. CAPITOLO NONO. La fatica intellettuale. (Pag. 218 a 250). I. La memoria. La natura della coscienza. Wundt. II. L'immaginazione. La scelta delle
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riposarsi. Io mi consideravo come distratto, quando nella mia coscienza apparivano idee delle quali non conoscevo più l' origine e la concatenazione colle
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) che vi sono delle idee e delle imagini che oscillano nel campo della coscienza, le quali appaiono e scompaiono fino che ci sfuggono del tutto. Quando
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del corpo che cade all'innanzi, le mani cascanti e inanimate come quelle di una morta, dimostrano che s'è d'improvviso in lei oscurata la coscienza
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rappresentanzioni interne, l'altro nell'impedire che le impressioni esterne giungano alla coscienza. Si può lavorare tra i rumori, ma certo costa più fatica
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primo e più importante dell'attività psichica. Le cellule del cervello contengono sostanze sufficienti per provvedere alle operazioni della coscienza
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del movimento ha luogo prima, perchè l'eccitamento rappresentativo non deve raggiungere quel grado nella coscienza che occorre per produrre il
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dell'io, le impressioni, le emozioni, che turbarono l'equilibrio loro, è l'origine, la base e la condizione precipua della coscienza. Oltre l'attitudine
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pure passiva, che la nostra coscienza percepisce senza poter intervenire nella loro successione". Tutto questo è vero; ma dobbiamo confessare
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minima, quasi imponderabile, con cui alcune sostanze alterano la vita delle cellule nervose e aboliscono la coscienza e la sensibilità producendo la
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grande fiducia per affidargli la cloroformizzazione. Un giorno capitò che uno dei nostri amici perdette la coscienza dopo poche inspirazioni, dopo
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spesso fortissimo, e benchè siasi già perduta la coscienza bisogna essere in parecchi per tener ferma una persona nel momento in cui l'azione degli
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Montaigne fanno ripensare che quanto noi sappiamo non è mai tutto ad un tempo presente alla coscienza, ma solo una minima parte si dischiude poco per volta
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gli detta la voce arcana della coscienza. Questo tesoro della inspirazione non credo che la natura abbia concesso ad alcuno. Anche per Raffaello la
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movimenti involontari, diceCH. DARWIN, The expression of the emotions, pag. 39: "è probabile che alcune azioni le quali si eseguirono prima colla coscienza
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effetto meccanico ha prodotto un fenomeno psichico che si rivela in una modificazione nello stato della coscienza. Che l'attività dei processi chimici sia
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nulla di spiacevole. Certo aveva perduta la coscienza perchè nel primo momento fu meravigliato di trovarsi in quell'atteggiamento e in quel luogo. Sputò
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Accademia della crusca
