cui di fatto si trovano. Perciò, dei due, il -realista è Borromini, allo stesso modo che, tra il Caravaggio e Annibale, il realista è Caravaggio. E
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dei monumenti funerari nelle navate minori.
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I motivi ornamentali sono di tre tipi. Il primo è costituito dalle corone di palme e di alloro nelle facce interne dei pilastri, negli intradossi
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Poiché la sua architettura deve adempiere alla funzione di conservare, fin da principio (come si vede dalla serie dei successivi disegni) concepisce
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Il secondo tema decorativo è quello dei rilievi di stucco incassati lungo la navata maggiore, con figurazioni dell’Antico e del Nuovo Testamento. La
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, l'ammassamento della folla appena entrata, e ai lati, negli spazi discreti delle navate minori, i movimenti individuali dei visitatori più attenti
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vibrazioni, sia alternando le zone più larghe e di stese delle arcate con quelle più ristrette e articolate dei pilastri, sia predisponendo, nelle fasce
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Una concezione per principio antimonumentale, quindi contraria all’unità formale e al significato costante dei valori formali, non poteva non essere
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e la dislocazione dei monumenti funerari, a cui Borrornini attese durante il pontificato di Alessandro VII, quando aveva ormai perduto ogni speranza
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Il Portoghesi ha individuato acutamente, nella chiesa dei SS. Luca e Martina, il passaggio da una «ambiguità manieristica», evidente nella doppia
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Mi propongo di individuare un problema centrale della cultura artistica del Seicento, attraverso l’analisi formale di uno dei monumenti più singolari
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«regola» non è, nè mai potrebb’essere, l’arte classica, assunta come precetto formale. Gli stessi trattatisti del Cinquecento, ciascuno dei quali ha
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rituale e che, proprio perciò, era prediletta dagli architetti del Rinascimento e poi, come tema della ripresa dei grandi ideali costruttivi del
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presentazione dell’immagine della divinità o alla figurazione simbolica di verità di fede, né alla rappresentazione edificante dei grandi fatti della
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Navona: una chiesa a croce greca, che palesemente discende dal tema cortonesco dei SS. Luca e Martina. Il primo disegno per Campitelli è una pianta
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mediano e nell’accumulo dei timpani curvi e triangolari sull’asse centrale; gli speroni prospettici, appena ricordati dalle colonne liminari, invertono la
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liscio sicché la luce scivola senza trovare arresti verso la penombra dei rincassi o l’ombra netta dei cornicioni e dei timpani: tutta la prospettiva, la
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rappresentazione dello spazio universale, ma come un discorso. Il succedersi dei progetti per S. Maria in Campitelli indizia un processo operativo molto
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non stesse ritraendo il gruppo infantile, è chiaro: non ci si mette alle spalle dei modelli per ritrarli di faccia, e poi è chiaro che il gruppo è
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arti. In Las Meninas, uno dei due quadri appesi alla parete di fondo, rappresenta, da un originale di Rubens, Pallade e Aracne; l’altro, da un originale
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dei rasi e dei velluti nella luce viva della finestra. Spinge la polemica nel campo tecnico: l’illuminazione dello studio per il ritratto ufficiale
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errore quando si pensa che le tecniche umane vanno al di là dei modi naturali e cioè realizzano fenomeni che sono puramente umani, spirituali.
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’incidenza luminosa obliqua o radente ed acquista così, nella grandezza della mole e nell’estensione dei piani, una diafana nitidezza d’intaglio. Nel
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; ma, a Superga, l’adattamento della visione ai punti di vista avveniva quasi automaticamente in virtù dei congegni della macchina prospettica, e invece
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A far l’elenco delle «licenze» architettoniche dei Vittone non si finirebbe; e sarebbe l’elenco di una serie di invenzioni, brillanti e tempestive
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La parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Remigio a Carignano, incominciata nel 1757, è una delle ultime opere di Benedetto Altieri; e la novità
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, che ritiene conforme alla proprio eletta natura dilettarsi dei fatti artistici, ma sommamente disdicevole e degradante il produrne. Si ripete così
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per l’architettura e le teorie relative) dei fatti artistici concreti.
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», precedono i primi atti di quella scuola pittorica; l’insieme dei valori sui quali si porta il giudizio è ancora quello dell’arte di tradizione
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, come le aspirazioni o le ambizioni dei committenti. Il problema dei contenuti religiosi o mitologici o storici, il problema stesso della natura come
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Ora, se l’artista e il conoscitore sono, culturalmente e socialmente, dei borghesi, è mai possibile che le loro attività, distinte ma complementari
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operativi dei quali, ovviamente, «virtuosi» e «amatori» non possono avere esperienza di sorta. Ma altro è lo «amatore» altro è il «conoscitore»: costui
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paese dei modelli e dei maestri, quasi una grande accademia: può fornire insegnamenti preziosi, ma rimane tuttavia esterna e lontana. Certamente l’arte
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Il polo opposto dell’italianismo è la pittura olandese. Per Hogarth, come vedremo, la pittura olandese è, per il gusto dei borghesi, ciò che l’arte
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Ma, a non voler ricadere nell’aneddotismo sbrigativo che s’imputava agli olandesi, bisognava pure riproporre il problema dei contenuti, e dunque
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Finché si parla di Hogarth e dei suoi «soggetti morali moderni» la funzione esplorativa, associativa e interpretativa del «wit» è evidente: vuole
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sulla diversità dei casi umani, compone in chiave di varietà; e quando, con intenzione satirica, accosta l’immagine di due sposi a quella di due cani
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Come poetica, il «pittoresco» ha le sue premesse nelle poetiche dei generi che s’erano formate in Italia, nella seconda metà del Seicento, dalla
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di dipingere è già quello dei pittori di Barbizon e dei primi Impressionisti: è tanto lontano dalla severa esecuzione dei classici quanto dal
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natura, che non è la grande creazione ma il fatale errore di Dio; rifiuta la pittura, nella concretezza delle sue immagini e nella sostanza dei suoi
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Ruskin è stata valutata obbiettivamente, nella complessità dei suoi motivi e nella passionalità politica dei suoi finì. Non bisogna dimenticare che
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della composizione coloristica della luce, della trasparenza atmosferica o della rifrazione dei raggi. Si sa che la critica ruskiniana è piena di
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appena affioranti o le brevi profondità dei rincassi risolvono e superano, annullandola nella pura proporzionalità del piano, una profondità reale
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Dei due bardi della nuova poetica già quasi romantica, l’uno, Wlilliam Blake, era fermamente avverso all’Accademia e al suo presidente; l’altro
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didattica, circa «la relativa debolezza degli imitatori e dei seguaci». Questi gli piacevano, c’è da giurarlo, quanto e più del maestro. La poetica di
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passioni, il gioco imprevedibile della volontà e del caso, la spinta ostinata delle intenzioni, il bizzarro combinarsi dei fatti.
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Uno dei personaggi che ha più direttamente influito sulla cultura e sul costume inglese del Settecento fu un grande interprete di Shakespeare, David
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Al confine dei due secoli, la sua rimane un’anima ancipite, piena di fascino e priva di vera grandezza: un’anima che non sa rinunciare all’edonismo
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degli scienziati e dei dilettanti scienziati della seconda metà del Settecento, come ai nostri giorni l’esplorazione degli spazi interplanetari
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’illuminismo italiano. Ma il Canova approfitta dell’occasione per dichiarare la propria avversione all’interpretazione tradizionale, arcadica, dei temi
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