DA | CORTONA | |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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Signori, l'ufficio II ha esaminato la elezione di | Cortona | nella persona del cavaliere Gerolamo Mancini; |
IX Legislatura – Tornata del 22 novembre 1865 -
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da | Cortona | era pittore ed architetto, il Bernini architetto e |
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singolarità e specificità delle arti. Evidentemente, per il | Cortona | e per il Bernini, l’architettura è ancora in rapporto con |
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in scala gigante, della sua scultura, l’architettura del | Cortona | appare piuttosto come la riduzione e la concentrazione |
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È mio dovere come deputato del collegio di | Cortona | di pregare nuovamente l'onorevole ministro dei lavori |
XI legislatura – Tornata del 15 gennaio 1873 -
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ad Amore (Firenze, Coll. Corsini) sembrava sicuro del | Cortona | ma piuttosto di Ciro Ferri. Il 754 forse del Castellucci. |
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basta davvero! Poiché la frase che | Cortona | è sufficiente per farsi un'idea del '600 italiano è la più |
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Il sindaco di | Cortona | (Arezzo), a nome pure dei colleghi di Castiglion Fiorentino |
XVII Legislatura – Tornata del 15 gennaio 1892 -
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ritorno a Roma, il | Cortona | è ormai celebrato, e anziano maestro: negli affreschi della |
Manuale Seicento-Settecento -
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lo stesso dell’architettura. Come architetto, Pietro da | Cortona | opera sempre in una situazione data, e la interpreta |
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a cui vorrebbero che la Roma reale assomigliasse. Il | Cortona | opera sulla città reale, anzi su aeree ben delimitate, |
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ideologico-religiosi del Bernini e del Borromini, PIETRO DA | CORTONA | (1596-1669), pittore ed architetto, riduce il problema nei |
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del grande problema ideale posto da Michelangiolo; il | Cortona | lo mette fuori causa, anche più di quanto non facciano il |
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classico senza il problema della storia: ecco l’ideale del | Cortona | pittore. Gli piace Rubens perché, fiammingo, ama il |
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di Diana a Roma. Se di quel tema architettonico il | Cortona | si serve, nei suoi dipinti, come simbolo del sacro, non v’è |
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il tributo della gente alla sacralità del tempio. Così il | Cortona | anticipa, sul piano puramente ideologico, un pensiero del |
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sacro è un tema fondamentale della rettorica decorativa del | Cortona | pittore: in ogni caso, uno dei suoi contributi essenziali |
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della Divina Provvidenza (fig. 123) eseguito da Pietro da | Cortona | nella volta di un salone al piano nobile di Palazzo |
La storia dell'arte -
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è esemplare anche per il virtuosismo con cui Pietro da | Cortona | profonde tutte le sue capacità mimetiche, imitando una |
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della Pace: una chiesa quattrocentesca al cui esterno il | Cortona | da, nel 1656, una sistemazione non soltanto architettonica |
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problema. Anche in Santa Maria in via Lata (1658-1662) il | Cortona | costruisce la facciata di una chiesa già esistente. Lo |
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che già notammo nell’opera pittorica, porta Pietro da | Cortona | a concepire la facciata non solo come organismo plastico, |
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ancora l’idea di Pietro da | Cortona | in Santa Maria della Pace; ma qui è più netto il distacco |
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loggia. Se si pensa che quest’ultima soluzione derivava al | Cortona | dall’esperienza veneta e specialmente palladiana, abbiamo |
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grande volta dipinta, circa trent'anni dopo, da Pietro da | Cortona | in palazzo Barberini. Anche qui il “monumentale” nasce |
L'Europa delle capitali -
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che più direttamente “visualizza” l’immaginazione. (Il | Cortona | era anche architetto, anzi maggiore architetto che pittore: |
L'Europa delle capitali -
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compiutamente barocca». È il solo edificio religioso che il | Cortona | abbia studiato come organismo autonomo e completo, con una |
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nel Cinquecento la parete è limite di spazio, il | Cortona | «la dissolve in un sistema di sostegni, in colonne libere |
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Né bisogna dimenticare che, com’è provato dai disegni, il | Cortona | era partito da uno schema perfettamente centrale, e che |
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| Cortona | era conscio di essere più pittore che architetto: |
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delle tendenze religiose degli ordini più impegnati, il | Cortona | incarna il tipo del professionista borghese, e proprio nel |
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specialità professionale del | Cortona | è la decorazione: ciò che spiega la vastità e la varietà, |
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rispetti necessari». Nelle composizioni decorative del | Cortona | sono sempre chiaramente visibili i punti d’aggancio con cui |
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palladiano di questa facciata, come se nella maturità del | Cortona | si facesse più evidente la tendenza neoveneta che |
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moderna. Pur richiamandosi palesemente al Palladio, il | Cortona | non pensa alle chiese veneziane ma ai palazzi vicentini, |
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Pietro, piazza Navona, piazza del Popolo), l’interesse del | Cortona | per la strada, luogo di transito e di traffico, è indizio |
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Trionfo della Divina provvidenza, affrescato da Pietro da | Cortona | nel Palazzo Barberini. |
Leggere un'opera d'arte -
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[è Ciro Ferri] è scolaro di Pietro da | Cortona | e seguita la sua maniera, avendo noi un proverbio che chi |
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pronao semicircolare (si confronti con quello di Pietro da | Cortona | in Santa Maria della Pace). Più che una facciata è un |
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ebbe lo sconvolgente esempio degli affreschi di Pietro da | Cortona | che, a Firenze, non riuscì né a far eseguire il suo disegno |
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che il Rosselli, vedendo le decorazioni di Pietro da | Cortona | in palazzo Pitti, esclamasse «Quanto siam piccini»; e |
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chiese. Sulla scia di quanto aveva fatto vedere Piero da | Cortona | in Palazzo Barberini, esse dilagarono anche nelle regge e |
La storia dell'arte -
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| Cortona | è ancora maggiore come architetto. Se, come pittore, mira a |
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frontale. Per contenere l'espansione della fronte curva, il | Cortona | si vale, eccezionalmente, di un elemento michelangiolesco, |
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partito di certo si può trarre dalla corrispondenza del | Cortona | (Roma, 1645, 1659), del Ribera (Napoli, 1650), dello |
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della festa. Eppure poco dopo la metà del secolo, quando il | Cortona | non può fare a meno di confrontare la propria all’opera |
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e la mutabilità delle incidenze luminose costituisce tra il | Cortona | e il Borromini una tangenza, che non rimarrà senza |
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dei suoi progetti; ma il Bernini è un artista di corte, il | Cortona | un professionista borghese. Il carattere popolare |
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nell’assetto definitivo della basilica vaticana. Il | Cortona | ha impostato l’insieme architettonico su due movimenti |
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turbinoso dinamismo di un Pieter Rubens o di un Pietro da | Cortona | (fig. 52), pittori come il Domenichino (fig. 53), Guido |
La storia dell'arte -
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fuori, per non parlare d'altre province; e che Pietro da | Cortona | stesso - «ossia il barocco» - (e proprio a Palazzo Pitti) |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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dell’Angelico, l'Annunciazione del Museo Diocesano di | Cortona | (tav. 7e). La scena ci mostra l’arcangelo Gabriele che |
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e dalla disperata reazione delle vittime. Pietro da | Cortona | nel dipinto conservato nei Musei Capitolini, a Roma, |
Leggere un'opera d'arte -
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all’aperto: lo dimostra l’audacia con cui il | Cortona | smembra l'unità plastica dell’edificio in un succedersi di |
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nuovo (ma coincidente con l’analoga ricerca di Pietro da | Cortona | in Santa Maria della Pace), è il totale disimpegno |
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