Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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DA  CORTONA 
Signori, l'ufficio II ha esaminato la elezione di  Cortona  nella persona del cavaliere Gerolamo Mancini;
da  Cortona  era pittore ed architetto, il Bernini architetto e
singolarità e specificità delle arti. Evidentemente, per il  Cortona  e per il Bernini, l’architettura è ancora in rapporto con
in scala gigante, della sua scultura, l’architettura del  Cortona  appare piuttosto come la riduzione e la concentrazione
È mio dovere come deputato del collegio di  Cortona  di pregare nuovamente l'onorevole ministro dei lavori
ad Amore (Firenze, Coll. Corsini) sembrava sicuro del  Cortona  ma piuttosto di Ciro Ferri. Il 754 forse del Castellucci.
basta davvero! Poiché la frase che  Cortona  è sufficiente per farsi un'idea del '600 italiano è la più
Il sindaco di  Cortona  (Arezzo), a nome pure dei colleghi di Castiglion Fiorentino
ritorno a Roma, il  Cortona  è ormai celebrato, e anziano maestro: negli affreschi della
lo stesso dell’architettura. Come architetto, Pietro da  Cortona  opera sempre in una situazione data, e la interpreta
a cui vorrebbero che la Roma reale assomigliasse. Il  Cortona  opera sulla città reale, anzi su aeree ben delimitate,
ideologico-religiosi del Bernini e del Borromini, PIETRO DA  CORTONA  (1596-1669), pittore ed architetto, riduce il problema nei
del grande problema ideale posto da Michelangiolo; il  Cortona  lo mette fuori causa, anche più di quanto non facciano il
classico senza il problema della storia: ecco l’ideale del  Cortona  pittore. Gli piace Rubens perché, fiammingo, ama il
di Diana a Roma. Se di quel tema architettonico il  Cortona  si serve, nei suoi dipinti, come simbolo del sacro, non v’è
il tributo della gente alla sacralità del tempio. Così il  Cortona  anticipa, sul piano puramente ideologico, un pensiero del
sacro è un tema fondamentale della rettorica decorativa del  Cortona  pittore: in ogni caso, uno dei suoi contributi essenziali
della Divina Provvidenza (fig. 123) eseguito da Pietro da  Cortona  nella volta di un salone al piano nobile di Palazzo
è esemplare anche per il virtuosismo con cui Pietro da  Cortona  profonde tutte le sue capacità mimetiche, imitando una
della Pace: una chiesa quattrocentesca al cui esterno il  Cortona  da, nel 1656, una sistemazione non soltanto architettonica
problema. Anche in Santa Maria in via Lata (1658-1662) il  Cortona  costruisce la facciata di una chiesa già esistente. Lo
che già notammo nell’opera pittorica, porta Pietro da  Cortona  a concepire la facciata non solo come organismo plastico,
ancora l’idea di Pietro da  Cortona  in Santa Maria della Pace; ma qui è più netto il distacco
loggia. Se si pensa che quest’ultima soluzione derivava al  Cortona  dall’esperienza veneta e specialmente palladiana, abbiamo
grande volta dipinta, circa trent'anni dopo, da Pietro da  Cortona  in palazzo Barberini. Anche qui il “monumentale” nasce
che più direttamente “visualizza” l’immaginazione. (Il  Cortona  era anche architetto, anzi maggiore architetto che pittore:
compiutamente barocca». È il solo edificio religioso che il  Cortona  abbia studiato come organismo autonomo e completo, con una
nel Cinquecento la parete è limite di spazio, il  Cortona  «la dissolve in un sistema di sostegni, in colonne libere
Né bisogna dimenticare che, com’è provato dai disegni, il  Cortona  era partito da uno schema perfettamente centrale, e che
 Cortona  era conscio di essere più pittore che architetto:
delle tendenze religiose degli ordini più impegnati, il  Cortona  incarna il tipo del professionista borghese, e proprio nel
specialità professionale del  Cortona  è la decorazione: ciò che spiega la vastità e la varietà,
rispetti necessari». Nelle composizioni decorative del  Cortona  sono sempre chiaramente visibili i punti d’aggancio con cui
palladiano di questa facciata, come se nella maturità del  Cortona  si facesse più evidente la tendenza neoveneta che
moderna. Pur richiamandosi palesemente al Palladio, il  Cortona  non pensa alle chiese veneziane ma ai palazzi vicentini,
Pietro, piazza Navona, piazza del Popolo), l’interesse del  Cortona  per la strada, luogo di transito e di traffico, è indizio
Trionfo della Divina provvidenza, affrescato da Pietro da  Cortona  nel Palazzo Barberini.
[è Ciro Ferri] è scolaro di Pietro da  Cortona  e seguita la sua maniera, avendo noi un proverbio che chi
pronao semicircolare (si confronti con quello di Pietro da  Cortona  in Santa Maria della Pace). Più che una facciata è un
ebbe lo sconvolgente esempio degli affreschi di Pietro da  Cortona  che, a Firenze, non riuscì né a far eseguire il suo disegno
che il Rosselli, vedendo le decorazioni di Pietro da  Cortona  in palazzo Pitti, esclamasse «Quanto siam piccini»; e
chiese. Sulla scia di quanto aveva fatto vedere Piero da  Cortona  in Palazzo Barberini, esse dilagarono anche nelle regge e
 Cortona  è ancora maggiore come architetto. Se, come pittore, mira a
frontale. Per contenere l'espansione della fronte curva, il  Cortona  si vale, eccezionalmente, di un elemento michelangiolesco,
partito di certo si può trarre dalla corrispondenza del  Cortona  (Roma, 1645, 1659), del Ribera (Napoli, 1650), dello
della festa. Eppure poco dopo la metà del secolo, quando il  Cortona  non può fare a meno di confrontare la propria all’opera
e la mutabilità delle incidenze luminose costituisce tra il  Cortona  e il Borromini una tangenza, che non rimarrà senza
dei suoi progetti; ma il Bernini è un artista di corte, il  Cortona  un professionista borghese. Il carattere popolare
nell’assetto definitivo della basilica vaticana. Il  Cortona  ha impostato l’insieme architettonico su due movimenti
turbinoso dinamismo di un Pieter Rubens o di un Pietro da  Cortona  (fig. 52), pittori come il Domenichino (fig. 53), Guido
fuori, per non parlare d'altre province; e che Pietro da  Cortona  stesso - «ossia il barocco» - (e proprio a Palazzo Pitti)
dell’Angelico, l'Annunciazione del Museo Diocesano di  Cortona  (tav. 7e). La scena ci mostra l’arcangelo Gabriele che
e dalla disperata reazione delle vittime. Pietro da  Cortona  nel dipinto conservato nei Musei Capitolini, a Roma,
all’aperto: lo dimostra l’audacia con cui il  Cortona  smembra l'unità plastica dell’edificio in un succedersi di
nuovo (ma coincidente con l’analoga ricerca di Pietro da  Cortona  in Santa Maria della Pace), è il totale disimpegno