scabrosa. Quanto è meglio definire la questione fin da principio, quando nulla è ancora fissato e si ha sempre il modo, se le condizioni dell'uno o
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lotta. C'è stato invece un naturale assorbimento di forze; dico «naturale», perché non saprei altrimenti definire questa azione di flusso economico verso
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valida per due punti quali si vogliano durante un moto traslatorio, esprime che il moto di P 2 si può definire come quello dell’estremo di un vettore
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negativo, se il moto rotatorio sia destrorso o sinistrorso (rispetto all’asse orientato); e serve a definire il moto rotatorio (a meno di opportune
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un altro profilo fisso γ. Si tratta precisamente di due profili coniugati. Si badi per altro che, per definire in modo completo l’andamento geometrico
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curvatura) l’evoluta di una generica curva piana c si può anche definire come l’inviluppo c' della normale di c, ossia come quella curva che ha per tangenti
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Passiamo a definire il momento assiale, cioè relativo ad una generica retta orientata r. A tale scopo importa stabilire la seguente proprietà: La
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Per tali sistemi, che diconsi a vincoli completi, sono determinate a priori le traiettorie dei singoli punti del sistema, e a definire il moto basta
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precisare i vari elementi (intensità, direzione e senso) che contrassegnano la nozione di forza occorre anzitutto definire l’idea di forze uguali; e a
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Per definire analiticamente le linee di forza, basta osservare che esse sono caratterizzate dalla condizione che lo spostamento elementare d P lungo
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Importa rilevare che, nel definire le forze conservative, abbiamo supposto, quale preliminare specificazione qualitativa, che la funzione U(P
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In modo analogo alla similitudine geometrica si può definire anzitutto una similitudine cinematica.
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punti materiali, si ottiene sempre, come somma delle masse di codesti punti, un medesimo numero, si è condotti a definire come massa di un corpo la somma
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15. Per definire il baricentro di un corpo qualsiasi C, lo si immagini comunque decomposto in parti C assimilabili a punti materiali, e si consideri
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19. Analogamente al momento di inerzia di un sistema materiale S, rispetto ad un asse, si può definire:
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si può definire il giratore δ mediante la relazione elegante
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Notiamo infine che, siccome il derivato (t) è alla sua volta una funzione vettoriale di t, si può definire il derivato di il quale dicesi derivato
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D’altra parte, come qui dimostreremo, sussiste l’importante teorema: Per ogni qualsiasi sollecitazione Σ di un sistema articolato, si può definire
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«unitaria» la ragione ne risulta ovvia quando si rifletta che, se F si mantiene costante lungo un tratto di filo, essa si può definire come il rapporto della
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Ciò posto, basta eliminare dalle (16') per mezzo di quest’ultima equazione per renderle atte a definire le
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si riduce con ciò ad una identità (la costante C assumendo il particolare valore zero) e rimangono, per definire la curva e la tensione, le due
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(40), (41), pur completate dalle condizioni ai limiti (42), appaiono semplicemente come atte a definire codesti due vettori, in dipendenza dalla
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relativa agli sforzi, che, aggiunta al sistema (40), (41), (42), lo renda atto a definire, in funzione dei dati suindicati, la configurazione di
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Più in generale, il moto di P si può definire assegnandone la posizione come funzione di n parametri quali si vogliano q 1, q 2,... , q n
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Di qui risulta giustificato il definire come velocità vettoriale del punto P nell’istante t codesto vettore cioè il derivato di P(t) rispetto al
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14. Carattere intrinseco della velocità. - Per definire il moto del punto P abbiamo dovuto prefissare come ente di riferimento, una certa terna di
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Questa espressione di v 2 mette in luce una decomposizione della velocità vettoriale in due componenti fra loro ortogonali, che qui convien definire
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