Sul Carso, a tarda sera del 30 agosto, mentre imperversava un violento temporale, l’avversario pronunciò due attacchi che accompagnò con abbondante
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Ardite ricognizioni da noi qui spinte verso le linee del nemico hanno accertato che esso sta sostituendo con truppe fresche giunte in questi ultimi
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Nell’Alta Rienz l’avversario tentò ancora una volta l’attacco della nostra posizione di Monte Piana, ma fu respinto con gravi perdite.
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Un nostro velivolo bombardò con efficacia accampamenti nemici lungo la strada Kostanjevica–Vojscica.
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In Valle Boden Rienz nella giornata del 2 le nostre truppe respinsero con pieno successo un attacco tentato in forze dal nemico.
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Sull’altipiano di Lavarone la nostra artiglieria ha disturbato, con fuoco intenso ed efficace, truppe nemiche intente a lavori di rafforzamento.
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La sera del 1 settembre [1915] ingenti nuclei di truppe nemiche, con l’aiuto di riflettori, tentarono l’attacco delle perdute posizioni, ma furono
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Frequenti attive ricognizioni per parte delle nostre truppe conducono a scontri con nuclei avversari che di fronte al risoluto contegno dei nostri
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Due nostri velivoli bombardarono con efficacia accampamenti presso Oppachiasella.
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Un nostro velivolo bombardò, pare con efficacia, alcune località sul Carso indicate quali sedi di alti comandi austriaci.
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Con ardite scalate nostri nuclei riuscirono ad impadronirsi di importanti posizioni nella valletta di Zara (torrente Posina) e sul Lagazuoi (Vallone
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La nostra artiglieria reagì dovunque con efficacia e colpì anche la stazione di Toblacco, disperdendovi truppe, e la linea ferroviaria dell’Alto
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Nella zona collinosa ad est di Gorizia con improvviso sbalzo un nostro reparto occupò una nuova posizione nei pressi di Santa Caterina.
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Nella passata notte un nostro dirigibile, sfuggendo con abile manovra alla ricerca dei proiettori nemici giungeva di sorpresa sulle stazioni di
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Nell’Alto Cordevole con ardita operazione di sorpresa un nostro reparto conquistò una posizione avanzata verso la Cima di Monte Sief, fugandone i
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In Valle Adige è segnalata maggiore attività del nemico con pattuglie e con tiri delle artiglierie che le nostre efficacemente controbattono.
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Fu respinto con gravi perdite.
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Una nostra squadriglia di velivoli colpì con tre tonnellate e mezzo di bombe gli impianti ferroviari di Grahovo (Tolmino).
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Nella notte sul 5 la nostra flottiglia aerea ha rinnovato il bombardamento di Pola con efficaci risultati e ritornò incolume alla base.
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Sul Carso le retrovie nemiche vennero colpite dai nostri aviatori con circa tre tonnellate di bombe.
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In regione Marmolada l’avversario con l’esplosione d’una mina cercò di ributtarci dalle posizioni strappategli nella notte sul 22 corrente.
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Nella serata del 26, velivoli nemici volarono sul basso Isonzo, colpendo con bombe alcuni nostri abitati senza produrre nè danni nè vittime.
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Durante la giornata le prime linee nemiche furono ripetutamente attaccate con successo da aviatori nostri e alleati.
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Durante la giornata nostre squadriglie da bombardamento colpirono con due tonnellate di bombe gli «hangars» e gli apparecchi del campo d’aviazione
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In conca Laghi (Posina) e in Val d’Assa, nostre pattuglie, scontratesi con nuclei avversari, li obbligarono a ripiegare.
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Macedonia: Riparti avversari, che con largo appoggio di artiglierie tentavano irrompere nelle nostre posizioni ad Oriente di Quota 1050, vennero
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L’artiglieria avversaria fu notevolmente attiva con tiri di molestia lungo il Piave e nella regione di Montello e fra Fagarè e Fossalta.
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A sud di Nago, all’alba di ieri, dopo violenta preparazione di artiglieria in gran parte con proiettili a gas, due colonne avversarie assalirono il
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Albania: Ad ovest di Fjeri e nella Valle della Janica scontri di pattuglie con la cattura di qualche prigioniero.
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Lacero, con il sacco sulle spalle, si fermava ad ogni tratto di strada, poneva la mano all’orecchio, e con voce gutturale, gridava: — Aèoo! Grida che
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Andava con la sua ruota, si soffermava ogni breve tratto, e con voce squillante gridava: — Arrotinoo, signori!
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Va attorno nei mesi caldi con un cappello di paglia a larghe tese, una secchia d’acqua, una canestra con l’occorrente per bere, e grida: — Acqua
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che si vuol lanciare. Il giocatore, tenendo l’estremità inferiore del ramo con la sinistra, con la mano destra tende la corda come se fosse quella dell
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Nella stagione primaverile, ancora fino a pochi anni fa, il capraio, con il suo gregge, si partiva, nella notte, da parecchie miglia lontano, per
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"Trastullo fanciullesco, fatto con carta ripiegata, in modo che, ad una agitazione di braccio, uscendone una parte per l’aria che vi s’interna, si
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Gira con la sua caldaia colma di castagne e grida: — So’ ccalle che bbùlleno!
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Più bambini si mettono a sedere in fila con le gambe stese ed i piedi pari, mentre uno di loro, il capo-giuoco, resta diritto con una bacchetta in
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Va attorno con un gran canestro appeso al braccio, o con un carrettino a mano, e urla come un dannato: — Le pataaate! Le cucuzzee! — A 20 a ppavolo
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Con uno o due canestri appesi alle braccia, grida a squarciagola: — Ce ll’ho dde vigna le lumaachee !
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Il tagliatore di legna da fuoco, che andava per Roma, cercando lavoro con la scure in collo.
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È per lo più abruzzese. Egli canticchia nel suo dialetto e con voce monotona: — Campobasse, cortelle, signorine!
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Va in giro nelle ore della notte fino ai primi albori. Egli con voce sommessa, dice: — Acquavitaa, acquavitaroo!
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. Concertino de la pedacchia: Cruyère. La sora Checca a ppanza per aria: Gallina lessa o arrosto. Er merluzzo co’ li ggendarmi: Baccalà con le patate. Le
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Gira la notte, nell’inverno, con una marmitta di rame stagnato, sostenuta da una tracolla: — Pettorali! - Bollenti - Mela cotte!
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Andavano attorno con la loro merce infilata in un bastone o in un canestro, e gridavano: — Di Lucca le ciambelle! El ciambellaro!
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Con la sua vocetta acuta è penetrante, grida: — Com’è bbianca ’sta lattuca! — La riccetta, l’indivioletta, la rughettaa! — Come ce ll’ho riccia!
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Va anch’esso per le strade, con la sua merce affastellata sopra un carrettino, e l’offre al grido: — Er pilaro donnee!
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I piccoli e macilenti spazzacamini lombardi o tirolesi che sembravano rivestiti di fuliggine, con i piedi nudi, il viso nero: — Spazzacamii
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Va attorno nelle ore stesse del suo collega l’acquavitaio, e su per giù, con lo stesso tono di voce, dice: — Caffè, per un soldo!
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Scherzo che si fa ad altri prendendogli il mento fra il pollice e il medio, e premendogli intanto le labbra con l’indice.
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