La massa principale (o più fitta) della nebulosità, benché senza contorno definito è, come nella sera dell’11, dalla parte del Sole, e la densità è
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A poca distanza (forse 15'') dalla base del pennacchio la nebulosità è terminata abbastanza nettamente in tutta la sua larghezza, in linea retta
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(Tav. I). Coda bifida. A partir dalla metà l’intervallo fra i due rami nel cannocchiale da teatro pare del tutto oscuro, non così ad occhio nudo. Il
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porzione di 230°, e la piuma ne è rivolta dalla parte del Sole ed è seguente in AR. — A piccolissima distanza dal punto più denso del pennacchio, ossia
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iniziale della coda prima della divisione tende a 1/3 dalla stella η dell’Orsa minore e a 2/3 della stella 67 Bode di 6.a grandezza. A 11h 35m non si
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La figura generale della Tav. V è disegnata a 11h 40m. A meno di un grado dalla testa esce una barba dal lato sinistro della coda, che diverge
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è di 10.a grandezza, e fa coll'asse della coda un angolo di circa 60° nel senso indicato dalla figura. Oltre a questo vi è un ampio settore, che si
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medio dell’anello è di 1154", 7, cioè più di 19 minuti d'arco; questa grande ampiezza ha la comodità di permettere l’osservazione dei passaggi dalla
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furono presi dalla stessa parte.
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Per ottenere lo splendore intrinseco (cioè quello che si osserverebbe quando la Cometa stesse sempre a costante distanza dal Sole e dalla Terra
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apparente S della medesima quando la grandezza stimata fu m è dato dalla formola evidente
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Con questa formola fu calcolata la serie dei valori dello splendore intrinseco, che è data nella quinta colonna. Si vede dalla sua ispezione, che
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per esempio non si può dubitare, che l’enorme volume mostrato dalla Cometa il 25 luglio, non dipenda dalla diffusione della sua aureola in rami
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sensibile. In questa conclusione mi conferma una notabile osservazione fatta sulla gran Cometa del 1811 da W. Herschel, dalla quale appare che il
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, e dalla parte sinistra di questo asse a chi considera la Cometa colla testa in alto, come nella Tav. IV e V.
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dalla figura, cioè a sinistra. Oltre a questo vi è un ampio settore che si ripiega indietro verso la coda, formandone i due lati» . I due disegni del
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coda secondaria dalla principale e dalla direzione del Sole fu sempre a sinistra, come indica la Tav. IV, fig. 1.
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deviazioni della coda secondaria dalla direzione opposta al Sole: presenta inoltre le estimazioni della lunghezza apparente, e in raggi terrestri le
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attrazione di Marte. Nell’un caso e nell'altro però la deviazione dalla direzione del Sole non oltrepasserebbe 50°, mentre la deviazione osservata fu in
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dalla quale si vede che la forma generale apparente della testa della Cometa si mantenne con poche variazioni, pressoché costante dal 13 agosto al 25
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presto era corretta dalla forza repulsiva del Sole, il quale subito incurvando la coda l’avviava per la direzione normale.
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immaginiamo che dalla parte del Sole operi una potente forza repulsiva, bastevole per curvare la coda secondaria, e per avviarla nella direzione della coda
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diametri della coda stessa, la cui sezione può esser diversa dalla circolare. Se questa ultima ipotesi fosse la vera, se ne concluderebbe, che il diametro
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forse i tre primi. Onde in conclusione si può dire, che se la sezione della coda all’uscir dalla testa non era esattamente circolare, poco però differiva
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. Tav. IV), cioè una convessità verso la plaga del cielo abbandonata dalla Cometa; tale convessità fu notata il giorno 10, in cui ebbe luogo il passaggio
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La prima conseguenza che si ricava dalla considerazione dello avvicendarsi dei rami è questa: che questi rami erano code essenzialmente diverse, e
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Questo elemento è soggetto ad errori gravi di stima, dipendenti non solo dallo stato dell’atmosfera, ma anche dalla qualità dell’istrumento adoperato
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costretto dalla difficoltà di trovare un modo di riprodurre esattamente e fedelmente i disegni abbastanza numerosi che io feci allora della Cometa. In
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anche dalla figura fuori dell’ordinario, che la coda in quel giorno mostrò presso la sua radice), mostra un valore della deviazione quasi costante e
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; combinazione questa, che non sembra molto probabile. Ma pure ammettendola come possibile, è manifesto dalla teoria delle code data da Bessel, e dall
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in una forza projettante emessa dal nucleo in una direzione quasi costante. La direzione della forza projettante dipende evidentemente dalla
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altre comete, dovremmo conchiuderne, che la Cometa 1862 III emettesse dalla coda materia più rara che gli altri astri del medesimo genere. Io preferisco
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direzione dell’asse della coda viene dalla curvatura progressivamente avvicinata alla direzione del circolo massimo, prolungamento di quello che va dal
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della precedente delle code) si diparte dalla testa con deviazione all’indietro, poi diventa parallelo al circolo opposto al Sole, e finisce col
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di esso, e nelle parti più lontane della testa lo interseca per passare dall’altra parte, cioè dalla parte anteriore.
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repellente potrà deviare la coda poco a poco dalla sua direzione iniziale, avvicinandola sempre più a quella del raggio vettore, e la ridurrebbe alla
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3.° Affine a questo, sebbene essenzialmente diverso è l’argomento fornitoci dalla Cometa 1862 III, la cui coda, ejettata in direzione grandemente
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1.° Il fatto medesimo della formazione delle code, che senza di una forza diversa dalla gravitazione non potrebbero neppure incominciare il loro
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la coda si sia sviluppata fuori dal piano dell’orbita; il piano della sua curvatura iniziale è affatto ignoto, onde diventa impossibile dalla figura
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petizione dalla media di 3 misure risultò di 307,° 0.
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A 11h 19m determinai l’angolo di posizione della coda coll’aiuto di un micrometro a sbarre rettilinee e dalla media di due misure trovai 311°, 9. Non
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12h 15m. — La Cometa ha una coda laterale, che fa angolo di circa 60° colla prima dalla parte del mezzodì. L’angolo di posizione di questa coda
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coda è mal definita, e si può seguire appena per mezzo grado. A 10h 50m trovai, dalla media di tre misure, che l’angolo di posizione della coda è 311
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convessità dalla parte del Nord. Tre misure danno per angolo di posizione 313°, 4, presso alla radice.
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estesa e densa dalla parte del Sole, che dalla parte opposta.
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La figura zoppa cui qui si allude fu mantenuta costantemente dalla Cometa fin al 26 di agosto. Si può averne un’idea dalle figure delle Tavole IV e V.
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cui il centro sia in τ Draconis. La direzione dell’estrema punta passa fra ε e ζ Ursae Minoris a 1/4 dalla prima e a 3/4 dalla seconda. Verso 10h 30m
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