Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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della cultura e la stampa quotidiana (Conferenza  del  D.r Alcide Degasperi, detta nella sala del Comitato
(Conferenza del D.r Alcide Degasperi, detta nella sala  del  Comitato Diocesano, domenica 15 dicembre)
 del  militarismo
risultati  del  congresso
generale  del  partito
costitutiva  del  Partito popolare
dichiarazioni fatte dall’oratore a nome della direzione  del  P. P. I. il 16 luglio, dinanzi ai deputati, ai membri del
del P. P. I. il 16 luglio, dinanzi ai deputati, ai membri  del  Consiglio nazionale e ai segretari provinciali del partito.
membri del Consiglio nazionale e ai segretari provinciali  del  partito. D’allora ad oggi nessun fatto, nessun
pronunciato, in un momento che parve decisivo, dal capo  del  governo. Oggi come allora e più di allora vi ha ragione di
«una fazione la quale si è impadronita a mano armata  del  potere e a mano armata lo difende; una volontà la quale si
la quale si riserva di usare alternativamente le armi  del  partito per dominare lo Stato e le forze dello Stato, per
al partito; che ricatta le persone per bene con la minaccia  del  peggio per lo Stato e allarga le basi del partito con le
con la minaccia del peggio per lo Stato e allarga le basi  del  partito con le clientele delle pubbliche amministrazioni.
importa che talvolta parli il duce, talvolta il presidente  del  Consiglio, con diverso e spesso contraddittorio linguaggio
linguaggio ma sempre col fine di rinsaldare le conquiste  del  fascismo, tollerando le leggi costituzionali e il sistema
solo in quanto possano dare l’investitura formale  del  potere di fatto, ma non come elemento costitutivo e
decisiva  del  Consesso della Comunità generale
conclusioni  del  congresso universitario nell'assemblea generale
Adunanza generale  del  21 marzo 1909
COMMISSIONE PER L’ESECUZIONE  DEL  TRATTATO DI PACE.
universitaria cattolica trentina - Relazione  del  presidente
campagna elettorale (Relazione  del  D.r Degasperi all'Unione popolare)
femminile pro università (promossa dalla sezione femminile  del  GT.)
 del  resto fu lo sforzo tenace e magnifico dell’illustre capo
resto fu lo sforzo tenace e magnifico dell’illustre capo  del  nostro partito e la finalità dei nostri congressi:
filie di destra e di sinistra sotto l’impronta vigorosa  del  popolarismo, sicuro del proprio cammino. Noi non verremo
sinistra sotto l’impronta vigorosa del popolarismo, sicuro  del  proprio cammino. Noi non verremo meno a questa linea e ci
sociale, della libertà ha fatto addirittura il fulcro  del  suo programma, onde, nella presente crisi della libertà, il
reazione equivarrebbe a tradire le ragioni d’esistenza  del  partito. Difendendo la libertà, i popolari difendono la
bandiera. Dopo aver ricordato che il carattere democratico  del  partito è una logica conseguenza del movimento sociale, da
carattere democratico del partito è una logica conseguenza  del  movimento sociale, da cui esso deriva, l’oratore ha
della vita sociale trentina l’attuarsi di uno dei caposaldi  del  proprio programma sociale. Assicurando queste
Assicurando queste organizzazioni di classe dell’appoggio  del  partito in tutte quelle rivendicazioni che dipendono dalla
della vasta e magnifica organizzazione cooperativa  del  credito, del consumo, della produzione e del lavoro, vanto
vasta e magnifica organizzazione cooperativa del credito,  del  consumo, della produzione e del lavoro, vanto incontrastato
cooperativa del credito, del consumo, della produzione e  del  lavoro, vanto incontrastato della nostra regione, e reclama
discorso dell'on. Degasperi. I caratteri e l'azione  del  Partito popolare nell'attuale situazione politica
ora permettetemi poche parole di relazione sull’attività  del  comitato provvisorio. Esso venne nominato in Trento da
in Trento da un’adunanza di amici subito dopo il congresso  del  Partito popolare italiano in Bologna ed ebbe l’incarico di
d’adesione dei soci alle linee programmatiche generali  del  Partito popolare italiano, le sezioni si convocherebbero
al partito nazionale, e per votare i criteri direttivi  del  partito di fronte ai problemi specifici del Trentino. Le
direttivi del partito di fronte ai problemi specifici  del  Trentino. Le due circolari del comitato trovarono buon
fronte ai problemi specifici del Trentino. Le due circolari  del  comitato trovarono buon terreno; sono 183 le sezioni
deliberazioni le conclusioni formulate nei brevi ordini  del  giorno che vi stanno dinnanzi.
e signori! Ciascuno di voi si sarà per naturale effetto  del  nostro egoismo che fa del nostro io il centro del tempo e
voi si sarà per naturale effetto del nostro egoismo che fa  del  nostro io il centro del tempo e dello spazio che ci
effetto del nostro egoismo che fa del nostro io il centro  del  tempo e dello spazio che ci circondano — si sarà disegnato
— si sarà disegnato un proprio orizzonte al di là  del  quale è un passato che si propende più a compatire che a
operaia a preferire «al colpo di stato» il legale esercizio  del  loro aumentato potere politico per iniziare la
aumentato potere politico per iniziare la trasformazione  del  presente ordine economicosociale. L’organo di questa
delle classi organizzate, costituita in consiglio  del  lavoro, con poteri ampi, ma ben delimitati, accanto al
ma ben delimitati, accanto al Parlamento. È questo un punto  del  programma del partito popolare. Il consiglio, che avrà
accanto al Parlamento. È questo un punto del programma  del  partito popolare. Il consiglio, che avrà anche alle sue
vita politica e quindi anche in quella economica l’influsso  del  lavoro su quello del capitale, senza scosse violente? Certo
anche in quella economica l’influsso del lavoro su quello  del  capitale, senza scosse violente? Certo che qui non si vuole
fatto bene la direzione  del  Giovane Trentino a promuovere anche una conferenza che ci
importanza dal lato economico e sociale com’è la questione  del  rincaro. Né si sarebbe potuto trovare uno studioso più
nella stessa America i prezzi della carne sono cresciuti  del  32%; e l’aumento è parallelo negli stessi paesi ove non
esistono dazi d’importazione, come in Inghilterra. Le cause  del  rincaro — La scuola classica le riferisce all’aumento della
della produzione aurifera e al conseguente rinvilimento  del  prezzo del denaro. Questa teoria si basa su due fatti
aurifera e al conseguente rinvilimento del prezzo  del  denaro. Questa teoria si basa su due fatti storici. Nel
nell’esistenza dei dazi di protezione per i prodotti  del  suolo o dell’industria, e si ragiona così: il venditore è
ragiona così: il venditore è indotto ad aumentare il prezzo  del  prodotto di quel tanto che equivale al dazio. Si deve però
paesi liberisti, ove manca questo ipotetico coefficiente  del  rincaro, il rincaro si verifica egualmente. Altro
all’aumento dei salari si ha un forte aumento di rendibiità  del  capitale industriale; sicché invece d’una depressione
da molti, una causa generale è il cambiamento della coltura  del  suolo da estensiva a intensiva. Fino a pochi anni fa, cioè,
in questo nesso al socialismo agrario: ed alla tassazione  del  plusvalore del suolo. Altra causa: il rincaro delle
al socialismo agrario: ed alla tassazione del plusvalore  del  suolo. Altra causa: il rincaro delle abitazioni e l’aumento
suolo. Altra causa: il rincaro delle abitazioni e l’aumento  del  valore delle aree di costruzione. C’è dell’ingiustizia in
al progresso. Il progresso dunque è per se stesso una causa  del  rincaro. Altra causa è nell’essenza del sistema capitalista
se stesso una causa del rincaro. Altra causa è nell’essenza  del  sistema capitalista liberale. Esso s’ispira alla teoria
Il conferenziere passa quindi a parlare della questione  del  rincaro nei rapporti del parlamento, riassumendo il
quindi a parlare della questione del rincaro nei rapporti  del  parlamento, riassumendo il dibattito e spiegando l’ultima
possa parere, ad un’esegesi superficiale il pensiero  del  Vangelo su questo proposito e per quanto siano pochi, pure
e per quanto siano pochi, pure tra i sommi cultori  del  giure e della dottrina cattolica quelli che esplicitamente
l’aurea via di mezzo tra la concezione ultra conservatrice  del  De Maistre che, accostandosi ai moderni imperialisti e
guerra un che di divino e fatale e la concezione anarchica  del  Tolstoi, che vedeva nel Vangelo la condanna di ogni guerra,
pubblicazioni e l’idea d’una scuola superiore per lo studio  del  diritto internazionale dal punto di vista cristiano),
dal militarismo guerrafondaio, si propongono di penetrare  del  loro spirito e della loro nobilissima tradizione (che va
che possono trovare la propria giustificazione nella tutela  del  diritto e delle ragioni morali, applicando pure a queste
quale la troviamo formulata già nell’opera dei teologi  del  principio dell’Evo Moderno, quali il De Victoria e il
il risultato delle trattative passate - il nuovo memoriale  del  7 marzo - Una deputazione a Roma
il progetto  del  suffragio universale entrò nello stadio, come si dice,
artificiale ed arbitraria. Mentre il concetto integrale  del  suffragio universale presuppone di per sé la formazione di
ora di creare delle distinzioni e delle eccezioni in favore  del  censo e della cultura. Il principio del suffragio per grado
eccezioni in favore del censo e della cultura. Il principio  del  suffragio per grado cacciato dalla porta entrava per la
dalla porta entrava per la finestra, la disuguaglianza  del  singolo di fronte al diritto del voto veniva sostituita
la disuguaglianza del singolo di fronte al diritto  del  voto veniva sostituita dalla disuguaglianza delle
che ne nacque è nota. Difatti quale è il punto di vista  del  partito popolare trentino di fronte alle modalità della
giustizia. Posto una volta il principio dell’eguaglianza  del  suffragio, non è logico reclamare delle eccezioni a proprio
nostro dovere di protestare anche in nome della maggioranza  del  popolo nostro, il quale non per burla doveva venir
L’oratore passa poi a parlare delle probabili conseguenze  del  suffragio universale.
Trento invece la parte radicale volle gonfiare l’importanza  del  voto, ci diede un significato di solidarietà trentina che
franca dell’on. Tambosi che in una seduta preparatoria  del  consiglio disse: Proclamare «vogliamo la avisiana», data la
«vogliamo la avisiana», data la nessuna disposizione  del  governo e della provincia e la posizione sfavorevole di
primo è una grigia giornata  del  settembre 1920 quando i consiglieri nazionali, dopo aver
era fissata già nei nove punti popolari per la formazione  del  ministero Nitti, ma bisognava aggiungere una direttiva
alla nostra scuola cristiano-sociale e alle esigenze  del  momento economico. Come un’eco molto lontana risuona ora
Come un’eco molto lontana risuona ora quell’appello  del  Partito popolare italiano: «Il popolo italiano è ancora in
proclamava che l’«assoluta economia individualista  del  salariato non avrebbe più dovuto dominare incontrastata e
da norme giuridiche, la soluzione democratica cristiana  del  problema e conchiudeva: «facciamo appello alla coscienza
Giolitti il quale, pur accettando il principio antisociale  del  controllo nelle aziende industriali, meditava già di
tranquillo come fu quello dell’ultimo decennio  del  secolo XIX nel quale il Centro germanico elaborò e fece
e fece votare la legislazione sociale più progredita  del  mondo. Non è però che i nostri sforzi si allentassero e che
delle associazioni sindacali e per il Consiglio superiore  del  lavoro. Ma è certo che la bufera politica sopravvenuta
sociale, avrebbe voluto e potuto svolgere in favore  del  paese. Un altro punto sul quale si concentrarono in questi
sul quale si concentrarono in questi ultimi anni gli sforzi  del  partito, fu quello dell’organizzazione del Parlamento che è
anni gli sforzi del partito, fu quello dell’organizzazione  del  Parlamento che è anche il problema della formazione
che è anche il problema della formazione parlamentare  del  governo. Ma si ricordi come scoppiò la crisi Bonomi.
d’un grande lutto. Di fronte alla crisi, la direzione  del  partito confermava che la collaborazione del gruppo
la direzione del partito confermava che la collaborazione  del  gruppo popolare non è possibile senza garanzie di carattere
democratici e popolari che si raccolsero nel febbraio  del  ’22 nella sede della democrazia. Fu là che, frustrato ogni
d’insegnamento (esame di Stato), e alla proclamazione  del  principio del comitato di maggioranza che doveva
(esame di Stato), e alla proclamazione del principio  del  comitato di maggioranza che doveva organizzate il governo.
che, smentendo Federzoni, dichiarò di votare per l’ordine  del  giorno Celli. E si venne così a Facta, ministero che doveva
i quali provocarono a qualunque costo lo scioglimento  del  Consiglio e la venuta del commissario governativo, mentre
a qualunque costo lo scioglimento del Consiglio e la venuta  del  commissario governativo, mentre ve ne sono altri che nel
di prendere una qualsiasi partecipazione all ’opera  del  commissario governativo. Le testuali si leggono in un
governativo. Le testuali si leggono in un protocollo  del  21 dicem- bre 1903. Ironia della sorte: questo protocollo
politico (1807). Sulla scorta dell’esposizione documentata  del  dr. Corradini, l’egregio segretario luogotenenziale tanto
sentenze e dall’esito dei processi dei non vicini, (quelli  del  tribunale dell’Impero del ’72 e del ’74, dalla maggior
processi dei non vicini, (quelli del tribunale dell’Impero  del  ’72 e del ’74, dalla maggior parte delle sentenze del
dei non vicini, (quelli del tribunale dell’Impero del ’72 e  del  ’74, dalla maggior parte delle sentenze del tribunale
del ’72 e del ’74, dalla maggior parte delle sentenze  del  tribunale amministrativo fino al 1891), attinse forza il
che s’incamminò per le vie legali con la petizione  del  27 agosto 1897. La petizione veniva respinta. Sono poi noti
1897. La petizione veniva respinta. Sono poi noti i fatti  del  maggio 1906 e la conseguente causa dei vicini che finì con
conseguente causa dei vicini che finì con le due sentenze  del  25 aprile 1907 e 21 ottobre 1907. Siccome esse
In queste sentenze — e qui seguiamo l’esposizione  del  dr. Corradini — troviamo rilevato: 1) che la comunità di
— troviamo rilevato: 1) che la comunità di Fiemme prima  del  1807 era un comune politico complessivo; 2) che con
era un comune politico complessivo; 2) che con disposizione  del  Regio Governo bavaro 4 gennaio 1807 fu sciolta la Comunità
che il rimanente fu e viene in base a misure amministrative  del  Regio Governo italico, riconosciute legali ed ulteriormente
ecc. cioè per scopi comunali; 5) che l’amministrazione  del  patrimonio della cessata comunità a nome e per conto degli
comuni per scopi comunali forma una istituzione a senso  del  paragrafo 83 regolamento comunale, vale a dire la comunità
abusivo ma legale; 7) che la giunta provinciale in forza  del  diritto di sorveglianza conferitole dalla legge era in
sortito un esito favorevole come risulta dalle sentenze  del  31 ottobre 1900 26 aprile e 2 luglio 1901. Tale è la
dell’amministrazione della comunità. Chi trattò l’oggetto  del  compromesso fu — nel modo sopraddetto — l’on. Paolazzi, chi
prossimo verrà indotto ad occuparsene. Ecco la funzione  del  Partito popolare italiano, ecco il programma nel suo motto
partecipi Venezia colle sue tradizioni e coll’opera  del  giovane e valoroso candidato prof. Ponti.
lo statuto definitivo, dopo aver istituito la matricola  del  vicinato dopo aver fatto il conguaglio dei quartieri ed
giuridico non posseggono la comunità. Che la ricostruzione  del  vicinato coi suoi diritti abbia grande valore e possa
(cap. 61) erano «alzabili od abbassabili ad libitum  del  comune». Derogate le consuetudini del 1807, il Governo
ad libitum del comune». Derogate le consuetudini  del  1807, il Governo italico nel 1812 dichiarò cessata ogni
decisioni austriache fino al decreto luogotenenziale  del  1862 confermarono i diritti vicinali (legna, pascolivo,
subirono molte modificazioni in base ai decreti governativi  del  1838, del 1845, del 1858 e 1861 e anche per abusi
modificazioni in base ai decreti governativi del 1838,  del  1845, del 1858 e 1861 e anche per abusi subentrati nei
in base ai decreti governativi del 1838, del 1845,  del  1858 e 1861 e anche per abusi subentrati nei singoli
1795 i fiemmesi accettavano nelle consuetudini la riserva  del  vescovo Pietro Thun, la quale in sostanza autorizzava il
come prima, ma ciò accadde anche per moltissimi comuni e  del  resto nel 1870, nel 1879, nel 1883, nel 1886, nel 1888, nel
non interverrà che in casi di ricorsi, oppure di infrazione  del  regolamento. Per il resto l’amministrazione è autonoma. Ed
il nuovo consesso in mano di uomini onesti, sinceri, amanti  del  popolo e del benessere della valle, il provvisorio cederà
in mano di uomini onesti, sinceri, amanti del popolo e  del  benessere della valle, il provvisorio cederà presto il
ad un nazionalismo che, cessata l’esaltazione momentanea  del  sentimento, appare vuoto d’ogni sostanza, e molto meno
e molto meno dall’opposizione che suscitano certe misure  del  governo, a svalutare il concetto di patria e della
tradizioni, le quali alimentano e perpetuano la civiltà  del  mondo. Erede di Roma antica, e delle gloriose società
Erede di Roma antica, e delle gloriose società comunali  del  Medio Evo come Milano, Firenze, Venezia; patria di Dante,
universale e della democrazia cristiana, ma sovratutto sede  del  pontificato romano che trasmise al mondo la civ1ltà latina
per la sua rinnovazione sulle basi della fratellanza,  del  diritto, della giustizia (acclamazioni). Il relatore
(acclamazioni). Il relatore prelegge e spiega gli ordini  del  giorno che il Comitato provvisorio raccomanda
la conferenza dello studente Ruatti già noto ai lettori  del  Trentino per le sue note solarine. Una conferenza storica e
di aver partecipato, come capi, alla tumultuosa distruzione  del  dazio di Tempesta a Riva il 19 agosto 1768. Il
di storia patria, ci fece rivivere quei giorni calamitosi  del  nostro Trentino; fece passare un brivido nell’anima colla
nell’anima colla narrazione delle soperchierie dei conti  del  Tirolo e dei soldati di Maria Teresa e di Giuseppe II nei
dalla ragion della forza degli usurpatori. La decapitazione  del  14 marzo 1772 fu l’episodio, non unico né ultimo, saliente
non unico né ultimo, saliente della repressione crudele  del  malcontento incomposto, se si vuole, ma giustificato di
di fronte alla dannosa imposizione di dazi da parte  del  governo. Ricollegò quei fatti così eloquenti di allora
allora colla iniqua lotta dei pangermanisti e in generale  del  Volksbund in particolare, contro il Vescovo di Trento e
nel seguire e nel partecipare ai comodi materiali  del  progresso materiale; finché è incatenata alla materia
sviluppare e alimentare le loro opere, l’amore alla chiesa  del  paese natale e al Trentino, che lotta per la tutela della
non viene per nuocere ed è preferibile che qualche corifeo  del  socialismo parli nel Trentino un Podrecca piuttosto che un
fu fatto segno a una ovazione scrosciante. A una parola  del  presidente tutti si alzarono in piedi a segno di
passo in avanti verso l’unione, in una sola forza sociale,  del  lavoro e della scienza.
l’appoggio dei cattolici trentini, cioè della maggioranza  del  paese. Per tutta risposta ci hanno esclusi dai comitati.
una nuova tattica: quella di ignorarci. E la tattica  del  «volere e non potere». e finora non ce ne siamo accorti
le mosse degli avversari, sempre pronti a discuterle, e  del  resto continueremo tranquillamente per la nostra via, come
d’anni rizzano al cielo le cime loro, le superbe mon-tagne  del  Tibet: migliaia e migliaia d’anni le squarciano i fulmini,
bufere e pare quasi che quei giganti sotto l’ira secolare  del  cielo, stretti, soffocati dalle nubi che eternamente
dolore e piangono da tutti i pori dalle grandi ferite  del  tempo, per le quali esce l’acqua copiosa, a rivi, a
strati uniformi, che sono i più fertili, i più fecondi  del  mondo. Gli uomini vi seminano, vi fabbricano e benedicono
distruzione continua, senza tregua; finché un giorno l’ira  del  cielo imperversa più forte, i frammenti della montagna
ovunque desolazione e morte... Poi il cielo e i giganti  del  Tibet si concedono tregua, altri uomini traggono sul limo
benessere e nuova vita, finché non risuoni ancora il rombo  del  tuono e il diluvio susseguente non trovi uomini non ancora
millennio, da secolo a secolo. Signore e signori! La storia  del  fiume giallo e della sua terra è la storia della cultura
e distruggono chi vi si pone di contro perché ignaro  del  limo che le acque travolgono sotto o chi senta di dar
rinnovamento della nazione è fede nei principi innovatori  del  cristianesimo. Difendere quindi la libertà di professare e
questa dottrina e salvare la coscienza cristiana  del  popolo diventa un caposaldo necessario del nostro programma
cristiana del popolo diventa un caposaldo necessario  del  nostro programma politico. Per la pace contro il
hanno ora il grande dovere di mettersi alla testa  del  movimento pacifista internazionale e reclamino in questo
 del  Partito popolare al fascismo e all’attuale governo non si
indietro: ...come quei che con lena affannata uscito fuor  del  pelago a la riva, si volge a l’acqua perigliosa e guata.
Poi continua: «Ho il dovere di esporre per incarico  del  Comitato ai signori invitati quale sarà la nostra tattica
commissario straordinario poteva importare il prolungamento  del  periodo extracostituzionate al di là del termine
il prolungamento del periodo extracostituzionate al di là  del  termine dell’annessione; 2) perché essendo il commissario
lo avrebbero circondato. Noi volevamo invece che la nomina  del  capo dell’amministrazione civile delle terre redente fosse
in cui le nuove provincie devono poter vedere nell’inviato  del  governo il rappresentante dell’Italia e null’altro. La
S’era appena attenuata l’eco provocata dalla nomina  del  nuovo direttore generale dell’ufficio delle terre redente
combattuto e dobbiamo combattere. Già in una circolare  del  luglio scorso la direzione del partito invitava le sezioni
Già in una circolare del luglio scorso la direzione  del  partito invitava le sezioni tutte a vigilare e ad operare,
tutte a vigilare e ad operare, affinché le caratteristiche  del  partito venissero nettamente e vigorosamente affermate.
cristiano è indubbiamente (per i socialisti) più temibile  del  vecchio clerico—moderatismo». Per noi trentini che abbiamo
Per noi trentini che abbiamo opposto all’avanzata  del  socialismo il baluardo delle nostre organizzazioni, che ci
il primo congresso internazionale per la legislazione  del  lavoro, aprendo le porte a tutti i partiti, appunto perché
eminentemente caratteristico che il più autorevole delegato  del  Centro il quale assieme al Gröber e al prelato Mausbach fu
opera che mirava a sottrarre i lavoratori alle seduzioni  del  socialismo. Non cito questi esempi per farne delle
terreno delle dottrine e quanto è più intensa la vitalità  del  loro programma e della loro azione autonoma. È forse questa
come un dovere di sosti—tuire all’ultimo momento il capo  del  partito on. Rodinò e dichiara di sentirsi a disagio nel
al pensiero che qualcuno possa ricordare al presidente  del  gruppo parlamentare popolare e a chi da tre anni oramai è
e a chi da tre anni oramai è membro della direzione  del  partito come le sue parole possano risentire delle
veste il lucco fiorentino, è l’uomo, il grande uomo  del  Trecento, noi vestiamo più o meno secondo l’ultimo figurino
o meno secondo l’ultimo figurino di Parigi e siamo uomini  del  secolo ventesimo. Altra via è la nostra, benché eguale sia
dal passato e meta e via. Siamo, ripeto, uomini  del  secolo ventesimo! Siamo e dobbiamo esserlo: va detto e
entro il moto loro, verso gli ideali eterni ed immutabili  del  cattolicismo. O vogliamo noi meritarci il rimprovero di
avviene. Dissimulatori, voi sapete distinguere l’aspetto  del  cielo e della terra: come dunque non conoscete i tempi in
nella nostra mente, prima di accennare alla funzione  del  giornale nella vita quotidiana, come suona il tema mio.
il silenzio e parlare per dare espressione alla volontà  del  popolo. L’oratore non vuole lo si consideri qui come uomo
uomo politico, come deputato che porti con sé il fardello  del  passato: egli non lo rinnega; deciderà in convegno
egli non lo rinnega; deciderà in convegno costitutivo  del  Partito popolare che cosa di questo fardello debba essere
dire la mia parola sull’assetto politico e amministrativo  del  paese. Il diritto del popolo a farsi largo si basa
politico e amministrativo del paese. Il diritto  del  popolo a farsi largo si basa sovratutto sul sentimento oggi
con beneficio d’inventario e si consideri bene quello che  del  passato va ancora mantenuto, quello che va riformato e
ordinamenti scolastici, le provvidenze per l’incremento  del  concorso forestieri, ecc. Vogliamo poi il mantenimento
i poteri della burocrazia. Ci si rinfaccia di voler fare  del  Trentino una repubblichetta. No. La nostra tendenza va
inutile senza il trionfo delle nuove idee (applausi).  Del  resto noi non facciamo che prevenire e sussidiare quel
delle loro tradizioni, fedeli ai principi immutabili  del  nostro vangelo, fidenti che tali principi dovranno vincere
il cozzo della vita moderna serva ad aumentare la celerità  del  nostro moto verso il trionfo del vero, del bello e del
ad aumentare la celerità del nostro moto verso il trionfo  del  vero, del bello e del buono. Oh! Mentre il nemico è così
la celerità del nostro moto verso il trionfo del vero,  del  bello e del buono. Oh! Mentre il nemico è così alacre,
del nostro moto verso il trionfo del vero, del bello e  del  buono. Oh! Mentre il nemico è così alacre, mentre
della nostra era la vanga dei Benedettini nei paesi  del  Nord. Strappi i rovi dell’errore, asciughi le paludi del
del Nord. Strappi i rovi dell’errore, asciughi le paludi  del  vizio, prepari i solchi per il seme della nuova civiltà
sarà glorioso... La terra è ripiena della cognizione  del  Signore, come le acque coprono il mare».
della regione una commissione composta di fiduciari  del  paese che d’accordo coi rappresentanti delle altre terre
delle altre terre redente provveda nell’esecuzione  del  trattato a salvaguardare i nostri interessi ed a prepararne
che vi rivolgesse la parola anche chi, essendo alla testa  del  quotidiano del partito, si trova tutti i giorni in mezzo
la parola anche chi, essendo alla testa del quotidiano  del  partito, si trova tutti i giorni in mezzo alle tristi lotte
Ma avviene invece che appunto chi prova l’assillo  del  dibattito quotidiano senta più che altri una viva nostalgia
dal vortice di una vita pubblica, in cui per disgrazia  del  nostro paese tutto diventa oggetto di rabbiosa competizione
che si fanno della vita una concezione puramente estetica e  del  culto della forma un’idolatria. Per loro nelle
e di quella estera e a quanto vi è inerente per la difesa  del  territorio, per la tutela della giustizia e del diritto e
la difesa del territorio, per la tutela della giustizia e  del  diritto e per il coordinamento e la integrazione delle
e la integrazione delle altre attività pubbliche  del  paese. Da questa concezione noi deriviamo gran parte del
del paese. Da questa concezione noi deriviamo gran parte  del  nostro programma di ricostruzione pratica, in rapporto coi
È il nostro motto: è stato il nostro grido, il fondamento  del  nostro appello. Parve strano, ci è stato negato che fosse
perché esisteva, hanno dovuto accorgersi, nel travaglio  del  dopo guerra, che la libertà in gran parte non esisteva più,
che ferve alla periferia e che crea le energie produttrici  del  paese, morali, organiche ed economiche. Non noi solamente,
che all’indomani della guerra affermarono la necessità  del  ritorno alla libertà economica, per riprendere rapidamente
rovinoso per la nostra economia di quello, per l’appunto,  del  dopo guerra. Istituti, consorzi, enti, gestioni fuori
impedendo con leggi e decreti improvvidi la ripresa  del  ritmo economico, credendo che con semplici paraventi di
e attenuarsi e ridursi secondo le esigenze reali della vita  del  paese le statizzazioni in materia economica e produttiva. È
alle ferrovie dello stato, ed all’ormai defunto monopolio  del  caffè che ha avvelenato tanti stomaci italiani), era
già condannati, e che fa temere la sopravvivenza  del  monopolio del grano con l’annunzio di un miliardo di
condannati, e che fa temere la sopravvivenza del monopolio  del  grano con l’annunzio di un miliardo di presunti utili,
le scuole. Il regime delle assicurazioni operaie, la tutela  del  lavoro igienico e morale, le provvidenze atte ad agevolare
le provvidenze atte ad agevolare le forme economiche  del  partecipazionismo non contraddicono al concetto di libertà
la ragione economica privata per una funzione sociale  del  capitale, e ne determinano certi rapporti col lavoratore
è che il regime sociale associativo, mutuale, previdente  del  lavoro, lo si voglia far divenire servizio statale,
e di quella estera e a quanto vi è inerente per la difesa  del  territorio, per la tutela della giustizia e del diritto e
la difesa del territorio, per la tutela della giustizia e  del  diritto e per il coordinamento e la integrazione delle
e la integrazione delle altre attività pubbliche  del  paese. Da questa concezione noi deriviamo gran parte del
del paese. Da questa concezione noi deriviamo gran parte  del  nostro programma di ricostruzione pratica, in rapporto coi
È il nostro motto: è stato il nostro grido, il fondamento  del  nostro appello. Parve strano, ci è stato negato che fosse
perché esisteva, hanno dovuto accorgersi, nel travaglio  del  dopo guerra, che la libertà in gran parte non esisteva più,
che ferve alla periferia e che crea le energie produttrici  del  paese, morali, organiche ed economiche. Non noi solamente,
che all’indomani della guerra affermarono la necessità  del  ritorno alla libertà economica, per riprendere rapidamente
rovinoso per la nostra economia di quello, per l’appunto,  del  dopo guerra. Istituti, consorzi, enti, gestioni fuori
impedendo con leggi e decreti improvvidi la ripresa  del  ritmo economico, credendo che con semplici paraventi di
e attenuarsi e ridursi secondo le esigenze reali della vita  del  paese le statizzazioni in materia economica e produttiva. È
alle ferrovie dello stato, ed all’ormai defunto monopolio  del  caffè che ha avvelenato tanti stomaci italiani), era
già condannati, e che fa temere la sopravvivenza  del  monopolio del grano con l’annunzio di un miliardo di
condannati, e che fa temere la sopravvivenza del monopolio  del  grano con l’annunzio di un miliardo di presunti utili,
le scuole. Il regime delle assicurazioni operaie, la tutela  del  lavoro igienico e morale, le provvidenze atte ad agevolare
le provvidenze atte ad agevolare le forme economiche  del  partecipazionismo non contraddicono al concetto di libertà
la ragione economica privata per una funzione sociale  del  capitale, e ne determinano certi rapporti col lavoratore
è che il regime sociale associativo, mutuale, previdente  del  lavoro, lo si voglia far divenire servizio statale,
è una questione la quale riguarda Trento come capitale  del  paese ed un complesso di relazioni morali e di vincoli
di Trento ed in ogni caso quali rappresentanti politici  del  paese.
dall’affacciarsi alla vita politica in forma imponente  del  movimento operaio. Non è vero, come vanno affermando i
operaio. Non è vero, come vanno affermando i propagandisti  del  socialismo, che movimento operaio e partito socialista
Australia le più grandi organizzazioni operaie sono fuori  del  socialismo. Questo fatto, che inutilmente si vuol negare,
della classe lavoratrice, ma è motivata dall’idea  del  materialismo storico, a cui il socialismo educa le
la pillola. Per torre ogni dubbio, in seguito ad un accenno  del  D.r Battisti dichiarai che se il D.r Battisti andasse in
di più il punto di vista locale di Trento, com’è dovere  del  suo deputato, ma in fine anch’egli avrebbe lasciato capire
bene ricordare, perché comprova la rettitudine e la lealtà  del  mio contegno.
difendere, ma ove sono i giuristi, i letterati, i politici  del  Trentino, che parlino dei nostri problemi alla Nazione?
Degasperi completa il paragone fra il movimento sociale  del  1901, e quell’odierno, chiedendosi quali siano le ragioni