Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: coscienza

Numero di risultati: 54 in 2 pagine

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Come devo comportarmi?

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Anna Vertua Gentile 27 occorrenze
  • 1901
  • Ulrico Hoepli
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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, conforto. Coll'invecchiare si direbbe che diminuisca la coscienza della vita; gli oggetti passano davanti agli occhi del vecchio senza fargli impressione

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senza spavalderia. Invitata a suonare e cantare, lo faccia se ha la coscienza di farlo bene. Ma la smania di sfoggiare la sua abilità, non la spinga a

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Quando di un giovine, si dice, con coscienza di verità, che è un gentiluomo, lo si onora della lode più squisita che egli possa desiderare. Essere

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coscienza. La lealtà è il faro che guida le sue azioni. La generosità gli sta in cuore salda e forte e gli è fonte continua di affetti e di contentezza

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. Non essendo capace di fare il male, il gentiluomo non lo sospetta; ha bisogno di vedere il bello e il buono nell'umanità. Armato della sua coscienza e

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forti e utili virtu della prudenza, della probità, della benevolenza; virtù dalle quali vengono la tranquillità, la pace della coscienza, l'intima

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coscienza accetta. Cosi non ha motteggi, non sarcasmi e molto meno disapprovazioni per coloro che la pensano, sia in religiose, come in politica e in arte

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riguardo e delicatezza. Oh sopra tutto con delicatezza, anzi con scrupolo !... Capire la delicatezza della corrispondenza vuol dire avere coscienza

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l'onore, che e un caso di coscienza, che sta sopra la legge, che la legge non può neppur definire. Un giudice può condannare un colpo di pietra che mi

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ognuno può definire a suo modo, con la serenità di chi si sente in perfetto accordo con la propria coscienza. Tanto è vero che la consuetudine finisce per

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giustizia e di carità, che commuove il fondo della coscienza moderna. «L'avvenire e del sentimento e della fede. Quale fede ? La fede dei nostri pensieri, i

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quello stato di pace serena che viene dalla coscienza di fare il proprio dovere. Poi che, mi pare che la donna, la quale sogna di trovare nel matrimonio

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coscienza di non fare nulla di male!... Se gli altri sono maligni peggio per loro! » Pur troppo queste signore, che vorrebbero reagire contro l'ingiustizia

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delicatezza, scompigliare la coscienza, offendere nella rettitudine. Le signore di limitata coltura, che poco o punto stanno al giorno delle novità letterarie

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rafforzi nella sicura rettitudine, nella piena coscienza di se, nell'armonia fra il pensiero e l'azione. Io credo che l'ordinata e severa istruzione storica

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scritto con coscienza di verità, è specchio nel quale si rivede il passato, si ritrovano i sentimenti provati, i pensieri che ci interessano. Scrivere

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vero amico è un testimonio benevolo e austero; e la nostra coscienza personificata e visibile. « Non c'e miglior specchio dell'amico vecchio, » dice

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scrupolosamente onesti) si atteggia a sprezzante superiorità delle esigenze e delle meschinerie sociali. Dice: «Quando la coscienza non mi rimprovera ed

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fortunate. Le altre vivono povere, misere, incresciose a sè e agli altri, avvilite dalla coscienza della propria inutilità, impotenti a procurare una

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propria coscienza, e, quando fosse necessario, sacrificare una particella di programma al buon senso ed al cuore. Bisogna essere convinti, che quando la

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tempo.» Il lavoro non era mai accettato; perchè di solito, chi scrive in modo degno di essere letto, scrive con coscienza, con riflessione, quindi

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dalla sua missione, si occupa dell'utile e del bello della sua casa; ne cura con coscienza intelligente l'igiene e con gusto fine la disposizione

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Non basta dire: io faccio questo e quest'altro a fin di bene. Bisogna avere una chiara coscienza del bene; bisogna che il bene a cui si intende, sia

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discernimento, le conseguenze possibili delle sue azioni. E se le conseguenze non toccano il segno cui egli mirava, si acquieta nella sua coscienza, e

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prudenza insieme, esigono per il bene avvenire dei figli e per la quiete della coscienza della mamma, che si abituino agli esercizi corporali, ai contrasti

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scuola pubblica?... Se il fanciullo è sano e forte e preparato da una saggia prima educazione a non transigere con la propria coscienza, è quasi

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. Una specie di guida morale e pratica suggerita dall'esperienza, e fatta con vera coscienza, con schietto desiderio dell'utilità. Una guida nella

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XXI Legislatura – Tornata del 30 aprile 1901

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Villa 2 occorrenze
  • 1901
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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dimissioni. Io aveva la coscienza, è vero, di avere scrupolosamente adempiuto al mio dovere; io sentiva di non aver fatto alcun atto, nè aver espresso alcun

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che la confidente serenità della sua coscienza sapeva mantenere inviolati dalle astiose reliquie dei dibattiti parlamentari.

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IL BENEFATTORE

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Capuana, Luigi 7 occorrenze
  • 1901
  • CARLO LIPRANDI EDITORE
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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; neppur l'amore puro potrebbe indurmi a farlo, se ripugnasse alla mia coscienza. Ma ... ecco la spiegazione di questo ma ... Da un anno a questa parte

- voialtri non li volete, non sapreste che farvene - rispondo: Fuori i quattrini! - Su, come vi dètta la coscienza: Che cosa preferite? Che restino in

bella inglesina si accorgesse del lavorìo di suggestione che vi veniva prodotto. E quando se n'accorse, in uno di quegli esami di coscienza che era

coscienza! ... - A che discutere? Finiremmo con fare scappar via le signore, e saremmo davvero imperdonabili. - Questo poi no! - disse, con un bel

possibile, aveva pensato che era meglio avere netta la coscienza; per ciò era andato a consultare il suo medico ordinario. - Dunque, questi microbi

, riprendere coscienza della realtà che mi circonda va, e riacquistare la certezza che non ero stato vittima di un'allucinazione durante le notti in cui la fioca

senza ch'ella mostrasse di accorgersene. Solamente, a intervalli, pareva riprendere coscienza, per esclamare: - La realtà è più bella! ... Oh, più

Il Marchese di Roccaverdina

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Capuana, Luigi 14 occorrenze

potrebbe commettere qualunque delitto e scialarsela, giacché non c'è inferno né paradiso.» «C'è la legge, fin dove può; c'è la coscienza umana che ci dice

Spiriti fin qui?» «L'ho seguito a dieci passi di distanza, senza potere raggiungerlo. Ora è agitato; comincia ad aver coscienza della sua nuova condizione

coscienza non mi rimordesse? ... Che importava? Ero nel peccato (quando è destino, una che può farci?) e restavo nel peccato come prima. Per questo avevo

sprofondarglisi sotto i piedi. In quelle ore, in quei giorni, ogni sua sicurezza di coscienza svaniva, quasi si fosse potuto trovare daccapo col

lucidità di coscienza lo faceva irrompere contro se stesso: «Eh? Ti sarebbe piaciuto che Dio non esistesse! Ti sarebbe piaciuto che l'anima non fosse

ne seguiva ogni movimento della testa e degli occhi per scoprirvi qualche lampo di coscienza allorché gli ripeteva: «Sono io! Agrippina Solmo! Non mi

non siete andato a dirlo al giudice istruttore quand'era tempo? Non vi rimorde la coscienza di aver lasciato condannare, secondo voi, un innocente

oppressione. Era soddisfatto. Con lieta meraviglia, si sentiva tranquillo. La coscienza non gli rimordeva più, o almeno non lo atterriva coi tetri fantasmi che

raddolcire. Il marchese intanto, durante quei momenti di silenzio, si sentiva invadere da un impeto improvviso. La voce della coscienza gli suggeriva: «Se tu

con voce cupa e lenta riprendeva: «L'ho veduto ieri, per la prima volta. Non ha ancora coscienza di essere morto. Accade così per tutti gli uomini

impressioni del momento, secondo la loro coscienza; non hanno neppur bisogno di fatti precisi ... » E don Aquilante aveva dovuto stentare per indurlo ad

fatto il suo dovere. Si è tolto ogni scrupolo di coscienza. Siete ricca, si può dire, con la dote ch'egli vi ha dato ... Perché dunque non lo lasciate in

fosse entrato lo zampino di quella donnaccia! E così facendo, gli sembrava di acquistare maggiore coscienza della sua sicurezza. Pure, per più notti di

incomodo quel Crocifisso che, di tanto in tanto, pareva si svegliasse per turbare con la sua importuna visione la coscienza del marchese! Egli non