Cuocete le patate nell’acqua o, meglio, a vapore, sbucciatele, passatele calde dallo staccio e salatele. Aggiungete li ingredienti suddetti e
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della carne. Quando il composto sarà pestato ben fine, passatelo dallo staccio, ponetelo nella zuppiera e scioglietelo con un ramaiuolo di brodo caldo.
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tutto sul fuoco fin tanto che i ranocchi sieno cotti disfatti. Allora passate ogni cosa dallo staccio spremendo bene onde non restino che le ossicine
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piuttosto scarsi che abbondanti. Fate bollire finchè le tinche non sieno spappolate, e allora passate dallo staccio ogni cosa, in modo che non restino se non
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, scegliendo i più grossi, sbucciateli e metteteli da parte. Gli altri pestateli nel mortaio, passateli dallo staccio e la polpa passata mescolatela al brodo
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allorchè vedrete il sugo condensato come una crema liquida, passatelo dallo staccio e servitevene.
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col guscio per 10 minuti e per ogni rosso d’uovo così assodato prendete un’acciuga grossa o due piccine. Levate loro la spina e passatele dallo
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Lessate un mazzetto di spinaci e passateli dallo staccio. Frullate due uova, conditele con sale e pepe e mescolate fra le medesime i detti spinaci in
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altra specie. Condite con sale e pepe e quando questo intingolo avrà bollito mezz’ora passatelo dallo staccio, e nel medesimo collocate gli uccelli
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Servitelo caldo col suo sugo ristretto; ma prima scioglietelo dallo spago e dal refe. Se è venuto bene deve potersi tagliare a fette e far bella
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Pestate grammi 100 di tonno sott’olio e due acciughe; disfateli bene colla lama di un coltello o, meglio, passateli dallo staccio aggiungendo olio
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. Passateli dallo staccio e regolandovi sulla quantità, condizionateli con sale, pepe, cannella in polvere, alcune cucchiaiate di balsamella N. 89, burro, uova
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tagliati a tocchetti, conditi con sale e pepe. Allorchè saranno rosolati tirateli a cottura con acqua, passateli asciutti dallo staccio ed aggiungete il
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che passerete poi dallo staccio. Rimettete la polpa al fuoco collo zucchero e rimestatela continuamente onde non si attacchi. Sette od otto minuti di
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Lessate le patate (meglio sarebbe di cuocerle a vapore), sbucciatele e passatele dallo staccio quando sono ancora ben calde. Sbucciate e pestate
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con latte diaccio. Quando sarà bene inzuppata strizzatela da un canovaccio e passatela dallo staccio. Il burro, d’inverno, struggetelo a bagno maria e
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Cuocete le patate nell’acqua o a vapore, sbucciatele e passatele calde dallo staccio. Rimettetele al fuoco col burro, la farina e il latte, versato a
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passando prima questa dallo staccio se fosse troppo dura e bozzoluta. Aggiungete lo zucchero e le uova dopo averle frullate a parte e versate il composto
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Spremete in questo siroppo l’arancio e il limone, passandone il sugo dallo stesso pannolino.
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Versate il latte bollente sopra il pane tagliato a fette sottili. Dopo due ore circa d’infusione passatelo dallo staccio per renderlo tutto unito
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, passatele dallo staccio onde nettarle dalle buccie e dai filamenti; poi rimettetele al fuoco con zucchero bianco fine e in polvere nella proporzione
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’ora, passateli dallo staccio ben caldi e strizzate i semi per estrarre tutto il succo possibile.
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Fate bollire lo zucchero nell’acqua per 10 minuti a cazzaruola scoperta. Passate dallo staccio le fragole e il sugo dell’arancio e del limone
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suddetti due decilitri d’acqua, fateli bollire 4 o 5 minuti, poi passateli dallo stesso canovaccio ed il liquido estratto unitelo al precedente
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poi via via più scure, finché si dipinsero nere sull'aria già lugubre, e a poco a poco mi sfuggivano dallo sguardo. Già si riducevano ad una pennellata
brillavano, e la figuretta di Apollo sorrideva. Il demonio mi tentò e toccai le corde. Un suono rauco e terribile uscì dallo strumento scordato. Allora
giudizio, pronunciato da cinque mae- stri, due eletti dallo Zen, due dalla direzione del giornale e il quinto dai primi quattro insieme. Lo Zen, fuori
chitarra, che è quasi una reliquia. Stacco lo strumento, e, salendo dallo scalone interno, quello scalone lungo e diritto, che ha i suoi dugento
mattina di buon'ora, facendo fischiare in aria una sottile vermena di salcio, quasi volesse staffilare qualcuno, spiccò netto dallo stelo il grande fiore
dell'acqua e dallo scirocco; dalle esalazioni puzzolenti dei canali quando restano a secco e dal cielo vaporoso e pur limpido e infiammato all'aurora e
Antonio e l'anno MDCCLXX; ma il resto, tra l'essere logoro dallo stropiccìo de' piedi e l'essere scritto in la- tino, non mi entrava nel cervello. Stavo
, impacciato e sospettoso, entrò, cavandosi la tuba che portava sempre, da provinciale stabilito a Napoli; era con lui il professor Colaneri, dallo sguardo
' assistito, opo un digiuno volontario di tre giorni, dopo essersi inflitto la disciplina er due notti, sulle spalle e sul petto nudo scarno, aveva udito dallo
: introdusse la testa dallo spiraglio, timidamente, e chiamò: - Raffaele, Raffaele… - Ora vengo, - rispose la voce del giovanotto camorrista, di dentro
, mi fu imposto dallo spirito, acendomi chiudere nella chiesa del grande San Pasquale, a mezzanotte; ho promesso dieci lire di regalia al sagrestano
. E Cavalcanti, il cui volto si era acceso, i cui occhi scintillavano, soggiunse subito, con la sua voce turbata da una emozione: - Dallo spirito
uscì dallo stanzone terreno, e prese su per la scaletta esterna, che conduceva al primo piano: dal poggiuolo Carmela dette ancora un'occhiata alle due
placati tutti gli animi, come se una grande misteriosa tranquillità fosse apportata dallo sconosciuto. Bianca Maria, appoggiata allo stipite della sua
, rano un par d'occhi dallo sguardo mobilissimo, la cui tinta variava dal bigio al verdastro, ma dove si vedeva sempre un punto luminoso, una scintilla
sempre, le parole e i saluti erano inutili. Egli si allontanò, seguito dallo stesso magnetico sguardo di Bianca Maria, senza voltarsi indietro
distratta per un momento dallo spettacolo che presentava: il tappeto era cosparso di quei cartoccetti pieghettati finemente, dove stanno i frutti
, ogni volta, un po' di sangue caldo gli correva alle guance smorte e sentiva bruciarsi i pomelli, come da due punte di fuoco. Si era staccato dallo