Uno degli errori più notevoli è quello delle tariffe dei trasporti ferroviari. Il sud è per posizione geografica il più lontano dai centri mercantili
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ricognizione arditamente spinta fin presso le opere nemiche dell’Alto Cordevole ha potuto constatare i rilevanti danni prodotti dai nostri tiri sul forte
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Accampamenti nemici a Nabresina furono efficacemente bombardati dai nostri aviatori.
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lancio di bombe a mano e di tubi esplosivi. L’avversario fuggì abbandonando armi e munizioni che furono raccolte dai nostri.
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Arrestato ogni volta dal nostro fuoco, fu contrattaccato alla baionetta e disperso dai valorosi alpini del battaglione Valle Brenta che inflissero
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Il nemico che in qualche punto era riuscito a penetrare nelle nostre trincee fu poi dai nostri immediati contrattacchi nettamente ricacciato ovunque.
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La violenza delle azioni, che costarono gravi perdite al nemico, attesta della importanza che esso annette al possesso delle due alture dai nostri
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, furono tutti valorosamente ributtati dai nostri con gravi perdite per l’avversario.
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Le nostre unità, sebbene attaccate da idrovolanti e battute dai fuochi delle batterie antiaeree, ritornarono incolumi ai propri campi.
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vennero colpite con grande efficacia dai nostri aviatori.
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Alla fine, verso mezzodì, l’avversario battuto e respinto, desistè dai suoi infruttuosi tentativi.
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Sul Carso le retrovie nemiche vennero colpite dai nostri aviatori con circa tre tonnellate di bombe.
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precedente. Fu costantemente respinto dai bravi difensori che catturarono 73 prigionieri, tra i quali due ufficiali.
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Durante la giornata 4 tonnellate di bombe ad alto esplosivo lanciate dai nostri aviatori hanno provocato distruzioni ed incendi negli impianti
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Reparti nemici furono messi in fuga dai nostri piccoli posti allo Stelvio e al Tonale.
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In Val Concei (Giudicarie) e in Val d’Astico, nuclei avversari furono respinti dai nostri avamposti. In Val Frenzela pattuglie in ricognizione
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è rappresentato dalla diagonale O A 2 , del parallelogramma OA 1 A 2 A'1 racchiuso dai due vettori v 1, v 2 applicati ad uno qualsiasi punto O.
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L’esempio tipico di tali moti è fornito dai moti di caduta dei corpi pesanti o gravi, abbandonati a se stessi con una certa velocità iniziale, che in
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Del resto è facile ritrovar qui direttamente le equazioni orarie di questi vari moti, partendo dai risultati riassunti al n. 41. Sotto l’ipotesi h 2
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3. I quadrati dei tempi impiegati dai vari pianeti a percorrere le loro orbite (durate delle rivoluzioni) sono proporzionali ai cubi dei semiassi
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6. In un istante generico l’angolo formato dai due vettori velocità ed accelerazione (supposti entrambi non nulli) è acuto od ottuso, secondoché il
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Se dai punti di una retta rigida in moto si conducono le rispettive velocità, gli estremi di questi segmenti stanno in una retta, e determinano su di
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ricordato or ora, è individuata dai tre versori fondamentali i, j, k degli assi mobili; ma naturalmente si può anche pensare determinata dai tre versori
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Dato l’interesse che tali moti presentano anche per le applicazioni, qui non ci limiteremo a dedurne le proprietà dai teoremi generali sui moti
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Infatti, la somma delle distanze di I dai due punti O', O'1, invariabilmente collegati ad F', è appunto Δ.
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la quale determina la legge temporale, secondo cui codeste traiettorie sono percorse dai rispettivi punti.
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Prescindiamo dai vincoli (anolono m i, come si vedrà nel § seguente) che risulterebbero dal tener conto che le ruote devono (almeno in condizioni
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Terminiamo determinando il grado di libertà di una bicicletta posta sul piano stradale Prescindiamo dai vincoli (anolono m i, come si vedrà nel
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v, il momento (rispetto ad r) di v coincide col momento risultante del sistema formato dai vettori applicati v ', v ".
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rispettivamente equivalenti ai sistemi σ 1', σ 2',…, σ n', il sistema σ formato dai sistemi σ i (i = 1, 2,..., n) è equivalente al sistema σ' formato dai
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In taluni casi intervengono semplificazioni immediatamente suggerite dai dati del problema. Se p. es. la data forza F è costantemente parallela ad
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1. Dai concetti di forza e di massa e dalle caratteristiche cinematiche del moto si deducono altri concetti meccanici, che diconsi perciò derivati e
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Nulla vieterebbe a priori di risguardarle come grandezze primitive; basterebbe soltanto partire dai caratteri specifici e desumere la misura per
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Consideriamo a tale scopo il sistema σ 2' costituito dai vettori applicati, direttamente opposti ai singoli vettori di σ 2.
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riducibile al sistema composto dai tre σ 1, σ 2, σ 2'.
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debbono essere fornite dai due macchinari, è λ2.
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, spiccate dai singoli punti del contorno di ΔS .
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allora esso deve appartenere alla regione inviluppata dai vari piani tangenti, cioè, appunto, deve essere interno a σ.
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in O. Le componenti di questo momento sono date (Cap. I, n. 23) dai minori della matrice
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definita dai coseni direttori
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Il sistema costituito dai due vettori R e v' applicati in O e dal vettore -v' applicato in O' ha, manifestamente, rispetto ad O il risultante R e il
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Determinare le pressioni sugli appoggi (eguali ed opposte alle reazioni normali offerte dai medesimi).
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delle due reazioni Φ A e Φ B, provenienti dal collegamento coi nodi A, B: queste due reazioni diconsi gli sforzi esercitati dai due nodi sull’asta;
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ossia, passando dai logaritmi ai numeri,
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A tale scopo siano P, P' due punti quali si vogliano del sistema, δP e δP' gli spostamenti rispettivamente subiti dai due punti in un generico
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Di qua sembra risultare che le forze, contemplate dai due metodi, non siano le stesse e che precisamente il metodo elementare faccia intervenire una
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Se dunque, come abbiamo accennato, si verifica l’identità formale delle definitive condizioni di equilibrio (fornite, per i vari casi, dai due metodi
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dai legami. La condizione d’equilibrio è,
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38. Avendo riconosciuto ai vettori - λk a k.i, - μk a k.i il carattere di reazioni esercitate sul generico punto P i dai singoli legami, B k = 0 e U
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La cinghia si troverà sensibilmente atteggiata secondo il contorno chiuso costituito dai due archi di circonferenza (cfr. le fig.) e dai due segmenti
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