Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

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Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 50 occorrenze

Abbiamo dunque

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cioè di P- O e v. Abbiamo dunque

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Designando dunque l’accelerazione, che è una determinata funzione vettoriale del tempo, con a(t), abbiamo per definizione

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sei costanti arbitrarie Cfr. la nota a piè di pagina 97. . Abbiamo dunque ∞6 moti diversi aventi la data accelerazione.

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Si ha dunque che ogni intervallo di tempo T determina, per così dire, sui caratteri del moto una contrazione (smorzamento) nel rapporto

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ma per la 3alegge il rapporto è sempre il medesimo, qualunque sia il pianeta che si considera; lo stesso può dunque dirsi del rapporto

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Si ha dunque l’uno o l’altro caso, secondo che nelle (17) μ e ν hanno segno eguale o contrario, o ancora, in quanto è cosΘ0 > 0, secondo che il

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Resta dunque stabilito che ogni moto rigido piano, quando non sia traslatorio, è attuabile mediante il rotolamento di una curva solidale col piano

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. Si tratta dunque di un moto epicicloidale.

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istantaneo I (del moto di F' rapporto ad F) va dunque cercato sulla retta dei centri.

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. 259). La linea di azione è dunque un segmento rettilineo.

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Tenendo conto dei 2 volantini dei pedali abbiamo altri due parametri. Il grado di libertà è dunque complessivamente 9.

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Si ha dunque che i vincoli unilaterali implicano delle condizioni per gli spostamenti virtuali soltanto a partire dalle configurazioni di confine.

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Si ha dunque che: Qualunque sia il cammino descritto dal punto di applicazione di una forza conservativa entro il suo campo, il lavoro da essa

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rappresenta (se m e g sono espressi in unità C. G. S.) risulta espresso in dine. Si ha dunque

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pendolo, dalla massa m del punto oscillante e dall’accelerazione g delle gravità. Avremo dunque un’equazione

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Si passa dunque successivamente (con sole operazioni elementari) da σ 1 al sistema composto σ 1, σ 2, σ 2' e da questo a σ 2.

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cioè quasi 22 nodi, ed il costo della tonnellata-chilometro si ridurrebbe a di quello relativo ad ω: vi sarebbe dunque un risparmio superiore all'8

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percorrere un chilometro, i due rapporti non sono altro che i costi delle tonnellate-chilometro. Quello relativo ad ω è dunque appena dell’analogo costo a

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Esempio. - Si è testé visto che velocità, accelerazione ed energia sono dimensionalmente indipendenti. Potremo dunque esprimere mediante le loro

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Una forza avrà dunque rispetto alle unità di velocità, accelerazione ed energia l’equazione di dimensioni

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La relazione che esprime r sarà dunque del tipo

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Si esige dunque per l'equilibrio che la forza attiva F sia puramente normale; è poi necessario in virtù della (1) (e d’altra parte sufficiente) che

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dunque interno, o almeno non esterno, al medesimo segmento (n. 11).

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Saranno dunque

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L’espressione di s 3 può dunque essere scritta e

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Questo è dunque equivalente a σ.

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Si tratta dunque di una forza conservativa, che è funzione (vettoriale) continua del punto potenziato in tutto lo spazio.

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Concludiamo, dunque, che pei solidi l'equilibrio è caratterizzato dalle due equazioni vettoriali (1), o dalle sei equazioni scalati equivalenti

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Bisogna dunque (pur fissando il principio che si abbonda in precauzione quando si tengono come regole pratiche di equilibrio quelle che corrispondono

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L’equilibrio è dunque veramente assicurato dalla (7); e in ogni caso, salvo in quello considerato per primo (appoggio unico e privo di attrito), ci

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Quella equivalenza è dunque una conseguenza delle equazioni vettoriali (5) e (6), le quali, per altro, in quanto sono, non soltanto necessarie, ma

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all’altro estremo. L’azione si trasmette dunque inalterata lungo un filo, finché questo è rettilineo, in equilibrio, e non sollecitato da forze.

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In tutti gli altri, è dunque ben determinato il piano che contiene la funicolare, e conviene senz’altro ricondursi ad un problema piano, scegliendolo

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si vede immediatamente che il limite cercato coincide colla lunghezza del vettore Avremo dunque, denotando con c la curvatura della l in P,

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Vediamo dunque che la parabola (15'), circoscritta al poligono funicolare, tende, per n → ∞, alla parabola funicolare (23).

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Il lavoro (loro prodotto scalare) è dunque nullo.

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Se dunque, come abbiamo accennato, si verifica l’identità formale delle definitive condizioni di equilibrio (fornite, per i vari casi, dai due metodi

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Può dunque sussistere l’equilibrio anche senza che l'altezza del baricentro sia effettivamente minima, in particolare quando essa è massima.

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È dunque verificata la condizione di stabilità nel senso statico definito al § 4 del Cap. IX.

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Per quanto s’è detto or ora tale segno cambia col segno di Δs. Dunque in primo luogo: La curva attraversa in P il piano osculatore. In che senso? Per

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La 1 è dunque condizione necessaria e sufficiente perché il punto P sia in equilibrio relativo rispetto alla terna Oxyz.

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Sono dunque posizioni di equilibrio tutte e sole quelle in cui la normale a σ è parallela a p + χ, con in più la suddetta condizione pel senso se il

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Ciò posto, osserviamo anzitutto che nei punti dell’asse di rotazione è χ = 0; talché le cose vanno come per l’equilibrio assoluto: se dunque la

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Bisogna dunque che la velocità angolare, con cui la sfera ruota, superi un certo limite, perché un punto pesante possa trovarsi su di essa in

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opporsi al moto, e la normale ha momento nullo essendo diretta verso O. Dovrà dunque, in valore assoluto, il momento Γ 1 della coppia motrice

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, è inclinato di φ su OC. L’espressione del momento è dunque

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quantità sempre positiva, dacché supponiamo r> ρ. La Ψ(ψ) è dunque funzione crescente.

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Si hanno dunque, corrispondentemente alle possibili scelte di codeste tre costanti arbitrarie, moti aventi la data velocità (costante) v; e ciascuno

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Anche qui dunque, per la presenza delle tre costanti arbitrarie di integrazione, si hanno moti, e si può individuarne uno prefissando la posizione

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