Verso la una ero davanti alla drogheria deserta, accecato dal sole della strada, dal barbaglio del mare che pareva uno specchio mosso, e dai miei
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dai mietitori, non osavo affermarlo neppure a me stesso. E se mi ingannavo? Avevo un rispetto della giustizia così forte, per la stessa ingiustizia che
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allagata, vado già verso il mare accompagnato dai rigagnoli dell'acqua sporca che pare voglia anch'essa tornare al suo luogo d'origine dopo il suo triste
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tutta e farmi promettere dai suoi occhi tutto quello che invano fino a questo momento ho chiesto alla vita: amore, protezione, denaro.... Ma vuotato il
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che parevano la pelle che le si staccasse dai calcagni: passava e ogni volta mi sorrideva con gli occhi, con pietà non priva di malizia: passava il
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faceva nebbiosa: un vapore biancastro veniva dal mare, dai campi, e la luce del fanale non riusciva che a spandere un'aureola dorata intorno al crocevia
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inganno dai miei creditori. No, no, dicevo a me stesso, io veglierò; starò in giro intorno alla casetta, o farò venire la donna in casa. La zia
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goccie di sangue cadere dalle gambe scure e dai piedini scalzi del bambino; e ne provava un senso inesprimibile di raccapriccio; quel sangue
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la ragazza sui miei passi. Io m'ero alzato, ancora stordito dal vino e dai mali sogni, e andavo lungo la siepe, guardando dal di fuori il mio terreno
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