pensiero della morte come dimensione indefinita, ma non per questo meno reale, dell’esistenza: le cose che si fanno rimangono qui, nel mondo, ma hanno in
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tutte quelle opere portano, per riflusso, contributi al progetto inattuato, ma questo non fa che complicare le cose: infatti, ad ogni ripresa
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, salgono come razzi, precipitano come sassi. Pallidi di mistiche nausee, sfuggono rabbrividendo al contatto delle cose. Come colonne di fumo e nugoli di
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pochissimi) colma i contorni di colori densi, e non ne trabocca una stilla. L’immagine deve avere la stessa realtà fisica delle cose: è chiusa nei suoi
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: e la pittura, più dell’architettura, sembra adatta a definire uno spazio fatto di persone e cose in movimento.
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linguaggio che serva a dite cose nuove. Il termine di architettura dialettale, «vernacular», non è insolito; ma riferito, come sempre, a certe correnti
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, spiacendo a sé e all’arte, per amicizia o per spirito civico o, magari, per una sua politica professionale). Se queste cose Vittorio le avesse dette per l
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politica d’investimenti, l’aveva già detto Richardson, sostenendo che la pittura, creando cose preziose con materiali di poco prezzo, è un’ottima
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discernere i confini. V’è la falsificazione integrale, benché relativamente rara: più frequenti sono le copie, le cose di bottega e di scuola spacciare per
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chiaroscuro meno «imitativo» che non fosse quello di Raffaello, e cioè non più impegnato a modellare saldamente il volume delle cose. Nasce così l’idea di
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, faranno tesoro. Così la pittura è intesa, non tanto come persuasiva rappresentazione di cose, ma come animato tessuto tonale e cromatico: un teorico del
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si vede nel quadro qualcosa di autonomo, con un’esistenza propria, capace di dar diletto anche indipendentemente dalle cose che rappresenta; da un
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il prodotto dell’ignoranza o dell’arbitraria interpretazione di esse. È uno spazio tutto fatto di cose, puramente fenomenico, benché cose o fenomeni
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natura umana fino al punto di fargli sentire come umane le cose naturali. Spira, in tutta la teoria del «pittoresco», il ricordo dello «entusiasmo» di
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, fondali etc.), ma di cose. V’è l’albero antico, la macchia, il prato, la pergola; non lo si può afferrare tutto con lo sguardo dalla terrazza della villa
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cose, luce e colore, il «sublime» è segno puro, perentorio, incancellabile; il «pittoresco» ò tutto terreno, contingenza, incontro, il «sublime» è
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con gruppi angolari di due statue diversamente orientate (si veda il movimento trasverso del Mosè) dimostra due cose: che l’artista vuole condensare un
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processi e i loro esiti sono assolutamente distinti, Stando così le cose, e tenendo sempre presente che fin dal principio la ricostruzione di San
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discorso prosastico e ritrovare il senso concreto delle cose, il bello non potendo essere altro che una forma superiore della ragione. Benché non
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La linea ondulata è divagante e digressiva, intreccia relazioni tra le cose, ma non le individua e definisce. Non soltanto segue i diversi percorsi
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uno spazio immaginario ma fa cose che stanno, come forme assolute, in uno spazio relativo. La scultura pittorica, anzi pittoresca del rococò trasfigura
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