Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'evoluzione

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Montalenti, Giuseppe 50 occorrenze

luce evoluzionistica, come osserva felicemente padre Teilhard de Chardin, quella di asse e fine dell’evoluzione».

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Figura 21. Variazioni della geografìa dell’Europa nel corso di 500 milioni di anni (da G. Gamow, Biographie de la Terre).

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E quindi cerchiamo altre tracce. Ancora fra gli antichi ne troviamo, per esempio, nel celebre poema della natura, De rerum natura, di Tito Lucrezio

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La interpretazione scientifica dell’evoluzione fu invece quella fornita da Darwin, e soprattutto dal neodarwinismo. Il mutazionismo di De Vries recò

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A questo si approssimarono invece due altri originali pensatori francesi del Settecento: De Maillet e Maupertuis. Benoit de Maillet (1656-1738

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G. De Beer, Charles Darwin: Evolution by natural selection, Nelson, London 1963.

Pagina 262

G. De Beer, Darwin's notebooks on trasmutation of Species, «Bull. Brit. Mus. (Nat. Hist.) Historical Series», vol. II, 1960-61; vol. III, 1967.

Pagina 262

M. Landrieu, Lamarck, le fondateur du transformisme, «Mém. de la Soc. Zool. de France», t. XXI, Paris 1908.

Pagina 263

B. Mantoy, Jean-Baptiste de Lamarck, Seghers, Paris 1968.

Pagina 263

Système analitique des connaissances positives de l’homme, Belin, Paris 1820.

Pagina 263

Inédits de Lamarck (prefazione di Canguilhem e chiusa di P. Grassé), Masson, Paris 1972.

Pagina 263

H. Daudin, Cuvier et Lamarck: les classes zoologiques et l’idée de série animale, Alcan, Paris 1926.

Pagina 263

M. Caullery, Le problème de l’évolution, Payot, Paris 1931.

Pagina 264

G. De Beer, Embryos and Ancestors, Oxford University Press, 1930.

Pagina 264

M. Florkin e altri, L’origine de la vie, Gauthier-Villars, Paris 1962.

Pagina 265

M. Blanc, Les théories de l’évolution aujourd’hui, «La Recherche», n. 129, Janvier 1982, pp. 26-40.

Pagina 265

J. Piveteau, L'origine de l'homme, Hachette, Paris 1962.

Pagina 266

P. Teilhard De Chardin, Le groupe zoologique humain, structures et directions évolutives, Albin Michel, Paris 1936.

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De Beer, Gavin, 9 n.

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De Camp, L. Sprague, 98 n.

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Chardin, Teilhard de, 100, 101.

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De Filippi, Filippo, 80-83.

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Boucher de Crèvecœur des Perthes, Jacques, 233, 234 e n.

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De Vries, Hugo, 92, 93, 161, 176, 198, 217, 218.

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sua opera, molto letta e diffusa in tutti i paesi, il germe di quel pensiero che doveva essere raccolto, di li a pochi anni, da Jean-Baptiste de

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Jussieu, Bernard de, 31,40.

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Maillet, Benoit de, 23.

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Lacaze-Duthiers, Henri-Félix de, 84.

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Elie de Beaumont, Jean-Baptiste-Léonce, 234.

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Lacépède, Bernard-Germain-Etienne de la Ville-sur-Illon, conte di, 40.

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Lamarck, Jean-Baptiste-Pierre-Antoine Monet de, 11, 24, 27, 28-38, 39, 40, 46, 48-51, 53, 64, 63, 68, 72, 80, 160.

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Quatrefages de Bréau, Jean-Louis-Armand de, 84.

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Telliamed, vedi Maillet, Benoit de.

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Maupertuis, Pierre-Louis Moreau de, 25.

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Necker de Saussure, Adrienne-Albertine, 27.

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Wolsky, M. de Issekutz, 101 n.

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, chevalier de Lamarck, generalmente noto con questo suo ultimo nome.

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Una coraggiosa eccezione, in quegli anni, è rappresentata da Filippo De Filippi, nato nel 1814 e professore di zoologia all’Università di Torino dal

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De Filippi si dimostrò quindi credente, e cercò una via di conciliazione tra fede ed evoluzionismo. Ma non fu compreso. Ecco che cosa egli stesso

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: udite: non ve l’aveva io detto? bravo De Filippi.

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dimostravo come in senso puro anatomico spariscono ad uno ad uno tutti i caratteri differenziali fra l’uomo e le scimmie, dicevano: bravo De Filippi

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autori non abbiano quel valore che s’è voluto loro attribuire. Poi il De Filippi dice della immensa differenza che esiste tra le scimmie e l’uomo

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Il De Filippi fu aspramente criticato, accusato di ateismo e considerato come un uomo pericoloso. Si disse che era un’infamia che il governo tenesse

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Purtroppo «l’infamia» durò poco, perché il De Filippi, che era un eccellente naturalista ed esploratore, intraprese poco dopo un viaggio di

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della Origine delle specie, dovuta a Giovanni Canestrini, professore di zoologia nell’Università di Padova. Il ghiaccio era ormai rotto, per merito del De

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. J. Mivart, A. Murray in Inghilterra, il Wigand in Germania, parecchi francesi fra cui il celebre antropologo De Quatrefages, il fisiologo P. Flourens

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Altri autori invece, come il Lecomte de Noüy, in Francia, pensano ad un’evoluzione finalistica. L’evoluzione sarebbe stata tutta predisposta dal

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tanti altri. De Vries diede a questo tipo di variazioni da lui scoperto il nome di «mutazioni».

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importanti. Fu un botanico olandese: Hugo De Vries, il quale osservò una popolazione di una pianta ornamentale, Oenothera lamarckiana, che si era

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come base dell’evoluzione in natura. Il De Vries invece dà alle mutazioni il massimo valore ed elabora una sua teoria dell’evoluzione, che venne

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