risentita dal centro nervoso e la coscienza della sensazione. Il fenomeno succede quindi nei dominii del sistema nervoso; e come qualunque sensazione, può
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edizione l'autore si prospetta un dubbio, e fa il suo esame di coscienza per riscontrare se la Fisiologia del piacere sia un libro morale. E conclude: «Se
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La nostra coscienza, prima ed unica maestra della vera filosofia fisiologica, ci insegna però l'immensa differenza che passa fra una sensazione, un
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si indirizzano alla coscienza altrui, come sarebbero quelle che si hanno dedicando il nostro affetto a una persona lontana o ad un essere immaginario
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, produce un piacere, del quale noi non abbiamo coscienza che quando arriva ai massimi gradi. Questo piacere è uno dei più difficili a definirsi, perchè
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coscienza dei mutamenti generali interiori. L'apparato organico destinato a questa funzione costituisce il senso del tatto, il quale si estende a tre
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, di superbia. In tutti questi affetti la nostra coscienza riflette una immagine del nostro io, la quale però è già secondaria, ad è ritornata a noi dopo
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elementi. Appena la ragione ci ha insegnato a leggere nel libro misterioso della nostra coscienza, noi ci troviamo di avere doveri più o meno difficili da
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Sebbene questo sentimento si trovi, almeno in abbozzo, in quasi tutti gli uomini, pure le sue emanazioni sono così calme e delicate, che la coscienza
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L'immagine intellettuale di noi stessi, riflessa nello specchio della nostra coscienza, desta per tutta la vita uno dei sentimenti più formidabili e
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l'ingegno umano, e, facendo un rapido esame di coscienza, misura la propria forza all'altezza dello scopo, e si traccia una via che lo guidi
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Tutte le volte che contempliamo con soverchia compiacenza noi stessi nella nostra coscienza, noi proviamo un piacere colpevole e diventiamo superbi
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consultano la propria coscienza, troveranno che ho avuto il merito della moderazione e che non ho svelato le più ridicole e le più incredibili fra le
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l'attenzione, e la massima parte del tempo che vi si passa, spetta all'assopimento temporaneo della nostra coscienza, per cui le immagini morali possono
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letture o del teatro. Allora l'impossibilità di soccorrere il misero che soffre non ci può accusare di egoismo davanti alla nostra coscienza, e senza colpa
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abbiamo in noi soli l'origine e la ragione. Se siamo spettatori di un atto generoso, esso si riflette nella nostra coscienza, e producendo un piacere, fa
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; ma il sentimento vibra fra le armonie del colore e del suono, e senza forma rimane sospeso nell'atmosfera della coscienza. L'affetto agli uomini
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inalterabile che coltiviamo coll'esercizio della vita civile, e della cui esistenza ci fa avvertiti la nostra coscienza. Si tratta di una forza che
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altro mondo e sotto un cielo meno trasparente. Qui la coscienza, per quanto ci avverta dei fenomeni della mente, non sa guidarci a studiarli nè a
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essere, si confonde e si unifica nella coscienza con tutte le altre che emanano da ogni punto dell'organismo. In questo modo abbiamo la coscienza di
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al lavoro. Si potrebbe dire che essa sia lo sguardo dell'intelletto, senza del quale la coscienza non riflette e la memoria non ricorda; è l'occhio del
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mezzo dei sensi, corrieri delle corrispondenze estere, o per mezzo della coscienza, ministro dell'interno, dove essere trasformato in idee. Una
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. Tutti questi mille accidenti si riflettono nello specchio della coscienza, dove l'io guarda e sorride. Non tutti quelli che pensano con voluttà
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Il bisogno di dormire è uno dei più impellenti e indispensabili, ma siccome nel sogno l'attenzione e la coscienza si oscurano, così non è
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. L'amor proprio fa pure sentire assai spesso in sua influenza. La parte di gioia che spetta all'intelletto è costituita della coscienza delicata di quel
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volontà può però influire assai sulla conservazione delle immagini, perchè, facendo attenta la mente a ciò che arriva alla coscienza, più profonda
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all'archivista che conserva, se la coscienza si può rappresentare collo specchio che riflette, la fantasia si può rassomigliare ad un artista. Essa ha
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affetti e per tutte le forze intellettuali. Anche le gioie dei sensi possono riflettersi nella nostra coscienza, e leggendo possiamo spesso vedere, udire e
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i dizionari dei sinonimi e i testi di lingua, e attenendoci alla coscienza e al consenso universale che si rivelano nel linguaggio comune, vediamo le
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sviluppa primitivamente, trae in azione gli apparati ai quali si distribuisce. È in questo modo che abbiamo coscienza dei piaceri che noi stessi godiamo, e
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formulare in un pensiero lo stato della coscienza, per cui ricorre al linguaggio indeterminato della musica, che nella sua armonia esprime perfettamente lo
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della nutrizione così continuo e vivace, che soltanto la coscienza di esser vivo costituisce un fondo di gioia, che spande la sua allegra tinta su
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piaceri che provengono dalla nostra coscienza intima. In ogni caso poi le malattie hanno sempre il merito di farci provare le gioie negative della
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faccia lucida e oleosa. Il loro riso è un vero schiamazzo fragoroso che arriva qualche volta ad un grido selvaggio. La coscienza fisica di esistere è in
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fotografia intellettuale di noi stessi, sicchè non possiamo confrontare esattamente due momenti della nostra coscienza. Quando noi, godendo oggi per
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rapido esame di coscienza. L'amore del guadagno può essere del tutto escluso dalle passioni più o meno piccine che lottano fra loro in ogni giuoco, ma
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, di piacere spinto al grado massimo dell'umano sentire, e accompagnato dalla piena coscienza della sodisfazione. Altre volte, invece, essa è una
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fondamento rifiutare ad essa le oscillazioni del piacere. Perchè ciò avvenga, non è necessario in alcun modo la coscienza dell'io analizzatore, e tanto
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perfezionandosi, man mano si va ascendendo la scala degli esseri viventi, e nessun animale sulla terra gode più dell'uomo. Benchè la coscienza sia senza
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, arrivando fino alle metafisiche. Tra queste ponetene mille altre che servono a rannodarle ed a ravvicinarle, e voi avrete rappresentata la coscienza del
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bisogno. 6. Il piacere è una sensazione che si prova mentre si compie un atto fisiologico. 7. Il piacere è la coscienza della vita fisiologica. 8. Il
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L'edonologia è la scienza del piacere. Mascherata dal pudore o dall'ipocrisia degli uomini, profondamente nascosta fra le pieghe della coscienza
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felicità. XLIX. - Con Cristo e la coscienza bisogna rovesciare le barricate della ignoranza e dell'impostura, e spazzare la via perchè l'umanità intera
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per lo più languidi e socchiusi, onde non distrarre colle immagini degli oggetti esteriori la coscienza tutta intenta a raccogliere i fremiti deliziosi
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, perchè la coscienza non si desta che imperfettamente, e quando essa riposa del tutto, la volontà manca. Spesso invece la scena è tanto viva da
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coscienza delicatissima per intendere ciò che sente, e analizzare le infinite gradazioni del piacere. Gli individui di temperamento nervoso, quelli dotati
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immagini sopra immagini; e la coscienza, riflettendo nel lucidissimo suo specchio tutti i moti della mente e del cuore, rende l'uomo superbo di se stesso
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. Noi non possiamo tollerarle a lungo che quando perdiamo nel sonno la coscienza delle nostre sensazioni, o quando ci troviamo in condizioni morbose. In
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noi alcuni effetti comuni, i quali ci dànno comuni piaceri. Nei primi stadi dell'ebbrezza, noi abbiamo la coscienza della vita più piena e più
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presto offuscato dal sopore che vi chiude le porte del mondo esterno e dell'intelligenza, sicchè voi cessate di avere coscienza di esistere. Negli ultimi
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