| DIRE | E IL FARE |
I miei amici di Villa Castelli -
|
parole fanno le filastrocche: le fanno per le bocche di chi | dire | le vuole Canzoni di Giovanni Caviezel Disegni di |
Ridi ridì -
|
alla cucina. Ma il bimbo insiste e la mamma che non sa | dire | di noquando il bimbo è garbato, tralascia le faccende per |
I miei amici di Villa Castelli -
|
Il bimbo canterella: «Però però, dimmi il vero! non mi | dire | una bugia, dimmi tu qual' è la mia!» Alla fine sceglie la |
I miei amici di Villa Castelli -
|
vien danno. È brutta cosa aver due lingue. Non si deve mai | dire | il falso; anche quando, a dire il falso, può venirne |
La giovinetta campagnuola -
|
due lingue. Non si deve mai dire il falso; anche quando, a | dire | il falso, può venirne vantaggio. Non devi far la spia dei |
La giovinetta campagnuola -
|
ma non s'accorse che assomigliava a Sempronio, e non seppe | dire | altro che: - Mi pare il ritratto di un ragazzo qualunque. |
Sempronio e Sempronella -
|
mortificato. Ebbe un moto di impazienza, stette lì lì per | dire | alla sorella una brutta parola; ma tenne a freno la lingua, |
Sempronio e Sempronella -
|
più forte, e fa maggior lavoro. Ma il mangiar bene non vuol | dire | mangiare a crepapelle. Tutt'altro. Gli eccessi, e le |
La giovinetta campagnuola -
|
Il mangione si scava la fossa coi denti. Mangiar bene vuol | dire | mangiare cibi sani e quanto basta, non di più, e non di |
La giovinetta campagnuola -
|
Dovette andare a scuola senza averlo trova, e finì col | dire | una bugia alla signorina. Disse che l'aveva dimenticato. Ma |
Gemme - Corso completo di letture -
|
della campagna. Un giorno, mentre pioveva forte, l'udirono | dire | brontolando: Sott'acqua fame, sotto la neve pane. Un'altra |
I miei amici di Villa Castelli -
|
la mamma Giuditta prende Chicchi sulle ginocchia e gli fa | dire | la preghiera. Chicchi prega con la mamma: «Angelo di Dio |
I miei amici di Villa Castelli -
|
perchè voliate libere nel cielo: andate pure! - E in così | dire | il Santo aprì la gabbia alle bestiole che volarono felici |
I miei amici di Villa Castelli -
|
aveva sentito | dire | che gli uomini avevano imparato a volare. Egli pensò - |
Gemme - Corso completo di letture -
|
vogliamo scacciare? - Sì!...- Ma non hanno fatto in tempo a | dire | «sì» che già si battono i pugni uno sull'altro, finchè |
I miei amici di Villa Castelli -
|
la vaschetta e i pesci, tutto andò per terra. Non vi so | dire | come rimase Corrado che si ferì anche una mano.La vaschetta |
Gemme - Corso completo di letture -
|
casalingo. Ti parlai del companatico: ma c'è a | dire | anche del pane, che in generale non si fa bene. Sia di pura |
La giovinetta campagnuola -
|
sapevo. Dall'emozione di quello che indovinavo che doveva | dire | adesso, mi prese la tremarella. A Ippolita no. Aveva i suoi |
Quell'estate al castello -
|
ci staresti a fare qui senza di me? Già. E questo voleva | dire | che da domani mattina la mia vacanza al castello era bell'e |
Quell'estate al castello -
|
sono andata. A star zitta sarai capace, no? Mi vergognavo a | dire | che non ne ero mica tanto sicura e che dipendeva da come me |
Quell'estate al castello -
|
Caso mai, se non ti andasse di stare proprio zitta, puoi | dire | delle mezze parole, cosí nel vago. Oppure, idea! ecco come |
Quell'estate al castello -
|
agli zii. Non è una pensata palpitante? Cosí non hai da | dire | bugie e si guadagna tempo lo stesso. Cosa te ne pare? Fu |
Quell'estate al castello -
|
mi mollò e mi guardò in faccia, da lasciarmici per modo di | dire | i buchi, tanto guardava fissa. - È a Parigi, - annunciò. - |
Quell'estate al castello -
|
zia cioè, che non ne diceva una parola alla figlia, voglio | dire | alla nipote, uffa queste parentele! non le diceva nemmeno |
Quell'estate al castello -
|
non farmelo sapere. - Però adesso lo sai, - mi venne da | dire | allora; e ci siamo di nuovo guardate in faccia. In quel |
Quell'estate al castello -
|
«....i bimbi d'Italia son tutti balilla.... ». Ciò vuol | dire | che tutti i fanciulli italiani debbono somigliare al |
I miei amici di Villa Castelli -
|
di tutte forme, di tutte grossezze. Altrettanto si può | dire | degli animali. Moltissime piante sono utili all'uomo; altre |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
|
se non si esplorava tutto da cima a fondo, be', bisogna | dire | che lei non restava indietro. Con quella sua aria delicata, |
Quell'estate al castello -
|
- Guic guic! - dissi, che era una nostra parola segreta per | dire | quel misto di formicolio nella pancia e di brividino lungo |
Quell'estate al castello -
|
e nero, e liscio liscio, e nessuno ti scoccia o ti viene a | dire | che devi fare questo e quell'altro... Certe volte mi |
Quell'estate al castello -
|
e l'avarizia. L'economia non vuol | dire | soltanto spender poco, e risparmiare ciò che è superfluo; |
La giovinetta campagnuola -
|
senta davvero male perchè lo chieda lui stesso. - Andate a | dire | a Leonia di correre a cercare il dottore, - dice sottovoce |
Otto giorni in una soffitta -
|
- Non hai preso nulla stamattina? - «Il latte, » sta per | dire | Maria, ma Francesco non gliene lascia il tempo. - Niente, - |
Otto giorni in una soffitta -
|
Però, mica per dar ragione ai suoi zii, ma bisogna | dire | che quando poi era libera dai compiti, certe volte sembrava |
Quell'estate al castello -
|
e a sbuffare; anche per il caldo, questo è vero. (C'è da | dire | infatti che continuava a fare un gran caldo, la signorina |
Quell'estate al castello -
|
mia domanda era diventata un galletto. - Macché male! Non | dire | stupidaggini! Se dici una parola contro la mia mamma, io... |
Quell'estate al castello -
|
Avevo quasi paura che mi beccasse gli occhi. - Allora vuol | dire | che non capisci proprio niente! - Poi per fortuna |
Quell'estate al castello -
|
l'Italia....». Com' è commosso Mario ogni volta che deve | dire | le belle parole! Egli sente in quel momento di voler bene a |
I miei amici di Villa Castelli -
|
podere lo stallatico è il perno della coltivazione. Si può | dire | che l'agricoltura sta nel concime. È il letamaio che fa |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
|
un po' la coda di paglia. Cosí mi corressi subito: - Volevo | dire | i tuoi zii. Non è con loro che abiti? - Oh si, abito con |
Quell'estate al castello -
|
nuvole per tutta l'ora di matematica. Ho dimenticato di | dire | che questi discorsi li facevamo a scuola durante la |
Quell'estate al castello -
|
fine a questo libro, augurando che altrettanto si possa | dire | di te, quando a tua volta coltiverai la terra. Ora vivi |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
|
sono stata un pezzo con mia madre, qui - in Italia, voglio | dire | - e anche a Parigi. Poi però lei ha dovuto andare in |
Quell'estate al castello -
|
tanto a parlarmi in confidenza dei suoi, soprattutto per | dire | male degli zii. Era sicura che in parte fossero stati loro |
Quell'estate al castello -
|
tovaglietta a trafori in testa, per fare da velo, e devo | dire | che come dama convinceva abbastanza. Io facevo ancora |
Quell'estate al castello -
|
anche da ridere. Ippolita era sparita dal verone, voglio | dire | dal balcone, e siccome non si faceva piú vedere entrai |
Quell'estate al castello -
|
gesso, o magari di cartapesta, tanto ero delusa. - Voglio | dire | che non è affatto antico. L'ha fatto costruire mio nonno |
Quell'estate al castello -
|
le scale erano in proporzione al resto, dunque bisognava | dire | scalone) e io le andavo dietro, Ippolita mi trattenne un |
Quell'estate al castello -
|
coperta di muffe, e di piante parassite? Altrettanto devi | dire | di te, se non liberi la tua pelle dal sudiciume, e dalla |
La giovinetta campagnuola -
|
dei genitori, è turbata dall'altro pensiero di dover | dire | addio al caro maestro, e separarsi da lui. E pure come si |
Sempronio e Sempronella -
|
sono sbagliata. E sopra c'era proprio il nome di... Volevo | dire | «tua zia», ma fece prima lei a domandare di scatto: - Da |
Quell'estate al castello -
|
nessun'altra parola si adattava al caso. Finii col | dire | solo: - Dài, non ti disperare. - Io non mi dispero, - |
Quell'estate al castello -
|
Andiamo a vedere se è nel salone. Non si capiva se volesse | dire | la lettera, oppure la zia. La zia ad ogni modo c'era. Era |
Quell'estate al castello -
|
moscia e non la sentivo quasi piú.) Cosí non potevo piú | dire | di no, a parte che Ippolita se l'era già battuta zitta |
Quell'estate al castello -
|
sua lettera. Adesso si mette a piangere, pensai. Non può | dire | questa cosa e continuare a star lí come se niente fosse. |
Quell'estate al castello -
|
per favore: c'è da ritirare la mia bicicletta. Questo per | dire | come pareva tranquilla, Anche Remigio ne restò |
Quell'estate al castello -
|
e parlava delle cose del Signore; si doveva proprio | dire | ch' era la verità santa. Anche il signor curato, quantunque |
Angiola Maria -
|
così presto in mano dei cattivi, e ch' era stata (per | dire | come quell' onest' uomo) la vita d'un martire. Io camminava |
Angiola Maria -
|
nè leggere i caratteri troppo piccoli. - Occorre | dire | che Francesco è rimasto un po' deluso? Sperava di avere la |
Otto giorni in una soffitta -
|
prova de' pensieri e degli affetti miei, mi giovi almeno il | dire | che sempre ho voluto parlare di quel poco di verità che per |
Angiola Maria -
|
di farvi troppo lungo discorso di me, sola una cosa voglio | dire | ancora, e m' è dolce dirla, più che ad ogni altro, a voi, |
Angiola Maria -
|
come elemento educativo, in modo che conoscerla voglia | dire | inalzarsi. Perciò i libri che faranno parte di questa |
L'uccellino azzurro -
|
chiaro, come andava di moda a quell'epoca. N. B., che vuol | dire | Nota Bene: tutto questo succedeva un fracco d'anni fa. |
Quell'estate al castello -
|