soltanto ripetere la parola della «salda resistenza agli elementi di disgregazione anarchica della compagine nazionale» come era fissata già nei nove
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La nostra idea politica fondamentale, dice l’oratore, è la libertà. Non la libertà dell’89 che si fonda sui falsi principii della bontà originale
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e ricorda come sotto il ministero Bonomi in una seduta della Camera l’insistenza colla quale i popolari richiedevano che, a proposito del progetto di
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del Centro dopo la prima fase della lotta sua confessionale, fu il principio che distinse Lueger dai cattolici conservatori, fu la lotta che si
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sfuggire al pensiero che qualcuno possa ricordare al presidente del gruppo parlamentare popolare e a chi da tre anni oramai è membro della direzione del
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nazional-fascista, com’è formulata nel presente momento politico e il pensiero cristiano che inspira la nostra concezione della vita pubblica, esiste una
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tecnico amministrativo che non riguardasse la vitalità dello Stato e della Nazione. Ma oggi l’uso e l’abuso che fa dello Stato il partito al potere
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completamente ai margini, completamente ai margini della vita pubblica. È bastato nel comizio di Vermiglio che un giovane prete si mostrasse ad applaudire
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Nella seconda parte, l’on. Degasperi si occupa dei compiti interni del PPI. in preparazione della fase politica che seguirà al fascismo. Il dopo
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era divenuto monopolizzatore anche sul terreno economico sociale, della libertà ha fatto addirittura il fulcro del suo programma, onde, nella presente
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della nazione, fino all’ultimo comune, fino alla più lontana sottoprefettura e fino al Sindacato meno importante, poiché intacca tutte le fibre sociali
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fatto un enorme cammino. Chi può negare ch’esso è dovuto in buona parte al fatto politico eccezionalissimo della secessione parlamentare, la quale ha
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ragioni di essa vennero esposte dall’on. Gronchi, fra le più intolleranti interruzioni della maggioranza, ancora nelle prime sedute della nuova Camera
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manifestazioni dobbiamo ancora tener conto della pressione governativa, ci rimane però la possibilità di attrezzarci per le battaglie di domani. A ragione l
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e non dissimulati contrasti, è la prova più decisiva dell’altissimo grado di pressione che aveva raggiunta la situazione politica in Italia e della
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Accademia della crusca
