Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Una famiglia di topi

205035
Contessa Lara 16 occorrenze
  • 1903
  • R. Bemporad &Figlio
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
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UNA FAMIGLIA DI TOPI CONTESSA LARA UNA FAMIGLIA DI TOPI ROMANZO PER I FANCIULLI ILLUSTRATO DA ENRICO MAZZANTI TERZA EDIZIONE FIRENZE R. BEMPORAD &amp

In casa Sernici era tornata la ricchezza di prima. Il conte, che aveva fatto coraggiosamente tanti sacrifizi, pur di pagare fino all' ultimo soldo i

Tra le poche famiglie rimaste fedeli ai conti Sernici (poichè, pur troppo! nella sventura si trova di rado chi abbia tanto buon cuore da starci

fiori di una forma inaspettata, dai colori vivi e smaglianti. La mamma di Rita e di Nello, ch' era una bella signora ancor giovane, e si chiamava la

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Dei passanti si fermarono, poichè di topi indiani non se ne veggono dimolti, e mai su la strada. La Ninì faceva pietà anche a quelli che avevano il

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A quando, a quando, da poco più di un mese, la Lilia scompariva, nè si facea più vedere per ore e ore: e ciò accadeva anche se Rita e Nello

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.... - diceva l'uomo cercando di ammansirlo. - Là.... là.... che c' è? - Il topino pareva sempre più selvatico; intanto la femminuccia lo seguiva, ponendo il

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uscita, vivente e sorridente, al colpo di bacchetta d' una fata, da un ventaglio di carta di riso con le stecche di lacca intarsiate. Nello, egli

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poco o molto, conoscevano i topini di Casa Sernici; e il nome della Lilia, la sorcetta tutta bianca, non era nuovo per nessuno di loro. Ma chi può

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i pezzi di tela fina che i padroncini mettevan loro lì dentro a mo' di materasse. E lì dentro schiacciavano dei sonni di ore e ore, mentre Rita e

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lavato e profumato come me. Ormai abbiamo trovato dei padroncini che ci colmano di buone grazie, e che s' ingegnano di farci dimenticare tutte le pene

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Finchè furono piccini, i figliuoli di Ragù e della Caciotta non ebbero altra voglia e altro bisogno che quello di star tutti d'intorno alla madre per

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in velluto. Gli autori di quest'opere erano i più famosi di tutto il mondo civile; giacchè la contessa Sernici aveva un'istruzione molto superiore, e

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circondata di piccoli canotti, pieni di selvaggi, che le s' affollavano ai fianchi tra paurosi, curiosi e feroci. In un' altra pagina ancora si vedeva un vasto

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morbidi, la carta e gli stracci di tela, che la Letizia aveva ordine di cambiar tutt'i giorni nella canestra dei topi. E se, per caso, Bellino non

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giapponese, di quelle che si vedon disegnate su' paraventi, pieni di sentimento, quasi che sempre gliel'inumidisse un leggiero velo di lacrime

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Il compito dei giovani

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

il Magalotti scriveva a Cosimo III di Toscana «non c’è in questa capitale persona che vesta civilmente, la quale non parli speditamente la dolce lingua

La questione meridionale (II red.)

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Sturzo, Luigi 4 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 240-244.
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Per cui la vita di organismi sociali è stentata, sporadica, infruttuosa nella sua radice, quantunque nelle esplicazioni abbia parvenze di larga

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deficienza di mezzi

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imperversa tutto il mezzogiorno: anche qui l'individualismo del campanile. Mancanza di contatti, di commerci vivi; di partecipazione diretta alla vita

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Organizzazione socialista - ragione di moralità e di pane grandi coalizioni temporanee

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Il legittimismo in Italia

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Sturzo, Luigi 7 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 245-249.
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Per noi il legittimismo è una pianta che non deve essere coltivata nelle nostre associazioni cattoliche; nelle quali non si fa questione di forma di

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regnanti, e finalità più universali che quelle di interessi politici di indole direi quasi privata.

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a punta di diritto e di morale i passaggi delle dinastie e dei re, troveremmo da quanto sangue e da quante ingiustizie trassero i titoli di dominio

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avuto difficoltà ma avremmo il dovere di aderire al presente ordine di cose, come ai cattolici francesi Leone XIII riconobbe e inculcò il dovere di

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Sublimi ideali e santa opera questa, che non deve soffrire l'ombra di interessi politici, di rivendicazioni postume, di sentimenti antinazionali, di

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Concludendo: noi cattolici italiani abbiamo il diritto di volere escluso dalle nostre attività un ideale e una finalità politica di forma di governi

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Anche in ciò non siamo d'accordo: noi non possiamo avere di mira un obiettivo impossibile, né un obiettivo che comprometta una causa più alta qual'è

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La questione meridionale

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Sturzo, Luigi 10 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 234-239.
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esiste se non nella riscaldata fantasia di politicanti, di giornalisti, di interessati; alterando linee e contorni, travisando fatti e condizioni

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trovato una ragione specifica di lavoro di tutti i cattolici d'Italia anche a favore di una questione che non è semplicemente politica, ma che è

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Anche i cattolici del Nord, dall'estrema destra all'estrema sinistra, partecipano di questo cumulo di prevenzioni e di diffidenze verso il

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eco è tuttora così viva in questi luoghi, ha contribuito a creare una quasi leggenda, attraverso le arringhe interessate e preconcette di avvocati, le

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Le affrettate generalizzazioni, tanto più facili, quanto meno sono gli elementi conosciuti e di fatto, sui quali dovrebbero basarsi, han servito a

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Dirò cose che spiaceranno ai miei colleghi del meridionale, come a quelli del settentrionale; ma proverò di essere obiettivo. È la prima volta che ad

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Entriamo adunque nell'analisi accurata, coscienziosa, sobria e serena del problema, con la convinzione che anche a noi spetta interessarcene, come di

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Diversità di razze, di condizioni geografiche e di tradizioni storiche differenziano sensibilmente l'Italia del Sud dal resto del continente italiano

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Natura piena, esuberante di luce e di colori, in una varia e potente e suggestiva scena, che dai ripidi e scoscesi monti dell'Abruzzo e della

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sé, in comunicazione con la natura; il senso collettivo e sintetico è meno sviluppato in chi nell'analisi minuta della vita svolge una attività di

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I PREDONI DEL SAHARA

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Salgari, Emilio 12 occorrenze

tutte le maledizioni di Allah e di Maometto. Tutte le razze e tutte le sette del Marocco vi erano rappresentate. Si vedevano mori in abito di gala, con

I duar marocchini e algerini si incontrano per lo più ai confini del deserto e sono formati esclusivamente da tende grossolane di fibre di palme nane

frettolosamente al mercato degli schiavi, dove era certo di ritrovare il capo Tuareg. Voleva compiere i suoi sinistri disegni più presto che gli fosse possibile

pezzo enorme da Rocco, bravo cuoco quanto abile cacciatore. Il marchese vi aveva aggiunto alcune scatole di prosciutto ed una bottiglia, ed Esther un

Come già si sa, il Sahara è il più vasto deserto del globo, la più grande distesa di sabbia che esista e anche la più infuocata, perché la

tratto di deserto che li separava dalla Regina delle Sabbie. Deserto veramente non lo si poteva chiamare, perché quantunque il suolo fosse ancora

Un'ora dopo, la carovana del marchese e quella di Ben Nartico lasciavano il duar per inoltrarsi nel deserto, le cui sabbie, trasportate da soffi

essere stati rinchiusi dalle sabbie accumulate dal simun, avevano anche corso il pericolo di venire divorati dai leoni. Separati dai loro compagni dai

sui monti Loma, all'est della Sierra Leone, a 23o di lat. N. ed a 45,o di long. Ovest, e descrivendo un immenso arco va a gettarsi nel golfo di

Sette ore dopo, con grande stupore del marchese e di Rocco e con viva gioia di Ben e di Esther, El-Haggar ed i suoi due compagni, dopo una corsa

Il rimanente della notte trascorse senza allarmi, quantunque il secondo leone avesse fatto udire più volte i suoi ruggiti che parevano più di dolore

accento così inquieto da non sfuggire al marchese, "un pericolo, forse tremendo, s'avanza su di noi." "I Tuareg?" chiese il signor di Sartena. "No, padrone