(che gode dell'imbarazzo degli altri, e sopratutto del contegno di Armando)
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(Ma d'un tratto l'attacco improvviso e violento del tango fa sobbalzare tutti)
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Oh!... interessante!... C'è veramente del pathos... del brivido....
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Al ritmo del quale, se non erro, nasceste!
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(alla quale oramai i fumi del vino e il piccolo tumulto della discussione hanno tolto ogni freno, domina tutti, prorompendo:)
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La scena del primo atto. È mattino
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Son sette spade conficcate in cuore... Le sette freccie del mio dolore!
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Del resto, non può esser questione che di pochi minuti... si ritiri di là, signorina Grazia... le ricevo io. In poche parole le sbrigo...
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C'è del gusto... della personalità...
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Essere coscienti del proprio squilibrio è già una forma di ragionamento, signora!
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parole del mio vecchio capitano.
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Un servitore vede sempre con piacere l'amica del suo padrone infilare la porta, non fosse altro perchè avrà meno lavoro.
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Ecco: questo è :Lo sbalzo del trapasso, precisamente.
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Grazia ha tutto il fascino del suo nome e del suo spirito. Disperde con le sue risa l'atmosfera che sa ancora del profumo dell'altra. Sconvolge con la sua
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Miracol del cielo!... Finita è la nuova conquista?...
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Fino in fondo al folle gorgo del piacer!
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False gemme rutilanti del Bois...
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fra le spoglie del vizio.
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Ah! non lo so! E continuo a indagare. E indagando ti dico che la storia del fattore, dell'amministratore, dei fondi, è tutta una frottola!
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(lentissimo riprende il motivo del duettino fra Giacomo e Grazia, quasi l'eco d'un refrain che viene dalla notte parigina)
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Ho appunto cercato di orientarmi verso i gusti del signor Cercleux, che sono esperti e raffinati.
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(Goro sale dal terrazzo del giardino ed ascolta, non visto, quanto dice Butterfly)
(Suzuki fruga in un cofano di lacca, mentre Pinkerton guarda i servi che stanno tramutando parte del terrazzo in una camera)
Passa la note angosciosa. – Dal porto all’alzarsi della collina salgono voci confuse di marinai e rumori diversi. – All’alzarsi del sipario è già
Nerone e Tigellino scendono la scala del Podio e s’arrestano presso all’arco del Circo.
Simon Mago schiude un poco la cortina e passa nella cella. Non rimane altra luce che quella del cero e del braciere ardente; anche la fiamma dell’ara
Si ristabilisce l’ordine di marcia del corteo.
Le fila del corteo si spezzano ancora.
Da ogni parte del Circo si odono le grida di «Basta! Le Dirci! La Tragedia! Basta!»
Un raggio iridescente scende dalla volta del Tempio e illumina Asteria la cui immagine si riflette nello specchio.
La puella Gaditana col tibicino e coi liberti, continuando la danza, si eclissano nella curva del criptoportico.
Nerone s’incammina, arriva sino al limite del sacrario e fa per entrare, ma Simon Mago lo arresta.
La guardia Germana, afferrato Simon Mago, lo trascina rapidamente sino alla scala di legname che sta a sinistra del criptoportico.
Asteria, con una fiaccola in mano, discende la scala; giunta alla soglia del sotterraneo s’arresta per illuminare chi la segue.
Ricomincia il tumulto del Circo, s’odono a diverse distanze le grida: «Age jam! – Evax! – Ahè! – Ahè! – Euge! – Eho! – Eho! – Vogliam le Dirci!».
Accorrono sacerdoti a spegnere le fiamme sul corpo di Dositèo e con grande agitazione lo trasportano in parte non vista del sacrario, a destra.
Frattanto la più sordida plebe del Circo s’è riversata nell’Oppidum. Nerone, presso la porta pompae, attende cupidamente il passaggio delle vittime.
Le grida del Circo giungono nell’Oppidum da varie altezze e distanze, seguite da risate e da urli, frammiste a squilli di buccine.
Simon Mago sale l’altare mentre Gobrias svuota un simpulum di vino. Gobrias ripone il simpulum nel recipiente del vino e sale a salti la gradinata.
Gobrias s’è allontanato dall’orto. Rubria entra nel casolare e poco dopo n’esce con alcuni Cristiani. Fra gli alberi del fondo si vede un Centurione.
Sulla scala del podio è comparsa una Vestale. Ha il capo coperto dall’infula e il viso nascosto da un velo; ogni suo vestimento è bianco.
Mentre Fanuèl sta per rispondere, s’avvede che l’apertura del sotterraneo si rischiara e che un uomo, con una face in mano, viene salendo lentamente
Dal fondo del Portico s’avvicina lentamente un corteo strano ed atroce. Le donne Cristiane, precedute da Fanuèl, vestite come la Dirce del marmo
Vortici di folla irrompono da ogni lato. La maggior calca ferve intorno ad una quadriga; quivi le fazioni del Circo si affrontano levando grida di
Il primo è una grigia giornata del settembre 1920 quando i consiglieri nazionali, dopo aver percorso l’Italia vedendo ovunque le bandiere rosse
L’oratore esordisce affermando che ha accettato come un dovere di sosti—tuire all’ultimo momento il capo del partito on. Rodinò e dichiara di
la funzione del Partito popolare italiano, ecco il programma nel suo motto delle grandi tradizioni italiche: «Libertas». L’oratore, che è stato più
dichiarazioni fatte dall’oratore a nome della direzione del P. P. I. il 16 luglio, dinanzi ai deputati, ai membri del Consiglio nazionale e ai segretari
Questo del resto fu lo sforzo tenace e magnifico dell’illustre capo del nostro partito e la finalità dei nostri congressi: soffocare le oscillanti
e dobbiamo combattere. Già in una circolare del luglio scorso la direzione del partito invitava le sezioni tutte a vigilare e ad operare, affinché le