faccia scarna, covando i denari, seguendoli ardentemente nel loro peregrinare pel tavolo, dimenticando perfino la sua fame. Nessuno diceva una parola
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campane suonarono a stormo, e in mezzo a quel frastuono si levò il grido della folla: - Viva San Placido! - Che bella funzione! - diceva rincasando la
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, sentiamo - diceva quella, cupidamente ansiosa. - Otto, quarantadue e sessanta! La principessa chiamava il duca di Santa Cita perchè andasse a giuocargli
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parti!.. Se viene mio marito succede un guaio... - Tuo marito è in piazza - diceva don Delfo, entrando - Il guaio è un altro, che io sono rovinato
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stuoie, vasi pieni di piante mai più viste! - Tutta illusione - diceva Salvatore all'amico Agostino - Tutta polvere agli occhi per far pagare tre lire il
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quale la gente si fermava, ammirando. - Lo sapete chi era prima quel Conterino? - diceva I'amico Agostino - Un morto di fame, peggio di me. Ora fa
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. - Via, si persuada una volta! - diceva la Giordano. - Nessuna casa si presta come la sua; e poi, sotto la sua direzione, sarebbe assicurata la più
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rifare a stucco lucido il soffitto e le pareti. - Chi glie lo fa fare, a questo strappa denti, di venirsi a mettere fra i piedi della gente? - diceva
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della settimana, Salvatore lo invitava a desinare. - È il meno ch'io possa fare - diceva a sua moglie, giustificandosi - per disobbligarmi dei servigi
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per un pugno di soldi! Agostino aveva anche lui il muso lungo, come se sentisse il peso di quella disgrazia, e non diceva nulla. - Insomma, non è morto
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Salvatore, col mandolino sotto il braccio, come fosse la scatola dei rasoi, diceva ogni tanto: - E Agostino, che gli è successo? - Niente, ora viene
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tremava dinanzi, si vedeva protestar le cambiali da ogni parte. - Così non andrete avanti - diceva l'amico Agostino. - Se volete un consiglio
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i fogli, tirandosi indietro la sua gamba, non aveva messo superbia, ed entrava nella bottega, per vendere una copia della Gazzetta. - Eh! - diceva
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- E la colpa è tutta vostra! - diceva don Angelo, il trattore, dalla sua cucina. Maestro Titta, il portinaio, badava a piantar stecchi dinanzi il
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mariti quelle civettine? - diceva Vincenza. Giusto le ragazze cambiavano d'innamorato ogni quindici giorni e per le scale, quando il babbo e la mamma
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che gli attaccasse i bottoni, voleva accasarsi, e non gl'importava con quale delle due sorelle. - Questi son dolci che tu non assaggerai! - diceva
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gli faceva sempre una fredda accoglienza, rinfacciandogli la sua miseria. - Che cosa vuoi? Non mi seccare! Quella ora se la diceva col trattore; ma la
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, e in carrozza a quel modo non ci sarebbe andata, neanche se l'avessero fatta regina. - Poveri, ma onorati! - diceva, assestando le dodici chicchere di
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accuse che tutta quella gente, per un verso o per un altro, rivolgeva alla fortuna. Lei non diceva nulla, non si lagnava della sua miseria
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po' a orlare qualche dozzina di fazzoletti di batista, un po' a cucire una camicia, pel corredo: un giorno o l'altro ci si doveva pensare! - diceva
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vera cuccagna, meglio della baronìa, e perfino i materassi, che doveva portarli la sposa, furono comprati da Concetto; ma il suocero diceva che avrebbe
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cosa avete visto, in nome di Dio? Non mi fate stranire!... - diceva la padrona, tentando di riagganciare con mano tremante la veste sul petto. - Si vede
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farlo marciare al reggimento. Ma la legge diceva chiaro che il figlio unico va in terza categoria, ed Alfio Balsamo se la cavò con alcuni giorni di
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facendo la barba alla vigna! - e mostrava il suolo sconvolto dai suoi grandi colpi di zappa. - Le prime furie della granata nuova! - diceva il fattore
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di donne. - Tu non sai dunque chi è? - le diceva, per tentar di calmarla - È Alfio Balsamo, un ragazzinaccio, senza un pelo in faccia... È stato di
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pestatori soltanto ballavano in giro sopra uno strato d'uva bianca di gesso e un altro spaccava legna, accanto il torchio. - Povero Alfiuccio! - diceva
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figliuolo, a macchinar tanto e così bene che quel poveretto non potesse evitarla. Il cuore glielo diceva, a quell'innocente, quand'egli parlava con
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cuore alla speranza. - Non mi par vero - diceva alla vicina Santa - come il mio ragazzo si sia liberato da quella strega! - S'è liberato perchè quella
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- diceva, tentando di liberare il suo braccio che quello stringeva come in una morsa. E da quando?... Dite la verità, o vi pesto coi piedi... - Saranno
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