sfide degli altri, tutti i pomeriggi per lunghe ore, a Modena, nella vecchia piazza d 'armi, fra la Cittadella e la via Emilia. Ogni tanto lo accompagnavo
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queste lettere. A) l`uomo? B) la donna? C) il bambino? D) una vicina senza volto? E) io che scrivo?
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«Si affacciava su Porta Capuana. Il giorno del suo compleanno toglieva il tappeto dal pavimento della sala d`aspetto e, con quello, copriva il tavolo
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, quasi all'altezza della Norvegia. D'improvviso, in simultanea, accadono due cose: un cane border collie si avventa, a difesa del suo pezzo di giardino, e
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strappi nella pelle del silenzio) mi sono penetrate fino in fondo: e adesso sono io, solo io, il pozzo d 'Acqua Nera, l 'istinto omicida, un senso di
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melodia: D'ignota scena fanciulla sola Come una melodia Blu, su la riva dei colli ancora tremare una viola... Illanguidiva la sera celeste sul mare
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... Quando, Melodiosamente D'alto sale, il vento come bianca finse una visione di grazia Come dalla vicenda infaticabile De le nuvole e de le stelle dentro
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Noi sedemmo sull’orlo della fontana nella vigna d’oro. Sedemmo lacrimosi in silenzio. Le palpebre della mia dolce amica si gonfiavano dietro le
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. Intorno, a distesa d' occhio, l' iniquità degli oggetti persiste intangibile. La grotta incrostata di conchiglie dev' essere rimasta la stessa nel
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del tuo zaino d' un tempo: vecchi libri fuor di moda, a eccezione di un volumetto di poesie che presi e che ora resterà con me, come indovinammo
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sospiri, non lacrime, un dì ci rivedremo. E che vivi racconti nelle sere invernali! Fanciulle dai capegli d’oro, draghi coll’ali, Visioni, fantasmi, amori
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vergogna mi mordeva il core d 'esser poeta. Uscii - piovendo gocciole sottili, le cime nascondea dei campanili il nebbione, e la cupola del duomo, senza
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mio cranio i pochi fiorellini: qui, dì per dì, pascevasi la giovinezza mia; dell'alma è il calendario la vecchia libreria. D'antichi e nuovi scheletri
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mormora: - Chi mai, chi mai sarà? - Orsù, guitarra e liuto, una sirventa ancor: orsù, guitarra e liuto, parlatele d'amor! D'amor che raggi e musiche
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e il patriarca; rassomigliava a Spartaco e ad Abramo, all'uom che pugna e il campo orribil varca dicendo intorno : " V'amo ". D'alte vicende
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vita grama, quanto, quanto dolore! E come tutto è fumo, e la mestizia e la letizia! Candida, tu, consolatrice e il biondo crin d’un fanciullo al mondo
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può al perdon chinare ma la Corte d’Iddio! E se il tien muto, e se, immobile finge di non udir ciò che di dirle ardisco, ti dà il vago stupor che dà la
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