: è una persona robusta e tutte le mattine quando si alza prova una grande difficoltà nel fare i primi passi, appena scende dal letto. Egli mi diceva
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fiori: tutto mi diceva che la natura non era complice di quella disuguaglianza terribile fra gli uomini, che offendeva non solo lo stomaco, ma i muscoli e
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sentito parlare di questa sensazione descritta da Fechner, mi diceva che quando lavorava molto doveva smettere unicamente per questa molestia che sentiva
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dell'amore, il quale eccita la circolazione del sangue e promove il sudore. Buffon che lavorava dodici ore di seguito, diceva che il calore e il rossore
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diceva, di vedere sempre un carro di fieno che aveva visto poco anzi, e questa visione le durò circa un minuto. Un mio conoscente, astronomo, levando
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. Aducco. Egli stava, benissimo ed era entusiasta di Berlino; solo alla sera diceva di sentirsi stanco, per la fatica del parlare tedesco e di assistere alle
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professori novelli che qualche volta imparano a memoria tutta una lezione, o quelli che fanno scuola en grande toilette come mi diceva un collega di Parigi
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cose strane, specie di geroglifici, delle figure che facevano scoppiare dalle risa e che capiva lui solo. Egli mi diceva: io vedo il foglietto come
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potrei parlare più di un'ora senza stancarmi eccessivamente. Uno di questi mi diceva che dopo aver parlato per due ore, provava un bisogno
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cessavano. Il dottor Salvioli mi diceva che dopo mezz'ora di lezione in lui succedeva un eccitamento piacevole. Riferisco ora alcuni dati presi dagli
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divenuto più grasso e più forte, tanto che diceva di non essersi mai sentito così bene. Rammentiamoci che in questi tracciati il dottor Maggiora
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momento egli considerava come finito il lavoro della sua giornata e diceva spesso con soddisfazione, "ho fatto una buona giornata di lavoro". Egli
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diceva che per lavorar bene, bisogna considérer son sujet jusque à ce qu’il rayonne. Alcuni coll'attenzione continuata si eccitano presto, altri
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, diceva Vittorio Alfieri nella sua autobiografia, e il non aver divagazioni, abbreviandoci l’ore ad un tempo ce le moltiplica. Però l'Alfieri si alzava
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matematica, colla chimica, e colla fisica sperimentale. Perchè, diceva lui, "la base delle operazioni della natura, sono l'anatomia, la fisica e la matematica
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infaticabili. "Non perdo mai di vista il mio soggetto, diceva lui, aspetto che i primi albori aumentando a poco a poco, diventino una piena luce
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Io non temo la verità sotto nessun aspetto, sia pure brutta, nefanda, laida. Quando è la verità è la verità. La verità, come diceva quel grande animo
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egli chiama i competenti della finanza, diceva che si sarebbe raccolto, come in un porto di rifugio, nell'amplesso che la maggioranza della Commissione
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Probabilmente io non mi sarei spinto tant'oltre quanto l'onorevole Sonnino; perchè egli diceva che la politica finanziaria del Governo era stata
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discorso, diceva l'onorevole Luzzatti, abbiamo potuto in pochi giorni di studi (erano veramente pochi, meno di un mese) raccogliere 36 milioni di
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Anche l'onorevole Prinetti, nel suo eloquente discorso, diceva che le economie saranno uguali alle maggiori spese. Anch'egli dunque negava che si
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riguardo un pensiero, al quale io sono lungi dal sottoscrivere. Egli diceva: meglio l'aggio altissimo e la rendita alta; meglio, per conseguenza
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dell'economia nazionale. Tuttavia mi sia lecito di avvertire che non spettava a lui di censurare la finanza, quando diceva: questa tutto prende e nulla
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Abbiamo la legge dell'avanzamento degli ufficiali che, come diceva l'onorevole Sani, porterà certamente qualche aggravio al bilancio.
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L'onorevole Zeppa nel suo notevole discorso ci diceva: basta togliere dal bilancio le spese ferroviarie e provvedere ad esse col credito. Già ho
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Bonacci ministro di grazia e giustizia. Dichiaro all'onorevole Calvi che quello, che egli diceva dell'applicazione degli uditori giudiziari alle
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Diceva, in secondo luogo, l'onorevole Vendramini, che è un ostacolo alle transazioni, nei casi di reati che non si perseguono se non a querela di
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L'onorevole Valle chiedeva altresì l'abolizione degli Economati. Essi costituiscono (egli diceva) un ingente aggravio per i ministri del culto, e un
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di più. Si diceva che a Lorenzo il vecchio padre sdegnato non avesse lasciata che la parte legittima della sostanza Maccagno; e che il resto, comprese
della monachella e diceva: "Vergognati! hai lasciata la tua casa, hai abbracciato e baciato vergognosamente un povero giovinetto, hai sgomentato la sua
rimovere le ultime paure e le ultime diffidenze della fanciulla. "Sappiamo che lei rinuncia alla sua vocazione" le diceva "cioè alla mano dello sposo
," le diceva qualche volta la mamma, che meglio di lei era in grado di giudicare del valore delle cose, "basta per ora che dimostri della buona volontà
dovuto fare di più. Suo suocero aveva della bontà per lei, non le diceva mai di no, e se la ragazza avesse fatto presente lo stato della famiglia che
sulle spalle. "Ora capisco quel che diceva l'Angiolina d'un testamento rubato. È di là il ladro" declamò la zia Colomba, agitando un pugno in aria. "Ma
memoria. Vedendola passare in gran lusso, col bel cappellino, questa gente aveva voluto mortificarla. Glielo diceva in mezzo agli spauracchi del suo
Giuseppe". Le donne non erano ancora uscite che fattosi sotto la lampada, scorse le due righe del biglietto. Questo diceva: "L'indirizzo è quello che
persuadetelo a seguire il mio consiglio. Credete forse che lo si abbia a caricare di catene e a far marcire in un tetro carcere come si diceva una volta
biglietto d'Arabella, figlia di parenti che egli non aveva mai voluto riconoscere, ma della quale il prevosto gli diceva un mondo di bene. Lasciò il
potremmo, in nome della giustizia, dar fuoco alle case. No, no: non è possibile. Ah, mi diceva il cuore che non avevamo finito di patire. Era qui dentro
dolce congiura. Avrebbero potuto tornare insieme e fare ai parenti una bella improvvisata. Mentre un'Arabella rassegnata e indulgente diceva di sì e
agitò la zia Colomba, che avrebbe voluto essere già lontana tre miglia. "Non voglio assolutamente che lei passi di qui" diceva il vecchio suocero ad
in mano che la vecchia era stata avvelenata: e altre siffatte fanfaluche, che parevan vere a chi le diceva, in proporzione del gusto che ci pigliava a
l'idea d'uno scorpione schiacciato, colla sua bella data fresca vicina, tutto in perfettissima regola. E lo scritto, forse copiato da un modello, diceva
avvertimenti non chiesti. Un poscritto diceva: "Egli è partito per Parigi; sei benedetta da Dio, Severina". Severina guardava fisso il mare, come se volesse
amaramente, mi diceva che io non avevo il diritto di sospettar di lei, di farla soffrire così; e le sue lacrime si mescolavano alle mie – dolcissime
dopo aver finito. Quando finii rilessi la lettera; ne rammento ogni parola, diceva così: "Lasciata l’Italia per un tempo non breve, compio il dovere
piuttosto che ha promesso a me stesso!…", ma ella insisté: "Nossignore, ho promesso a lei"; e con un’espressione del viso che diceva molto più delle
lacrime, ed erano calde come gocce di sangue. Io non piangevo, sentivo il cuore battermi in gola. Tra le lacrime egli diceva: "Sei dunque tu? Non ho dunque
metallico flagellato dal vento, nel cuore degli uomini che avevano visto cadere ad una ad una tutte le loro illusioni… – Pensate voi – diceva Ludwig