pasticceri si divida completamente il torlo dall’albume o chiaro d’uovo; buttato via il chiaro si metta sulla bocca della boccetta la metà del guscio in cui
Pagina 16
È bene però studiare gli effetti del pennello come quelli della matita con cui si disegna. Il pennello corto e tondo dà una pennellata soda e si
Pagina 17
sono lasciato tentare dall’aspetto opaco, ma cionondimeno continuo ad affermare che non è consigliabile lasciare un quadro senza vernice; si può del
Pagina 19
nelle pitture ben verniciate. Il giallo di Napoli è un colore alquanto pericoloso; i pittori francesi del periodo romantico, specie Delacroix, ne
Pagina 25
catrame sul rovescio del cartone.
Pagina 28
Quand’ero in Italia, parlando un giorno con uno storico e critico d’arte dei più noti, ebbi l’occasione di constatare che egli credeva la Madonna del
Pagina 31
Per rendersi conto mentre si lavora del tono che una parte qualsiasi del quadro avrà quando sarà verniciata, bisogna passarci sopra un pennello
Pagina 35
, scioglierla e plasmarla; servivano anzitutto tali ferri a prolungare l’azione troppo breve del pennello, a rompere i toni, farli passare gli uni negli altri
Pagina 41
con la carbonella ciò che si vuol dipingere, però, poiché la carbonella per quanto ben fissata spesso sotto l’azione del pennello si diluisce e sporca i
Pagina 47
tinta di questa parte, e con tale tinta si campirà tutto il contorno del nudo, stando però attenti a lasciare sempre qualche leggero segno per definire i
Pagina 49
Sopra una tela così preparata i tratti col pennello si possono fare sottilissimi; si possono tirare linee che ricordano i tratti del lapis appuntito
Pagina 51
sempre ammorbidire sfregandoci sopra del bianco liquidissimo. Belli e curiosi effetti si possono pure ottenere sfregando una superficie di colore bene
Pagina 52
, le tinte anche molto fluide non si spandono né colano, la luminosità del colore aumenta.
Pagina 57
Fatto questo si campiscono i contorni con una preparazione di colori neutri; al solito: terre e nero. Tale preparazione si farà del tono che si vuole
Pagina 57
È bene comporre le ombre del verde mescolando del bruno van Dyck scuro con del giallo e del blu di cobalto.
Pagina 58
Le ombre del bianco si possono cercare col bruno di Bruxelles, l'oltremare e l’ocra.
Pagina 58
Le ombre del giallo col bruno van Dyck e la terra di Siena bruciata o naturale, secondo l’intensità.
Pagina 58
Le ombre del nero si possono fare col bruno van Dyck, il nero e la lacca di carminio.
Pagina 58
I primi strati di questa ripresa del lavoro diventano per forza opachi, perché l’olio è presto assorbito dall’impasto neutro che sta sotto, ma, via
Pagina 58
modo che i crini del pennello formino assieme al manico un angolo retto; sollevandolo poi i crini si richiudono un po’ rimanendo però sempre
Pagina 59
In una boccetta contenente olio di papavero e essenza di trementina a parti eguali, versare alcune gocce del colore che si vuol dare alla velatura
Pagina 60
dettagli; lasciare bene asciugare per qualche giorno, poi riprendere ripassando sopra una parte del quadro a mezzo impasto; lasciar prosciugare per qualche
Pagina 61
Per il verde si passerà a velatura del giallo sopra un impasto di azzurro scuro. FINE
Pagina 62
Per il giallo si passerà a velatura del giallo brillante (o altro giallo, sempre secondo il colore che si desidera) sopra un impasto bruno caldo
Pagina 62
non vive nelle nuvole, che si possono creare opere indimenticabili con mezzi scarsi quando si ha del genio o per lo meno dell’ingegno; ma quello che non
Pagina 9
Il cancello del Palazzo viene aperto a mezzo, dall'interno, e ne esce l'Assessore del Podestà, scortato da quattro famigli armati.
L'Assessore del Podestà
Dalla gradinata del Duomo le donne e i vecchi si muovono e vanno ad unirsi alla massa del popolo che circonda Mariòla: alcune donne soltanto
Al 18 di Luglio del 1269, di mattina.
Al 16 di Luglio del 1269, al tramonto.
confessione del peccatore, si leva una voce a intonare lo spunto di una lauda sacra. E un'altra voce segue, che continua della prima il pensiero e il canto. E
L'incredulo e alcuni suoi compagni accolgono la conclusione del narratore con una sghignazzata.
Il cielo si tinge di rosa alla prima luce del giorno: impallidisce e vanisce la luce dorata delle stelle.
La donna che già supplicò Frate Simone per la vita del suo figliuolo si trascina per terra sino ai piedi di Gherardo, e glieli abbraccia piangendo.
All'ordine del Vescovo, due dei famigli si pongono ai lati di Gherardo e lo fanno avanzare, la faccia rivolta al popolo, sino al limitare della
Durante il discorso del Vescovo il cielo si è andato coprendo di nubi e s'è oscurato. S'ode un rombo di tuono, e un'onda di vento passa sulla folla
Un uomo del popolo riesce a prendere per un braccio uno dei ragazzi, e tenta di strapparlo a quello che lo tiene. Altri corrono a lui per aiutarlo
. Sulla piazzetta, giù dal pianerottolo, di fronte ai Frati Bianchi, un gruppo di gente del popolo, la maggior parte donne d'età, che andrà man mano
La Piazza Maggiore di Parma. A destra il Palazzo del Vescovo, preceduto da un ripiano rialzato su due scalini: un loggiato chiuso da cancelli di
Già da quando Frate Simone ha cominciato a narrare del bambino guarito da Gherardo in Faenza, alcuni altri Fratelli Apostolici sono usciti dalla
E s'avanza, e gli è sopra, e lo percuote col tallone su la schieria. Ma a questo punto una fanciulla che stava a osservare dal limitare del portone
, dalla strada che sta oltre il Duomo verso il Palazzo del Vescovo. Si fanno largo roteando col braccio libero la spada, e due soldati li precedono
Uno stanzone a pian terreno del palazzo vescovile, verso il cortile. Due strette ed alte finestre inferriate nel muro di fondo, una porta a sinistra
Rumore di passi dalla strada verso il torrente: son due uomini armati, famigli del Podestà. Gherardo li vede: afferra per un braccio Mariòla, e
Squilli di trombe dal Palazzo, rintocchi di campane dal Duomo. Si riaprono, per intero, i cancelli del Palazzo. E una numerosa compagnia di armati
, fulmineamente, invaso da un più profondo terrore, sulla scalinata del Duomo e in fondo, presso il Battistero. L'uragano cede, s'allontana.
La scena si riapre. Una strada, fuor delle porte della Città. A sinistra la casa di Gherardo: cioè il muro di cinta del cortile, col portone nel
. Durante l'ultima interrogazione, Gherardo ha rialzato il capo, che teneva prima curvo, e le ultime tremende imperiose parole del Vescovo ha ascoltato a
momento dopo si vedono schiudersi le due ante del portone ed essa esce sulla strada. Esita, guarda in giro, si ferma presso uno dei pilastri. E chiama
vista; né del resto avrei potuto seguirla. Alla frontiera tedesca durante il controllo dei bagagli, chi mi trovo vicino? La bella sconosciuta. Purtroppo