Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: cose

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L'Europa delle capitali

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Argan, Giulio 35 occorrenze

coscienza ad affrontarlo e a definire, in quell'istante e volta per volta, la condotta da tenere. Non c’è una coerenza nelle cose, ma c'è la coerenza

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agiscono: patiscono la luce e l’ombra, lo spazio, il tempo, la vita, le cose. Perciò, benché Dio sia anche in noi e riconoscerlo sia riconoscersi, dovremo

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comunicato, esso non consiste nelle cose dette o mostrate dalla pittura: la pittura non può che comunicare se stessa e, poiché è esperienza autonoma

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rivelarne il valore. L’artista, il tecnico della visione, è dunque colui che rivela il valore delle cose visibili: un valore che si manifesta appunto nel

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determinare questo più profondo sentimento dell’umano e questo senso della presenza divina nelle cose, abbia contribuito il classicismo etico di Philippe de

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e la commozione della casa ritrovata, né si può raggiungerlo senza rendere più intensa o più vivida la visività delle cose che la suscitano.

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; protagonisti senza storia, oggetti senza spazio nel secondo. O meglio: due concezioni antagoniste, e nuove, della storia, dello spazio, delle cose, in

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ambientali; ma allora lo spazio non può più essere un'astrazione prospettica — naturalistica o architettonica — ed è fatto di cose concrete: il

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sfondo naturalistico. Ve ne sono altri, come quelli del Borromini, che si collocano come oggetti nello spazio—ambiente, in rapporto con le cose

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direzioni infinite, pieno d'innumerevoli cose, ciascuna delle quali sarà ad un tempo centrale e periferica; e la cui struttura muterà col gioco delle

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affacciandoci alla finestra. Ma queste cose sono state viste dall'artista con un’intensità inconsueta: un’intensità determinata dal fatto che in lui il

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cose, allusive, che hanno quasi significato di attributi (un plinto e una base di colonna per dire “palazzo”; l’angolo di una tavola per alludere al

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cose e di fatti portentosi, che all'ottusità umana appaiono banali: così è stato e sarà. Quando si alzano gli occhi, tutto appare meraviglioso e

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che contenga le cose, ci sono soltanto le cose, e la loro animazione determina lo spazio, o quanto meno un'estensione infinita. La luce non è più un

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. Rimane da spiegare perché, con la loro pittura, raccontino cose che, e sono i primi a saperlo, non vale la pena di raccontare.

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una pittura dialettale che si contrappone a un linguaggio aulico perché il dialetto riesce a dire cose che il linguaggio aulico non può dire. Si dà per

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Inghilterra, con Hogarth, a romanzi. Il motivo ironico è, più propriamente, arguzia: capacità di scoprire le cose, vedere i fatti singoli come componenti di

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. L'evidenza, l’autonomia delle cose emerge quanto più la figura umana si ritrae. Anche Caravaggio pone gli oggetti in relazione diretta con la figura umana

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devoto e quindi non può rovesciare una gerarchia, che non accetta, tra figure e cose. Accetta invece, con la parità di valore di figure e cose, di sé

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controriformistico, devoto. La forma assoluta del reale, quella che le cose trovano fuori del commercio con gli uomini peccatori, non è una forma a priori

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la cosa in sé e lo spazio, o tra l’unità e il tutto, quanto quella di spiegare il nuovo rapporto che passa tra l’uomo e le cose a cui è legato da una

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Ma la pittura non dà cose, bensì immagini di cose. S’intende: con le cose reali il rapporto è di utilità o di fruizione; solo quando le cose siano

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dall’autorità all'esperienza, né impone agli uomini la scala massima delle misure celesti; è uno spazio che muove dall'esperienza delle cose e può

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procedimento imitativo-operativo dell'arte, questa ha il potere ed il compito di condizionare la percezione delle cose secondo un ordine di valori che si

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della verità. è vero che dalle cose si giunge ancora allo spazio, ma il processo è diverso ed è diverso il valore di spazio al quale si giunge

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desiderabili le cose a cui si vuole persuadere, a far sì, insomma, ch’esso ardentemente desideri d'essere persuaso. Alla prima presiede lo “esprit de

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imitare cose diverse e impiegare modi diversi; inoltre la mimesis può essere imitazione dei migliori, dei simili, dei peggiori. Se la tragedia è “mimesi di

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La Rettorica non tratta alcuna materia specifica, è solo il modo di trovare, ordinare ed esporre “le cose che sono atte a persuadere in qualunque

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deliberativo, il futuro poiché dell’avvenire conviene che deliberi chi conforta o disconforta. Al giudiziale, il passato, poiché sempre delle cose andate l’uno

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della bontà delle cose che si affermano ed a cui si vuole persuadere, della possibilità e dell'utilità della comunicazione umana. Gli artisti sono

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L’illusione è anche nelle cose. Zurbarán rappresenta una santa come una gentildonna spagnola vestita con un'eleganza corrispondente al suo rango

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morale è l’esperienza diretta del reale che dà argomento a sperare in cose al di là del reale; e spesso per contrasto, nel senso che proprio l'affanno

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cose. Secondo quelle nozioni un edificio e un baldacchino appartengono a due ordini di grandezze diverse: impiccolendo un edificio si provoca nella

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grandezze per le diverse categorie degli oggetti, lo spazio non risulta più dalla “similitudine” delle proporzioni, ma dalle relazioni tra cose

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Cagione di meraviglia non è soltanto lo spettacolo di cose nuove e inattese ma anche il vedere realizzato qualcosa che si è immaginato o si può

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