dinanzi non abbiamo avuto la concezione dinamica e reale. Perché noi cristiani, noi credenti abbiamo formato la grande massa inconscia fra i lettori
II. Molto spesso noi parliamo di cattolicismo, di paesi cristiani, di società cristiana, dando a queste parole un significato molto vago. Se la
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perduta l'arte di far dei cristiani.
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Nelle famiglie di tepidi e pigri cristiani i figli non bevono più col latte materno, come diceva l'antica frase, i rudimenti della fede: le
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— ed esse fiacche e svogliate e legate a vecchi sistemi di esposizione e di apologetica — accolgono a pena l'uno per cento di questi cristiani e
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guardiamo intorno ed esaminiamo la vita di molti cristiani, noi la vediamo procedere con una tal quale spontaneità inconsapevole, dominata tutta
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che furono dai cristiani, sin dalla prima redazione dei vangeli, riferiti espressamente a Gesù, il profetismo ebraico e l'aspettazione messianica hanno
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spingere i nostri cristiani a delle letture spirituali sane e nutrienti, atte a educare il senso religioso e ad elevare, non ad impicciolire, la pratica
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primissimi tempi i cristiani non avessero fatto nella loro coscienza un posto a parte a Gesù, e la teologia rabbinica, fatta credente, non avesse già in
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Altri, cristiani tepidi e freddi, perdono quasi di vista Gesù; egli finisce per non essere più il centro ed il pernio della loro vita religiosa e
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lui; ed anche per le file dei cristiani passa — così cresca esso e divenga incendio — un fremito nuovo di amore di Cristo Dio, un appello più intenso
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Anime timide e povere di iniziativa, i nostri cristiani temono, sì, il più spesso di separarsi dalla Chiesa, di prendere positivamente posizione
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molti cristiani era già divenuta una tacita ma eloquente proclamazione dello stesso principio. I cattolici d'oggi non sentono gli interessi della
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solenne, fatto di pietre visibili, il quale rappresenta la società dei fedeli, invisibile tempio di Dio. Nei primi tempi, anche, i cristiani vestivano per
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dal conio, erano altrettante cause d'una vigorosissima elaborazione degli ideali cristiani, in quelle prime comunità. I doveri gravissimi ai quali
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abbiamo visto e vediamo all'opera una generazione di cristiani, ai quali pare che il sacramento del vigore e della milizia non sia mai stato impartito
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non sono fondate; ma dobbiamo confessare che la vita di molti cristiani dà ad esse una apparenza di verità non teorica ma storica. Il grosso delle
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cantare lo stesso canto grave e solenne, ci ricorda che se, uomini, siamo molti e divisi, cristiani, dovremmo essere un cuore ed un'anima sola. Ma dove è
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quanto lontano la grande maggioranza dei cristiani rimanga dalla santità, che è caratterizzata appunto dal fissarsi del volere in Dio e nel bene, e dal
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alla colpa, per la speranza del facile perdono, più che a confermare nel bene. Ed anche qui l'abuso di parecchi cristiani dà apparenza di giustizia a
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VI. Vi dissi, signori, che le dottrine sulla morte sono come la riprova delle dottrine sulla vita; ciò che i cristiani pensano e sentono della morte
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precetto del Cristo, di opporre la fortezza di petti cristiani al male invadente e far di essi scudo e riparo ai piccoli nati.
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sacerdotale. Ma poiché, cristiani, noi abbiamo tutti a cuore, laici o sacerdoti, il fiorire della vita cristiana, e poiché nella Chiesa l'ufficio di destarla
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, voi non siete cristiani, perché la vostra vita morale non è secondo il cristianesimo.
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decoro della Chiesa, alla solennità dei grandi riti cristiani, e chiedono devozioncine, imaginine e statuine, ed incoraggiano, col loro concorso a
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spesso crediamo di essere religiosi quando ai riti cristiani veniamo a chiedere, con preoccupazioni interamente naturalistiche e pagane, qualche cosa
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nostri cristiani.
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d'un senso vivo e possente di amore e di solidarietà spirituale. Ma quanto rara è poi anche fra i cristiani questa vita e comunione vera di anime!
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veramente ed intensamente cristiani.
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V. Molti oggi, vedendo i cristiani insistere più sull'involucro esterno di imagini e frasi col quale ci sono state rappresentate le verità eterne che
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questa, noi possiamo riavvicinare lo spirito e il valore dell'opinione che molti cristiani si fanno della vita futura.
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conclusione di tutto quello che siamo venuti dicendo intorno al carattere vero ed originario dei precetti e dei riti cristiani o intorno al giudizio da dare
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principii che sono in perfetta antitesi con i principii cristiani, così piena delle sollecitudini che il Vangelo condanna, così vuota delle sollecitudini
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cristiani o che no, la differenza è puramente accidentale.
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Ma se voi, essendo deboli e vili e infedeli cristiani, sentite nell'anima vostra un malessere vivo ed acuto per il male che la occupa e la domina, e
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nell'insegnamento teologico delle scuole e dei catechismi potrebbe pensare, venendo a dir simili cose ad un pubblico di cristiani, di indugiarsi
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I. Nel discorso precedente alcuno di voi avrà forse notato come noi, parlando dell'idea che i cristiani si fanno di Dio, abbiamo assai poco tenuto
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occupano nell'attività consapevole di molti cristiani risponda a tali norme. Dolorosamente, nelle consuetudini di questi la religione e Dio sono
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IV. Di questi cristiani, la cui vita non rende una soddisfacente testimonianza al valore morale della religione da essi professata, ve ne saranno
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Dove sono questi cristiani? Nel quarto Vangelo, Gesù Cristo dice: in questo gli uomini riconosceranno che voi siete miei discepoli, che vi amerete
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concludere che i cristiani, almeno nelle classi colte e cittadine, sono assai pochi, che il costume, la vita, la società nostra non sono cristiani
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La lezione è dura per noi cristiani. Se il Vangelo non sapesse dare frutti migliori di quelli che esso dà nella vita di tanti di noi, se il Padre
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, proietta sempre più lunga e densa sulla società dei cristiani. un'ora addietro in una delle vie della vostra città, io ho visto sfilare il corteo
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dal Cristo, per tornargli invece più vicino quando il precetto di lui gli sarà rivelato, da altri cristiani, in tutta la sua pienezza.
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' rapporti che esso crea fra uomo e uomo; e come d'altra parte esso è evidentemente il meno osservato, e molti ritengono sé essere buoni cristiani che non
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assume le responsabilità di molte anime. Il fare del bene, quanto più e quanto meglio è possibile, non è comandato a pochi od a molti cristiani, ma è
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L'arte e la pietà sono scesi talora a trovarli nelle suburre: ma come poco se ne occupano i nostri cristiani!
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Ora, fede per fede, noi cristiani ci teniamo la nostra; le realtà che essa ci presenta, se meno tangibili, son più elevate e più pure, danno più pace
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oggi fanno parte del nostro essere spirituale ed influiscono su tutta la nostra azione. Essi, questi cristiani e queste cristiane, fanno facile getto
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povere organizzazioni proletarie del vallo confessionale, ha l'effetto di impedire che in esse circoli, e vi acquisti ossigeno di spiriti cristiani il
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