leggere. Questa è una nota delle venticinque donne illustri, delle quali ciascuna di loro dee far la Vita: di contro ai nomi ci sono i numeri
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illustri, e tra queste, parecchie delle buone si danno fuori alla giornata: tal che il presente mio libro potrebbe parere un di più; e qualcuno dirà per
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sollecita cura di scegliere maestri e maestre, che, non solamente fossero d' intera o provata costumatezza, e padroni delle discipline che dovevano
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dominio cominciò sul finire del quarto Quelle parole, che si vedranno scritte in corsivo nei racconti delle signorine, sono errori o impropriet�, e
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. "La Olimpia Morata fu delle più dotte del suo secolo. Nacque a Ferrara nel 1526. Il padre di essa, accortosi del suo distinto talento, lo coltivò con
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ingegno, colto e vivace, molto nocciono il rigore degli austeri; la invidia di coloro che non le si possono avvicinare; e più che altro la rivalità delle
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Restavano due sole fanciulle a compiere il numero delle venticinque che dovevano leggere la Vita; e questa penultima, alla quale toccava oggi, si
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tempo dietro da Pistoja per cagioni delle parti, e riparatasi in Napoli, possedeva già nel Regno castella e baronie. Giovanni de' Rossi usava spesso nel
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"Nella città di Pistoja viveva, non troppi anni addietro, una donna chiamata Enrichetta, che potrebbe portarsi ad esempio delle buone mogli e delle
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La lettrice è la signora Elisìna. "Fui la prima a parlare a voi qui in pubblico; e la prima sono adesso che ricomincia la serie delle Vite: l'altra
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lo stato delle vedove, perchè anche le più sagge sono continuo bersaglio delle pungenti lingue: e par quasi che quanto più le sventurate si cuoprono
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di tutta, Firenze, dacchè, o disegnasse, o cantasse, o scrivesse versi, in ogni cosa faceva bella prova, nè si poteva dire quale delle tre arti fosse
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compenso coll'assiduo studio delle lettere alle illusioni che fuggono con la gioventù; e morì di lì a poco a Parigi il dì 20 di giugno 1714. Lasciò una
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Giovanni, e con lettura de' migliori trattaci, giunse alla piena cognizione della scienza, nella quale fece delle nuove ed eccellenti dimostrazioni
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abile, avendo avuto per maestra la celebre Rosalba; però la vera disposizione l' aveva per la filosofia, e per lo studio delle lingue. Prese amore
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. Col crescer degli anni si invaghì, più che d'ogni altra parte delle arti del disegno, della miniatura, nè indugiò molto a divenire la più valente
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meglio de' rozzi letti concedutile dai comandanti militari, vi si posò con parte delle sue compagne; e pose mano a' lavori. Emanuele III allora re di
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anni sapeva il latino, nella qual lingua stampò allora una sua orazione in lode delle donne: di undici sapeva la lingua greca, non così alla meglio tanto
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direttrice, si aspettavano che nel corso del suo scritto la ne dovesse dire qualcuna delle sue, e però l' ascoltavano con qualche curiosità: e di fatto la
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, e non è dicevole che a voi dica apertamente tutte le parti brutte delle lettrici di romanzi: vi leggerò nondimeno il ritratto che di una delle cosi
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maestro che cosa erano le pastorelle d' Arcadia, disse tutta festosa: "Signor maestro, si rammenti la promessa delle pastorelle d' Arcadia." E il maestro
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la nascita illustre e la buona educazione. Donne volgari e senza buona educazione, fanno come abbiam veduto fare alle donne di Messina, delle quali ci
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scrivere, non certamente perch' io lo meritassi, ma forse e senza forse per invogliarmi dello studio: e se tale fu il fine delle sue lodi, io lo accerto
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qualcuna, delle sue poesie non improvvisate mostrano il Suo bello e nobile ingegno, e la vivacissima sua fantasia. Questa però le venne meno all'età di
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scrivere in italiano; e disse così: "La signora Sofia non ha posto nel suo racconto delle parolacce; ma solo alcune voci o frasi un poco fuori d' uso, le
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, dove si facevano continui esercizj di lettere, e dove la Cristina leggeva spesso delle sue composizioni, con maraviglia di tutti. c'è chi la rimprovera
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elementi?" "O le lettere dell' alfabeto non sono gli elementi delle parole? "Gua', è vero: che pazzerella che sono! O 'quel dire che alla mano è
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potuto sull' animo suo la amorevole lezioncina datale dalla direttrice sopra l' eccesso delle cerimonie. Andata per tanto al suo posto, diede un
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anche più sfoggiatamente delle francesi, e non dicevano toelette: ma come anticamente dicessero non l'ho a mente. Ne' teatri italiani però c'è la voce
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quali saranno gli effetti delle bugie belle e buone, delle bugie, che dirò capitali?" Letto che la direttrice ebbe il capitolo; e fatte altre
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CLOTILDE TAMBRONI. "Nata in Bologna nel 1768, morta nel 1818, sin dalla più fresca età manifestò quel fervente amore per lo studio delle scienze e delle
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l'uno dall' altro, la lasciarono orfana in tenerissima età. Ma Giuseppe Pelli, direttore delle gallerie di Firenze, avendo avuto occasione di
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qua delle Alpi, e chiamato al Consiglio di Stato qual Maestro delle Richieste; per la qual cosa la Teresa andò con lui a Parigi, dove, accolta nelle più
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essersi mostrata persuasa delle mie ragioni sei mesi fa, ed aver convenuto del suo errore in questo proposito. Ma non voglio ora darle dispiaceri. In
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1832, tra il compianto di tutti, e specialmente delle alunne dell' Istituto." "Hanno inteso? cominciò la direttrice quando la Rachelina si tacque
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celeste. Molti sonetti enimmatici scrisse il Saccenti, che si vedono stampati in fine delle sue poesie a tutti notissime: un intero volume, e non al
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Isotta fu la quarta lettrice; ed essa, benchè non toccasse i sedici anni, era delle più brave tra tutte le compagne, e quella che più di proposito
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, facendo uomini anche le donne, una delle due, o gli uomini dovrebbero essi attendere a quelle arti, operando contro l' ordine della natura; o il viver
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le beffe delle persone di senno, e degli stessi giovani galanti quelle fanciulle, la cui vanità è così grande che si manifesta in ogni loro atto
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della università di Padova; ma; ma ciò non è veroero; a meno che non si voglia sostenere che lo fu, perchè vi sostenne pubblicamente delle dispute
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,la fece il diavolo per poterla comprare e mandarla a casa sua; tanto che raccolse in Mantova una delle più ricche gallerie che allora fossero in
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signora Giulietta, dico che non mi dispiace per niente il vedere lavata per mano delle donne tanta vergogna della Sicilia e della dignità reale." Alla
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La domenica undecima nella sala delle letture si scorgeva qualche cosa di singolare: tutte le ragazze più composte e più attente dell' usato: oltre
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delle mode, ma anche delle altre vanità femminili; e lo feci appunto per pigliarne occasione di dire due parole su questo argomento, perchè qualche
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Tutte le alunne, con la direttrice e il maestro, erano già nella sala delle letture; ma non era per anco giunta colei che doveva leggere, la quale si
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modello delle buone spose e delle buoni madri; questa è la Fulvia Fico, figliuola di Galeazzo principe della Mirandola; e forse perchè mi chiamo come lei, e
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come io, a metterla per questo tra le donne illustri ci avrei i miei riveriti dubbj." Molte delle ragazze a queste parole cominciarono a chiacchierare
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nome Clelia: "Brava signora Clelia, ella ha fatto un discorsino che per la parte dello stile ha sin qui avuto pochi pari tra quelle delle sue compagne
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il farsi bello delle fatiche altrui; ma non ostante io son certa che, mentre sentiva dirsi brava dalle sue compagne e da noi, la sua coscienza doveva
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Lodovico il Moro di chiamare i Francesi in Italia, onde ne nacquero guerre fierissime, l' avvelenamento e la morte di Giangaleazzo, e la rovina delle
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