tutte eleganti, ravviate; sembrano tante sorelline. Anna si rasserena, abbraccia Ninetta e le dice con slancio - Ma come? non hai la tua bella divisa di
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tanto caro! Basta - dice la mamma intenerita - hai fatto bene, ma non era necessario dir bugie. - Tu dici sempre che la mano destra non ha da sapere ciò
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in un bel prato. Tutti gli altri animali fuggono chiudendosi gli orecchi. - Ho capito perchè non va - dice la scimmia. - Bisogna metterci seduti
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LA LUMACHINA - Povera lumachina, è stanca! - dice Nino osservando la bestiola che si trascina, lenta, sul muricciolo dell'orto. - Deve essere una
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aiuto; le dice: - Dai qui; l'unione fa la forza. - Altre due si fermano a conversare o a scambiarsi un ordine. Una quarta è venuta a portare il pranzo
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. - Brutti ladri! - grida la bambina, afferrando la scopa e mettendoli in fuga. Eppoi di due persone che litigano si dice: «Sono come cane e gatto
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pensata bella: tengo ancora la campanina dell' anno scorso. Mi faccio dare i soldi dalla mamma e compro una tavoletta di cioccolata. - Bambine - dice
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gridare sulla porta: - Mario Altieri è qua? - Sicuro che è qua - e prende con circospezione la cartolina che egli le porge. L'indirizzo dice proprio
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secchi: uno lo tiene, l'altro lo dà a un compagno e dice al ragazzetto grasso: - Via, ti accompagnamo a casa. Facciamo un poco per ciascuno. Ora si
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PIOGGIA La pioggia picchietta sui vetri delle finestre. Dice: - Su, bambini, sveglia! - e passa via. Continua a camminare con il suo passetto leggero
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dice che sono andate alla Città del Vaticano a ricevere la benedizione del Papa per suonare a festa la Risurrezione. Infatti, il sabato suonano il Gloria
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tricolore. Ora il soldato è venuto a trovare Lucia. - Che personaggio! - le dice tirandole le treccine. - Davvero ho una gran soggezione di te. Che ne
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- dice con stizza - perchè mi tormenti? non ci stai bene in casa mia? - No, proprio - risponde Milena per il dentino - in casa tua non ci sta a suo
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- dice - Roma nasceva tanti mille anni fa in un mattino d'aprile, fresco e sereno come questo. Sorgono discussioni tra i ragazzi; le bambine incolpano
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casigliani radunati in portineria a festeggiare il ritorno di Maria Stella. - A proposito, oggi è l'anniversario della nascita di Marconi - dice il fabbro
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MAGGIO Qualcosa che palpita nell'aria e sembra petali di fiori, ali di farfalla, dice ai ragazzi: - Oggi è maggio. Aprile ha preparato il verde
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riparazioni. L'orologiaio venuto a vederlo, dice che no, il pendolo non è guasto; funziona. Qualcuno però si diverte a fermare le lancette. Chi sarà? La
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soldati, si presentano al generale - dice il parroco, don Cesare. I ragazzi gli vogliono un ben dell'anima. A lui e alla chiesa. Don Cesare ne ha
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ENCOMIO A MARIO Sai, mammina - dice Mario buttando la cartella sul tavolo. - Oggi il comandante del mio Gruppo mi ha fatto giungere, a mezzo del
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e l'aquilone se ne va. Nino resta male e, non fosse per i ragazzi che gli stanno intorno, scoppierebbe in pianto. Invece dice: - Pazienza! Lo
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cucina, appena lo ha a tiro gli dice: - Un drappello di soldati stava facendo legna in un bosco. Il caporale, le mani in tasca, li incitava: - In fretta
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companatico, si toccano nel gomito. Ernesto se ne accorge e dice: - Cari miei, se voi faticaste come me a guadagnarlo, vi chinereste a raccogliere le
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dice - Impiegali bene, se alla fine della tua vita vuoi tornare con me. Il bambino, durante il viaggio dal cielo alla terra, dimentica spesso
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corpo, ma l'anima raccolta lo sente vicino: quasi lo vede e gli parla, cioè prega. Egli dice al Signore: - Signore, Tu sei il Creatore del cielo e della
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Quando pregheremo Il buon fanciullo prega il mattino, quando si alza dal letto. Allora tutto si risveglia attorno a lui, e tutto dice la sua parola
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ONORARE I GENITORI Il maestro di Nino entra in classe con la faccia scura. E dice subito: - Ho visto una scena che mi ha disgustato. Un bambino
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, non andar via questa notte. Resta con noi. Non vedi quant'è buio? Non senti che freddo? - gli dice arrampicandosi sulle sue ginocchia. - Certamente
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, accigliato: - Questi ragazzi seno sempre in festa? - e guarda, brutto, il calendario. Ma il calendario gli dice: - Undici novembre. San Martino
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vorresti fare il re? - Per comandare e non far niente. Ora il maestro non ride. - Ascolta - gli dice. Vittorio Emanuele, Principe di Napoli, quando
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quei puntini d'oro. Dove vanno i palloncini belli? - Vanno in cielo a portare vostre notizie ai bambini di lassù - dice la venditrice sorridendo.
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. Ha due medaglie d'argento. A quindici anni si arruolò volontario. Dice spesso: - La guerra è il mio mestiere. Fin da ragazzo non vedevo che fucili e
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trema negli occhi di Ninetta e le dice: - Non è mia, è di papà.
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Papà giunge in tempo per raccontare la storia della bambola. - È ferita - dice a Ninetta mettendogliela in mano. - Vedi qui; due pallottole nei cuore
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rivolgono a lui. E nessuno parla. Allora parla lui e dice che a Bengasi il vino si imbottiglia in un altro modo. Caspita! viene da Bengasi. I ragazzi lo
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una spalla e dice al colonnello - Quindici giorni di licenza a questa brava sentinella! Il giovane generale era il Principe di Piemonte.
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fiero della sua medaglia e a tutti ne racconta la storia. Non come la meritò, perché, dice lui, non mette conto, ma con quale oro fu coniata. C'era una
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incominciare. - Proprio come te, Ninetta - dice la mamma ponendole una mano sul capo - quante volte giungi a sera senz'aver combinato nulla di buono a
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ride e le dice - Hai proprio fatto come il figlio del fattore. Suo padre lo manda al mercato e lo incarica di comprargli quattro vitellini di un anno
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? - dice Nino che ha molta fantasia, alla sorellina - ho pensato una favola che scriverò. - Sentiamola. - C'era una volta una mamma assai povera, la quale
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della volpe. Le dice - Sta a sentire. Una volta la volpe era scesa nel pozzo a bere. Si era perciò calata nel secchio, non pensando che per risalire
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scrive: «Anna dice: Ninetta è un'asinella». Ora leggi. Ninetta legge, rossa come un gelato di fragola. La maestra scrive ancora: «Anna, dice Ninetta
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