e a Bischof, si assiste di volta in volta alla riscoperta di quella obbiettività, che, come diceva Paul Strand (1917), è «la vera essenza della
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linguistica, viene a rappresentare il sistema, o, come diceva De Saussure, il piano associativo della lingua). L’analisi di Barthes si arresta a questo
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Spitzer lo dava per risolto in anticipo sostenendo una critique des beautés, in un certo senso a fondo perduto, che, come egli diceva, era una vera
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