razionale, il «sublime» non conosce che l’«energia», come tensione interna indipendente da ogni controllo razionale. Più ancora: il «pittoresco» non ha
critica d'arte
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’industria, non può più intrecciarsi al fare artistico come costante e stimolante controllo: lo stesso Morris, esercitando il «mestiere dell'arte, si
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’insistere tutta sul piano del contingente, dell’assiduo controllo della critica sull'operare artistico. Questa ultima ipotesi è contestata dal fatto che il
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