pareti della sua stanza, dai poveri mobili strettamente necessarii potesse uscire, fantasticamente, qualche immaginaria somma di denaro che venisse ad
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Erano otto, in quel grande camerone oblungo: tutte le otto ballerine della terza fila. Checchina Cozzolino, una dal volto gonfio, scialbo, dai
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e ostinate privazioni, ricondotti, ogni giorno, ogni sera, dai contatti col teatro, con le altre ballerine, specie con quelle belle, graziose
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aristocraticamente affilato, dai baffi fini biondi che covrivano una bocca fine e mai sorridente, dai suoi celestiali occhi azzurri, simili a un cielo
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certamente dai ricordi di vecchi sopiti dolori, alcuni certamente portanti nel cuore un rammarico lontano e inconsolabile fattosi novellamente acuto, alcuni
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oscuri alto sul capo, con uno scialletto di lana azzurro incrociato sul petto, con una veste di lana color granato e un paio di stivaletti dai tacchetti
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sue grame coverte, ella rivolgeva a sè questa frase che, tante volte, nelle dispute, era proferita da Roberto: e niuna risposta ne veniva dai recessi
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dai suoi occhi secchi. Andava a casa, pallidissima, ma dall'aspetto composto. L'indomani, quell'altro giorno, più tardi, ella avrebbe dovuto sopportare
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delle ballerine. Sul davanti, vi sono sempre due o tre gentiluomini, semi-nascosti dai paralumi; vi si chiacchiera, vi si ride, vi si lascia la
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Ha un intuito felice questo editore, come appare dai volumi editi Vuol fornire letture eleganti e di fine gusto, e vuole lettori, che abbiano l'una e
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Domani verranno i sensali per il grano: farete portare su i campioni dai magazzini.
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Accademia della crusca
