ma rileva che la questione è assai grave  e  sta in nesso assai stretto colle nostre tendenze
quindi accettare il provvedimento escogitato dal governo  e  contro di esso protestiamo. E allora, come si potrebbe
escogitato dal governo e contro di esso protestiamo.  E  allora, come si potrebbe risolvere la questione di
risolvere la questione di provvedere in forma legale  e  non con disposizioni eccezionali al definitivo assetto del
aspettare un po’, fin che, approvata la riforma elettorale  e  fatte, con la partecipazione delle terre redente, le
provinciale in base al suffragio universale uguale, diretto  e  proporzionale e dar modo al nuovo ente di decidere, in
al suffragio universale uguale, diretto e proporzionale  e  dar modo al nuovo ente di decidere, in veste diciamo così
cioè uno di quei mezzi eccezionali che noi deploriamo  e  deprechiamo. È vero; ma di fronte a una situazione così
È vero; ma di fronte a una situazione così complessa  e  delicata, è preferibile far uso per una volta sola di un
che tronchi definitivamente la lunga teoria dei decreti  e  delle ordinanze, anziché perpetuare tutta una struttura
perpetuare tutta una struttura assurda politicamente  e  amministrativamente, dove un’accolta di burocrati dovrebbe
solo l’amministrazione statale, ma anche quella provinciale  e  comunale. Infatti come e quando arriverete voi altrimenti a
ma anche quella provinciale e comunale. Infatti come  e  quando arriverete voi altrimenti a reintegrare le autonomie
L’oratore dice di non voler addossare colpe specifiche  e  particolari su nessuno; è anzi disposto ad ammettere che al
disposto ad ammettere che al governatorato, al ministero  e  persino al segretariato generale per gli affari civili si
Ma non si può non convenire che con siffatti metodi  e  sistemi, che assolutamente non vanno, si ingenera una
vanno, si ingenera una grande sfiducia nella popolazione  e  si agevola la diffusione delle tendenze ultra radicali, che
 e  signori! Noi abbiamo avuto durante quest’anno sociale anche
avuto durante quest’anno sociale anche delle tempeste  e  dei temporali ma furono temporali di primavera; e vi
tempeste e dei temporali ma furono temporali di primavera;  e  vi passiamo sopra, per considerare soltanto la bellezza
vede in noi giovani che hanno serietà di propositi, occhio  e  cuore per i tempi che corrono. Signori! Tutti noi, vecchi e
e cuore per i tempi che corrono. Signori! Tutti noi, vecchi  e  giovani, abbiamo comuni due grandi amori: l’amore alla
comuni due grandi amori: l’amore alla Chiesa cattolica,  e  quell’altro complesso di idee e sentimenti, che io
alla Chiesa cattolica, e quell’altro complesso di idee  e  sentimenti, che io chiamerei il «trentinismo», l’amore a
tanto dai nemici esterni che interni. Conservatori  e  innovatori ad un tempo, speriamo e prepariamo tutti un
interni. Conservatori e innovatori ad un tempo, speriamo  e  prepariamo tutti un mondo nuovo, un’era novella che
nuovo mondo è sorta di già ad indorare le cime dei monti  e  fa immaginare lo splendore del giorno che verrà. Ebbene
fasci di luce, in cui si intravede la nuova giornata,  e  teniamo il dinanzi come specchio all’anima avvilita, al
dinanzi come specchio all’anima avvilita, al corpo morto.  E  ritornerà l’anima nel corpo e ritornerà la vita e si
avvilita, al corpo morto. E ritornerà l’anima nel corpo  e  ritornerà la vita e si rinnoveranno i tempi. Signori! Se
morto. E ritornerà l’anima nel corpo e ritornerà la vita  e  si rinnoveranno i tempi. Signori! Se questo congresso potrà
proporzionale, com’essa venne dibattuta sulla nostra stampa  e  in altri giornali, e come da principio trovasse molti
venne dibattuta sulla nostra stampa e in altri giornali,  e  come da principio trovasse molti increduli e molti
giornali, e come da principio trovasse molti increduli  e  molti oppositori. Nella campagna elettorale che seguì,
i popolari conquistarono per la prima volta il terzo corpo  e  le vicende che seguirono sono note, com’è noto anche che
ripresentare le loro candidature dovettero tenerne conto  e  lasciare alla minoranza alcuni costi. Questo non poteva
non poteva però essere se non un espediente provvisorio  e  i popolari, giunti in Consiglio, insistettero perché
corpi venissero suddivisi secondo il censo ora stabilito  e  che fosse escluso il voto delle donne. I popolari
fosse escluso il voto delle donne. I popolari accettarono,  e  così si arrivò dopo alcuni mesi di elaborazione alla
arrivò dopo alcuni mesi di elaborazione alla riforma votata  e  presentata nell’estate del 1912. Oggi, alla vigilia della
ammaestramento, quanto presto cioè un’idea, se è giusta  e  se è agitata con energia e costanza, può penetrare nella
presto cioè un’idea, se è giusta e se è agitata con energia  e  costanza, può penetrare nella coscienza pubblica e
energia e costanza, può penetrare nella coscienza pubblica  e  nell’ordinamento pubblico. Oggi è anche buono ricordare le
le ragioni che ci hanno mosso a una simile propaganda  e  ci hanno spinti a una tale conquista. Anzitutto noi
prima applicazione risentirà l’effetto dei partiti politici  e  non così facilmente si potranno sostituire amministrazioni
la storia dell’applicazione della R.P. in altri paesi  e  in altre città un po’ alla volta essa condurrà
essa condurrà l’amministrazione cittadina a maggiore equità  e  a maggiore oggettività. Il secondo motivo che ci ha spinti
crea la confusione fra il partito anticlericale in genere,  e  attenuando le differenze reali che esistono fra socialisti
attenuando le differenze reali che esistono fra socialisti  e  liberali, e a tali confusioni e attenuazioni spingeva il
le differenze reali che esistono fra socialisti e liberali,  e  a tali confusioni e attenuazioni spingeva il sistema
che esistono fra socialisti e liberali, e a tali confusioni  e  attenuazioni spingeva il sistema elettorale stesso, che
elettorale stesso, che facilitava o consigliava connubi  e  dedizioni e che d’altro canto escludeva dalla
stesso, che facilitava o consigliava connubi e dedizioni  e  che d’altro canto escludeva dalla partecipazione
o tardi arriverà a introdurre nel programma dei partiti  e  nel loro atteggiamento più logica e più chiarezza. Gli
programma dei partiti e nel loro atteggiamento più logica  e  più chiarezza. Gli amici nostri ch’entreranno in comune
in comune sappiano usare di quest’arma con energia  e  con abilità. Si servano del potere loro demandato per
i singoli partiti a prendere un atteggiamento logico  e  conseguente, sia di fronte agli affari economici, sia alle
dei partiti affini. Se quest’arma, che l’agitazione  e  la propaganda di cinque anni da loro in mano, verrà usata
che egli dedichi quella parte ormai poca del suo tempo  e  delle sue forze che gli resta dopo il disimpegno delle sue
ma deve ritornare con slancio alla propaganda  e  alla diffusione delle idee generali che sono la bandiera
sopra le nostre masse in movimento. (Grandi applausi  e  ovazioni).
alla discussione di un problema di grande attualità  e  di somma importanza dal lato economico e sociale com’è la
grande attualità e di somma importanza dal lato economico  e  sociale com’è la questione del rincaro. Né si sarebbe
come ha saputo l’on. Degasperi trattare il difficile  e  complicato argomento con tanta chiarezza, con dati
tanta chiarezza, con dati statistici veramente interessanti  e  con deduzioni logiche così evidenti. Le molte persone — ed
per questo nuovo genere di serate settimanali, istruttive  e  sommamente interessanti, nelle quali studiosi competenti
questo doloroso fenomeno mostrandocelo sotto vari aspetti  e  cercando d’indagarne le cause. E la conferenza più che d’un
sotto vari aspetti e cercando d’indagarne le cause.  E  la conferenza più che d’un rapido cenno sarebbe degna d’una
fenomeno si estende ai viveri ed ai prodotti industriali.  E  qui il conferenziere porta cifre eloquenti. Ci
stessa America i prezzi della carne sono cresciuti del 32%;  e  l’aumento è parallelo negli stessi paesi ove non esistono
classica le riferisce all’aumento della produzione aurifera  e  al conseguente rinvilimento del prezzo del denaro. Questa
periodo dal 1520 al 1600 si ebbe pure un grande rincaro,  e  fu quella un’epoca di grande produzione aurea. Il secondo
fu celebre per il rialzo spaventoso dei prezzi dei viveri  e  dei prodotti. Ebbene, quell’epoca coincideva appunto con il
con il maggiore sfruttamento delle miniere dell’Australia  e  della California, come il rincaro odierno coincide colla
di protezione per i prodotti del suolo o dell’industria,  e  si ragiona così: il venditore è indotto ad aumentare il
ricchezza mobile che si vede nell’aumento delle emissioni.  E  questo aumento di rendibilità si verifica in tutte le
sono rincariti: si è spesso triplicata la produzione  e  dividendi. La questione dei salari costituisce un circolo
del suolo. Altra causa: il rincaro delle abitazioni  e  l’aumento del valore delle aree di costruzione. C’è
quanto che le case nuove, fornite di tutti i comodi, d’aria  e  di luce, fanno base per il prezzo dei quartieri vecchi. Ma
vecchia: con poco vi sazierete. Entrate invece in un hotel,  e  qui dovrete spendere il doppio per sfamarvi: ma qui però
la base di tutto dovrebbe essere il principio morale.  E  qui si riaffaccia più imponente che mai la questione
un appello ai giovani per lo studio della questione sociale  e  per la rinascita dei nostri studi. Il conferenziere passa
nei rapporti del parlamento, riassumendo il dibattito  e  spiegando l’ultima votazione.
gli studenti erano pochini, o già qualcuno ghignava  e  mormorava la parola «fiasco» ma non era vero. Col prossimo
la parola «fiasco» ma non era vero. Col prossimo treno,  e  dalla Valle di Non, arrivarono molti dei nostri, sicché la
Non era affatto un fiasco, erano semplicemente dei disguidi  e  dei ritardi. Ed è così di tutta la nostra azione. Quando
con scherno. Ma s’acquetino! Non si tratta che di disguidi  e  di ritardi. La nostra locomotiva va innanzi infine
ritardi. La nostra locomotiva va innanzi infine vittoriosa  e  trionfante verso la meta, malgrado tutti i farisei, che in
per lavarsi le mani come Pilato. (Applausi prolungati  e  ostentativi). E a proposito, da persona che occupa un posto
le mani come Pilato. (Applausi prolungati e ostentativi).  E  a proposito, da persona che occupa un posto insigne, è
augurato che noi ci possiamo unire agli studenti liberali  e  i socialisti per la difesa nazionale. Accettiamo l’augurio
la difesa nazionale. Accettiamo l’augurio della concordia  e  dell’unione in certi momenti. Solo osserviamo che l’invito
diretto non a noi, ma a coloro che, collo spirito di setta  e  di prepotenza, questa cooperazione rendono, ad uomo
strenuo difensore dell’italianità, dove l’esserlo è grave  e  pericoloso. (Applausi prolungati). A questo giovane, che
che il congresso degli studenti, riconosca i suoi meriti  e  lo additi al pubblico come esempio. (Applausi). Il dott.
ordine del giorno, che viene accolto da applausi fragorosi  e  grida di viva S. Sebastiano, viva Carbonare, viva lo
contro l’integrità nazionale del Trentino, eccita studenti  e  popolo tutto ad opporsi con tutte le forze agli avversari
trentini la difesa dei benpensanti del comune di Folgaria  e  in modo speciale l’opera energica ed efficacissima dello
che fossimo proprio noi a chiedere l’appello al popolo  e  il rinnovamento degli istituti democratici locali. Gli uni
il rinnovamento degli istituti democratici locali. Gli uni  e  gli altri ignorano, pare, il nostro programma politico che
che milioni di atomi di fronte ad un governo centrale  e  ad una rigida uniformità amministrativa; unità meccaniche,
Giuseppe Toniolo «di continuo minacciate da pletora al capo  e  da paralisi agli arti», ed ha sempre propugnato invece «gli
che si tenti di creare qui un contrasto fra trentinismo  e  italianismo. Lo Stato è come un organismo umano e trae la
e italianismo. Lo Stato è come un organismo umano  e  trae la sua vitalità dalle sue cellule elementari.
elementari. Provvediamo a che queste cellule siano sane,  e  si riempiano di energia animatrice, ed avremo dato il più
nostre comunità, che cosa furono se non i gangli più vivi  e  resistenti del nostro organismo di fronte alla prepotenza
di fronte alla prepotenza assorbente del dominio straniero  e  questi gangli a che cosa ci ricongiungono se non alle
Non abbiate quindi paura, voi che vi chiamate progressisti  e  siete pur così pudibondi conservatori, in un momento in cui
in un momento in cui altri parla di costituente  e  altri ancora organizza un supremo sforzo per conquistare la
di proclamare alto il diritto alle nostre libertà  e  di rivendicare le nostre autonomie. Non ci parlate
delle istanze burocratiche, se non vi è unito un proprio  e  fondamentale decentramento dei poteri? Per concludere:
delle rivendicazioni democratiche: era nel loro programma,  e  solo ci è grande conforto che questo corrisponda così bene
che questo corrisponda così bene all’esigenze psicologiche  e  agl’interessi più urgenti del nostro paese a questa svolta
visto, raccoglie il suffragio delle energie più sane  e  capaci di rinnovare l’Italia, è programma di dignità e di
sane e capaci di rinnovare l’Italia, è programma di dignità  e  di fierezza, esso contiene anche una forza educativa del
politico. Solo se salverà le sue autonomie, il Trentino  e  i trentini avranno politicamente una personalità propria e
e i trentini avranno politicamente una personalità propria  e  poiché saranno forti di una maggiore libertà e di una
propria e poiché saranno forti di una maggiore libertà  e  di una maggiore sicurezza dei loro diritti potranno
altri con qual virtù si possa servire la patria, quando si  e  forti di una forza propria (applausi). Rifacciamoci ora di
altissimo di quello ch’è per l’individuo la nazione  e  di quanto dovesse valutarsi per noi il ricongiungimento
irradia su noi una luce nuova che eleva il nostro spirito  e  moltiplica i nostri impulsi di progresso. Nessun pericolo
operaie freme il desiderio della ripresa; a che tardiamo?  E  perché non si dica che ci cacciamo in questo lavoro con la
che noi non siamo che una parte dell’esercito che avanza  e  che è più facile criticare che fare. E qui l’oratore
che avanza e che è più facile criticare che fare.  E  qui l’oratore racconta popolarmente, fra ilarità generale,
ilarità generale, la parabola di Hans Sachs su S. Pietro  e  la capra. La morale gli serve per ripigliare come segue. Al
frasi vuote, dalle pose inutili, al lavoro, che esca in noi  e  nel nostro popolo una coscienza positiva. Promettiamolo qui
nel nostro popolo una coscienza positiva. Promettiamolo qui  e  oggi, amici e colleghi, di fronte a questo popolo industre,
una coscienza positiva. Promettiamolo qui e oggi, amici  e  colleghi, di fronte a questo popolo industre, di fronte a
per giorno coi tempi ostili. Che importa! Siamo con Cristo  e  il suo popolo. Andiamo!
Trentino per le sue note solarine. Una conferenza storica  e  patriottica: Un triste anniversario. È stato — il 14 marzo
colla narrazione delle soperchierie dei conti del Tirolo  e  dei soldati di Maria Teresa e di Giuseppe II nei paesi che
dei conti del Tirolo e dei soldati di Maria Teresa  e  di Giuseppe II nei paesi che venivano tolti, coi fatti
eloquenti di allora colla iniqua lotta dei pangermanisti  e  in generale del Volksbund in particolare, contro il Vescovo
del Volksbund in particolare, contro il Vescovo di Trento  e  invitò con forti parole gli ascoltanti a stringersi intorno
intorno al pastore, con la coscienza attiva di italiani  e  cattolici serbando fede alla religione e agli ideali dei
attiva di italiani e cattolici serbando fede alla religione  e  agli ideali dei nostri padri. Fu applauditissimo. E gli
e agli ideali dei nostri padri. Fu applauditissimo.  E  gli applausi raddoppiarono insistenti quando il presidente
ricordò le prime conferenze fatte da lui, iniziate da lui  e  dai pochi colleghi di allora agli emigrati trentini a
c’era un accento di amore nostalgico nelle sue parole.  E  poi parlò della vera cultura spirituale che consiste, non,
che consiste, non, o non principalmente, nel seguire  e  nel partecipare ai comodi materiali del progresso
vengono guardati con l’occhio dello spirito, che ha bisogni  e  finalità che il tempo non può soddisfare. La vita morale,
sentite, vissute, armonizzate, fanno progredire l’uomo  e  danno un significato al lavoro quotidiano; il resto,
crescere, sviluppare quella prima educazione, sviluppare  e  alimentare le loro opere, l’amore alla chiesa del paese
le loro opere, l’amore alla chiesa del paese natale  e  al Trentino, che lotta per la tutela della religione e per
e al Trentino, che lotta per la tutela della religione  e  per la difesa della nazionalità. L’on. Degasperi,
anticlericali risvegliano le coscienze indifferenti  e  disingannano gli illusi. È da codesto cozzo oramai
illusi. È da codesto cozzo oramai inevitabile delle idee  e  delle tendenze che i cattolici devono saper trarre una
una conoscenza realistica delle nostre condizioni morali  e  intellettuali: evitarlo oggi o riuscire a soffocarne l’urto
sogno che non è più realtà. Interrotto spesso da applausi  e  da «bene, bravo» alla fine l’oratore fu fatto segno a una
17 marzo fu così, un giorno di utile contatto fra studenti  e  operai, un altro passo in avanti verso l’unione, in una
verso l’unione, in una sola forza sociale, del lavoro  e  della scienza.
il quale non voleva saperne della centrale sul Sarca,  e  quando diede le dimissioni, lo fece, dichiarando di dover
per la finanziazione della centrale del Sarca.  E  accanto al conte Manci, alla sua destra, ci sono gli altri,
quei tempi rispondevano con sussiego che alla finanziazione  e  a pagare i debiti ci penserebbero loro. E adesso loro, cioè
finanziazione e a pagare i debiti ci penserebbero loro.  E  adesso loro, cioè i radicali ci hanno pensato, ci hanno
pensato, ci hanno provveduto o viceversa il conte Manci  e  la sua ala non nutrono più le vecchie preoccupazioni per la
Sarca? Con chi dobbiamo discutere: con quelli che vollero  e  fecero i debiti o con quelli che non li volevano, se adesso
quelli che non li volevano, se adesso sono tutti d’accordo  e  vengono insieme a battaglia contro di noi? (Forti
consiglio comunale propone l’aumento delle addizionali  e  l’introduzione del locativo per importo complessivo di
necessario malgrado le opposizioni della minoranza,  e  dall’altra vedo nella lista quali candidati persone che
caffè, fuori del Municipio, che quelle imposte erano troppe  e  che la minoranza aveva ragione. Con chi discuteremo, nella
per riproporle o a quelli che dicevano di non volerle  e  forse non le vorranno ancora? Ci sono nella lista di quelli
che inaugurarono l’era democratica dicendo che si possono  e  si debbono investire danari in industrie, che non si deve
in industrie, che non si deve badare ad economie grette  e  piccine e d’altra parte vi ricompaiono persone le quali
che non si deve badare ad economie grette e piccine  e  d’altra parte vi ricompaiono persone le quali furono
persone le quali furono proclamate i maestri dell’economia  e  della grettezza. Con qual sistema avremo da fare? C’è
del primo corpo di tradire il partito nazionale liberale  e  di esser rimasti solo per energia nell’associazione
v’ha dubbio, cortesi uditori, per tutto quello che ho detto  e  avrei potuto aggiungere attingendo all’attenta osservazione
mai più vista, perché mai come oggi il cozzo delle idee  e  delle anfrattuosità della vita sociale fu tanto forte,
tanto frequente. La caratteristica del nostro periodo è,  e  diverrà maggiormente, la grandiosa dispersione di tali
diffusione della cultura moderna. Come nella vita pubblica  e  negli ordinamenti politico—sociali si accentua, predomina
la democrazia, la quale non è che diffusione di diritti  e  di doveri politici, così nella vita intellettuale s’impone
cosiddetto clericalismo dei cattolici non è che la difesa  e  la rappresentanza degli interessi religiosi nella vita
se non colui che pubblicamente sulla stampa, nei municipi  e  nel parlamento difende la libertà della Chiesa cattolica e
e nel parlamento difende la libertà della Chiesa cattolica  e  l’integrità delle sue dottrine? Chi era ultramontano o
voleva servire la Chiesa allo Stato, imprigionando vescovi  e  giornalisti? Si trattava della Chiesa cattolica, dei suoi
cattolicesimo. È forse diversa la situazione in Austria?  E  forse differente il clericalismo e l’anticlericalismo da
situazione in Austria? E forse differente il clericalismo  e  l’anticlericalismo da noi? Lasciamo stare il passato ma
matrimoniale» se non un attentato contro la «santità  e  indissolubilità del matrimonio»? Sono due movimenti quindi
quale i due movimenti vengono caratterizzati come sopra  e  vien detto ai cattolici: «Voi non dormirete, mentre il
accinge a spargere fra il grano la zizzania, ma veglierete  e  colla vostra vigilanza e fortezza ne manderete a vuoto i
grano la zizzania, ma veglierete e colla vostra vigilanza  e  fortezza ne manderete a vuoto i tentativi». E perché noi
vigilanza e fortezza ne manderete a vuoto i tentativi».  E  perché noi vegliamo, perché ci schieriamo attorno ai
la difesa degli interessi religiosi siamo detti clericali  e  i nostri avversari anticlericali? No, qui si tratta di
austriaci una brutta lettera sinodale (Alto Adige 19 nov.)  e  s’augurava la fine della confessionalità dell’Austria. Che
a cui accenna l’Alto Adige non è che il conflitto fra Chiesa  e  Stato o meglio fra cosiddetta coscienza moderna e gli
Chiesa e Stato o meglio fra cosiddetta coscienza moderna  e  gli storici principi del Cristianesimo. Ma un altro
liberale il Messaggero di Rovereto parlò ancora più chiaro  e  rivolgendosi ai liberali dell’Alto Adige scrisse ai 17
uno «straniero», la scopa di Francia ha spazzato via frati  e  monache dai loro conventi, ha cacciato l’insegnamento
radicali prendono parte al movimento anticattolico generale  e  che se non combattono più energicamente «la rude campagna»
alla vita pubblica, occupandosi di politica, elezioni  e  organizzazione. Fatevi quindi soci attivi della Unione
quale si propone anche la difesa della libertà della Chiesa  e  degli interessi religiosi. L’oratore, dopo aver accennato
Per vincere sono necessarie tre cose 1) coraggio  e  coscienza d’essere la maggioranza del paese 2) contatto col
d’essere la maggioranza del paese 2) contatto col popolo  e  agitazione incessante delle nostre idee 3) ferrea
noi ci presentiamo con un programma apertamente nazionale  e  sinceramente democratico, ma vi poniamo a capo la questione