Reale a far chiamare donna Tura. Questa scende, la guarda, al solito, d'alto in basso, le fa l'elemosina e le dice: - Buona donna, eccovi una moneta
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la neve col collarino nero, una da levante e l'altra da ponente. Esse si posano su un ramo basso di querce, a pochi passi dal Reuccio, e una dice
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Torna a Messina e quando la figlia gli compare davanti, le dice: - Tieni, ecco che cosa ti manda il Re, - e le dà il coltello. La ragazza, dopo quel
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occhi, sorride al padre e dice di sentirsi bene, che anzi vuol alzarsi per ricevere lo sposo, il quale, poveretto, deve essere in grande angoscia. - Sì
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, dopo quel che era successo, contraddire il nipote. Quando è notte, il Reuccio inforca il porco, gli dice dove deve portarlo, chiude gli occhi e il
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il morso, dice nella sua lingua: - Io, Re potente, so molte cose che nessuno sa. Se tu rinunzi a pregare oggi Maria di Nazareth, se volgi briglia ed
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Al tempo dei tempi, viveva a Messina un mercante che aveva tre figlie tutte belle e buone. Un giorno il mercante chiama le figlie e dice loro
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siede sulla gradinata e sospira. Il serpente la vede, la riconosce, e schizzando fuoco dagli occhi, le s'avvicina e le dice: - Vieni qua, amica, fra
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mercante perché la desse alla figlia. Il pover uomo si sentì morire dalla vergogna. Torna a Messina, e appena a casa, chiama la figlia minore e le dice
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voglio proprio vedere e subito domattina prima di mezzogiorno. - Vedremo, Maestà! - Che vedremo! - ribattè il Sovrano. - Con me non si dice vedremo
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piangenti. Al rumore che fa, esse alzano la testa e donna Paola gli va incontro e gli dice: - V'ha mandato Iddio! - e gli racconta che appena egli fu partito
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dire alla padrona che si chiamano così e così, che stanno in un bel palazzo da poco tempo. Allora il Cavaliere scrive una lettera, in cui dice che vuole
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riverenza, tutte lo fissano con gli occhietti d'oro, ma una sola, quella che gli s'era posata sul pugno, gli dice: - Vuoi ballare ? Vuoi viaggiare
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ancora il popolo, orgoglioso di quel tempio, dice:
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levante e l'altra verso ponente, e il Reuccio si desta e dice: - Gaetanino, presto a cavallo, perchè devo andare a palazzo, così mi leverò un pensiero. Sì
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dice: - Padre, fate chiamare il primo sarto del Regno e le più abili ricamatrici, perchè voglio un vestito di velluto, con un mantello tutto ricamato
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alza, il serpente gli fa trovar pronta la colazione e il cavallo, gli fa mille complimenti e gli dice: - Al ritorno dovete assolutamente passar di qua
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